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IL GIOGO MONGOLO TATARO
I mongoli sono un gruppo etnico proveniente dall’Asia che comparve in Russia nel 1223 per
poi conquistarla nel 1237-1240. La loro organizzazione venne chiamata Orda d’oro.
Nelle fonti russe vengono chiamati anche tatari o tartari (Tartaro = profondità più oscura
degli Inferi) per via della crudeltà e bestialità a loro attribuite.
● Tataro o Tartaro (tatarin): Il termine “tataro” originariamente indicava una
popolazione della Mongolia settentrionale, di origine turca. Nell’antico russo, “tataro”
designava questi gruppi eterogenei, chiamati spesso “mongoli” in modo
intercambiabile.
● Orda: In italiano, “orda” deriva dal termine mongolo “ordu,” che in origine
significava “tenda di nobili” e, per estensione, accampamento. Nell’uso bulgaro
moderno, “ordà” significa “confusione,” connotando il disordine.
Si tratta infatti di un popolo nomade (che si spostava in famiglie), bellicoso e di ottimi
combattenti. Secondo le fonti europee erano esseri demoniaci e antropofagi.
L’ascesa di Gengis Khan e le conquiste mongole
Gengis Khan, nato Temüjin nel 1162 e morto nel 1227, fu il leader che unificò le tribù
mongole e ottenne il titolo di Khaghan (capo supremo) nel 1206. Il nome “Gengis Khan”
significa letteralmente “sovrano molto potente”. Dopo aver consolidato il suo potere,
intraprese un’imponente espansione territoriale, ritenendola una missione divina.
In pochi decenni, il suo impero si estese dalla Siberia al Mar Caspio, arrivando persino a
minacciare il Giappone. Nel 1215 conquistò Pechino, mentre nel 1223 le sue armate
attaccarono la Rus’ meridionale sul fiume Kalka, sconfiggendo i principi russi. Alla sua
morte, nel 1227, il potere passò al figlio Ögödei, che continuò l’espansione mongola.
La struttura militare mongola si basava sulla meritocrazia: Gengis Khan sceglieva i suoi
comandanti in base alla fedeltà e all’abilità. L’esercito era organizzato su base decimale e
ogni guerriero disponeva fino a quattro cavalli, garantendo velocità ed efficienza negli
spostamenti. L’uso della cavalleria leggera, dell’arcieria e di strategie di guerra altamente
sofisticate rese l’esercito mongolo praticamente inarrestabile.
Le conquiste di Batu Khan e l’instaurazione del dominio mongolo
Batu Khan, nipote di Gengis Khan, diresse la grande spedizione invernale mongola in
Europa. Nel 1236 superò gli Urali e attaccò i Bulgari del Volga, per poi colpire la Rus’.
1237-1238: devastazione di Rjazan’, Suzdal’ e Vladimir, capitale del Gran Principato russo.
1240: assedio e distruzione di Kiev, seguita dall’occupazione della Galizia e della Volinia.
1241: invasione dell’Europa centrale con attacchi in Ungheria e Polonia, culminati nella
battaglia di Legnica in Slesia.
A causa di un disgelo primaverile, i mongoli non riuscirono a conquistare Novgorod, protetta
da paludi. Batu Khan stabilì il proprio quartier generale nel basso Volga, fondando la città di
Saraj, che divenne il centro dell’Orda d’Oro, il khanato mongolo che dominò la Rus’ per
oltre due secoli. Nel 1430, l’Orda d’Oro si frammentò in tre khanati: Kazan’, Astrachan’ e
Crimea; due di questi verranno conquistati nel 1500, mentre quello di Crimea verrà
conquistato nel 1783 sotto Caterina II.
A differenza di altre potenze europee, i mongoli esercitarono un dominio indiretto sulla
Rus’: non occuparono stabilmente il territorio, ma gestirono il potere attraverso i principi
locali. Il Gran Principe di Vladimir era nominato direttamente dal khan attraverso un
documento chiamato Jarlyk, che sanciva il rapporto di vassallaggio in cambio del pagamento
di tributi e dell’invio di contingenti militari.
Un ruolo chiave lo ebbe il Principe di Mosca, Ivan I Kalita, che nel 1328 ottenne il titolo di
Gran Principe e il diritto di riscossione delle tasse per conto dei mongoli. Grazie a questo
privilegio, Mosca accumulò ricchezza e influenza, ponendo le basi della sua futura ascesa.
Nonostante il pesante dominio economico e politico, i mongoli mantennero una tolleranza
religiosa, motivo per cui alcuni cronisti russi considerarono il loro dominio meno oppressivo
di quello di altri invasori. Inoltre, l’oppressione latina cercava di convertire la Russia
ortodossa al cattolicesimo, mentre i mongoli non imponevano cambiamenti religiosi, anche
dopo la loro conversione all’Islam.
La fine del dominio mongolo-tataro
Il controllo mongolo sulla Rus’ durò formalmente dal 1240 al 1380, quando il Gran Principe
Dmitrij Donskoj ottenne una prima vittoria significativa sui mongoli nella battaglia di
Kulikovo. Tuttavia, il giogo mongolo si concluse ufficialmente solo nel 1480, quando Ivan
III di Mosca rifiutò di pagare il tributo e dichiarò l’indipendenza della Russia dall’Orda
d’Oro.
Dopo la fine del dominio mongolo, Mosca proseguì la sua espansione:
1552: conquista del Khanato di Kazan’
1556: conquista del Khanato di Astrachan’
Queste vittorie aprirono la via alla colonizzazione della Siberia, segnando la nascita della
Russia come grande potenza eurasiatica.
Il ruolo mongolo nella Rus
Due atteggiamenti: gli eurasisti danno all’invasione mongola un impatto sostanzialmente
positivo, tuttavia la maggioranza ha visto solo devastazione e massacri oltre ad una
barbarizzazione della Russia. Infatti vennero stabilite nuove e crudeli punizioni, i principi
diventarono analfabeti, la costruzione delle cattedrali in pietra non fu più possibile…
Gli aspetti positivi appaiono invece limitati alla presenza di alcuni termini come denga
(moneta coniata. In russo moderno denaro si dice денги) e Jarlyk (investitura, cioè
conferimento del titolo di Gran Principe), all’evoluzione delle tattiche militari,
all’introduzione del censimento per sapere quanti tassare, alla costruzione di strade,
all’introduzione di un sistema di tappe per permettere ai messaggeri di cambiare cavallo;
organizzarono un sistema di comunicazione veloce con caselli postali, messi a cavallo e torri
di segnalazione, garantendo una connettività straordinaria per l’epoca.
I mongoli ragionavano unicamente in termini di profitto pecuniario, pertanto cedevano la
carica di gran principe al miglior offerente senza particolari strategie. Questo e la corruzione
furono tra le principali ragioni del loro declino finanziario. Inoltre bisogna ricordare che si
trattava di una popolazione nomade che ragionava in clan e che aveva un sistema di leggi
non particolarmente complesso. Di conseguenza malgoverno, illegalità e anarchia erano
fortemente presenti anche all’interno delle popolazioni sottomesse al dominio mongolo.
La cronaca del giogo
Il frate francescano Giovanni da Pian del Carpine (1182-1250), inviato nel 1245 da papa
Innocenzo IV per osservare i Mongoli, percorse migliaia di chilometri fino a Karakorum,
dove incontrò il sovrano e il figlio di Gengis Khan. Di ritorno nel 1247, scrisse l’“Historia
Mongolorum,” una dettagliata descrizione del mondo mongolo. Pian del Carpine descrive i
mongoli come “una stirpe maledetta,” mentre Matteo di Parigi (1195-1259), un cronista
coevo, li definisce antropofagi e feroci.
Cosa succede al resto della Rus Kieviana?
Novgorod
Novgorod si sviluppò come una città mercantile grazie alla sua posizione strategica. Era
collegata al resto della Russia e al Mar Baltico da un sistema di corsi d’acqua ed era protetta
da possenti baluardi in legno e torri in pietra. La città era divisa in due parti: una
commerciale e una che comprendeva la vita del Cremlino. Al suo interno, gli isolati erano
chiamati сотня (da sto, cento) e si aggregavano in конци (quartieri), ciascuno con un
proprio consiglio d’assemblea (вече), che si riuniva nella piazza principale per eleggere il
посадник (capo della città).
Dal punto di vista commerciale, Novgorod intratteneva rapporti con il Mar Baltico, la
Francia, la Germania e l’Inghilterra. Le esportazioni principali erano miele, cera e pellicce,
mentre le importazioni includevano vino, birra e aringhe.
Nel 1136, i novgorodiani cacciarono il loro principe e inaugurarono un nuovo sistema
politico: il principe divenne una sorta di funzionario a contratto, convocato in caso di
necessità di difesa. Egli non poteva entrare in città con l’esercito né commerciare. Questo
segnò la nascita di una Repubblica mercantile oligarchica.
Nel 1156, Novgorod ottenne l’indipendenza anche nella sfera religiosa, acquisendo il diritto
di eleggere il proprio arcivescovo.
Sistema Politico e Organizzazione Interna
Oltre al principe a contratto, Novgorod aveva altre istituzioni politiche fondamentali:
● Veče: assemblea popolare che fungeva da autorità suprema. Eleggeva il posadnik e il
tysjackij.
● Posadnik: alto funzionario dello stato, carica che si trasmetteva tra le famiglie
oligarchiche. Dal 1354 ne vennero eletti sei, con mandato a vita.
● Tysjackij: comandante del reggimento cittadino e arbitro nelle questioni commerciali.
● Arcivescovo: oltre alle funzioni ecclesiastiche, presiedeva il consiglio dei notabili,
guidava le ambasciate e faceva da arbitro nelle dispute politiche.
● Consiglio dei notabili: composto dai boiari più influenti, gradualmente sostituì il
veče.
Nel corso del tempo, come nelle repubbliche marinare italiane, si sviluppò un processo di
oligarchizzazione, per cui solo alcune famiglie ricche riuscirono ad accedere al potere.
Relazioni con le Potenze Straniere
Novgorod si affermò come una città-Stato potente, esercitando la sua influenza su Pskov e
Vjatka. Tuttavia, i suoi principali nemici erano:
● I Principi di Suzdal’, che miravano a controllare il commercio di Novgorod.
● Gli Svedesi, che attaccarono nel 1240 per conquistare territori lungo la costa baltica.
● I Cavalieri Teutonici, che tentarono di espandere il loro dominio nell’Europa
orientale cristianizzando e germanizzando i territori pagani.
Nel 1240, gli svedesi sferrarono un attacco, e i novgorodiani richiamarono Aleksandr
Nevskij, un giovane principe di Vladimir. Egli sconfisse gli svedesi sulle rive del fiume
Neva, guadagnandosi l’appellativo di Nevskij.
Due anni dopo, nel 1242, Aleksandr guidò nuovamente l’esercito di Novgorod contro i
Cavalieri Teutonici nella celebre Battaglia del Lago Ghiacciato. I nemici, appesantiti dalle
armature, affondarono quando i ghiacci del lago Pejpus (Čiudskoe) si spezzarono sotto il
loro peso.
Dopo queste vittorie, Aleksandr Nevskij divenne principe e, dal 1252 al 1263, fu un fedele
vassallo dei Mongoli. Pur