Anteprima
Vedrai una selezione di 4 pagine su 15
Riassunto esame Linguistica applicata, Prof. Sartori Giovanni, libro consigliato Un’introduzione alla linguistica applicata, Silvia Ballarè Pag. 1 Riassunto esame Linguistica applicata, Prof. Sartori Giovanni, libro consigliato Un’introduzione alla linguistica applicata, Silvia Ballarè Pag. 2
Anteprima di 4 pagg. su 15.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Linguistica applicata, Prof. Sartori Giovanni, libro consigliato Un’introduzione alla linguistica applicata, Silvia Ballarè Pag. 6
Anteprima di 4 pagg. su 15.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Linguistica applicata, Prof. Sartori Giovanni, libro consigliato Un’introduzione alla linguistica applicata, Silvia Ballarè Pag. 11
1 su 15
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Egli deve occuparsi di una vasta gamma di condizioni mediche che non sono di pertinenza di

altri campi della linguistica, ma deve attingere in maniera costante e consistente alle

conoscenze riguardanti concetti e metodi linguistici per comprendere i disturbi della

comunicazione che abbiamo appena esaminato.

Linguistica e disturbi del linguaggio

Il linguista clinico affronta lo studio dei disturbi i del linguaggio con lo stesso bagaglio

concettuale, terminologico e metodologico che costituisce la conoscenza operativa di

qualsiasi ingiusta accademico. Da adesso in poi ci occuperemo dei differenti modi in cui il

linguaggio può risultare compromesso negli adulti e nei bambini e su come la linguistica può

essere impiegata per illustrarli.

Fonetica

Studio dei suoni del linguaggio umano, comprende una serie di sotto discipline quali:

1) Fonetica articolatoria (studio dei movimenti articolatori necessari per produrre i suoni

del linguaggio

2) Frequenza (misurazione delle dimensioni fisiche dei suoni del linguaggio)

3) Fonetica acustica/percettiva (studio della percezione dei suoni)

I fonetisti attingono a una ricca terminologia per descrivere ogni aspetto riguardante la

produzione dei suoni del linguaggio, che comprende vocaboli specifici per definire gli organi

articolatori (es. palato molle), il luogo di articolazione (es. bilabiale) e il modo di articolazione

dei suoni (es. occlusiva). I suoni del linguaggio possono essere ulteriormente descritti in

termini di caratteristiche fonatorie, come la sonorizzazione (in base ad essa /p,s,f/ sono

definiti consonanti sorde, mentre /b,z,v/ rappresentano le controparti sonore).

Altri termini descrivono il flusso d’aria impiegato durante la produzione dei suoni (ad esempio,

polmonare, glottidale) e la direzione di tale flusso (ingressi o, egressivo).

La fonetica è fondamentale per il lavoro del linguista clinico, a tal punto che risulta

impossibile darne una descrizione senza fare riferimento a termini e concetti fonetici. È la

fonetica che ci consente di definire le distorsioni del linguaggio di un bambino con

palatoschisi o un adulto con disartria come marcatamente devianti (quindi, non frutto di una

varietà dialettale)

Caso 1. Sostituzione delle occlusive sorde con suoni fricativi, /p/ di penny, sostituita da

fricativa bilabiale sorda [o|], mentre la /t/ mediana e finale, in cotton e boat sono sostituite

dall’articolazione non sibilante [s]. Inoltre, benchè in cotton, il bambino riesca a produrre /K/

in posizione iniziale della parola, l’articolazione di questo suono è accompagnata dalla

fricativa velare sorda [x].

Caso 2. I bambini con sordità congenita inseriscono una fricativa durante la formazione o il

rilascio di un’occlusione; in mean to e new dog troviamo la fricativa alveolare [s] nella

formazione, rispettivamente di [t] e [d]. La stessa fricativa è usata nel rilascio di [t] in tea. In it

si osserva la fricativa palatale sorda [Ç] nella formazione di [t], mentre nell’espressione new

dog è presente la fricativa uvulare sorda [x]nella formazione di [K] (realizzata in sostituzione di

/g/.

Caso 3. Un bambino con diprassia verbale evolutiva manifesta la variabiltà tipica di questo

disturbo: ripetute ripetizioni di plate il gruppo /pl/ viene realizzato a volte nella sua interezza

mentre a volte viene ridotto a [p]. La /t/ finale è realizzata consecutivamente tre volte, mentre

omessa alla quarta. Variabile è anche la vocale realizzata con [eI] sia con [e].

Caso 4. Una donna con sclerosi multipla e disartria acquisita cerca di autocorreggersi nella

parola questions, nel primo tentativo usa l’occlusiva glottidale [?] al posto della fricativa

alveolare sorda /s/ e della africana sorda /tf/; questi suoni sono realizzati correttamente nel

tentativo successivo.

Caso 5. Un bambino con palaschitosi sostituisce le occlusive alveolari e velari in posizione

iniziale di parola con l’occlusiva glottidale; in dog questa sostituisce la /g/ alla fine della

parola. Il bambino realizza un’occlusione completa anche ove non è necessario.

Fonologia

Studio del sistema di suoni in una lingua, l’unità minima distintiva di un suono di una lingua è

detta fonema. Il focus sono i pattern di fonemi in una lingua, come questi schemi possano

essere usati per veicolare significato, e che riflettono la natura distintiva dei fonemi.

Due suoni hanno funzione distintiva se sostituendoli con altri variano il significato della parola

(/cane/—>/tane/, /frane/—>/grane/). In una lingua, l’uso di queste unità può risultare ostico

anche per i bambini che non hanno problemi di sviluppo, sperimentando situazione di ridotta

intelligibilità quando la distinzione di essi non risulta chiara.

La fonologia costituisce un’altra componente fondamentale delle conoscenze linguistiche del

linguista clinico. I disturbi fonologici sono molto comuni, il 60% dei bambini in età prescolare

ne soffre e formano una buona parte del carico di lavoro dei logopedisti e terapisti del

linguaggio infantili. Questi possono manifestarsi in assenza di altre manifestazioni cliniche,

quali deficit neurologici o anomalie craniofacciali, o rappresentare invece una delle diverse

aree di malfunzionamento linguistico in bambini che presentano una serie di altre

problematiche, colme disabilità intellettiva e perdita dell’udito. I problemi fonologici si

possono verificare anche negli adulti con afasia, in cui si producono errori noti come

parafasie fonemiche.

Caso 6. Le produzioni dei bambini bilingui evidenziano glide (trasformazione in semivocale)

della consonante liquida (/pl/ > [pw] in piatto), riduzione del gruppo consonantico e

palatalizzazione velare (/kr/ > [t] in croce) e anteriorizzazione (/t/ > [k] in topo).

Caso 7. La bambina olandese con la sindrome della maschera Kabuki e palatoschitosi

sottomucosa evidenzia nel suo eloquio tre differenti processi fonologici. Processo di

delezione sillabica è osservabile in nuvole con l’emissione della sillaba / e <->n/; in ragazzo è

evidente la delezione sia della consonante iniziale, sia della finale. Un processo di

assimilazione regressiva si verifica in bicicletta con l’ anticipazione della /s/ in posizione

finale, usata in sostituzione della /f/ iniziale.

Caso 8. Bambini con disabilità intellettiva evidenziano questi processi, in basket, ad esempio,

si osserva la delezione delle consonanti iniziali e finali, oltre alla riduzione del gruppo

consonantico /sk/ in [g]. Processi non osservati nelle produzioni degli altri bambini sono la

sonorizzazione di /k/ in [g] in basket e la desonorizzazione postvocalica di /dz/ —> [tf] in page

e /v/ —> [f] in glove.

Morfologia

Ogni parola ha una propria struttura interna, i linguisti di questo campo si occupano di

studiare i morfemi che la costituiscono. Alcune parole possono essere monomorfemiche (es.

sempre) mentre la maggior parte si divide in più morfemi (es, in-felic-ità). I suffissi con valore

grammaticale sono definiti flessivi, mentre il resto è la radice della parola.

Radice—> morfema libero/lessicale

Morfemi flessivi/derivazionali—> morfemi legati

Gli errori morfologici sono molto frequenti in adulti e bambini con disturbi del linguaggio:

1) Bambino con DSL può omettere i suffissi flessivi di sostantivi e verbi, impiegandoli

quando non richiesti;

2) Adulto afasico con linguaggio espressivo ridotto può omettere morfemi flessivi nella

sua produzione orale e può non essere in grado di comprendere i morfemi presenti

negli enunciati orali prodotti da altri, il che può portare ad esempio al raintendimento

della costruzione passiva quando il suffisso flessivo -ito del participio passivo

inseguito non è riconosciuto come tale l’uomo era inseguito dal cane. È stato

dimostrato che gli adulti affetti da schizofrenia possono manifestare deficit

morfologici, quali l’emissione di suffissi.

Gli errori morfologici includono l’uso improprio e l’emissione di suffissi flessivi e derivazionali.

Caso 9. Bambino con DLS usa suffisso flessivo -s nei sostantivi way e point, benché non sia

necessario; usa il flessivo -ed per costruire il passato di del verbo fly.

Caso 10. L’adulto con schizofrenia omette suffissi flessivi e derivazionali. Il suffisso flessivo

-ed è omesso in I am being help; in medicate e to memory, mancano rispettivamente i suffissi

derivazionali -ion e -ize. Secondo un’interpretazione alternativa di tali errori morfologici come

deficit grammaticali, il paziente affetto da schizofrenia ha selezionato il verbo medicate al

posto del sostantivo medication e il sostantivo memory al posto del verbo memorize.

Caso 11. Uno dei bambini con disturbo da deficit di attenzione e iperattività ha omesso il

suffisso flessivo -s a quello che dovrebbe essere il sostantivo singolare hook. L’altro bambino

ha usato il suffisso flessivo -est, che serve per formare il superlativo degli aggettivi regolari,

con l’aggettivo irregolare best, marcandolo colsi due volte come superlativo.

Sintassi

Le singole parole possono combinarsi in modi diversi per formale frasi grammaticalmente

corrette. Lo studio delle combinazioni possibili è l’ambito della sintassi. In inglese per formare

un’interrogativa si/no, il parlante deve inv eritree l’ordine del pronome soggetto e del verbo

ausiliare come in will you help me with me homework?. Per questo tipo di frase le regole

sintattiche dell’inglese non consentono l’uso della seguente combinazione di parole: you me

will my homework help?. Le regole sintattiche specificano anche l’ordine di occorrenza dei

determinanti all’interno di un sintagma nominale, per cui è accettabile se lo ed her two

elderly aunts è una struttura accettabile, mentre se lo ed two her elderly aunts, non lo è, a

differenza dell’italiano.

Secondo un approccio predominante alla sintassi, le regole sintattiche specificano tipi di

movimento che devono avvenire fra la struttura profonda e quella superficiale di una frase per

poter giungere a una frase grammaticalmente corretta. Tali regole sono responsabili della

generazione di strutture quali, ad esempio, costruzioni passive o le interrogative parziali.

La sintassi è particolarmente importante per il linguista clinico, in quanto in bambini e adulti

si osservano frequentemente deficit grammaticali.

I bambini con DLS tendono a omettere verbi ausiliari, a usare pronomi oggetto al posto di

quelli soggetto, e forme improprie dei dei verbi lessicali. Le forme interrogative non sono ben

sviluppate e le categorie grammaticali possono risultare del tutto omesse.

Molte di queste caratteristiche si ritrovano anche nei bambini con disabilità intellettiva,

spesso in concomitanza con una sindrome.

Gli adulti con afasia agrammaticale evidenziano deficit sintattici significativi, spesso

Par

Dettagli
Publisher
A.A. 2025-2026
15 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/12 Linguistica italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher dilettina02 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Linguistica applicata e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Sartori Giovanni.