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AL LETTORE

Lettore è onesto, troverà in questa lettura esempio e conforto. Cosa che fa anche Goethe nel Werther. Foscolo non sta facendo qualcosa che nessuno capirà mai, non sta plagiando il Werther, e non è nemmeno una novità. Non sta rifacendo una tragedia, sta rifacendo un romanzo, che per la letteratura del tempo è autorizzante. Sta facendo la stessa cosa che farà Manzoni con gli stessi fini e intenzioni. Prende un grande modello di romanzo di successo in Europa, il romanzo epistolare e lo importa in Italia. Vuole usare questo veicolo per far arrivare anche altre idee. Ugo Foscolo scrive anche dei saggi riguardo al romanzo in generale e recensioni. Dice che gli scrittori devono fare romanzi per un ceto sociale che sta in mezzo fra gli ignoranti e i letterati, i borghesi. Bisogna dilettare questa gente. Il romanziere ha un compito simile a quello dello storico: racconta le opinioni, le famiglie, i conflitti.

Socialidella vita normale, non delle grandi corti. Bisogna rappresentare quel mondo e convincere le persone di certe idee. Sei anni dopo Foscolo tiene un corso a Pavia, in cui nella prima lezione spiega qual è lo scopo dello scrittore nella società e del romanzo. Sta dicendo che sia la letteratura antica che quella recente servono per fare cultura. Il romanzo serve per avvicinare le persone comuni a vicende loso che e politiche, per renderle più colte. Per loso a si intendeva a quel tempo critica al potere dominante. Anche i romanzi ci insegnano come possiamo attirare persone comuni a farsi domande sulla società e a criticarla. Società che vive di illusioni e sentimenti. Bisogna cambiare le persone con i romanzi, far loro entrare in testa delle idee. Bisogna migliorarle. Si scrive per tutti tranne che per i nobili. Scrive per i borghesi. Il remake si fa per ragioni commerciali e per inserirlo in una società. Il romanzo serve per riempire le persone di idee.

Per farlo sceglie il Werther. Il romanzo epistolare è un romanzo sentimentale, racconta di amori e sofferenze. Foscolo ha lo scopo di educare ai principi della rivoluzione, sceglie il romanzo sentimentale per una ragione, serve ad attirare i lettori.

Jacopo fugge da Venezia per ragioni politiche, fugge alla persecuzione politica. Sta dalla parte dei francesi. Va nei Colli Euganei. La prima lettera introduce al lettore tutto questo. Nel romanzo per quindici giorni non succede praticamente nulla, no a quando c'è un picco narrativo.

Finalmente, il 26 ottobre, Jacopo racconta l'incontro con Teresa, personaggio principale del lone sentimentale del romanzo. Lui ha già incontrato il padre di Teresa qualche giorno prima, amico di Lorenzo, con cui c'era il promesso sposo della figlia. Lettera divisa in due parti. La prima è molto sintetica e precisa. Entra, non si capisce benissimo dove, ma sappiamo subito dopo che si trova in una stanza.

Teresa si sta facendo da sola il ritratto, è una cosa strana in un romanzo. I gesti nell'Ortis sono volontariamente onirici, come in un racconto di un sogno dove le transizioni non sono chiare. Isabellina è la sorella di Teresa, personaggio abbastanza importante che compare in momenti specifici del romanzo. Ha anche una funzione importante dal punto simbolico, serve da mediatrice, interpreta la parte del desiderio di Teresa, che quest'ultima non può praticare. La madre di Teresa non sta lì con loro, il marito non sente la mancanza. È contraria alla scelta matrimoniale della figlia presa dal padre, che però è abbastanza comprensivo sia nei confronti della figlia che nei confronti di Jacopo. Quest'ultimo viene invitato a passare la sera a casa della famiglia T*** da parte di Teresa; è un atto di seduzione. Teresa non è un personaggio così vuoto e anonimo come potrebbe sembrare. Basta una bella ragazza a far

dimenticare il vuoto dell'esistenza dell'uomo mortale? È questa la domanda di Jacopo. Sappiamo da Jacopo che Teresa è bella, ma non la descrive mai. Foscolo ha già deciso di mettere in scena un personaggio che è destinato a morire. L'amore per Teresa lo porterà alla morte. I due si innamorano, ma in Teresa non si vede la progressione del sentimento. Al tempo era normale che gli innamorati si scambiassero ritratti, poiché era l'unico modo per avere dei ricordi. Jacopo chiede a Teresa il suo ritratto. Foscolo ha avuto molte relazioni con donne sposate, poiché al tempo non ci si sposava per amore e le persone erano inclini all'adulterio. Foscolo ha avuto una relazione abbastanza lunga nella quale c'è stato uno scambio frequente di lettere, in alcune delle quali ha chiesto svariate volte alla donna di mandarle un ritratto nel quale voleva tenesse in mano il Werther o l'Ortis. Donare il proprio ritratto

è come donare il proprio corpo. La madre di Teresa vorrebbe un ritratto della figlia perché è da tanto che non si vedono e sente la sua mancanza. Teresa le manda il ritratto, ma se lo farà anche rimandare indietro per poterlo consegnare a Jacopo, quando lui ha già però deciso di togliersi la vita. Glielo mette al collo appena torna dal suo viaggio. Jacopo vuole portarselo anche nella tomba. Foscolo ci tiene ad usare termini macabri e farci vedere la parte macabra del suicidio, cosa che fa anche Goethe nel Werther. Nella scena del suicidio il ritratto di Teresa è l'unica cosa pulita tra tutto il sangue. Il ritratto è quindi molto importante per Jacopo. Il primo incontro tra Werther e Lotte è raccontato in una lettera molto lunga. Werther va con una ragazza a una festa e nel tragitto si fermano a prendere un'amica di lei. Arrivati a casa, lui scende dalla carrozza per andarla a prendere. Sulla soglia della

Porta vede una scena che lo fa innamorare di Lotte. È così innamorato che vorrebbe baciare tutti i fratellini di Lotte, ma i bambini si allontano, al contrario di Isabellina con Jacopo. Scena molto diversa da quella dell'Ortis. Qui c'è una scena precisa. Werther vede in Lotte una giovane madre, al contrario di quello che è Teresa. Jacopo inizia a frequentare la casa, ma non è ancora innamorato di Teresa. Un giorno decidono di fare una gita alla casa dove aveva vissuto Petrarca. Lettera di valore politico. La casa è in rovina e questo fatto serve a Foscolo per chiedersi cosa ne è del patrimonio intellettuale e storico degli italiani. Foscolo è un militante rivoluzionario, scrive e sua intenzione è fare politica anche attraverso i romanzi. Fa della politica da critico, che riflette su cosa deve fare lui e cosa devono fare gli altri. Il romanzo serve a due cose principalmente. Innanzitutto serve a descrivere la società contemporanea.

Persone benestanti che hanno il tempo dileggere, non aristocratici, ma nemmeno analfabeti. Scrive quindi per quello che viene considerato il ceto medio. Lo scrittore lo analizza e lo migliora politicamente. Romanzi che raccontano di passioni, odi, vendette, povertà, ricchezza, ecc. Bisogna far in modo che il ceto medio si riconosca in questi romanzi e portato verso le passioni più degne, politicamente più alte. La parte dominante dei romanzi è il lone sentimentale, piuttosto di quello politico. Teresa simbolizza l'Italia, che viene ceduta, venduta per ragioni economiche. Dentro l'Italia vengono venduti tutti gli italiani. Teresa è un personaggio reale, non un simbolo. Bisogna cercare di capire il ruolo di Teresa nel romanzo, non è facile da comprendere. Teresa assomiglia in certi versi a Lucia de "I Promessi Sposi" di Manzoni, nonostante sia molto meno passiva. Foscolo non ha bisogno di descrivere i personaggi, ha bisogno.

però di dargli un carattere. Dolce malinconia che viene attribuita a Teresa. Lettera in cui fanno visita alla villa di Petrarca è quella in cui comincia il rapporto tra Jacopo e Teresa. Succede perché lei fa qualcosa. Si appoggia al braccio di Jacopo e gli confessa di non essere felice. Da questo momento lui comincia a innamorarsene, dal momento in cui lei si con da e lo attiva come possibile amante. Qua inizia il lone sentimentale che va avanti no a quando Jacopo lascia i Colli Euganei e si mette a girare per l'Italia. Si interrompe perché fugge sapendo che è un amore che non avrà un lieto ne. Riprende quando Jacopo torna, comunque desolato, al punto di partenza. L'unica alternativa alla vita felice che potrebbe avere con Teresa è la morte. La vicenda sentimentale è continuamente frammessa con altre vicende in cui si parla d'altro.

Poco dopo la gita, Odoardo deve andarsene a Roma per curarsi di

questioni di eredità, patrimonio. Lui è ricco e come tutti i ricchi, ci tiene parecchio. Se ne starà via per un bel po'. Il padre di Teresa lo accompagna no ai con ni e invita Jacopo ad andare con loro. Lui rifiuta, ma dice a Lorenzo che andrà a Padova a studiare. Non deve restare lì da solo con una ragazza il cui promesso sposo e padre sono via. Non parte immediatamente, lo fa apposta per poter incontrare Teresa con più tranquillità. Una mattina stava passeggiando e viene interrotto dal suono d'arpa, proveniente da Teresa. Scena abbastanza forte. Jacopo va dritto da lei. Lettera piena di allusioni, in cui lo scrittore manda dei segnali e cerca di comunicare qualcosa senza dirlo esplicitamente. Teresa ha i capelli biondi, lunghi, e occhi neri. È vestita con poco, sta suonando l'arpa. Ragazza colta, ne. Nel romanzo di quel tempo, la suonatrice d'arpa è una donna che richiama l'attenzione degli uomini,

erotica e desiderabile. Teresa se nesta in una stanza intima, nella quale sta suonando l'arpa. Lui la vede dalla nestra ebalza dentro, per ammirarla. Lei prova imbarazzo a trovarsi così davanti a un uomo acui si è confessata, ma rimane ferma e continua a suonare. Non le dispiace farsiguardare da Jacopo. Teresa sta cantando strofe di Sa o, non si sa quali, ma ci si arrivaperché nella prima edizione del romanzo c'era già questa scena. Poesia che parla diuna donna che sta sola di notte e che si lamenta di non avere nessuno con cui dormire.Non ha il suo amore. È in quel punto che Jacopo balza nella sua stanza. Siamo nelpieno della parte sentimentale del romanzo. È Teresa che aggancia Jacopo, è semprelei. Lui non fa mai niente, è molto più passivo. L'unica cosa di cui diventa soggetto è ilsuo suicidio.Sono passati mesi, Odoardo non è ancora tornato. Siamo a maggio, sono passaticinque mesi. Il

signore T*** è tornato e Jacopo se n'è già andato una volta

Dettagli
A.A. 2019-2020
20 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/11 Letteratura italiana contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ariannamustone di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura italiana contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Stracuzzi Riccardo.