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I SUONI DELLE LINGUE : FONETICA E FONOLOGIA
Uno degli aspetti più evidenti del linguaggio umano è la produzione di suoni. Un suono è un fatto fisico, misurabile, ed il nostro apparato fonatorio è in grado di produrre una quantità enorme di suoni. Di tutti i suoni che un essere umano è in grado di produrre, solo una piccola parte sono i suoni che fanno parte di una lingua in senso stretto. Ogni lingua ha un suo inventario di suoni che funzionano linguisticamente (fonemi), che formano cioè delle parole e ogni lingua ha regole proprie per combinare insieme questi suoni in sillabe e in parole. Quando vengono combinati insieme per formare delle parole, i suoni possono influenzarsi l'un l'altro. L'inventario dei fonemi, le regole di combinazione dei fonemi e le regole fonologiche sono diversi da lingua a lingua. Fanno parte del dominio della fonologia anche l'accento, l'intonazione e i toni.
I. Fonetica
La fonetica
Articolatoria è la disciplina che studia la produzione dei suoni. C'è anche la fonetica acustica che studia la natura fisica del suono e la sua propagazione attraverso l'aria. C'è poi la fonetica uditiva o percettiva che studia l'aspetto della ricezione del suono da parte dell'ascoltatore.
L'apparato fonatorio
Un suono è prodotto normalmente dall'aria che viene emessa dai polmoni, sale lungo la trachea, attraversa la laringe, sede delle corde vocali. Dopo aver superato la faringe, l'aria giunge alla cavità orale e da qui fuoriesce dalla bocca.
Classificazione dei suoni
Per classificare un suono, ad una prima analisi, sono necessari tre parametri: modo di articolazione, punto di articolazione e sonorità. I vari organi della fonazione (labbra, lingua, velo palatino) possono essere posizionati in modi diversi nella produzione di un suono; i vari assetti che gli organi assumono nella produzione di un suono sono
detti modo di articolazione.Il flusso d'aria necessario per produrre un suono può essere modificato in diversi puntidell'apparato vocale (labbra, denti, alveoli, palato, faringe), ognuno di questi punti è chiamato punto di articolazione.La sonorità è data dalle vibrazioni delle corde vocali : se queste vibrano, avremo unsuono sonoro, se non vibrano avremo un suono non sonoro o sordo.L'alfabeto fonetico internazionale risponde all'esigenza fondamentale di usare glistessi simboli per gli stessi suoni in tutte le lingue del mondo.
Classi di suoniI suoni possono essere classificati in tre classi maggiori : consonanti, vocali esemiconsonanti (o approssimanti). La distinzione più importante è quella traconsonanti e vocali e si fonda su un semplice fatto articolatorio : nella produzione diuna vocale l'aria non incontra ostacoli, fuoriesce liberamente. Le vocali sononormalmente sempre sonore. La cavità orale è
massimamente aperta per una vocale come [a] e massimamente chiusa per vocali come [i] ed [u]. Per produrre una consonante, l'aria o viene momentaneamente bloccata (come per una [b]) o deve attraversare una fessura molto stretta (come per una [f]). Le consonanti possono essere sia sorde che sonore.
Le semiconsonanti (sempre sonore di norma) condividono proprietà sia delle vocali (sono articolate come delle vocali) sia delle consonanti.
Vocali, semiconsonanti, liquide e nasali formano la classe delle sonoranti. Tutti i suoni non sonoranti si chiamano ostruenti. Le sonoranti sono tutte sonore, il flusso d'aria necessario per produrle fuoriesce dalla cavità orale piuttosto liberamente. Il flusso d'aria necessario per produrre le ostruenti incontra ostacoli di varia natura.
I. I suoni dell'italiano
Consonanti dell'italiano
I diversi modi di articolazione concorrono alla produzione di consonanti:
Occlusive: il suono è prodotto tramite una occlusione
Momentanea dell'aria cui fa seguito una specie di esplosione. Sono dette anche momentanee o esplosive [p, b, t, d, k, g].
Fricative: l'aria deve passare attraverso una fessura piuttosto stretta, producendo così una certa frizione. A differenza delle occlusive, le fricative sono suoni che si possono prolungare nel tempo e dunque si chiamano anche continue [f, v, s, z, ʃ].
Affricate: sono suoni che iniziano con un'articolazione di tipo occlusivo e terminano con un'articolazione di tipo fricativo [ts, dz, tʃ..].
Nasali: per la produzione dei suoni nasali, il velo palatino si posiziona in modo tale da lasciar passare l'aria attraverso la cavità nasale [m, n ...].
Laterali: per produrre un suono laterale, la lingua si posiziona contro i denti e l'aria fuoriesce dai due lati della lingua stessa.
Vibranti: la produzione di un suono vibrante avviene mediante vibrazione dell'apice della lingua [B] o...
- dell'ugola [R]
- L'italiano ha un'unica vibrante, [r] che essendo realizzata tramite più vibrazioni è detta polivibrante.
- Approssimanti: sono suoni in cui gli organi articolatori vengono avvicinati ma senza contatto. Le approssimanti dell'italiano sono le semiconsonanti [j] e [w]. In italiano [i] ed [u] sono semiconsonanti quando sono seguite da una vocale tonica; sono semivocali quando seguono una vocale tonica.
- L'italiano utilizza sette punti di articolazione:
- Bilabiali: il suono è prodotto tramite l'occlusione, cioè la chiusura di entrambe le labbra [p, b, m]
- Labiodentali: il suono deve attraversare una fessura che si forma appoggiando gli incisivi superiori al labbro inferiore [f, v]
- Dentali: la parte anteriore della lingua (la lamina) tocca la parte interna degli incisivi [t, d]
- Alveolari: la lamina della lingua tocca o si avvicina agli alveoli; la lingua si avvicina senza toccare gli
Alveoli per suoni come [s, z, ts], tocca gli alveoli per suoni come [n, l]
Palato-alveolari: la lamina della lingua si avvicina agli alveoli ed ha il corpo arcuato
Palatali (o anteriori): suoni prodotti con la lingua che si avvicina al palato
Velari (o posteriori): suoni prodotti con la lingua che tocca il velo palatino
Vocali dell'italiano
I parametri per classificare le vocali sono l'altezza della lingua (cioè se la lingua si alza o si abbassa verso il palato rispetto alla posizione "di riposo"), l'avanzamento o l'arretramento della lingua, l'arrotondamento o meno delle labbra, la realizzazione di questi movimenti in modo teso o rilassato. Se la lingua assume una posizione alta si produrranno suoni come [i] o [u], se la lingua assume una posizione bassa si produrranno suoni come [a]. Se la lingua è in posizione avanzata si produrrà una [i] o una [e], se in posizione arretrata una [u] o una [o].
Combinazioni di
suoniLe consonanti possono combinarsi insieme e formare dei nessi consonantici. La combinazione delle consonanti non è libera ma è soggetta a restrizioni: per esempio [pr], [tr], [fr] sono nessi consonantici possibili in italiano (prendere, treno, francese), ma [fts], [gv] non sono possibili. C'è una differenza tra combinazioni possibili in posizione iniziale di parola ed in posizione interna di parola. Per esempio [p+r] è una combinazione possibile sia in posizione iniziale di parola che in posizione interna (prendi, apri), ma [r+p] è possibile in posizione interna di parola (arpa) ma non in posizione iniziale. In italiano se una parola inizia con tre consonanti, la prima deve essere una [s]. La combinazione di vocali e approssimanti in una stessa sillaba dà luogo ai dittonghi che possono essere ascendenti (approssimante seguita da vocale accentata) o discendenti (vocale accentata seguita da altra vocale). Esistono anche dei trittonghi, peresempio ‘miei’.
III. Suoni e grafia
In italiano si possono rilevare diverse incoerenze del sistema grafico :
- Due simboli diversi per un solo suono : cuore / quando [k]
- Due suoni diversi scritti con lo stesso simbolo : sera / rosa [s] [z]
- Due simboli per un solo suono : legno, esci
- Tre simboli per un solo suono : aglio, sciocco
IV. Trascrizione fonetica
I suoni possono essere semplici ([t, d, k, dz]), o geminati ([tt,dd,kk,dzdz]). La lunghezza si indica con un segno diacritico simile ai due punti e quindi gli stessi suoni possono essere trascritti come [t:, d:, k:, d:z]; [o] e [a] indicheranno una vocale breve, [o:] ed [a:] una vocale lunga.
Il simbolo IPA per l’accento è [‘] e si colloca prima della sillaba accentata. ‘Casa’,‘lampione’, ‘intimità’ si trascriveranno nel modo seguente : [‘kaza], [lam’pjone],[intimi’ta]. Sui monosillabi l’accento può non essere segnato ([ma],
[se]).ConfiniNelle trascrizioni può essere importante indicare vari tipi di confine: quello di sillaba, quello di morfema, e quello di parola. Le nozioni di sillaba e di parola sono nozioni con un ampio contenuto intuitivo (pe, lu, stra, spin, sono sillabe; ieri, ottobre, virtù sono parole), il morfema è un’unità che si ricava attraverso analisi specifiche; è l’unità più piccola dotata di un significato in una lingua. Veloce-mente, bar-ista, sono costituite da due morfemi; in-abil-ità, in-civil-mente, sono costituite da tre morfemi. Il confine di sillaba viene generalmente rappresentato con un punto. Il confine di morfema è rappresentato con il simbolo +. Il confine di parola, rappresentato con il simbolo #, marca l’inizio e la fine della parola.
V. Fonetica e fonologiaLa fonetica si occupa dell’aspetto fisico dei suoni o foni. La fonologia si occupa della funzione linguistica dei suoni. L’unità
Il concetto di studio della fonetica è il fono; l'unità di studio della fonologia è il fonema. La fonologia cerca di scoprire quali sono i fonemi di una data lingua, cioè se a una differenza di suono corrisponde una differenza di significato; come i suoni si combinano insieme; come i suoni si modificano in combinazione.
Contesto
Un suono ha una sua distribuzione, cioè alcuni tipi di contesti o di posizioni in cui può comparire. Lo stesso suono non può comparire in altri contesti.
Foni e fonemi
Tra i suoni che l'apparato fonatorio può produrre, ogni lingua ne sceglie un certo numero che usa nel linguaggio articolato, questi suoni saranno allora detti foni, cioè suoni / rumori del linguaggio articolato. I foni hanno valore linguistico quando sono distintivi, cioè quando contribuiscono a differenziare dei significati. Due foni che hanno valore distintivo sono detti fonemi. Un fonema contribuisce a diffe