Anteprima
Vedrai una selezione di 4 pagine su 13
Riassunto esame Linguistica italiana, Prof. Prada Massimo, libro consigliato Non solo parole, Massimo Prada Pag. 1 Riassunto esame Linguistica italiana, Prof. Prada Massimo, libro consigliato Non solo parole, Massimo Prada Pag. 2
Anteprima di 4 pagg. su 13.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Linguistica italiana, Prof. Prada Massimo, libro consigliato Non solo parole, Massimo Prada Pag. 6
Anteprima di 4 pagg. su 13.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Linguistica italiana, Prof. Prada Massimo, libro consigliato Non solo parole, Massimo Prada Pag. 11
1 su 13
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

In Italia, oggi, possiamo distingue 4 macro varietà, connotate da fatti fonetici e lessicali:

1. Varietà settentrionale

Elementi fonetici:

- Neutralizzazione dell’opposizione e/è o/ò

- “s” intervocalica sempre sonora

- “Z” a inizio parola sempre sonora

- le consonanti intense la cui durata non sia segnata nella grafia sono rese come

deboli (A casa, non “accasa”

Elementi morfosintattici e sintattici:

- nomi propri preceduti da articolo

- usare i pronomi oggetto di prima e seconda persona come soggetti (te cosa ne

pensi?)

- Frequente utilizzo del passato prossimo anche quando lo standard vorrebbe il

passato remoto

2. Varietà centrale

Elementi fonetici:

- dittongo uò->ò

- le occlusive in posizione intervocalica tendono a diventare fricative (c aspirata)

- la “c” intervocalica tende a diventare “sc”, e la “g” diventa “g” francese

- le fricative dopo una nasale, laterale o vibrante, tendono a diventare affricate

(“pentsare”)

Elementi morfosintattici e sintattici:

- Uso dell’oggetto preposizionale (Ho incontrato a Mario)

- usare i pronomi oggetto di prima e seconda persona come soggetti (te cosa ne

pensi?)

- Uso del congiuntivo imperfetto come imperativo (Chiudesse la porta!)

3. Varietà meridionale

Elementi fonetici:

- Vocali in posizione finali tendono a neutralizzarsi

- Affricate dentali sorde che seguono una nasale tendono a sonorizzarsi in “dz”

- La coppia di “gli” spesso si neutralizza in j

Elementi morfosintattici e sintattici:

- Uso dell’oggetto preposizionale (Ho incontrato a Mario)

- Impiego transitivo di verbi che nello standard sarebbero intransitivi (Es. esci il cane)

- Uso del congiuntivo imperfetto come imperativo (Chiudesse la porta!)

4. Varietà meridionale estrema (Puglia del sud, Calabria del sud, Sicilia)

N.B= Da ricordare poi che le varietà diatopiche divergono anche per il lessico, specie con i “geoomonimi”

(forme diverse che identificano un medesimo referente-> es. cocomero/anguria), e per la morfologia, in

particolare per alcuni casi di “metaplasmo” (passaggio di classe o categoria grammaticale-> al meridione di dice

“lo scatolo”, al nord “la sale”)

La diamesia

Un ulteriore fattore che influenza il tipo di testo che viene prodotto e usufruito è il tipo di mezzo che ne rende

possibile la diffusione, fattore che differenzia diversi tipi di testo secondo la varietà diamesica.

Nella tradizione degli studi linguistici la variazione diamesica è stata di norma rappresentata come una serie di

varietà collocabili su un’asse che ha come estremi da un lato lo “scritto-scritto”, e dall’altro il “parlato-parlato”.

Per approfondire la dimensione diamesica andiamo quindi dapprima ad analizzare le differenze che

intercorrono tra testo scritto e parlato, per poi soffermarci brevemente su alcune varietà testuali che si

possono collocare nel mezzo dell’asse, con particolare riguardo per i testi mediati dalle nuove tecnologie,

capaci di mescolare lo scritto con il parlato.

Tratti mediali-comunicativi dello scritto Tratti mediali-comunicativi del parlato

Si usa materiale grafico: attivazione canale visivo Si usa materiale fonico: attivo canale acustico

Struttura planare: è compresente, articolato e Struttura lineare: si sviluppa nel tempo, semplice e

persistente non persistente

Altamente professionale: passa attraverso diverse Controllato direttamente e nell’immediato: meno

verifiche tipografiche professionale

Testo con responsabilità autoriale chiara Testo dinamico e cooperativo

Non presuppone condivisione contesto: richiede alta Presuppone la condivisione di un contesto: testo

chiarezza per essere compreso meno chiaro universalmente

Tratti formali dello scritto Tratti formali del parlato

Le funzioni pragmatiche sono esplicitate con Funzioni pragmatiche esplicitate da fattori prosodici

segnaletica paragrafematica (ritmo, intonazione, ecc…)

Forte tipizzazione Meno tipizzato

Punta sull’abbondanza di segni di coesione e Grazie all’interazione l’unitarietà testuale non

coerenza per associare un’unitarietà al testo costringe a troppi segni di coesione e coerenza ma si

rifà ad altri metodi (ripetizioni, anafora zero, anafora

pronominale, ecc…)

Permette la rielaborazione della forma e la Prevede immediatezza: scarso raggio di correzione

correzione

Permette la compresenza di più discorsi paralleli Conduce solitamente un discorso per volta

Testo tendenzialmente più ricco di termini specifici, Testo più immediato e quindi con terminologia più

più complesso nella forma, in cui sono ammessi comune e meno elaborato nella forma e sintassi

costrutti particolari

Non permette collegamenti con il contesto Permette collegamenti con il contesto

Testi tendenzialmente più oggettivi Testi che richiamano anche la sfera emotiva

Le forme mediane nell’asse delle variazioni diamesiche…

Coma già accennato, tra le forme di “Scritto-scritto” e “parlato-parlato, si riconoscono molti tipi di testo

intermedi, tra cui in particolare molti testi neomediali. Tra questi citiamo ad esempio:

● Testi delle trasmissioni radiofoniche: Di norma partivano da un testo scritto in italiano standard. Con il

tempo però il linguaggio è iniziato a diventare sempre più naturale e plurilinguistico e con una

tendenza di sempre maggiore interazione con gli ascoltatori: questo ha portato alla nascita di alcuni

elementi modali, testuali e paratestuali che caratterizzassero questo tipo di testo, quali la sigla, stacchi

musicali, stacchi pubblicitari, ecc…

● Testi cinematografici: I testi cinematografici ben rappresentano la via di mezzo tra scritto e parlato.

Benchè questi dovrebbero infatti rappresentare la natura parlata del testo, spesso, soprattutto nel

doppiaggio, ne scaturiscono testi dialogici che risultano tuttavia ben lontani dal parlato naturale.

Focalizzandoci però più in generale sui media digitali e telematici, possiamo dire che l’accelerazione di alcuni

loro meccanismi comunicativi dipendono proprio da fattori diamesici:

La testualità scritta e parlata si va incontro l’un l’altra, caratterizzando i testi mediali in questo modo: Il testo

non è pensata per essere persistente, risponde a necessità immediate dell’utente, è debolmente strutturato, ha

diversi punti di accesso, è tendenzialmente breve e semplice.

Il testo: natura, forme e tipi

La natura del testo

Il testo, dal latino “textus”, participio passato di “tessere”, si delinea metaforicamente con l’attività di tessere i

fili dell’ordito fino a dar vita ad una trama in un complesso unitario.

In termini più concreti un testo è il medium poli-simbolico di uno scambio comunicativo; il risultato di

un’intenzione comunicativa che viene riconosciuta, razionalizzata e interpretata da chi lo usa, sfruttando:

- Contenuti espliciti

- Conoscenze pregresse, linguistiche e non

- Schemi mentali, ecc…

Testualità non è solo lingua…

Gli studiosi della testualità, osservando il “testo” moderno, ne constatano che sia immerso in un universo

multimodale. A maggior ragione allora, oggi più che prima, il concetto di testualità non è esclusivamente

ancorato ai codici linguistici, ma include diversi segni grafici (immagini, sinfonie, balletti, ecc…)

Il testo come artefatto culturale e realtà ermeneutica (interpretativa)

Avendo definito il testo come il medium comunicativo che deve essere riconosciuto, razionalizzato e

interpretato da chi lo usa, è necessario ora soffermarsi su due elementi importanti di tale medium:

● Il testo come artefatto culturale

Il testo si può definire come artefatto culturale nella dimensione in cui la sua realizzazione e la sua

interpretazione diventa conseguenza di elementi culturali che vengono riconosciuti e compresi. Inoltre

al destinatario è richiesto di porsi in ascolto con il mittente e di dialogare con la sua cultura per

coglierne le intenzioni comunicative.

● Il testo come prodotto interpretativo

Il testo si definisce come prodotto interpretativo nella dimensione in cui il destinatario di un testo, per

riconoscere a tale medium una funzione comunicativa, deve anzitutto saper interpretare quanto

questo manifesta, poggiandosi su conoscenze culturali, conoscenze contestuali, ecc…

Circa tale dimensione è giusto sottolineare che un testo può risultare sempre meno difficilmente

interpretabile, quanto più rigido, schematico, ed esplicito (Testo che Sabatini definirebbe “molto

vincolante”)

Es. Stralcio del “Codice Penale”

In tale ottica possiamo sostenere che l'assorbimento di un testo richiede responsabilità e fatica: per dialogare

con il mittente scoprendone la cultura, per ricercare elementi culturali comuni, per interpretare il testo, ecc…

I principi costitutivi e regolativi del testo

I due linguisti austriaci De Beaugrande e Dressler, hanno delineato, per meglio delineare i testi, 7 principi

costitutivi del testo, e 3 principi regolativi.

I 7 principi costitutivi del testo, sono 7 caratteri che definiscono il testo in quanto tale, e sono:

1. Coesione=il tratto testuale che rende il testo compatto e unitario

2. Coerenza= Il tratto riguardante le relazioni semantiche che il destinatario riesce a cogliere all’interno

del testo

3. Intenzionalità= il tratto che collega il testo al mittente con una specifica intenzione

4. Accettabilità= L’accoglienza del testo da parte del destinatario

5. Informatività= Il tratto legato alla trasmissione di informazioni

6. Situazionalità= Il tratto circa il contesto ambientale e culturale in cui il testo è prodotto e interpretato

7. Intertestualità= Tratto inerente ai testi richiamati direttamente o indirettamente

I 3 principi regolativi del testo, sono principi che stabiliscono il grado di funzionalità comunicativa del testo, e

sono:

1. Efficienza= caratteristica del testo di essere facilmente decodificabile e comprensibile

2. Efficacia= caratteristica del testo di raggiungere il proprio fine

3. Appropriatezza= caratteristica del testo di rivelarsi adeguato alla situazione comunicativa nella quale

sono prodotti.

Unità del testo

Il testo è inoltre necessario che sia concepito come oggetto comunicativo unitario , caratterizzato da

individualità e autonomia semiotica. A rendere il testo unitario, agiscono:

● Il paratesto: parte accessoria e complementare di un testo. Costituisce un indicatore di unità e rende

inoltre alcuni tipi di testi immediatamente riconoscib

Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
13 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/12 Linguistica italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher appunti.20 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Linguistica italiana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Prada Massimo.