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Apprendimento della seconda lingua nei dislessici

Anche se autori esperti sui DSA in parte sostengono che nell’apprendimento della seconda lingua sia opportuno privilegiare le abilità orali a quelle scritte (Rondot-Hay 2006), noi sappiamo che i dislessici riscontrano molte difficoltà nella produzione orale. Questo perché l’oralità in lingua richiede un certo livello di spontaneità e l’attivazione simultanea di varie sotto-abilità a cui fanno fatica ad attingere, come la comprensione, la produzione e il recupero del lessico in tempo reale (Daloiso, 2014). Di conseguenza, una didattica basata esclusivamente sulle abilità orali risulterebbe incompleta, e comunque non adatta alle esigenze degli studenti con dislessia.

Intervista di Matilde e Francesco

A questo proposito Matilde racconta che in italiano preferisce l’orale, mentre in inglese lo scritto perché, anche se deve avvalersi di strumenti compensativi come le mappe concettuali grammaticali, ha più tempo per pensare. Lo stesso non può essere detto per l’italiano, poiché nonostante le difficoltà legate al disturbo, rimane pur sempre la sua lingua madre e le cose le sa anche senza doverci pensare troppo.

Matilde precisa che quando parla in inglese usa molti intercalari come ehm, uhm, ahm, gesticola e traduce dall’italiano. Nel rievocare il giorno in cui alcuni ragazzi stranieri si sono presentati in libreria, luogo di lavoro, si sofferma sulle difficoltà riscontrate nella comprensione e sui tentativi fatti per rallentare l’eloquio. Quello che è emerso nell’intervista è la difficoltà a recuperare il lessico, tanto che la parola slowly assume varie forme senza definirsi “sorry so late, so lonely” per poi concludere con “piano gli dicevo”.

Lettura

Per i dislessici la lettura ad alta voce in classe può creare molta frustrazione, proprio per le difficoltà di base; perciò, sarebbe consigliato dispensare l’apprendente da tale attività. Per migliorare la pronuncia e la comprensione delle parole in contesto si potrebbe promuovere l’ascolto di storie semplici e l’utilizzo di strumenti di sintesi vocale.

Intervista di Matilde e Francesco: analisi della lettura

Abbiamo chiesto a Matilde e Francesco di leggere dei paragrafi di un testo in inglese relativamente semplice. Mentre Matilde ha letto con disinvoltura, Francesco ha fatto molta più fatica. Gli errori che abbiamo riscontrato in Matilde sono i seguenti:

  • Difetti di pronuncia live /laiv/, there /tir/, well-known /wel-knon/, took/tok/;
  • Cancellazione della s finale, sia come segno del plurale dei sostantivi, sia come indicatore della terza persona singolare;
  • Inversione di lettere Henry/Herny, Lots/lost;
  • Cambi di parole Forever/Favorite;
  • Errori di traduzione - mentre nella frase I have two brothers and one sister traduce correttamente fratelli, grazie alla presenza dell’aggettivo numerale due, nella frase successiva, My brothers are very smart, ignora completamente, sia la presenza del plurale del sostantivo, sia la coniugazione alla terza persona plurale del verbo essere.

La lettura di Francesco è risultata lenta, faticosa e inaccurata. I principali errori sono i seguenti:

  • Difetti di pronuncia my/mi, walks/weks;
  • Cambi di parole laugh/long, always/alike, good/god;
  • Molte esitazioni tanto che la parola together diventa to get there;
  • Inversioni di lettere Lots/Lost.

Morfosintassi

Il dislessico fatica a comprendere i rapporti che legano le parole nella frase, fatica a riconoscere le categorie grammaticali (soggetto, verbo, complemento), perciò sarebbe bene evitare metodi che si basano sulla semplice traduzione o troppo legati all’aspetto grammaticale.

Intervista di Matilde e Francesco: difficoltà con la grammatica

In merito alla grammatica entrambi manifestano una forte avversione. Matilde precisa “sono regole legate alle parole che per me non hanno senso, perché non le sento... alcune volte mi ci rimetto dicendo, proviamo a capirle da grande, forse da piccina non ce la facevo, con più esperienza forse ci riesco, ma non funziona... la grammatica è un punto molto dolente, soprattutto l’analisi logica e grammaticale”.

Un errore ricorrente soprattutto nello scritto è legato all’applicazione delle regole tipiche dell’italiano alla lingua inglese - il libro rosso diventa the book red.

Strumenti compensativi

  • Mediatori didattici come tabelle, schemi, mappe, supporti audiovisivi, strumenti di sintesi vocale;
  • Quaderno compensativo delle regole grammaticali, integrato con schemi, mappe e immagini;
  • Metodo multi-sensoriale che consiste nell’utilizzo contemporaneo dei cinque sensi per migliorare memoria e apprendimento dell’inglese.

Esempi di mappe concettuali sulla grammatica

Di seguito alcuni esempi di mappe concettuali sulla grammatica per la costruzione del Present Continuous. Le prime presentano il verbo essere nelle tre funzioni - affermativa, negativa e interrogativa, le altre la costruzione del gerundio.

Altri aspetti dell'apprendimento della lingua straniera

Oltre alle difficoltà cognitive ci sono anche altri aspetti che potrebbero compromettere l’apprendimento della lingua straniera. Da un punto di vista emotivo-motivazionale gli studenti dislessici potrebbero manifestare la paura di rivivere nell’apprendimento della nuova lingua le stesse frustrazioni vissute nell’alfabetizzazione della propria lingua madre (Rondot-Hay, 2006 in Galletti 2022), predisponendosi così al fallimento. Per altri studenti dislessici invece, l’acquisizione di una lingua straniera potrebbe essere vista come una forma di riscatto rispetto agli insuccessi scolastici precedenti. Si tratta tuttavia di una rappresentazione poco realistica, destinata a dissolversi di fronte alle prime difficoltà. (Daloiso, 2014 in Galletti 2022)

Ansia linguistica

Vi è poi l’ansia linguistica, ovvero uno stato ansioso (che blocca apprendimento) che si manifesta di fronte a determinati compiti linguistici che interferiscono con la dislessia - copiatura dalla lavagna, lettura ad alta voce, partecipazione a una conversazione in lingua straniera. L’esposizione prolungata a situazioni ansiogene crea nell’apprendente l’evitamento e il rafforzamento di una barriera emotiva rispetto allo studio, che impedisce l’acquisizione di nuove competenze (Nijakowska, 2010 in Galletti 2022).

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Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/12 Linguistica italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher CamillaMaterassi2008 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Linguistica per insegnare e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Baldi Elisabetta.
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