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RIME
Raccolta di poesie giovanili della maturità restanti sparse in manoscritti e raccolte in un
volume di rime dagli studiosi
- sonetti testi di corrispondenza
- canzoni morali
- Canzoni petrose = testi giovanili occasionali d'argomento Amoroso, scritti per donne
diverse da Beatrice dove il motivo base è costituito dalla sofferenza del poeta a
causa dell'ostilità della donna amata il tema viene proiettato sul linguaggio mediante
la durezza dell’espressione
Dante grande sperimentatore, varie “maniere”
Guido, i’ vorrei che tu e Lippo ed io - AUGURIO
Sonetto Inviato da Dante all'amico Cavalcanti negli anni giovanili. Dante augura a sé e
all'amico Cavalcanti di fare un viaggio favoloso In compagnia dell'amico Lippo e delle
rispettive donne amate.
sonetto all’interno del sottogenere della lirica romanza: l’augurio
Due donne sono indicate, la terza (la donna di Dante) è citata come una delle trenta -> si
riferisce alla lista che Dante fece sulle 60 donne più belle di Firenze ed è probabile che la
donna a cui si riferisce occupasse la 30 posizione, quindi diversa da Beatrice la cui
simbologia è il numero 9
Tenzone di Dante con Forese Donati - STILE BURLA
Corrispondenza in versi tra Dante e Forese Donati, un membro di una ricca e potente
famiglia fiorentina. Si tratta di uno scambio fitto di accuse, insulti, minacce che prendono di
Mira i presunti punti deboli del destinatario. Appare probabile che questi attacchi verbali
siano fatti per il gioco, sia cioè esercizi di stile.
Bersaglio del sonetto di Dante non è la moglie come sembra, ma Forese stesso -> descritta
la povertà alla quale la donna è costretta a vivere e come Forese non sarebbe in grado di
soddisfare sessualmente la donna, detto attraverso giochi di parole.
La risposta è incerta e impacciata in quanto Forese scrive, ma non è il suo mestiere. Dopo
aver passato la notte al freddo cerca di procurarsi qualche soldo e in un cimitero incontra
l’anima di Alighiero (padre di Dante) e gli appare legato a un nodo strettissimo -> non si sa
quale sia la colpa per avere un nodo del genere, si pensa o che fosse un usuraio o che uno
della sua stirpe fosse vittima di un affronto non vendicato (vendetta compito della famiglia
dell’offeso).
I’ mi son pargoletta bella e nova - BALLATA
Il tema Amoroso sviluppato in maniera originale perché il poeta amante non prende la parola
ma la cede alla donna -> il poeta amante di Chiara di leggere le parole sul viso della donna
(fino al 17 v).
Gli stilnovisti amano designare le donne amate con nomignoli e vezzeggiativi (Beatrice
biasimerà Dante di essere ceduto dopo la sua morte al fascino di una “pargoletta”)
Il miracolo della bellezza richiede spettatori che siano alla sua altezza, possono conoscere
di loro il dio dell’Amore, questo avviene solo se
questa bellezza a patto che si installi dentro
il loro cuore è nobile -> aristocrazia di spirito
Al poco giorno ed al gran cerchio d’ombra - RIME PETROSE
Tema dell'impossibilità della donna, dura come pietra di fronte all'amore del poeta
Nella canzone Non vi è alcun svolgimento tematico, Dante ripropone con parole diverse lo
stesso Tema: egli ama ma la donna è irremovibile Come pietra. Caratteristico delle rime
petrose è un elemento sensuale, carnale -> pensiero conquista
La condizione dell'amante viene vista nelle diverse situazioni ambientali. Queste cambiano
col passaggio dall'inverno all'estate, mentre non cambiano i sentimenti dell'amante e quelli
dell'amata DE VULGARI ELOQUENTIA 1303/5 - incompiuto
Trattato di linguistica e retorica, sullo stile e sulla lingua volgare. La composizione del verbo
usare eloquentia è contemporaneamente a quella del Convivio
Dante scrive agli albori del Trecento un saggio sull'eloquenza (sulla lingua e sullo stile)
volgare scritto in latino -> si rivolge ai dotti per persuaderli alle argomentazioni svolte
nell'opera e dare dar man forte al suo progetto di definizione e diffusione di un volgare
adatto alla comunicazione letteraria (un Volgare illustre raffinato nella forma e nel lessico,
lingua della comunicazione colta).
Il Trattato proclama la nobiltà del volgare e ne illustra le regole. L'intera opera doveva
trattare dei tre stili teorizzati e indicati nella tradizione Latina antica e medievale: stile alto,
mediocre e basso.
Gli stili vengono individuati e tenuti separati in funzione dei diversi contenuti ai quali l'uno
l'altro si adatta.
In quest’opera Dante cerca di definire un volgare illustre, raffinato nella forma e nel lessico in
grado di competere col latino negli argomenti culturali colti. Inoltre specifica che se si può
usare il volgare in poesia, lo si può utilizzare anche nella prosa
Più nobile è il volgare
È l'inizio del trattato, che definisce l'oggetto di cui l'opera tratterà ovvero il parlar volgare.
Rovesciando una gerarchia considerata indiscutibile Dante afferma che il gruppo volgare è
più nobile del latino.
Dante contrappone un tipo di espressione linguistica a un altro:
● locutio vulgaris (= facoltà naturale del linguaggio) facoltà naturale del linguaggio
che si sviluppa nell'uomo senza bisogno di nessun studio poiché il parlare è
esclusivo dell'uomo in quanto si distingue dagli animali (ma anche dagli angeli) per
questa sua facoltà
● locutio secundaria, da cui nasce la grammatica (= latino) è il faticoso risultato di
un’attività di codificazione, di regolazione del linguaggio che implica lo studio
indivuduale
-> il latino è una lingua inventata, costruita razionalmente dai dotti, a partire dai volgari, per
sottrarre il linguaggio naturale alla sua mutevolezza e così rendere possibile la
conservazione della cultura nel tempo e la comunicazione culturale attraverso lo spazio
Dante rovescia la gerarchia di valori fra volgare latino: il volgare più nobile. Questa
affermazione è fondata su un principio filosofico teologico inattaccabile: il principio
aristotelico tu mistico della superiorità della natura sull'arte.
Siciliani contro toscani
Parte storica del trattato in questi due capitoli Dante tratta rispettivamente dei siciliani e dei
Toscani. il giudizio sulla Corte siciliana Imperiale è entusiastico. L’imperatore
- Siciliani:
Federico II è il luminoso eroe a cui si deve il merito di aver dato inizio a una
tradizione illustre di uso della lingua volgare. Dante valorizza al massimo il fatto
storico che i poeti della Scuola Siciliana erano alti funzionari provenienti da tutto il
territorio dell'Italia meridionale
- Toscani: Emerge qui tutto l'astio di Dante verso Firenze, e per estensione verso tutte
le città toscane assunte a simbolo del municipalismo, astio verso il provincialismo
linguistico e Guittone D'Arezzo. Salva solo un manipolo aristocratico di rimatori: il
gruppo di stilnovisti.
Illustre, cardinale, aulico e curiale
Figlio del primo libro. Dante ha completato la rassegna dei volgari Italiani e ha dovuto
constatare che il volgare illustre di cui andava in cerca non esiste. Fallita la ricerca empirica
ultimi capitoli intraprende un’altra ricerca per via teoretica (ipotetico-
dal basso Dante negli
deduttiva) dall'alto. (????) CONVIVIO 1303/7 - incompiuto
Il Convivio è un trattato filosofico argomentativo in 4 libri. Scritto in lingua volgare, è in un
certo senso la realizzazione pratica del programma del de vulgari eloquentia. Dante
dimostra Infatti qui come il volgare possa essere impiegato anche per affrontare temi e
problemi di maggiore difficoltà e impegno, problemi che gli intellettuali del Medioevo finora
avevano affrontato servendosi del latino.
Il primo libro funge da introduzione nella quale si espone l'argomento e si chiarisce il
significato allegorico del titolo (Convivio = pacchetto imbandito con vivande = canzoni e
pane = commento) mentre negli altri 3 libri sono dedicate le canzoni con i relativi commenti.
Ha la struttura di un commento: Dante riprende alcune sue canzoni (14) e dedica ciascuno
di essi un trattato che le spiega e ne rivela il significato allegorico nascosto ->
PROSIMETRO
Ogni canzone tratta di un tema che lo fa con una densità poetica tale che per essere
pienamente compresa richiede una spiegazione in prosa
Proprio la struttura dell'Opera ha influenzato la lingua: poiché queste poesie sono scritte in
volgare ecco che è stato necessario servirsi del volgare anche per il commento. La scelta
della lingua ha motivazioni ancor più profonde: l'intenzione Democratica di ampliare il raggio
d'azione della comunicazione letteraria, di guadagnare alla cultura anche coloro che non
hanno potuto studiare il latino
Intendo fare un generale convivio di ciò ch’i’ ho loro mostrato
apre con due dichiarazioni molto più chiare
- Dante Individua come destinatari della propria opera di uomini impegnati in affari
pratici che esercitano un potere politico
- il suo trattato sarà in volgare perché questi Ceti sono alfabetizzati in volgare ma non
in latino
Dante intende liberamente giovare a un pubblico di persone desiderose di conoscere Ma
Escluse dai canali ufficiali della conoscenza (latino unica lingua della scuola e della cultura) -
> Dante tenta una grande opera di divulgazione
Principi, baroni, cavalieri e molt’altra nobile gente, non solamente maschi ma femmine
Tanti argomenti perché è giusto che il commento alle canzoni sia in volgare e non in latino,
per far ciò precisa Qual è il pubblico al quale si rivolge. Questo brano Dante Individua il
pubblico al quale è rivolto il suo trattato: quello dei veri Nobili = nobiltà di cuore non di
sangue MONARCHIA
Tratto in latino di tre libri composti dopo il Convivio. È un trattato di teoria politica il cui
intento principale consiste nel difendere l'autorità dell'impero contro le pretese di governo e
controllo delle cose temporali e terrene della chiesa. Questa presa di posizione da parte di
Dante Mira anche intervenire sull'attualità: schierarsi con l'imperatore significa esprimere un
chiaro giudizio sulla realtà contemporanea.
Ciò spiega la fortuna di cui l'opera godette presso i seguaci dell'imperatore e presso i laici
che si battevano per un netta distinzione tra potere spirituale e potere temporale punto ebbe
opposta reazione da parte degli ecclesiastici che lo scrissero nell'indice dei libri proibiti
Monarchia di cui parla Dante è l’impero: è necessario l'impero per il buon ordinamento del
mondo, per argomentare questa concezione Dante precede con una lung