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Il mondo dei miti
I miti affrontano le origini di una civiltà, rappresentano l'interrogarsi dell'uomo sul sacro. Per un comparatista, studiare la presenza del mito in letteratura implica comprendere come una certa epoca o società si è posta nei confronti di un mito, anche su ampia scala: come il Rinascimento è intriso della mentalità della classicità. Il mito letterario è stato invece "inventato" dalla letteratura: il Don Giovanni è un mito letterario creato da un'opera letteraria. La letteratura, perciò, è capace di creare cultura e ha la potenza sufficiente per contaminare intere società e nutrire civiltà.
Il mito etno-religioso affonda le proprie radici in epoche molto remote ed è collegato a tradizioni orali. Il mito letterario, a differenza di quest'ultimo, perde il carattere fondativo e veridico e la funzione di comunicare realtà sovrannaturali. Il risultato
ècomunque simile: è creata una struttura narrativa con elementi fissi tramandati poinelle varie arti. Fondamentale per il comparatista è osservare quali elementirimangono fissi, quali cambiano e cosa implicano questi cambiamenti. I mitemi sonogli elementi fissi di un mito (l’idea del peregrinare per il mito di Ulisse). 19/10/2021
Dall’astrazione della nozione di un tema (donna) i motivi permettono di entrare nelladimensione concreta grazie a simboli e spazi.
La Primavera di Botticelli (1478 circa) mostra la donna al centro, a simboleggiareperfezione in un regime simmetrico di armonia reso anche da altri motivi femminili, letre Grazie, che ruotano in un girotondo. Cupido, simbolo dell’amore, si inserisce in uncontesto arboreo fecondo ed ugualmente simmetrico – l’elemento floreale eLa Nascita di Venerel’abbondanza legata alla primavera è presente in tutta la scena.
botticelliana mostra ancora una volta la donna al centro,
Questa volta nella sua nudità – Venere è anche qui simbolo della perfezione, perla al centro della conchiglia in cui è nata, accompagnata da Zefiro e da una delle Grazie in posa plastica. L'idea della primavera è ritrovabile nei petali di rosa e nei drappeggi che coprono la dea minore. Fare analisi tematica implica anche leggere un'opera, artistica o letteraria, in base al suo contesto storico. Le bonheur de vivre, a inizio '900 Matisse, con riprende l'idea della donna. Delle La Primavera citazioni a botticelliana rimane l'armonia, data dalle Grazie, dalle pose plastiche delle altre figure, l'amore, gli elementi arborei – ma l'uomo non è più davvero in sintonia con ciò che gli sta accadendo intorno. L'armonia non caratterizza più nemmeno il periodo storico di contesto, e ciò si riflette nei colori vivi e innaturali Fauves, dell'opera di Matisse, esponente del gruppo dei
Che in pittura postula il colore come intervento dell'uomo nella realtà. La tematizzazione c'è, perciò, ma gli elementi di partenza, pur nella propria retetematica di motivi e microtemi, sono contestualizzati in una realtà diversa. Ancora Les grandes baigneuses diverso è il contesto di di Cézanne, realizzato negli stessi La nascita anni. Del nucleo rinascimentale di partenza rimane solo l'idea del mare da di Venere - ma manca la presenza centrale della donna. Attorno a lei non ruota più la realtà; la donna non fa la differenza e non è più armonica in un mondo che assiste al disfacimento del sistema di valori che aveva fino a quel momento retto la società. La gamma di colori stessa è impoverita (ocra, grigi e azzurri), non c'è nulla al centro, la natura è oppressiva e schiaccia dai lati, ancor meno armonica di quella di Matisse. Tutti gli elementi sono separati nettamente,
E ancor più evidente è la fratturazione neLes demoiselles d'Avignon di Picasso, del 1907. Siamo nei bassifondi di Barcellona, inun bordello - dell'idea del mare e della primavera non c'è più nulla, se non forsel'azzurro dello sfondo. La mano in alto a sinistra è quella di uomo che scosta la tenda ascoprire le prostitute. La Venere di Botticelli, ripresa sullo sfondo da Matisse,dimenticata da Cézanne, ricompare per Picasso, ma ha perduto armonia ormaitotalmente. Il soggetto stesso è addirittura scomposto, e la sua unitarietà è data dallasola messa in relazione dei pezzi. Lo sfondo manca della logica prospetticarintracciabile anche in Cézanne e Matisse.
Una donna spezzata
Un esempio di tematizzazione - (Simone de Beauvoir)
È importante definire la cornice tematica di riferimento, gli elementi extratestualiattraverso i quali Beauvoir costruisce l'immagine di donna affranta.
E le unità microtematiche (motivi, tipi, spazi). Alcune idee possono essere legate alle tre figure di donne, tematizzate differentemente:
- Monique, moglie tradita
- Madre tradita dalla scelta del figlio
- Murielle, fallimenti come moglie e come madre
Nei tre racconti emerge sempre il bisogno di riappropriarsi della propria libertà: la donna deve accudire i figli, prendersi cura della casa, svolgere i propri doveri. La donna si rapporta spesso con la menzogna e subisce il furto della propria fiducia. L'uomo cacciatore, la soggezione della donna al marito, la relazione tra passato e presente che svelano l'uno qualcosa dell'altro, la fedeltà, la perdita dell'identità sono altri microtemi collegabili.
A Room of One's Own
Virginia Woolf, (1929)
Il titolo presenta già due campi semantici: la dimensione soggettiva, dell'individuo che reclama sé stesso, e la spazialità, la materialità -
Woolf collega le due cose per parlare della donna. La scrittura dell'autrice è basata sulle possibilità che la letteratura ha di ritrarre ciò che c'è al suo esterno. Woolf vuole riflettere sull'arte e sulle sue possibilità - non sull'arte per l'arte, bensì come strumento di lettura e rappresentazione della realtà. Quella di Woolf è una riflessione elitaria, basata su uno spiccato senso estetico. La gita al faro dell'omonimo romanzo è il movimento della coscienza dei singoli soggetti nella realtà dell'epoca, ad esempio. Similmente, in Woolf coordina soggettività e materialità. Il gruppo di Bloomsbury condivideva un senso estetico della vita, più che un progetto artistico o stilistico - VEDI MEMBRI SLIDE e sono proprio per questo un gruppo elitario. VEDI CITAZIONE SLIDE VEDI CITAZIONE Keynes Il saggio di Woolf, pur collocandosi in
questo forte senso estetico della vita, sviluppato tramite il romanzo, è al contempo anche una forte e tangibile riflessione a partire da elementi concreti di lettura della realtà. Vi si ritrova sì il forte approccio estetico alla realtà e alla vita attraverso la riflessione sul romanzo, tipico quindi del gruppo di Bloomsbury, ma si osserva anche una riflessione sulle questioni pratiche: per poter scrivere, la donna deve risolvere una serie di questioni di ordine pratico; deve darsi gli strumenti per realizzarsi. Woolf è l'esponente principale del gruppo di Bloomsbury, del cui elitarismo intellettuale lascia traccia, ma si immerge qui nella realtà più concreta. Ci sono alcune questioni critiche di fondo: Il saggio diventa una sorta di "manifesto", genere nel quale si sintetizzano i principi di un progetto, femminista e pacifista della scrittrice: parte dal presupposto di voler unire la donna allo scrivere romanzi, ma giungePoi a dare precetti. La riflessione della scrittrice ha origine nella realtà dei fatti, nel mondo delle azioni - nello specifico alle conferenze di Giton e Newnham del 1928 sull'argomento "donne e romanzo".
La cornice tematica che dà Woolf all'opera è proprio questo: donna e romanzo, soggetto e strumento. La tematizzazione data dalla scrittrice all'argomento converge su tre fattori: disponibilità di denaro, tempo e spazio. Raggiunta questa condizione, la donna, afferma Woolf, deve comunque andare oltre e cimentarsi nella letteratura non per recuperare terreno in chiave di vendetta contro l'uomo. L'obiettivo, al contrario, è fare della letteratura strumento di affermazione di una scala di valori nuova.
Il romanzo, la scrittura, sono strumento di affermazione di una scala di valori nuova, né assoggettata ai modelli maschili né piegata al desiderio di una rivalsa femminile. Woolf cita quattro
esempi: Jane Austen, George Eliot, lesorelle Brontë. La soggezione è ciò che Woolf stigmatizza nella scrittura di Eliot e Charlotte Brontë – ciò che deve dettare il modello operativo su cui costruire questa nuova scala di valori è il senso estetico della vita, che trova il proprio fondamento nella vita stessa. La donna non deve cedere al risentimento e al desiderio della rivalsa alimentati dalla presa di coscienza della propria condizione. Woolf afferma che è sbagliato procedere in una scala di valori che si reclamano se ci riferisce costantemente a ciò che di sé è stato detto da altri – le donne rischiano di agganciarsi a una scala di valori dettata da un punto di vista maschile. È proprio questo che Woolf rinfraccia a Charlotte Brontë, corrosa dalla propria collera in virtù dell'appartenenza al proprio sesso. La sua integrità è perciò corrotta per.viadell'inseguimento di un risentimento personale. I valori delle donne, afferma Woolf, spesso differiscono da quelli maschili, che però hanno sempre prevalso. Questi valori trasmigrano inevitabilmente dalla vita alla letteratura: e un argomento a marchio maschile è importante, degno di attenzione, mentre Emma Bovary, parlare di moda, che avrebbe decretato la tragedia di è considerato frivolo. Woolf si affida alla tradizione, alla storiografia letteraria, e osserva il ruolo avuto dalle donne in relazione al romanzo in passato. Per cercare di vedere quale rapporto è esistito dall'Inghilterra elisabettiana ai suoi giorni terrà conto del fatto che il tema è un materiale recuperabile dalla realtà – per scrivere bisogna essere facoltosi e avere uno spazio fisico, oltre che del tempo per produrre intellettualmente. Woolf rimarca molto questi aspetti, riflettendo su come nel Orlando 1929 le avesse permesso di guadagnare mille sterline.e dimenticare lapovertà