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LA LETTERATURA AL FEMMINILE

- La lenta e progressiva modificazione della condizione femminile costituisce uno degli effetti più

significativi dei processi di trasformazioni che nel Novecento hanno interessato i Paesi

Industriali: lo sviluppo di nuovi servizi pubblici, il mutamento stesso della vita domestica, l'uso di

nuovi mezzi industriali, hanno contribuito all'emancipazione delle donne che ha trovato la sua

più ampia espressione nel femminismo.

- A partire dagli anni Sessanta si è assistito ad un massiccio ingresso delle donne nella maggior

parte dei settori del mondo del lavoro. Ciò ha favorito un più stretto rapporto delle donne con le

varie forme di cultura, ad esempio favorendo la diffusione di una più ampia scolarizzazione

femminile che ha reso più intenso il rapporto delle donne con la letteratura.

- Si diffonde la piena parità di valore tra una letteratura al maschile e quella al femminile.

- Nella scrittura delle donne balza in primo piano l'indagine sui personaggi femminili, l'analisi della

vita familiare, il proposito di individuare le ragioni che portano alla scelta della letteratura e della

vita culturale. L'ambito in cui esse si impegnano di più è quello della narrativa.

Elsa Morante - (Roma 1912 - Roma 1985). Alla fine degli studi liceali si staccò dalla famiglia,

cercando una vita indipendente. Sposò Alberto Moravia, però rimase un nodo irrisolto quello della

maternità, legato ad una serie di inquietudini della sua infanzia. Il suo rapporto particolare con

Moravia alla fine portò alla loro separazione nel 1962, in cui Morate visse una serie di anni pieni di

inquietudini personali, che poi sprofondarono in anni bui durante il terrorismo. Morirà per un infarto

a seguito di un periodo di sconforto personale, non riconoscendosi più nella sua vecchiaia.

Il gioco segreto (1941)

Menzogna e sortilegio (1948)

L'isola di Arturo (1957)

- Ambientato a Procida, la narrazione avviene in prima persona da Arturo, un ragazzo che nel

paesaggio splendente dell'isola, luogo di reclusione, separato dal mondo, vive una difficile

"iniziazione della vita attraverso i suoi misteri".

- Orfano di una madre nativa dell'isola, Arturo ha scarsi contatti con il padre. Un giorno il padre

torna con una nuova moglie, la sedicenne Nunziatina. Dici avere mostrato un'apparente gelosia

per la ragazza, Arturo arriva per frasi a innamorarsene, e quando il padre si allontana di nuovo

dall'isola, finge per amor suo un suicidio, e un giorno osa perfino baciarla. Nunziatina, che nel

frattempo ha avuto un figlioletto, pur essendo leggermente attratta da lui, non può che

respingerlo. Successivamente Arturo scopre le vere ragioni delle assenze del padre, dovute a

avventure amorose omosessuali. Quindi crollato anche il mito paterno, non gli resta che

abbandonare l'isola per arruolarsi come soldato nella seconda guerra mondiale.

Analisi del brano "La valigia" (capitolo 2)

- Il passo narra l'arrivo della giovane Nunziatina a Procida, della sua installazione nella casa dei

Gerace, del primo ambiguo atteggiamento di Arturo nei riguardi dello strano ingenuo universo

femminile.

- Nel modo di pulire la lampadina e nel contenuto della valigia, viene evidenziata la rozza

semplicità e la superstiziosa religiosità della ragazza. Ella porta con sé come beni preziosi una

serie di dozzinali immagini della Madonna. L'insistenza su questa figure cristiane ha un valore

tematico importante, legando la figura di Nunziatina a quella della Maria, facendo di lei stessa

un'immagine ingenua e ambigua.

Analisi del brano "Sere stellate" (capitolo 4)

- Verso la fine dell'estate Arturo passa le sue giornate in barca e raggiunge solo a sera la casa,

dove resta la matrigna Nunziatina, ora incinta.

- Arturo è turbato dall'attesa di un futuro ignoto, che lo poterà fuori dalla sua condizione di

adolescente e sente pesare su di sé una serie di contrasti: luce/buio, spazio aperto del mare/

punto fermo della casa. Questi contrasti, e lo stesso Arturo sentirsi proiettato al di là

dell'adolescenza verso un futuro misterioso, vengono esaltati e insieme superati nella

contemplazione notturna del cielo stellato e del mare che appaiono come abitata da presenza

meravigliose e che con la loro fissità notturna annunciano al ragazzo qualche cosa di grande e

fantastico.

LA LETTERATURA INDUSTRIALE

- Durante il periodo di ripresa economica del nostro Paese si è venuto a creare un nuovo rapporto

in Italia tra l'industria e la letteratura tra gli anni '50 e '60 del Novecento.

- Questo rapporto può essere descritto così: ormai l'industria, che era la principale responsabile di

tale ripresa economica, aveva quasi del tutto estinto quelli che erano i proprietari terrieri/i

contadini che coltivavano la terra. Tutti erano diventati imprenditori di industrie o operai.

- Il problema è che questa “industria” veniva molto divinizzata data la beatitudine che portava,

rendendo l’uomo cieco per ogni altra cosa esistenziale. Inoltre era cominciata da qui l’era del

consumismo.

- Negli autori letterari si manifesta quindi uno spirito anticonformista, consci del disagio che

questa epoca sta portando all’uomo che non vede più niente (neanche i sentimenti altrui) se non

la PRODUZIONE, il DENARO, il CONSUMISMO, lo SFOGGIO. Quindi tali autori si isolano,

spesso rimpiangono i contadini che ormai quasi non esistono più (sono diventati tutti operai),

nelle loro opere vediamo protagonisti che stanno male in questo ambiente, vengono soffocati da

tutte queste circostanze.

- In particolare gli autori che analizziamo sono Volponi, Ottieri e Mastronardi.

Ottieri Ottiero - (Roma, 1924-2002). Dapprima studia letteratura greca e scrive racconti, vincendo

anche alcuni premi letterari. Poi si reca a Milano, capitale industriale dove diventa caporedattore

del giornale “Avanti!”, di idee perlopiù socialiste. Si sposa in seguito con una nipote dell’editore

Bompiani. Tre anni dopo Volponi viene assunto anche lui alla Olivetti. Nel 1955 dirige una nuova

sede della Olivetti, a Pozzuoli.

Donnarumma all'assalto (1959)

- Si tratta di un romanzo autobiografico scritto durante la sua esperienza di lavoro presso lo

Stabilimento Olivetti di Pozzuoli.

- Vengono registrate le osservazioni di uno psicologo selezionatore del personale, assunto presso

un nuovo stabilimento del Mezzogiorno. Il periodo storico è quello degli ultimi anni Cinquanta.

Analisi dei brani provenienti da Donnarumma all'assalto "Scansioni"

- Protagonista del romanzo non è dunque Donnarumma, ma lo stesso Ottieri, il quale durante il

suo incarico si rende conto di una grande contraddizione: nonostante i buoni propositi iniziali, la

nuova fabbrica per via della sua matrice capitalistica si trova comunque in necessità di dover

discriminare tra chi è adatto a lavorare e chi no; il selezionatore si sente quindi a disagio, poiché

tra le sue mani passa la decisione del destino di poche famiglie che si salveranno e di molte

altre che andranno in rovina.

- Il personaggio di Donnarumma, che suggerisce il titolo del romanzo, incarna l'essenza del

lavoratore del Sud, interessato semplicemente a fornire la sua manodopera in cambio di una

paga e che non concepisce le lunghe trafile burocratiche e i test attitudinali, tipici dell'industria

del Nord, che a sua volta eredita dal modello statunitense.

- Donnarumma pretende di lavorare per diritto naturale, per il solo fatto di essere vivo, non perché

abbia particolari attitudini o abilità e, vedendo violato questo suo diritto, si sente attaccato e

reagisce violentemente, minacciando di picchiare lo psicologo e il direttore. Si ha quindi lo

scontro tra la fredda e rigorosa selezione scientifica del personale, dettata dalla base

capitalistica di ogni impresa, e la problematica del garantire a tutti un impiego.

- Nel romanzo, l'episodio di Donnarumma è incorniciato da un suicidio appena compiuto per

disperazione e dal rifiuto della proposta di far intervenire la polizia dopo la minaccia di

Donnarumma - tutti episodi lontani ben distanti dall'ottimismo olivettiano. Riaffiora inoltre,

nell'atteggiamento di Donnarumma, la diffidenza che la civiltà contadina ha da sempre nutrito

verso la parola scritta, ritenendola un inganno ordito dal potere contro gli analfabeti o i meno

colti.

- Infine il dottore/psicologo deciderà di abbandonare il suo lavoro.

Lucio Mastronardi - (Vigevano 1930-1979). A differenza dei precedenti, egli non lavorò mai in

industria, ma fu un maestro elementare. Egli visse sempre nella città natale, non si spostò mai.

Vigevano diventa quindi il microcosmo (=una miniatura) dell’Italia industriale contemporanea

(Milano è la versione macroscopica). I contadini delle campagne della Lomellina si erano

improvvisamente trasformati in industriali, imprenditori e operai.

Il Maestro di Vigevano (1963)

- Fa parte di una trilogia, composta anche da “Il Meridionale di Vigevano” e “Il Calzolaio di

Vigevano”.

- Il protagonista è Antonio Mombelli, maestro elementare di Vigevano. Al posto di essere un

industriale è un povero impiegato statale, che viene invece circondato e soffocato proprio da

quell’ambiente industriale circostante. Subisce l’ignoranza della borghesia, mentre lui si sente

diverso. Non voleva che la moglie lavorasse, per il figlio accarezzava l’idea che si laureasse. Ma

entrambi lo piantano in asso e vanno a lavorare, aprendo una fabbrichetta con il fratello di lei.

Diventerà inoltre amante del più grande industriale della città. Vi è una persona che si suicida, il

maestro Nanini, supplente mai riuscito a diventare di ruolo e preso come zimbello da tutti. Può

essere considerata una previsione, perché Mastronardi stesso si suiciderà, a causa di un

malessere esistenziale.

Analisi dei brani provenienti da Il maestro di Vigevano "Scansioni"

- La prima parte osservata è il primo giorno di scuole per il protagonista, quando gli alcuni

vengono suddivisi per le classi. Molto spesso gli insegnanti cercano di scambiarsi gli alunni per

prendere, per modo di dire, gli alunni "migliori". Proprio per questo cercano di prendere il suo

"figlio di un industriale".

- La parte successiva effettua delle riflessioni sulla moglie del protagonista e di come sia convinto

che ella lo sta tradendo.

- Infine, il protagonista si ritrova su un treno, pensando alla delazione della polizia tributaria da

parte di un ex collega di scuola, e alle irregolarità della azienda.

- Alla fine egli riesce a risollevare il proprio animo, tornando a insegnare, dopo la morte della

moglie che finalmente gli confessa che Rino non è il loro figlio.

Paolo V

Dettagli
A.A. 2016-2017
14 pagine
2 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/11 Letteratura italiana contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher giorgiaaka1997 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura Italiana contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Libera Università di Lingue e Comunicazione (IULM) o del prof Zangrandi Silvia.