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ABBREVIAZIONI:

  • SIGLE: anche chiamate acronimi, riducono sintagmi formati da più parole alle sole lettere iniziali di queste
  • PAROLE MACEDONIA: formate cioè da pezzi di varie parole
  • ACCORCIAMENTI: quando parole complesse si una certa lunghezza vengono troncate della parte finale
  • CAPITOLO 7FRASE: espressione linguistica di significato compiuto che contiene una predicazione e tutti gli elementi necessari per la sua completezza.

NUCLEO della frase: verbo ed elementi direttamente collegati ad esso

ARGOMENTI: elementi legati al verbo

VERBI MONOVALENTI: richiedono sono un argomento, cioè il soggetto

VERBI BIVALENTI: a cui si lega anche un secondo argomento, l'oggetto diretto

VERBI TRIVALENTI: richiedono tre argomenti

VERBI TETRAVALENTI: ammettono quattro argomenti

VERBI COPULATIVI: mettono in rapporto il soggetto con un altro elemento nominale o aggettivale

VERBI ZEROVALENTI: non richiedono neppure l'espressione del soggetto

CIRCOSTANTI: elementi

legati ad un singolo elemento del nucleo

ESPANSIONI: elementi collocati al di fuori del nucleo spesso in posizione libera

REMA: costruito dagli elementi che predicano qualcosa

FRASI MARCATE: frasi che presentano una sequenza diversa da quella SVO (soggetto + verbo + oggetto)

DISLOCAZIONE A SINISTRA: staccare il complemento iniziale dal resto della frase con una pausa e riprenderlo mediante un pronomeclitico con funzione anaforica

DISLOCAZIONE A DESTRA: emarginazione del complemento e la sua anticipazione mediante un clitico con funzione cataforica

avvengono senza che si abbia uno spostamento rispetto all'ordine normale

FRASE SCISSA: serve ad isolare mettendolo in rilievo come rema, un costituente frasale (spesso il soggetto)

FRASE PSEUDOSCISSA: costituita da un sintagma nominale o pronominale che regge una frase relativa, dal verbo essere copulativo e da un altro sintagma nominale o pronominale

FRASE PRESENTATIVA: il verbo essere è preceduto dal ci attualizzante

FRASE INTERROGATIVA

TOTALE: richiede di norma la risposta si o no

FRASE INTERROGATIVA DISGIUNTA: offre un'alternativa

FRASE INTERROGATIVA PARZIALE: wh question

FRASE INTERROGATIVA: uso del semplice cosa invece di che cosa

• crescita di frasi scisse

• sviluppo di come mai oltre a com'è che

• crescente diffusione del costrutto che + verbo + a fare?

• FRASE MULTIPLA (o periodo costituito da due frasi): all'interno della stessa frase troviamo almeno due nuclei

FRASE COMPOSTA: il rapporto tra le due frasi è di coordinazione

FRASE COMPLESSA: il rapporto tra le frasi è di subordinazione

SUBORDINAZIONE: ipotassi

COORDINAZIONE: paratassi

SUBORDINATE IMPLICITE -> modi indefiniti

SUBORDINATE ESPLICITE -> modi finiti

FRASE REALTIVA: legata a un singolo costituente della frase principale, detto antecedente o testa, a cui è riferito il pronome relativo

ce introduce la dipendente

Due tipi:

LIMITATIVE o RESTRITTIVE

• ESPLICATIVE o APPOSITIVE

Virgola assente

prima delle limitative e presente prima delle esplicative

CHE: POLIVALENTE: esprime esclusivamente la subordinazione e non la funzione sintattica dell'antecedente all'interno della relativa

INVARIABILE: accompagnato da un altro pronome che esprime la funzione sintattica

Stesso paradigma dello standard (preposizione + cui o il quale) con la preposizione di

CAPITOLO 8

AFERESI: caduta ad inizio parola di una vocale

APOCOPE VOCALICA: caduta della vocale posta alla fine della parola

METATESI: per evitare nessi vocalici o consonantici difficili da pronunciare

SEGNALI DISCORSIVI: elementi appartenenti a categorie morfologiche diverse

SEGNALI DEMARCATIVI: servono per indicare l'inizio e la fine del discorso

SEGNALI FATICI: funzione di assicurare il contatto con l'interlocutore, sollecitandone pragmaticamente l'assenso o la partecipazione

SEGNALI CONNETTIV: indicano il tipo di relazione tra le varie parti del testo

SEGNALI DI SFUMATURA: detti anche particelle

modali o mitigatori, attenuano le affermazioni

Italiano regionale: incontro della lingua nazionale con il dialetto

PARLATO GIOVANILE:

  • strato dialettale
  • strati gergale
  • strato proveniente dalla lingua della pubblicità
  • termini propri di linguaggi settoriali

ITALIANO POPOLARE: usato accanto al dialetto dalle fasce meno istruite della popolazione; tendenza alla semplificazione delle strutture morfologiche

VIRGOLA: segno polifunzionale

PUNTO: serve a isolare un enunciato dall'altro

DUE PUNTI: posti tra un enunciato e l'altro per metterli in rapporto

PUNTO E VIRGOLA: si usa in genere invece del punto per legare sul piano semantico l'enunciato che segue a quello che precede

LIBRO BREVE STORIA DELLA LINGUA ITALIANA

  1. Origini e primi documenti dell'italiano: romanza, L'Italia si trova nell'area detta formata dalla penisola iberica, dalla Francia, dall'Italia, da una parte della Svizzera e dalla Romania. L'italiano deriva dal latino volgare,
una lingua disomogenea formata da parole del latino scritto, parlato e dal cambiamento di significato di parole del latino letterario. Tra i documenti di latino volgare ha rilievo la cosiddetta "Appendix Probi", una lista di 227 parole considerate errate, affiancate alle forme corrette. Gli errori sono una deviazione rispetto alla norma, ma in essi possono manifestarsi innovazioni importanti, che diventano norma. Per spiegare i mutamenti della lingua si fa riferimento al sostrato (lo strato che sta sotto, la lingua precedente che influenza quella nuova), al superstrato (lo strato che sta sopra, la lingua nuova proveniente dalle popolazioni barbare e che si sovrappose al latino), all'adstrato (le lingue confinanti). Ostrogoti, Longobardi e Franchi si susseguirono nell'occupazione della penisola italiana (dal 400 al 1000 circa), influenzando la lingua per oltre sei secoli (il "Milione" di Marco Polo era in francese). Il latino volgare si trasformò nel latino medievale.

venne utilizzato per un lungo lasso di tempo nell'uso orale, mentre la lingua scritta era il diversosia dal latino classico, sia dal latino volgare. A un certo punto il volgare si fece sentire nel latino medievale, anche se solo neltredicesimo secolo.

atti notarili:

Gli Placito Capuano > del 960, nato da una piccola controversia giudiziaria di portata locale: viene considerato l'atto di• nascita della nostra lingua. È un verbale notarile scritto su pergamena, in cui il contrasto tra italiano e latino è netto: nonsiamo di fronte a un frammento “naturale” di lingua parlata, ma ad una frase formalizzata;

Postilla Amiatina > è una postilla posta alla fine di un atto in lingua latina, in cui si osserva la presenza di -u finali al posto• delle -o;

Carta Osimana > il volgare affiora non più in una postilla, ma in un interno testo latino consistente in una donazione di• una chiesa di Macerata;

Carta Fabrianese >

Pergamena conservata a Fabriano, con cui un nobile si accorda col monastero di San Vittore circa la ripartizione dei guadagni di un consorzio;

Carta Picena > è un rogito per una vendita di terre: la parte in volgare rende chiaro come la terra ceduta fosse in realtà un pegno per garantire la restituzione di un prestito;

Testimonianze di Travale > due pergamene conservate a Volterra;

Dichiarazione di Paxia > conservata a Savona;

filone religioso:

Il Formula di confessione umbra > proveniente dalla zona di Norcia;

Sermoni subalpini > una raccolta di prediche in volgare piemontese;

Carta pisana > un elenco di spese navali;

iscrizioni:

Le Catacomba romana di Commodilla > un anonimo graffito tracciato sul muro risalente tra il sesto e il nono secolo. È una testimonianza del parlato volgare;

Basilica sotterranea di San Clemente > affresco in cui compare un volgare vivace ed espressivo, comunque affiancato

dal latino;Il vero sviluppo della letteratura italiana si ebbe nel tredicesimo secolo, a partire dalla scuola Siciliana di Federico II.

Testi letterari:

  1. Indovinello veronese > due note, una in latino corretto, l’altra in una lingua che fa pensare al volgare;
  2. Ritmo bellunese > quattro versi volgari in una memoria latina esaltante le vittorie militari di Belluno e di Feltre nel 1193 e 1196;
  3. Contrasto bilingue > di Rambaldo di Vaqueiras, consiste nel contrasto tra un giullare provenzale e una donna genovese, in cui si fa riferimento alla differenza di lingua, usandola con intento artistico;
  4. Discordo plurilingue > dello stesso Rambaldo, in cui compaiono cinque idiomi diversi (provenzale, italiano, guascone, francese, gallego-portoghese);
  5. Carta ravennate > è una canzone in 50 decasillabi contenente versi d’amore;

2. Il Duecento: Federico II di Svevia

La prima produzione letteraria medievale in lingua volgare fu poetica,

Nell'ambiente dell'imperatore Federico II (XIII secolo), quando altre due letterature romanze si erano già affermate: la lingua d'oc e la lingua d'oil. La poesia in lingua d'oc si era estesa anche al di qua delle Alpi, e i Siciliani iniziarono ad imitarla, sostituendo a quella lingua straniera il volgare di Sicilia. Nel Medioevo, poi, le poesie siciliane venivano trasmesse da copisti toscani, i quali spesso sostituivano sicilianismi con toscanismi: nel "Libro del Re" troviamo alcuni testi poetici siciliani adattati in toscano. L'eredità della Scuola Siciliana passò, proprio per questo motivo, in Toscana e a Bologna (stilnovisti).

Il patrimonio della poesia volgare del Duecento ci è stato tramandato da tre manoscritti:

  • Giacomo da Lentini
  • Canzoniere Vaticano Latino 3793 > trasmette un migliaio di componimenti, tra i quali alcuni versi di Re (in cui spiccano rime imperfette che mostrano il successivo adattamento al
toscano) e i versi iniziali della canzone di Enzo (figlio naturale di Federico II); Guittone di Arezzo; Laurenziano Rediano 9 > contiene poesie e lettere di• Palatino 418 > il meno esteso, ma quello esteticamente più bello, perché miniato;• poesia religiosa:Prima di proseguire oltre, ricordiamo la “Il Cantico di Frate Sole” di San Francesco (1223), è scritto in volgare conelementi umbri, ed è oggi un monumento di poesia, anche se all’epoca aveva solo valore di preghiera religiosa. La tradizione delle Jacopone da Todi“laudi” religiose, infatti, ebbe grande sviluppo tra il 300 e il 400: quelle di erano componimenti anonimi e di poesia lombarda,scarsa qualità letteraria, ma arrivarono al nord e furono fondamentali per la fioritura della moraleggiante, che a sua volta influenzò il modo di concepire la poesia toscana.
Dettagli
A.A. 2019-2020
23 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/12 Linguistica italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Giulia_Cancian di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Lingua italiana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Udine o del prof Zucco Rodolfo.