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LE NOTE
Note esplicative: accolgono riflessioni, precisazioni e approfondimenti relativi ad alcune parti del testo.
Note bibliografiche: accolgono indicazioni bibliografiche relative a citazioni riportate nel testo.
Molto spesso le note svolgono entrambe le funzioni!
CORREZIONE DEL TESTO DEL SIGNOR VENERANDA:
È necessario fare attenzione ai centri deittici e al cambio dei verbi! Con un discorso riportato bisogna mantenere la terza persona e non iniziare a parlare di nuovo in prima persona! “Infatti”, non va sempre bene. È una forma che prevede un’altra cosa - successivamente: INSTAURA UN RAPPORTO PRIMA-DOPO e CAUSA EFFETTI toni erano abbastanza alti, infatti quindi…” - ”I può essere sia inteso come: - “Perché” - causale - finale. ha solo funzione causale. E si usa quando la subordinata - ”Poiché” - causale è anteposta rispetto alla principale. Affinché/perché aprisse il
portone - Modale/finale - cosicché "Dico che" + indicativo Dico che sono bello - "Dico come" + congiuntivo come siano belle quelle cose - Dico FINE DEL CORSO/CONSIGLI FINALI: IL RIASSUNTO: IL RIASSUNTO NON DEVE ESSERE UNA RECENSIONE! LA CORNICE - Dove sono contenute le informazioni fondamentali del testo che riassumiamo: Per iniziare a scrivere la cornice sarebbe utile usare le seguenti formule: Il seguente testo... • "riflette su" • "discute di" • "discute delle" LA CORNICE DEVE OCCUPARE GIUSTO LE 2 RIGHE INIZIALI E POI INIZIA IL NOSTRO TESTO RIASSUNTO!!! NON RIPETERE: L'AUTORE AFFERMA/DICE (MAX 1 VOLTA); altrimenti è REVIEW (È già chiaro all'interno del riassunto che ciò che viene riassunto è l'opinione/il parere dell'autore) ARGOMENTO DA STUDIARE BENE PER L'ESAME NEL LIBRO ROSSI RUGGIANO: LE REGGENZE N.B. LA REGGENZA È IL TIPO DI RAPPORTO CHE SI
CREA TRA UN VERBO, NOME O AGG E AVVERBIO E QUALCOS'ALTRO (nome, agg, verbo).
Andare a letto
Prima di tutto
Questa è la reggenza → Bravo a scuola
Riguardo a questo argomento
Quello che interessa a me
REGGENZA E ACCORDO
Per si intende il rapporto, che si può instaurare mediante una preposizione o anche senza alcun elemento di collegamento, tra un verbo (andare a letto), (gli studenti di primo anno fine settimana), o un nome o un (bravo a scuola), (prima di tutto) aggettivo o un avverbio e un altro elemento.
Un fenomeno di reggenza tipico di molte varietà regionali, ma considerato errato nell'italiano standard, è il cosiddetto oggetto preposizionale, consistente nel costruire un complemento oggetto (legato normalmente al verbo mediante reggenza zero, cioè senza l'ausilio di alcuna preposizione) con la preposizione a, quasi fosse un complemento di termine.
Il fenomeno, possibile soltanto (o prevalentemente) con oggetti animati, è tipico del
parlato centro-meridionale e penetra, talora, anche nello scritto scarsamente sorvegliato: ES: “Dopo aver accompagnato come ogni mattina a me e mia sorella, il dottore gli disse di fare le analisi e così fu” ES: “chiamò a corte ad Archimede” Va però rilevato che l'oggetto preposizionale risale talora anche nello scritto mediamente formale, soprattutto in presenza di verbi di opinione e con la prima persona: ES: Comunque, a proposito della "visione totalizzante" del Santo Padre, a me colpisce un fatto: da anni ormai andiamo verso società sempre più libere. ES: Si è parlato tanto della difficoltà in fase di finalizzazione, ma a me sorprende e preoccupa di più il fatto che questa squadra ha subito 32 reti. l'oggetto preposizionale in questi casi non è dovuto né a regionalismo né tanto meno a sciatteria degli scriventi, bensì a esigenze pragmatiche: la forma preposizionale,Infatti, consente di focalizzare, cioè mettere in rilievo, l'oggetto (che in questi casi è il logico soggetto dell'esperienza, cioè chi, effettivamente, prova l'esperienza di quel sentimento), vale a dire la persona che si sorprende, che è colpita ecc.
L'esperiente sarebbe decisamente meno evidente in costrutti non marcati quali "mi colpisce un fatto", "sono sorpreso da questo" ecc.
Anche la forma (focalizzata, ma più leggera, per via dell'assenza della preposizione e soprattutto della posposizione di al verbo) con pronome tonico è meno utile, in questi casi: "sorprende me", "colpisce me".
Oltretutto, con un verbo analogo come la doppia opzione con a (molto più frequente) o senza è prevista dal verbo stesso:
ES: quello che interessa me è che in questi casi il nome è anagramma del cognome
ES: Quello che interessa a me è vedere che cosa
faranno da domani, non quello che fecero ieri. Con altri verbi di opinione la forma preposizionale è l'unica (sembrare, parere, piacere ecc.). Possibile è dunque probabile che questi costrutti con più frequenti, in italiano esercitino una certa pressione su quelli senza. A me sorprende, a me come comportarsi di fronte a costrutti quali preoccupa? Nulla di strano, ovviamente, a usarli in testi a qualche titolo mimetici del parlato (dall'intervista al romanzo) o comunque non rigidamente formali. Saranno senz'altro da evitare in tipi di testo quali un curriculum, saggio, una tesi di laurea, una legge, una lettera ufficiale, una domanda di assunzione ecc. Esistono anche altri errori di reggenza, abbastanza frequenti in italiano. Per esempio, talora si tende a sovraestendere l'uso della preposizione nei costrutti di verbo + preposizione + infinito: ES: Vorrei tentare ad esprimere. Altri errori di reggenza nella scelta delle preposizioni, sempre in elaborati scolastici.sono i seguenti: ES: Essa è un motore vitale in cui tutti dobbiamo dare priorità assoluta. La preposizione corretta sarebbe stata in questo caso a (o anche nessuna, data la proprietà del relativo cui, derivante dal dativo latino, di poter dare fungere da complemento di termine anche senza la preposizione): priorità a qualcuno a qualcosa. ES: Il re fu riconoscente con [anziché] Archimede. (con il) ES: Essi esordiscono nel [anziché] dire. (sul) ES: 1.200 metri dal [anziché] livello del mare. (in) ES: La cesta si impigliò con [anziché] un albero. (dalle) ES: L' esclusione dell' italiano nelle [anziché] lingue stabili dell' Unione riveste una notevolissima importanza politica. (alla) ES: Dedicarsi nella [anziché] vita politica e civile. (preposizioni improprie) Anche le cosiddette (vale a dire avverbi usati con locuzioni preposizionali funzione di preposizione) e le (più parole con valore di preposizione) danno spesso filo da torcere.torcere agli scriventi inesperti, per via della presenza, o della mancanza, di una preposizione propria dopo un altro elemento avverbiale o nominale: ES: Sarà che il caro Donald dal ciuffo paglierino incarni il totem attraverso il quale l'intera società rappresenta sé stessa? (elaborato universitario, 2017) attraverso il quale. La forma corretta in italiano è davanti a. Altri comuni casi problematici di reggenze preposizionali sono: davanti a casa (spesso scritto + sostantivo: forma decisamente meno formale); riguardo a qualcosa (e non riguardo qualcosa), dietro a (di, dietro di te), fuori di (ma se segue un pronome: fuori da), dentro a (di, dentro di te), in cima a, nell'intento di, per mezzo di, in modo da, al punto da ecc. Sopra e sotto sono costruite preferibilmente senza preposizioni (testa, sotto i piedi), possibili (ma meno formali) anche con a sopra/sotto alla manica.vogliono di se seguite da pronome sotto/sopra di me al di sopra/sotto di personale (io) o nelle locuzioni insieme con e insieme a. Intercambiabili (in questi casi più pratico e rapido dell'indice analitico delle grammatiche), sotto la voce della preposizione impropria oggetto di dubbio. La coesione di un testo si realizza anche mediante il rispetto delle regole dell'accordo (o concordanza): un sostantivo deve concordare in genere e numero con l'aggettivo che gli si riferisce, un verbo deve concordare nel numero con il soggetto. Gli scriventi mostrano le incertezze maggiori nei casi di concordanza a senso e nell'accordo del participio passato. La concordanza a senso si verifica quando a governare l'accordo con un'espressione che indica una collettività (l'insieme degli eventi, per esempio la maggior parte delle persone, un milione di partecipanti, un paio di amici, folla di insieme, ...) non è il singolare della testa dell'espressione.stessa (tifosi eccparte, milione, paio, folla), bensì il plurale del suo senso complessivo:
ES: l'insieme degli eventi sono disposti in ordine cronologico e logico
ES: la maggior parte dei ragazzi che frequentano questa scuola
ES: perché la famiglia è quella che [...] nei momenti di difficoltà è semprepronta ad aiutarci a volte mettendo in gioco tutto quello che hanno
P. Panza scrive, attraverso un sondaggio della fondazione Exodus difetta tolleranoDon Mazzi, che una "grossa " di adolescenti non i comporta-menti degli stessi genitori.
Benché la soluzione più formale sia senza dubbio quella di evitare laconcordanza a senso, e dunque di preferire il singolare al plurale, moltegrammatiche ammettono ormai anche il plurale.
Il fenomeno è molto diffuso nei giornali:
ES: Più difficile da spiegare che da fare per la maggior parte degli utentidi Facebook che da ora in poi utilizzeranno un sistema inventato da MarkZuckerberg,
Aaron Sitting e Scott Marlette ogni volta che, cliccando su un'immagine, su un video, su un file musicale o su un testo, assoceranno a quel contenuto un nome. ES: Non appena hanno sentito gli spari, la maggior parte degli insegnanti e degli studenti erano riusciti a fuggire nell'oscurità. Un altro caso di concordanza verbale anomala riguarda i soggetti multipli; sebbene la norma preveda oggi il verbo al plurale, non è sempre seguito.