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Ricorderemo meglio se facciamo una attività giocosa e divertente.

Ricorderemo meno se siamo interrogati, se ci sentiamo esaminati.

Per esempio, il feedback correttivo durante una interrogazione non

serve a molto. Invece, nell’ambito di una attività ludica può essere

molto più importante.

24/09/2024

I fattori che entrano in gioco nell’insegnamento delle lingue: la motivazione

è cruciale; un basso filtro affettivo poiché altrimenti si può creare ansia

oppure nella vergogna (la parlo bene o male ho paura di fare figuracce)

che blocca l’apprendimento.

Gli esseri umani sono programmati per apprendere una lingua.

Krashen separa l’apprendimento dall’acquisizione. La lingua straniera si

impara in classe L2 sotto la guida di un docente, il pidgin acquisito sul

luogo. Sostiene che soltanto il bambino, nel periodo critico, può acquisire la

lingua 1 spontaneamente, tutti gli altri tentativi coinvolgono aree del

cervello non deputate all’acquisizione.

Gli argomenti: bilinguismo preso da tutte le prospettive, processi cognitivi

coinvolti, fenomeni di transfer; distrurbi del linguaggio scrittura e lettura;

acquisizione apprendimento; educazione linguistica includendo anche i

meccanismi certificatori, livello competenza, ratio meccanismo sottesi.

Ieri parlavamo della grammatica linguistica che si contrappone alla

grammatica pedagogica (si riferisce al contenuto grammaticale insegnato a

uno studente che sta imparando una lingua diversa dalla sua prima lingua

o ai metodi utilizzati per insegnare tale contenuto. Si tratta di una via di

mezzo tra la grammatica prescrittiva che stabilisce delle regole su come la

lingua dovrebbe essere usata e quella descrittiva che constata come i

parlanti usano effettivamente il linguaggio, senza considerarne la

correttezza).

Neanche il bilingue ha percezione della lingua interna, del meccanismo di

interiorizzazione. Il comportamento linguistico è governato da regole che si

agganciano a un sistema interiorizzato che non ha niente a che fare con

quelle pedagogiche.

Secondo Chomsky si tratta di regole astratte a cui il parlante attinge per la

produzione linguistica, dando vita a sequenze potenzialmente infinite.

Ricorsività è la possibilità di fissare tante espressioni, il limite è quello della

memoria. In una prospettiva di apprendimento della L2, il transfer è

d’ingombro perché si trasferiscono modelli della L1 nella nuova. Una volta

che le regole sono interiorizzate si possono creare sequenze infinite sia

assodate che non.

L’enfasi di Chomsky è sull’uso creativo della lingua appresa, L2 - il parlante

non deve essere obbligato a certe espressioni, ma deve essere in grado di

esprimersi come nella lingua L1, essere libero di affrontare qualsiasi

argomento. Essere consapevoli di non conoscere una lingua nelle sue

sfumature ci crea disagio.

La scuola italiana è più attenta ai programmi che alla comunicazione - si

insegna il presente, poi il passato e infine il futuro si punta sui programmi

piuttosto che sulla comunicazione. Vi sono delle tappe certificabili. La

grammatica è imposta, ma i cambiamenti grammaticali non si possono

imporre dall’alto perché si realizzano nel parlato.

L’approccio deduttivo o formalistico - la lingua si apprende attraverso

regole grammaticali che portano il discente al controllo conscio della lingua.

1. Metodo grammaticale-traduttivo: analisi formale della lingua basata sugli

schemi grammaticali della L1 ed uso scarso della lingua target, solo negli

esercizi e negli esempi, mai per le spiegazioni, esercizi prevalentemente di

traduzione 2. “Reading Method” incentrato sulla lettura unica abilità

linguistica considerata.

Approccio induttivo: la lingua si coglie prima nella sua globalità, poi nel

dettaglio dove il discente giunge, per induzione, a produrre la lingua

necessaria per i nuovi contesti situazionali. Metodo diretto (o di Berlitz) e

intensivo come prima reazione all’approccio formalistico. Qui l’insegnante

usa esclusivamente la L2, che è lo strumento esclusivo della

comunicazione in classe. Approccio strutturalista: interesse per la

dimensione orale della lingua, intesa come strumento di comunicazione;

matrice psicologica neocomportamentista; alla fine degli anni Cinquanta

l’approccio condusse alla progettazione del laboratorio linguistico. Metodo

meccanicistico: l’allievo è una tabula rasa su cui si imprimono

meccanicamente le strutture linguistiche a forza di pattern drills (un

metodo formativo che consiste nella ripetizione costante di pattern, di

concetti, di idee che ritornano sempre caratterizzati da esercizi

strutturali tipici, rappresentati da una batteria di stimoli seguiti da spazi

vuoti: trasformazioni di frasi, riformulazioni, sostituzioni semplici o multiple),

articolati in stimolo risposta conferma o correzione; si ricorre a un impiego

massiccio del laboratorio linguistico; la scelta e la graduazione del lessico e

delle strutture linguistiche si basano sull’analisi contrastiva di L1 e L2:

inizialmente si presentano strutture simmetriche fra le due lingue, per poi

passare alle strutture più divergenti, che determinano un transfer negativo

(errori) nella L2. Si riconoscono quattro abilità linguistiche fondamentali

(lettura, scrittura, ascolto e produzione orale), con una preminenza

dell’oralità rispetto allo scritto e delle abilità ricettive rispetto a quelle

produttive; L’unità minima di significato per l’apprendimento linguistico è la

frase.

Maximilian Berlitz è un pedagogista statunitense (1852 - 1921) che

trovò un metodo per l'insegnamento "diretto" delle lingue vive, che da

lui prende il nome di metodo B., e che pone a base

dell'apprendimento linguistico la visione diretta dell'oggetto o del gesto

che corrisponde alla parola pronunciata, accompagnandolo con l'uso

esclusivo della lingua da imparare, sostituendosi al precedente

approccio del la grammatica traduttiva. Qui si privilegia l’aspetto dell’oralità

e la dimensione psicologica entra in campo. Propone una ripetizione

mnemonica di modelli fonetici per poi passare allo studio delle strutture

grammaticali.

Metodi diretti semplificati

I tre grandi approcci glottodidattici sono:

L’approccio strutturalista - interesse per la dimensione orale della lingua.

Matrice neocomportamentista. Questo metodo porta alla progettazione del

laboratorio linguistico. Le speech habits si accumulano, diventando sempre

più complesse. Perché strutturalismo? Ci si interessa più alla forma della

frase che al suo significato. L’oggetto di studio è il comportamento

linguistico, ciò che è osservabile. La mente, non essendo visibile, non si

doveva neanche menzionare. Gli studiosi potevano fare ipotesi solo su ciò

che era visibile. I pattern drills, idea del martello, più stressi lo studente più

sarà in grado di apprendere, è la quantità dell’esperienza linguistica che

determina l’apprendimento linguistico. Ancora oggi molto utilizzati basati su

stimolo-risposta. Vicinanza con la musica, perché il ritmo sollecita un certo

automatismo facilita la memoria. Cloze bisogna inserire la parola

mancante, oppure si deve agire sul verbo. Esercizi molto veloci, dove non

c’è controllo sulla lingua, perché non deve essere processata in modo

cognitivo. Si apprende attraverso la ripetizione, gli americani che prima di

venire in Italia hanno fatto corsi intensivi.

L’approccio comunicativo si oppone a questa prospettiva e valorizza la

capacità di usare la lingua in contesto. La comunicazione è lo scopo

principale per cui nell’insegnamento si dà più importanza agli aspetti pratici

che a quelli dell’accuratezza formale. Nel percorso di apprendimento si

aggiungono le nozioni di tipo culturale, grammaticale e concettuale della

L2.

L’approccio umanistico-affettivo - attenzione agli aspetti psicologici

dell’apprendimento (atmosfera della classe, ambiente rilassante,

motivazione, coinvolgimento dell’apprendente, assenza di imbarazzo). Il

fallimento di tanti corsi per adulti è legato alla sfiducia e all’ansia. Poiché

viviamo l’esperienza del mondo con tutto il corpo è importante mettersi in

gioco completamente. Sabatini privilegia il vedere, il vivere le cose, il

bambino capisce meglio le cose perché le vede.

Grammatica Valenziale

Spesso si utilizza la gestualità/mimica per accompagnare i fattori deittici

( Deittici di persona: distinguono i partecipanti allo scambio comunicativo (come il tu e

la forma di cortesia lei); Deittici temporali e spaziali: come "ora", "domani", "questo"

(in linguistica quei fattori che

(deittico prossimale) e "quello" (deittico distale)

servono a situare l’enunciato nello spazio e nel tempo oltra a definire il

soggetto).

Approccio comunicativo fine anni 70 si sviluppa una nuova sensibilità

verso la competenza comunicativa che si ha quando la comunicazione è

in grado di veicolare un significato in un determinato contesto. Per far

questo occorre 1) avere una competenza linguistica (fonetica…),

sociolinguistica (registri), competenza paralinguistica (velocità dell’eloquio,

tono voce, uso delle pause…); competenza extralinguistica (cinesica,

prossemica); 2) pragmatica ovvero lo studio dei segni in contesto; 3)

conoscenza della cultura del paese straniero. Mentre la sociolinguistica (si

parte dall’assunto che il linguaggio verbale, oltre a essere una delle capacità innate

degli esseri umani, si realizza nella vita sociale e nei comportamenti di interazione tra gli

ci parla dei fenomeni linguistici nei diversi contesti sociali, la

individui)

pragmatica (studio dei segni in contesto) riguarda proprio l’uso. Negli anni

60 Don Milani si interroga sul numero di parole che un parlante conosce,

arrivando alla conclusione che ci sono persone che ne conoscono a

sufficienza e altre che non riescono neanche ad esprimersi. Queste

differenze si riflettono, talvolta compromettendo, la capacità di espressione.

Teoria degli atti linguistici di Austin - ogni frase non è solo descrittiva,

ma in base al contesto, invita inevitabilmente il nostro interlocutore a fare

un'azione. Per spiegare meglio, propongo un altro esempio: A: "Gradiresti

un caffè?"B: "no, grazie, non bevo caffè." Nella semplice risposta di B, A è

invitato ad offrire qualche altra bevanda a B, anche se quest' ultimo non

l'ha richiesta esplicitamente. La risposta di B non solo descrive un'azione,

ma nello stesso tempo ne compie un&#

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A.A. 2024-2025
72 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/12 Linguistica italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher CamillaMaterassi2008 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Linguistica per insegnare e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Baldi Benedetta.