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Persistenza del lessico e progresso delle conoscenze
I linguaggi settoriali si aggiornano, alcuni velocemente (come quello informatico), altri più lentamente. Con il cambiamento dei linguaggi settoriali, i termini vanno fuori uso in favore di altri termini con cui vengono sostituiti. Questa regola però ha delle eccezioni, come nel caso della persistenza delle parole in presenza di un progresso delle conoscenze, in questi caso il nome dell'oggetto sopravvive anche se vi è stato un progresso nella tecnologia. Ad esempio il termine 'penne d'oca' nonostante l'oggetto designato del termine non si utilizzi più per scrivere, è rimasto perché lo abbiamo coniato nonostante il progresso delle conoscenze e ad oggi quel termine viene associato alle penne di plastica. Ancora il termine 'carrozza', che oggi viene utilizzato in ambito ferroviario per indicare un vagone, anticamente si riferiva ad un mezzo trainato da cavalli.
che ormai è stato superato come mezzo di trasporto). VARIETÀ SOCIALI E LESSICO, l'uso della lingua dipende anche da variabili sociali come l'età, il sesso, la classe sociale e il livello di istruzione, anche se questi fattori sono difficilmente misurabili, possiamo affermare che una correlazione tra classe sociale e lingua, esiste ma non si può comunque generalizzare, in quanto anche se un reddito alto consente studi migliori, si verifica che tra le classi agiate vi sia gente più ignorante di persone che appartengono a classi sociali meno abbienti con un'ottima formazione culturale. NEOLOGISMI, nascono grazie alla 'neologia', ovvero la possibilità di formare nuove parole ed è un meccanismo importante perché permette ad una lingua di rimanere viva. Il lessico è condizionato da due forze, una conservativa e una innovativa, che producono un equilibrio instabile tra l'apparizione di nuove parole e significati.E l'invecchiamento di altre parole e significati. Alcuni neologismi attecchiscono e sistabilizzano in una lingua, altri vengono usati occasionalmente e poi scompaiono. Mentre altri neologismi entrano a far parte della lingua, non per forza soppiantando definitivamente la parola precedente, ma può anche affiancarla e diventare sinonimo (es. Gomma da masticare / chewing-gum). I neologismi si distinguono in:
- Neologismi lessicali, si producono parole nuove attraverso regole di formazione delle parole, (con meccanismi quali prefissazione, suffissazione, prestito..) questi sono facilmente riconoscibili. Specialmente i prestiti da lingue straniere hanno ricevuto molte critiche e la battaglia per mantenere la purezza dell'italiano incomincia con il movimento '800esco del 'purismo' con Antonio Cesari in un clima in cui era stato proposto un ritorno alla lingua utilizzata in Toscana nel 300, in quanto modello di purezza. Inizialmente i dizionari puristici
stilistici (es.smartphone, agroecologia). In realtà anche in questo caso ci sono procedimenti che conoscono un rapido invecchiamento, come il termine 'videocassetta' che dopo un breve periodo di coesistenza con il termine 'dvd', è invia d'estinzione.
Neologismi stilistici, sono occasionali, ovvero usati in funzione espressiva e stilistica da giornalisti, scrittori, cantanti, questi non sono stabili come quelli denominativi.
ARCAISMI forme e costruzioni grammaticali che sono andate fuori uso o addirittura estinte, parole morte o non più usate. Abbiamo arcaismi morfologici, ovvero forme verbali e pronominali uscite fuori dall'uso, e arcaismi sintattici, ovvero costruzioni in cui l'ordine delle parole non si usa più. I arcaismi si distinguono in:
- arcaismi lessicali, parole in disuso (es. 'pelago' = mare, 'aere' = aria.. utilizzati nella divina commedia)
- Acrcaismi semantici, il significato è
andato fuori uso ma la parola no (es. nella divina commedia,‘presto’ non era un avverbio, ma un aggettivo che voleva significare ‘veloce’, così come ‘noia’ significava ‘luogo angoscioso’, ‘villa’, significava ‘città’ e non era intesa come ‘abitazione’).
Correttezza politica, è letteralmente l’esigenza di utilizzare parole secondo caratteri non sessisti e inoffensivi verso le minoranze (politiche, etniche o religiose), per fare ciò è necessario non solo un cambio di mentalità ma anche un cambiamento nel linguaggio. Questo ha portato a una revisione di termini e modi di dire come il termine ‘disabile’ che ha sostituito ‘handicappato’, per indicare una visione più propositiva, quella del ‘diversamente abile’, o il termine ‘cieco’ è stato sostituito a ‘non vedente’.
In Inghilterra è stata soppressa dai vocabolari la parola "nigger" che vuol dire letteralmente "negro", perché ritenuta inoffensiva in quanto si riferisce ad una buia pagina del passato del colonialismo. Questo tema ha toccato anche il mondo del lavoro, dove il termine "spazzini" è stato sostituito da "netturbini" e poi "operatori ecologici", questo è dovuto anche ad un cambiamento delle tecniche di raccolta dei rifiuti più aggiornati, meccanizzati ed evoluti, in questo caso sarebbe anacronistico utilizzare le stesse denominazioni, non al passo con i cambiamenti portati dallo sviluppo della tecnologia. Accade anche nelle scuole dove il termine "bidello" è stato sostituito con "collaboratore scolastico". Alma Sabatini fu incaricata dal presidente del governo Bettino Craxi di mettere in piedi una commissione che si occupasse di fare proposte contro la discriminazione di genere.
Questa commissione operò per un documento che ha preso il nome di 'raccomandazioni per un uso non sessista della lingua italiana', questoprevedeva due liste, una di parole o frasi da rivedere e l'altra per le alternative da coniare corrispondenti a forme non sessiste (es. Coniare l'espressione 'diritti umani', invece di 'diritti dell'uomo', così come i nomi dei mestieri di cui prima esisteva solo il maschile, si è aggiunto anche il femminile se la persona interessata è una donna), ma non ricevete all'epoca molto seguito. In questo documento si raccomanda di adottare delle alternative a forme sessiste, per stabilire un rapporto sano tra il valore del linguaggio e i valori concreti nella vita.
LESSICO FORMALE E INFORMALE, deriva dall'esigenza di utilizzare termini ed espressioni riservati a situazioni diverse, distinguendo i termini in base ai livelli di comunicazione affinché questa sia efficace.
Visono sicuramente contesti quotidiani più formali (es. Quando si parla con un direttore) rispetto ad altrimeno formali (es. Quando di parla con un amico). Esistono però casi in cui con certezza è possibile sostituire parole più confidenziali con altre più formali (es. Prendere e pigliare, fregare e ingannare, mollare e lasciare). Esistono anche parole informali uscite dall'uso quotidiano come grana e denaro, soffiata e rivelazione, che però si utilizzano ancora in ambito giornalistico. LATINO COME MATRICE DELL'ITALIANO, il latino è la lingua madre dell'italiano e la lingua italiana 'continua' potremmo dire, quella latina proprio perché la nascita delle lingue neolatine è il risultato di un processo lento e graduale. La documentazione scritta a riguardo è molto scarsa, ma i cambiamenti sono avvenuti in maniera impercettibile anche per i parlanti. Un maggior numero di testimonianze.Le scritte arrivano a noi dopo l'anno 1000, quando le lingue romanze prendono forma e acquisiscono una certa dignità scritta, anche se ormai parlate da secoli. Nonostante ciò il latino rimane la lingua della cultura e dei dotti in tutta Europa e resta lingua ufficiale della chiesa cattolica fino al 1963 con il Concilio Vaticano II. Nel corso del tempo si ha un arricchimento del lessico e contemporaneamente una parte di lessico cade in disuso perché sorpassato dall'evoluzione, questi due processi solitamente sono in un certo equilibrio, dove le nascite prevalgono spesso sulle morti. Il lessico italiano si può suddividere in 4 strati in base alla formazione e all'origine delle parole:
- Parole di trafila ereditaria (o popolare) è costituita da un insieme di parole che si sono usate ininterrottamente dall'epoca antica fino ad oggi, che fanno parte della nostra vita quotidiana, nonostante il latino si sia estinto un millennio e mezzo fa.
Il lessico di trafila ereditaria deriva dalla forma dell'accusativo latino, non dal nominativo. (Es. La parola 'lupo' deriva dall'accusativo 'lupum' e non dal nominativo 'lupus'). Queste parole le utilizziamo ancora oggi ma con qualche modifica fonetica ed erano molto comuni, per cui utilizzate più che altro nel lessico informale e sono infatti le parole che noi utilizziamo nella vita di tutti i giorni (es. Acqua, pane, cielo, vino, rosa, gallo, mare, naso..) ma a volte bisogna tener conto anche di un altro processo: il cambiamento di significato, ovvero cambia anche il significato oltre la forma fonetica (Es. In latino, cavallo si diceva 'Equus', per indicare un cavallo di razza, purosangue, che si portava in competizione, mentre con il termine 'caballus', si intendeva il cavallo che si utilizzava in campagna, di qualità scadente. La parola 'equus' si estinse, e il significato di...
‘caballus’ raccolse a se tutti i significati.‘Casa’ in latino si diceva ‘domus’, che si è quasi estinta ma in latino esisteva anche il termine ‘casa’ con cui si indicava una costruzione rurale di campagna dove non si abitava. Il termine