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Cap. 1: La struttura della lingua
Con linguaggio si intende la facoltà di associare il contenuto mentale a una modalità di espressione sensoriale allo scopo di manifestarlo. Questa facoltà si indica con il termine di biplanarità perché costituito da due parti: il contenuto (significato) e l’espressione (significante). L’unità minima di ciascun codice di comunicazione è il segno, che è intenzionale, arbitrario e convenzionale, in quanto non esiste in natura ma è stabilito da una convenzione. La lingua verbale è il codice di comunicazione per eccellenza e la sua unità minima è il segno linguistico. Un altro importante principio del segno è la sua natura astratta, dato che è il risultato di un operazione mentale che consiste nell’associare un segno a un concetto/immagine mentale. Questo vale sia per il significato che per il significante, per esempio la parola rana può essere pronunciata con una r vibrante o moscia, senza che cambi il significato. A livello astratto
abbiamo una sola r, che può realizzarsi concretamente in più modi. Questo concetto è anche espresso dall’opposizione saussuriana di langue (il sistema astratto dei segni a disposizione del parlante) e parole (l’atto linguistico concreto). In ne, il segno è lineare (viene articolato in modo sequenziale e non simultaneo) e discreto (è segmentabile in una sequenza di elementi con con ni ben de niti). Tutte le lingue sono strutturate su diversi livelli analizzabili separatamente. Le branche della linguistica che studiano tali livelli sono: fonologia, morfologia, lessicologia e sintassi. Tra ogni livello esiste una relazione gerarchica, perché ciascun livello è composto da elementi del livello inferiore, riconoscibili grazie alla segmentazione, no ad arrivare ad un’unita che non può essere più suddivisa. Queste sono dette unità minime del livello. Il processo di segmentazione è alla base del principio di doppia articolazione, ovvero i segni linguistici risultano
strutturati su due livelli: nel primo il significante è scomponibile in unità minime dotate di significato, nel secondo invece in unità minime prive di significato. In ne le unità minime di ciascun livello sono in numero limitato e crescente man mano che si sale di livello. Questo perché, combinandosi tra loro, danno luogo ad un numero molto più alto di unità di livello superiore.
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Cap 2: Fonetica e Fonologia
La fonologia studia le funzioni linguistiche dei foni, ovvero le realizzazioni concrete dei suoni prodotti dall’apparato fonatorio umano e studiati nello speci co dalla fonetica, che invece ha come unità minima il fonema. Se invece viene impiegato il canale gra co-visivo avremo il grafema, espresso concretamente dal grafo. Non sempre sussiste una relazione biunivoca tra fonemi e grafemi, infatti a uno stesso fonema possono corrispondere più grafemi o viceversa (culla/chilo; culla/cella). Per ovviare a
questa problema è