vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
LETTERATURA PER L’INFANZIA
CAMPAGNARO: IL CACCIATORE DI PIEGHE
RIASSUNTO INTRODUZIONE
CONCETTO DI SEMPLICITÀ
Dire “libretto semplice” significa sminuire la complessità, fa nascere l’idea che la finalità della lettura sia solo
trasmettere informazioni chiave e chiare, MA la letteratura è tutt’altro che semplice
“semplice” ha una (sola) piega, dunque vi è poco da esplorare, da andare oltre.
→
Invece le opere di letteratura per l’infanzia si caratterizzano per una molteplicità di “pieghe” su
→
cui sono costruite, si leggono su più livelli
FINALITÀ
C’è una molteplicità di pieghe, ma NON sempre ci deve essere la totale comprensione della storia: la
BELLEZZA è la finalità della letteratura e arriva prima della comprensione, dunque la finalità non riguarda la
dimensione didattica ma quella estetica.
L’ OBIETTIVO DELLA LET. PER L’INFANZIA non è spiegare la storia MA cogliere la BELLEZZA NARRATIVA,
dunque riempire dentro, deve stupire, catturare
Pieghe + suggestive: quelle dell’anima e della coscienza
RIASSUNTO TERZO CAPITOLO
DEFINIZIONE
definizione di “letteratura per l’infanzia” duttile, frammentata,universo polimorfo, è un ossimoro, tiene
→
assieme visioni opposte. Essa è legata alla pratica, necessita di relazione tra libri e lettori.
La conciliazione tra “letteratura” e “infanzia” è una sfida letteratura è una delle forme più alte
→
dell’intelletto umano, infanzia è un momento dove non si hanno parole,concetti, è la prima forma, i primi
passi. La sfida è
- costruire immagini forti, capaci di mettere assieme i due mondi
- dare un senso a ciò che leggo
- rispondere alle domande (chi sono, da dove vengo e dove vado)
tempo dell’infanzia tempo notturno perchè infanzia = è il momento in cui vi è il risveglio cognitivo
→
LIBRI PER L’INFANZIA:
1. libri per adulti di cui i bambini se ne sono impossessati
2. storie che sono scritte appositamente per bambini
DEFINERS E ANTIDEFINERS
come tengo assieme questo ossimoro?
- “si tiene insieme definendola” DEFINERS
- “la si tiene assieme non distinguendola dalla letteratura ma creando un tutt’uno” ANTIDEFINERS
Si hanno quindi questi due schieramenti:
- antidefiners che ritengono impossibile dare una definizione di let. per l’infanzia, perché i bambini
non sono separati dagli adulti, che determinano le forme di essa
- definers che difendono alcune caratteristiche esclusive per la letteratura d'infanzia, la quale è a sé
stante, va protetta (Nodelman)
NODELMAN: SOMIGLIANZE DI FAMIGLIA
Nodelman e la sua teoria:
vengono formulate alcune caratteristiche che creano un orizzonte teorico di riferimento per indagarne la
→
tipicità, utili per confrontare la grande produzione di opere per bambini e per ragazzi:
- sguardo sul linguaggio: scelta di parole che risuonano nei bambini, che lo conducano negli altrove
(altrove = tutto tranne che qua)
- ritmo della storia: ciò che lo determina sono struttura e stile scorrevole ( tirare dentro il lettore,
parlare al lettore ) dialoghi, predicati, aggettivi e oggetti ( riportano ad un'esperienza concreta)
- + descrizioni
- spesso si preferisce la prima persona (=maggiore identificazione)
- presenza di immagini lettura parallela che offre due modi diversi per interpretare lo stesso
→
evento
- doppiezza semantica generata dal fatto che il narratore è adulto
- dimidiamento e opposizione bipolare una continua opposizione, ambivalenza attorno a cui le
→
trame sono sviluppate (es: scontro bambino VS adulto, casa VS pericolo, amore VS odio, desiderio
VS conoscenza, civilizzazione VS selvatichezza )
CONTENUTI PRESENTI NELLE TRAME:
1. parlare di se stessi
2. riflessione su ciò che è l’infanzia ma anche su ciò che comporta la mancanza di questa conoscenza
3. Due temi importanti sono:
- l’incoraggiamento al cambiamento (che porta però nostalgia, crescere implica conquiste ma anche
perdite)
- il pericolo di colonizzazione del pensiero infantile ( adulti costruiscono un luogo di protezione ,
come la casa, perché il bambino non è capace di proteggersi da solo)
LE SOMIGLIANZE DI FAMIGLIA
MARAH GUBAR:
Studiosa americana contemporanea che dà ragione a entrambe le teorie: capisce che è difficile definire la
letteratura dell’infanzia ma sa che essa ha il suo linguaggio, i suoi protagonisti, i suoi modi di comporre le
storie.
Dunque, tenta di mettere assieme le due teorie usando una prospettiva filosofica, quella di WITTGENSTEIN
riguardante le somiglianze di famiglia.
Wittgenstein ha voluto definire cos’è il “GIOCO” trovando delle somiglianze di famiglia
→
DEFINIZIONE DI SOMIGLIANZE DI FAMIGLIA
Cosa sono ?
Le si possono ricondurre ad alcune sub areas
1. SCRITTURA: in genere si rappresenta una discesa, il tema dell’errare, del vagabondare, della paura,
dell’identità
2. PROTAGONISTI: spesso sono marginalizzati, sono circondate da un deserto esistenziale (adulti che
non ascoltano e sono iper protettivi, sono distratti)
3. TRAME: spesso sono scomode