vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Capitolo 6- Il nome impronunciabile
Segni epifanici della Voce si hanno sempre nella Storia, allorché la Voce dall’alto si fa parola per sancire l’eccezionalità di un evento (voce divina si fa parola). Voci misteriose risuonano ad annunciare anche la nascita di esseri superumani (l’annunciazione di Gesù a Maria). La base filosofica di quella precettistica è fondata sul principio che il troppo parlare “all’esterno” confonde la silenziosa (scissione tra parola esterna e voce mentale quindi voce mentale interna). In alcune opere spagnole citate (pag- 85) esprimono che il ferita vuoto, come il silenzio, diviene così una ferita che cura. (aperta dalla parola?)
Capitolo 7- Le voci del corpo e le passioni dell’anima
La preghiera interiore, per il monachesimo orientale, si lega all’idea di svuotamento della cassa di risonanza che sono cuore e anima. Il corpo stesso deve far pulsare il nome impronunciabile.
con le labbra, facendo combaciare la parola con la voce che scandisce i ritmi vitali (successivamente l'Io a seguito della preghiera interiore è come se ristabilisse l'equilibrio dell'Io). Secondo alcuni ermetici laici (i Pico, i Ficino) il Nome di Gesù è l'unico vocabolo umano che il Padre pronuncia da sempre: il Padre genera eternamente il suo (verbo inteso come parola e quindi come Cristo) Verbo e dona sempre sé stesso attraverso la creazione e diffusione del suo Verbo. Ritornando alla questione della preghiera interna, il cuore attraverso la stessa parla pronunciando il Nome ineffabile, rinunciando alla (la Voce, scissa dalla Parola continua sempre a esistere, sia parola interna che esterna). Nel Vangelo si afferma nettamente che il dialogo interiore concentra la voce silenziosa che scorre dentro il (è come se corpo, e mette in forma linguistica il flusso di coscienza. Il nostro flusso di coscienza fuoriuscisse grazie.all'intervento dellavoce) Radha Soami Satsang è citata una predicazione della setta indiana che diede vita a una forma di trance e ipnosi che produce una meditazione liberatrice segreta. Quel metodo di concentrazione permetterebbe di udire nei propri organi interni la Voce celeste (Sabda) che è rappresentata dal Nome divino. Secondo Giovanni di Apamea, ogni animale, sia in terra che in cielo, può solo emettere una voce. L'uomo, invece, avendo in sé un'anima, dispone sia del verbo che della voce, in questo modo tramite il verbo è riconosciuta la natura dell'anima, e tramite la voce la materialità della sua sostanza. Viene citato nuovamente il mito della ninfa Eco: ella perde la parola per amore della pura immagine di Narciso, innamorato di sé in una viziosa circolarità che confonde il simbolico con il reale, è il perfetto modello mitico: la sua voce, lei stessa, Eco-senza-corpo-purissima-voce, può dire.soltanto quello che un Altro vuole che essa dica, le parole dell'Altro, l'amato che l'attrae a sé, sono le parole che essa sillaba incompletamente. Sono fatte altre citazione bibliche, tra cui una collegata alla frase "La voce diviene rumore per reintegrare il silenzio" qui si afferma che non è un caso che prima della nascita di Giovanni Battista suo padre Zaccaria abbia perduto la voce per punizione della propria poca fede. Occorrerà che l'immagine mentale, il fantasma generato della facoltà intellettiva della fantasia, ispiri quella vibrazione dell'aria, perché la voce della coscienza insorga dall'anima. Secondo Boezio, la voce è segno impresso, traccia musicale delle passioni. Urlo è il contatto della lingua umana con la voce sovrannaturale. Inoltre si afferma che i sensi mentali sono gli occhi, le orecchie, il naso, la lingua, la pelle. La voce, le mani, i piedi, l'ano (STA SCRITTO)
è un po’ il discorsoCOSì) e i genitali sono sensi dell’azionedella pragmatica sulla voce, i verbi performativi)
Capitolo 8- La voce che feconda
La spiritualità della voce è strettamente legata al corpo, alla bocca,all’alito caldo, al ritmo del respiro, lo dicono le varie etimologie(latine, greche, cimriche…). La voce è astratta ma ha una suamaterialità: si ode perché ha un’altezza, un’ampiezza e unalunghezza. Nel Fedone di Platone si afferma che l’anima è una lira( mezzo dell’anima) lira suonata da Dio.
Successivamente si presenta la questione sull’etimologia del verbo“concordare”: dal greco alle lingue romanze, questo verbo è basatocorda cuoresull’incrocio tra e corda di uno strumento musicale.
Leo Spritzer presenta una proposta nella quale si medino le dueetimologie accordare e concordare l’armonia del mondo,percepibile tanto al cuore come all’orecchio,
Avrebbe potuto fondere e sposare due famiglie verbali che esprimono precisamente il fatto acustico e spirituale. Inoltre c'è un paragrafo facilmente riconducibile al tema dei sogni involontari: come è stato notato anche in Proust, non è la facoltà intellettiva a riconoscere e a intendere i geroglifici scolpiti nell'aria, bensì la segreta sostanza dell'anima, sostanza di vento e di spirito, il cui soffio ispira la memoria facendo nascere i fantasmi delle immagini nella cassa di risonanza e di consonanza del cuore.
Da pagina 115 si tratta degli studi fatti da Marcel Griaule e sua figlia circa i Dogon africani. Secondo il loro pensiero, il mondo intero si articola in due grandi categorie:
- Quelli degli esseri che parlano la parola
- Quella degli esseri che non parlano la parola (parola = sò)
Per i Dogon, i bambini, l'uomo non socializzato e l'animale non possiedono sò (linguaggio articolato). Tutti gli esseri
viventiposseggono sò ma non Mì ( voce vivente) . Nel termine stesso disò sono inglobati i due concetti saussuriani di langue e parole.che come la voce,Viene fatta un paragone con l'acqua, è nellaterra e nei cieli, in ogni essere animato e non , nel corpodell'uomo. Ogni germinazione è un'emissione di voce che prendecorpo in forma di parola articolata: il seme, che ha strutturaidentica a quella dell'uomo, si riproduce così come la voce, e dàvita al discorso. Per i Dogon c'è una differenziazione tra illinguaggio maschile, che è rude e forte, e sensuale e dolcedellinguaggio femminile. La teoria della voce per i Drogon èun'antropologia , una metafisica, una linguistica, una psicologia,una normativa sociale.Qui viene citata anche la dottrina cinese arcaica dello Ying(vibrazione passiva, femminile, fredda) e dello Yang ( attiva,virile, calda). Si parla anche del dio egizio Thoth che era
dio dellascrittura, della parola, delle formule magiche… la sua gamma siestende dal sussurro al grido.
Capitolo 9- La voce (in)naturale
La voce naturale diventa innaturale quando è usata nei canonialfabetici e testuali. Secondo Foucault la voce diventa innaturalequando diventa lingua e infatti si appoggia all’episodio della Torredi Babele, quando l’uomo per punizione il linguaggio da che erasegno delle cose certo e trasparente, si suddivise in tante linguediverse. Nell’oralità prendendo in considerazione testiesclusivamente non destinati alla lettura, tenderemo a modificarela voce nel caso di una citazione, servirci dei gesti per levirgolette e così via.
Nella cultura occidentale si suole comparare la voce erotica aquella dolce come il miele. Stesso discorso vale per le sirene,chiamata ape dai poeti antichi.
Circa l’argomento delle Sirene, Kafka scrisse un’opera Il silenziodelle sirene, nel quale analizzò ogni tipo di
non hanno maiuna voce completamente matura. Sono citati gli studi di Marcel Granet sul linguaggio del dolore neirituali funerari della Cina classica mostra come il lamento funebreriduca la gamma vocale al vagito del neonato. È stata grataanche la società-maschera da un gruppo nord-americano, dove si è ideata una maschera che fa da eco, che modifica la voce di chila indossa, mascherandola anche con il viso, al punto da renderlairriconoscibile come voce umana. La voce, come gli individui, va educata. A ogni corpo, anima ocarattere, corrisponderà non solo una voce naturale, bensì ancheuna simbolico-culturale: il tenore rappresenta nel melodrammaoccidentale il buono ingiustamente punito e il soprano quelladella femminilità positiva
Capitolo 10- La voce da salotto
La voce che s’addice all’uomo beneducato, al galante della vitamondana, è precisamente l’opposto della selvaggia, eccessiva,animalesca, mostruosa vocalità del
ventriloquo o del profeta. Non (vedi appunti), è "la Voce che grida nel deserto" bensì "la voce che sussurra nel salotto". Come detto in uno dei capitoli precedenti, come la sessualità, la maniera d'essere e di muoversi, anche la vocalità è ammaestrata dalla cultura del cortigiano, che si evolverà al galateo del salotto. Secondo il Cortesi, la voce è l'indice del discorso umano. È forse possibile che alcuni associno una fisiognomia alla voce osservando parallelismi tra timbro, registro e tono di un individuo, con corrispettive qualità del suo carattere: per cui coloro che hanno una voce morbida e acuta, vengono giudicati come effemminati, mentre ad altri che hanno una voce dal suono fermo e stabile, profonda.