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ITALO SVEVO
“LA COSCIENZA DI ZENO” 1923
Non è stato riconosciuto come un vero e proprio autore. Questo
romanzo, si tratta di un memoriale scritto dal protagonista, racconta di
Zeno Cosini, che ripercorre la propria vita nel tentativo di ripercorrere le
cause della propria nevrosi, con cura psicoanalitica, che fallisce. Zeno è
un inetto.
-prefazione del dottor S= sostiene lo psicoanalista, di pubblicare per
vendetta le memorie di zeno, che ha abbandonato la cura
-preambolo= zeno anziano parla della fatica di scrivere della propria
vita
-capitoli= costituiscono la memoria di Zeno che presentano un
andamento tematico e non cronologico
-
psico-analisi= il narratore avanza dubbi sulla psicoanalisi e sulla+
ù possibilità di guarire
-Nel memoriale la scrittura avviene “dopo” che si è svolta una data
vicenda( a differenza del diario), lo sguardo retrospettivo porta a
distinguere il narratore( Zeno) e il personaggio (Zeno).
-Il tempo narrativo è un tempo soggettivo, in cui il tempo vissuto si
mescola al tempo del racconto
-La materia narrata si organizza attraverso il ricordo e la rielaborazion
e
consapevole del ricordo, ma la ricostruzione della realtà non è
attendibile, poichè indirizzata dall’inconscio, il narratore è inattendibile
-La decisione di organizzare la materia narrativa in modo tematico
più che cronologico risponde al principio della libera associazione
formulato da Freud.
OTTOBRE
I LATI OSCURI DEL CRIME. CRITICA SOCIALE E
DENUNCIA SOCIO POLITICA NEL NOIR ITALIANO DAGLI
ANNI SESSANTA A OGGI
ROMANZO GIALLO= racconto di misteri, con qualcosa da scoprire.
Genere che proviene dagli anglo sassoni, nato in Inghilterra.
Il genere crime italiano, sta vivendo un epoca d’oro. Al successo
editoriale di pubblico è seguito l’interesse della critica accademica che
riconosce un’alta qualità artistico-letteraria e una vocazione sociale di
romanzo impegnato. Tre autori che hanno scelto il crimine,declinandolo
in tonalità noir, come prospettiva da cui guardare la società italiana.
(Scerbanenco- lucarelli- carlotto).
3 percorsi principali su cui si muove il percorso di detection, cioè svelare
un mistero.
-indagine classica= mistero all’inizio del romanzo, vengono svelati nel
finale e i ruoli sono attribuiti con chiarezza. Funzione rassicurante,
ritorno dell’equilibrio che era stato distrutto dal delitto. Dunque alla fine
scopriremo il colpevole (happy ending) grazie all’investigatore.
-indagine hard-boiled= matrice statunitense, essa non distingue molto
bene i buoni e i cattivi, ruoli molto sfocati, infatti il detective è uno che
per raggiungere un obiettivo fa qualcosa di immorale. Matrice
americana.
-crime story= il protagonista è il criminale stesso, suspense riguarda la
sua eventuale impunità.
Il centro dei romanzi è il detective, colui che è in grado di riportare la
situazione alla situazione originale, riportando lo status iniziale. Risolve il
mistero ripristinando quell’ordine incrinato dal delitto stesso. L’ordine
pubblico viene ristabilito mediante l’eliminazione simbolica del criminale
tramite la risoluzione della devianza.
Tale romanzo ha lo scopo di intrattenere, si tiene in mente chi è il lettore,
chi il pubblico. Tale popolarità è riconosciuta da Umberto Saba,
riconobbe la caratteristica di essere un romanzo popolare,
paragonandolo ai poemi cavallereschi. Come in essi erano forme
popolari è emerso un orlando furioso, così anche nel romanzo giallo vi è
il detective.
Dovevano essere prodotti sempre di più, ma non tutti erano in grado di
farlo, dunque vi erano delle regole su come dovevano essere tali
romanzi: THE TEN COMMANDMENTS OF DETECTION
-Il criminale deve essere qualcuno menzionato nella prima parte della
storia, ma i suoi pensieri non possono essere noti al lettore attraverso le
riflessioni del narratore in terza persona.
-tutti gli agenti soprannaturali vanno esclusi da un plot che altrimenti
diventerebbe irrazionale
-non è concesso più di un passaggio segreto o stanza segreta
-non è consentito il ricorso a veleni dagli effetti ignoti, deve essere
conosciuto e non modificato
-nell’intreccio non deve apparire alcun cinese, troppo estraneo agli stili
cognitivi
-nessun caso fortuito deve essere di aiuto al detective, tutto ciò che si
guadagna è per sua intelligenza
-il detective non deve essere il colpevole
-il detective non deve avere riscontri da indizi che non siano prodotti per
l’esame del lettore.
-l’amico sciocco del detective, non deve nascondere alcun pensiero che
gli passi per la mente, la sua intelligenza deve restare al di sotto, ma di
poco, a quella del lettore.
-coppie di gemelli non devono comparire nel testo
IL CASO ITALIANO : PREISTORIA DEL GIALLO ITALIANO, GIALLI
MONDADORI 1929
Giallo in quegli anni ancora non esisteva, nasce nel 1929 con la
mondadori. Con i romanzi di tema criminale veniva messa una copertina
gialla, per scelta puramente casuale.
-narrativa di “consumo”, riproduzione ripetitiva degli stessi moduli,
piacere di leggere serie di questi romanzi.
-pensata per un pubblico ampio con linguaggio semplice
-letteratura di importazione, primo autore italiano nel 1931( siamo nel
29-30 dunque epoca del nazionalismo ), dunque obbligo legge con 20%
degli autori dovevano essere italiani. (alessandro varaldo “il sette bello”)
-1935= maggiore professionalizzazione della scrittura gialla italiana
Vennero ritirati nel 1943, dal Ministero della Cultura Popolare che li
censura( in quanto americanofilim anglofili e germanofobi), perché
considerati non educativi per le nuove generazioni, in quanto si stava
diffondendo il fascimo. Nel 1946 vennero pubblicati. Nel 1941 ebbero dei
controlli per pubblicare:
-l’assassino non è mai italiano, sempre straniero
-il protagonista italiano non deve mai suicidarsi
-assassino non può sfuggire alla giustizia
Dopo la 2 guerra mondiale, iniziano a essere ripubblicati, vi fu
prevalenza di gialli esteri di importazione.
Ezio D’Errico e Augusto De angelis
AUGUSTO DE ANGELIS
i suoi romanzi:
-atmosfera di mistero (modello anglosassone)
-Commissario de vincenzi: personaggio malinconico, incline alla pietà.
-ambientazione: Milano e Roma, non ambientava in luoghi riconoscibili
GIORGIO SCERBANENCO 1911-1969
Scrisse una serie con protagonista Arthur Jelling: poliziotto modesto,
logico, teorico. 1940-1942. Pubblicati nel periodo di guerra. Veniva
definito come “macchina che scrive storie”. La sua produzione viene
divisa in 3 parti:
-anni 40= fase “gialla” serie di Arthur Jelling
-anni 50-60= fase “rosa” + giornalismo
-1966= fase “noir”.
“Le principesse di Acapulco” 1970
=In questo romanzo racconta di questo delitto ad Acapulco, in un
giardino di una grande villa, in cui vi sono 11 persone. Una viene uccisa
e le altre 10 dichiarano che si è trattato di un incidente. Allora il lettore
deve domandarsi: quale è la verità?
Scerbanenco con questo intervento racconta il racconto, ci spiega come
funzionano le strutture di questo romanzo (lo ha fatto per prendere in
giro, perchè andare a dire in modo così chiaro un qualcosa è un segnale
che non va preso sul serio)
“La gatta feroce” 1942 Corriere della sera, esce sul quotidiano.
La gatta trova il piccolino morto, in un angolo della cantina. Dunque si
apre con un delitto. La mamma gatta ha il ruolo di essere detective, e
una vittima. Essa indaga chi è, scoprendo che è il sospettato. Vi
troviamo dei profili psicologici dei personaggi, gatta è buona , l’uomo è
cattivo, ma poi ci ritroviamo nel mondo della favola. La gatta vuole farsi
giustizia. Da un lato abbiamo il narratore che ci spiega ciò che è
successo,e dall’altro lato la gatta che ricopre tutti i ruoli per risolvere il
delitto. L’animale diventa l’uomo, l’uomo diventa la bestia(la animalità
della gatta trionfa sulla bestialità dell’uomo).La gatta feroce è un
romanzo che inizia con un delitto (la gatta trova il piccolo morto), la
mamma gatta è sia la vittima che il detective mentre il padrone della
casa è il sospettato. Abbiamo dei profili psicologici dei personaggi.
Apertura è una scena del crimine: la gatta trova il gattino morente
PLOT N 1= GIALLO
-La gatta (vittima/detective/ giudice) cerca giustizia e vendetta
-ricerca della verità= cosa è successo?
-condizioni del gattino? funzione consolatoria
PLOT N 2= NOIR
-L’uomo forse commetterà un crimine=→ incentrato sull’uomo che forse
commetterà un crimine che verrà confermato nel corso del racconto
-suspense=cosa succederà?
Con Scerbanenco il Noir si affaccia sulla scena del crimine organizzato,
che nella Milano del boom economico trova terreno fertile per aumentare
il business della clandestinità (prostituzione, traffico d’armi, droga ed
essere umani). Nei suoi romanzi ricorre il tema del corpo femminile,
privilegiato dagli affari criminali in quanto oggetto del desiderio e del
consumo di massa, insieme a una lucida disamina delle condizioni di
degrado delle periferie urbane e della gioventù marginale che le abita (I
ragazzi del massacro, 1968). Dopo Scerbanenco, nel contesto del noir
italiano, un formidabile esempio di romanzo-verità, che ricostruisce gli
intrecci tra malavita, mafia e servizi segreti negli anni 70, è costituito da
“Romanzo criminale” (2002) di Giancarlo De Cataldo, che racconta con
un linguaggio crudo e innovativo la banda della Magliana. A distanza di
quattro anni uscirà un secondo, straordinario esempio di romanzo-verità
con “Gomorra” di Roberto Saviano. Si parla di “contro-storia”, ovvero un
punto di vista che non è ritenuto importante, quello più nascosto dalla
storia.
IL NOIR
-fusione delle due storie che compongono il poliziesco classico (crimine
e indagine)
-nessun mistero da scoprire
-plot criminale e investigativo si sviluppano
-suspense per ciò che deve ancora accadere (crimine e indagine)
-curiosità per le cause delle azioni dei personaggi
-svelamento delle dinamiche correlate ad ambientazione e contesto
-indagine della psiche dei criminali
Raccolte e antologie: “il centodelitti” racconta di 100 racconti pubblicati
postumi in varie testate giornalistiche.
“Milano calibro 9” = “Piccolo hotel per sadici” 1969
Apice della sua evoluzione di noir. Ci troviamo gi&