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TRIANGOLO VOCALICO

Le vocali si dividono in anteriori (palatari) e posteriori (velari).

Le anteriori sono quelle vocali dove troviamo coinvolto il palato (i; e).

Le posteriori sono quelle che io sento sul velo palatino (o; u).

Le vocali non sono poste a caso, ma sono poste con al centro la vocale che diventerà quella di massima apertura (a breve e a lunga).

Sul ramo sinistro collochiamo le vocali palatari.

Sul ramo destro collochiamo le vocali velari.

Si preferisce utilizzare questa rappresentazione perché più semplificata.

Per un parlante medio (un parlante normale) è estremamente difficile percepire l'apertura e la chiusura di una vocale tonica.

Se noi ci fossimo formati nel territorio Toscano, saremmo stati in grado di riconoscere quest'apertura/chiusura.

Tutte le altre regioni d'Italia non hanno mantenuto questa distinzione tra vocali toniche.

Es: /Bótte/-/Bòtte/ La botte del vino; le percosse.

VOCALISMO TONICO (I)

Le vocali latine erano 10 (a; e; i; o; u;).

poiché divise tralunghe e brevi (iltrattino indica ex i lunga) Vocalismo tonico italiano Sillaba libera
  • Se la E breve del latino classico si trova in una sillaba libera, la E si apre ulteriormente e da luogo al dittongo discendente Jε.
  • Se la O breve si trova in sillaba libera, ho l'evoluzione del dittongo ascendente UO (es. BOMUM BUONO)
Sillaba implicata
  • Nella parola SEPTEM la E breve si trova in sillaba implicata ed evolve in E aperta ma non dittonga.
  • La O breve si trova in sillaba implicata, abbiamo un'evoluzione con una O aperta come esito (pOr-cum)ES: PORCUM O aperta

Nella quotidianità noi utilizziamo un italiano standard, cioè un Italiano basato sul luogo di formazione

Per imparare come pronunciare correttamente una parola possiamo utilizzare:

Video esplicativi
  • Ex: Youtube

Utilizzo dei dizionari dell'uso, che indicano gli aspetti più eclatanti della pronuncia (Dizione)

  • Ex: Vocabolario Treccani

Usa una strategia per

indicare alcuni punti essenziali della pronuncia e dell'articolazione dei fonemi: usa gli accenti per indicare l'apertura/chiusura delle vocali (non usa la trascrizione coi simboli dell'alfabeto fonetico internazionale); inoltre, ci mostra la base latina di partenza (in alcuni casi del classico, in altri il volgare). Ricorrere ad una buona grammatica. L'esempio più lampante è quello di Serianni, dove si fa riferimento ai maggiori particolari della pronuncia. Ad esempio, nelle desinenze -ENDO del gerundio: E aperta nel dittongo IE E aperta (pieno, siede...). EVOLUZIONE DEL VOCALISMO ATONO. Le posizioni delle vocali sono sempre le stesse, a cambiare sarà l'evoluzione. La vocale a non subisce mutamenti. L'evoluzione dipende dalla posizione in sillaba libera (sillaba che termina con quella vocale o presenta una sola consonante a seguire - Piedem) o implicata (sillaba che termina con consonante, vocale in posizione tonica + nesso consonantico). A = vocale.

centrale di massima apertura, posizionata al centro

O= Tutte le o brevi/lunghe+ la U breve danno come risultato /o/

E= tutte le E brevi/lunghe+I breve danno come risultato /e/

I= estrema sinistra I lunga> /i/

U= estrema destra U lunga> /u/

Altri fenomeni dell'Appendix Probiperdita delle consonanti finali (apocope)

riduzione del nesso nasale + sibilante in semplice sibilante

(non tutte le parole hanno avuto una continuazionenell'italiano)

fenomeni di ipercorrettismo (Hercules non Herculens)

Oscillazione tra consonanti semplici e geminate(A e non B)

Draco non dracco > drago

Aqua non acqua> acqua

Dal latino volgare si è formata la parola italiana acqua.

Ci troviamo in presenza di un fonema formato da un'occlusiva velare sorda+ua "U" seguita da un'altra vocale.

Le labiovelari (quelle vocali che spingono le labbra) possono essere sia sorde che sonore.

La parola acqua può essere considerata un'evoluzione di una

labiovelare sorda primaria.-KW-+A->-KKW-KW+A> QUANDO> quando

Evoluzione delle labio velari sorde e sonore:

Le labiovelari possono essere sorde (se introdotta da occlusiva velare sorda) o sonore (sonora)

Facciamo attenzione alla presenza/assenza di questi suoni nel latino classico:

Le labiovelari sorde potevano essere sia in posizione iniziale che interna (QUANDO, AQUA)

Le labiovelari sonore erano un fonema sconosciuto al latino in posizione iniziale (non esistevano) ma solo interna.

guancia, guardia, guerra...

N.B: Parole come sono parole che non hanno un'origine latina! (Di solito germanica): acquisite dal latino solo dopo invasioni e contatti con popolazioni germaniche

L'evoluzione delle labio-velari dipende dalla vocale che segue:

Ex: di evoluzione di labiovelare sorda in posizione interna seguita da una A: si passa dalla labiovelare (occlusiva velare + u + altra vocale) ad un rafforzamento dell'elemento occlusivo aCQuatrattamento di KW+A in acqua =

Intensificazione dell'elemento velare + mantenimento dell'elemento labiale

Ex: di evoluzione di labiovelare KW in posizione iniziale seguita da

A: Quando → mantenimento dell'elemento occlusivo e dell'elemento labiale (non succede nulla)

Ex: Qualem → Quale (apocope) → mantenimento della labiovelare KW perché seguita da vocale A → Quale → evoluzione del vocalismo tonico A → Quale → evoluzione del vocalismo atono E → quale

N.B: il trattamento sarà diverso se la vocale che segue la labiovelare è diversa dalla A.

LE LABIOVELARI

La labiovelare "gw" solo nelle parole di origini germaniche

La labiovelare sorda primaria (già presente nel latino classico)

Labiovelare sorda secondaria si sviluppa nel latino volgare

Si può realizzare anche nel passaggio dal fiorentino all'italiano

Ex: Cuore

CŎre (la "o" breve si trova in sillaba libera) → Cuore

Trascrizione fonematica: /'kwɔre/ con "o"

apertal'apice (apostrofo) segnala la sillaba che contiene l'accentotonico e si mette prima della sillaba

Labiovelare sorda primaria

  • se la vocale che segue la labiovelare>A in posizione iniziale
  • ex: qualem; qualequalem> quale (apocope)>evoluzione del vocalismo tonicoe atono> quale (mantenimento)

La sua evoluzione ci porta al mantenimento dellalabiovelare

Kw+ vocale diversa dalla A in posizione iniziale

  • Ex: quĭd> quĭ (apocope)> que(la i breve tonica> e)> che(esito italiano)

Nel passaggio dal latino-italiano abbiamo il mantenimentodell'elemento occlusivo ch e l'indebolimento articolatorioche fa si che si perda l'elemento labiale

QuomŎ(do) e(t)> QuomŎ E (APOCOPE) > QuomŎE>QUOME> QOME (INCONTRO VOCALICO -IATO-)> COME

L'incontro di due vocali (Ŏ-E) È SEMPRE COMPLICATO, PERCUI ABBIAMO UNA SEMPLIFICAZIONE DOVE UNA VOCALEPREVALE SULL'ALTRA

Dimostrativi (labiovelare sorda secondaria)

  • I dimostrativi
italiani derivano dalla forma volgare "ecc" utilizzato già da placito ecc.(Ec)cum ĭllu(m)> cum ĭllu (aferesi di ec e apocope di m)>cu ello> quello (esito italiano)(Ec)cum ĭstu(m)> cum ĭstu (aferesi di ec e apocope dim)>questoLabiovelare sorda secondaria seguita da vocale diversa - da AEx: Aequĭnoctĭum>Aquĭlam> Aquĭla (apocope di m)> Aquĭla (mantenimento)>aquila (esito italiano)Labiovelare sonora in posizione interna (nel latino non c'era la sonora in posizione iniziale) - C'è sempre il mantenimento indipendentemente dalla vocale che segueEx: linguam> lingua (apocope di m)> lingua(mantenimento)Anguillam> anguillam (apocope> anguillL'INNOVAZIONE LESSICALELa prima tendenza è quella della scomparsa delle parole che già in latino classico erano poco utilizzate in quanto colte e quindi ristrette a un certo numero di gente, di fatto esistevano parole con lo stesso significato ma di uso

piùpopolareAmnis ‘fiume’> Flumen ‘fiume’Amnis veniva utilizzato in maniera aulica, parola destinataa perdersi.Flumen prenderà il suo posto.In alcuni casi abbiamo dei toponimi che possono recarealcune tracce di queste parole scomparse, ma bisognacomunque riuscire ad individuare questi tratti.I toponimi sono strettamente legati ai luoghi dove si ècreato quell’insediamento.Teramo<inter amna (insediamento tra i due fiumi)La seconda tendenza è una tendenza strettamente legata alle fonti già utilizzate, alcune parole avevanoperso la trasparenza semantica, non erano piùpercepibili, principalmente quelle troppo brevi.Gli autori del I secolo tendono appunto a modificarle.La strategia è quella di allungare la forma di queste parole,ad esempio:Vetulus.Questa strategia viene utilizzate in forma sempre piùconsistente nei secoli successivi, come per esempionell’apprendix probi.Le parole brevi

vengono quindi modificate per favorire la trasparenza semantica, passando dalla opacità semantica (cioè dove l'utente medio non riesce a capire il significato) alla trasparenza. Esempio: Agnus (agnello) > Agnellus

La terza linea di tendenza riguarda i trapassi semantici (cioè il mutamento del significato della parola). Il cristianesimo ha un aspetto molto efficace a livello di mutazione linguistica. Per effetto del cristianesimo moltissime parole possono assumere significati diversi. L'aggettivo in italiano "cattivo" ha un significato trasparente, sappiamo che si riferisce a un brutto comportamento. Deriva dal latino: Captivus > Captivu (apocope) > Captivo (evoluzione del vocalismo atono di u breve > o) > cattivo (assimilazione regressiva). Nello sviluppo semantico di questa parola abbiamo un completo cambiamento. In latino classico, captivus era il participio passato di un verbo mentre in italiano assume il significato di cattivo. Questo è

dovuto al cristianesimo, dove nelle messe ritornava sempre la frase "catturato dal diavolo (captivus diaboli)". Da lì si sviluppa il significato che ancora oggi utilizziamo. Ci sono delle cause legate anche a delle metafore espressive, cioè dare una veste un po' più espressiva alle parole. Esempio: Padiglione
Dettagli
A.A. 2020-2021
60 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/12 Linguistica italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher sarahnicolosi2002 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Linguistica italiana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Cacia Daniela.