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Riccardo II
Riccardo II è l'ultimo re Plantagenèto, dinastia di monarchi che avevano regnato per quasi mille anni. Il re messo in scena da Shakespeare è un re che cade, costretto ad abdicare, rappresentato come un monarca inetto, un monarca che vive un mondo fatto di immaginazione e non di fatti, che non riesce a rapportarsi bene con la sua corte.
Un'opera simile e molto famosa sarà Edoardo II di Marlowe, scritta prima del Riccardo II.
Riccardo II è un dramma storico, un dramma che racconta vicende della storia inglese, in particolare quella che ha preceduto la monarchia Tudor. Shakespeare quando scrive il Riccardo II in realtà ha già scritto una prima tetralogia storica, incentrata sulla vita di Enrico VI e Riccardo III. Con Riccardo II darà l'inizio ad una seconda tetralogia storica.
La storia parte dalla deposizione di Riccardo II a opera di Enrico Bolingbroke, fino alla battaglia di Azincourt.
in cui Enrico V sconfigge i francesi e Giovanna d'Arco. Il secondo blocco fa un passo indietro rispetto alla storia inglese. La trama è caratterizzata da alcuni passaggi chiave: la morte del duca di Gloucester, che è qualcosa che accade prima che gli eventi abbiano inizio; l'esilio di Bolingbroke; la morte del padre di Bolingbroke, Gaunt, che era il duca di Lancaster, alla quale saranno confiscati tutti i beni che verranno poi utilizzati nella guerra in Irlanda. Mentre Riccardo va in guerra in Irlanda mette sul trono il duca di York, che però non è capace di affrontare Bolingbroke che, alla morte del padre, ritorna in patria con l'esercito; è un ritorno vittorioso, alla fine conquisterà la corona. Quando Riccardo torna in patria il regno è ormai nelle mani di Bolingbroke, per cui si arrenderà, sarà deposto e accusato dell'assassino di Gloucester. Bolingbroke è incoronato re col nome di Enrico IV.
mentre invece alcuni sicari uccidono Riccardo II, perché quel corpo ancora vivo costituisce un fantasma per il nuovo governo di Enrico, che deve anche vincere una congiura per rimettere sul trono Riccardo, quindi è necessario che muoia. Riccardo vive di grandissime contraddizioni, passioni e la sua morte è raccontata come una sorta di martirio finale che lo rende una sorta di figura mitologica. È un dramma in cui ci sono tante parole, accuse e minacce, rivendicazioni, ma poca azione; non succede quasi niente e tutte le azioni che partono alla vengono smorzate: un esempio è la sfida che viene fatta inizialmente da Mowbray a Bolingbroke, che stanno per combattere ma poi vengono bloccati. Abbiamo anche la congiura finale, il duello iniziale che non succede (il guanto di sfida che viene gettato non viene raccolto fino in fondo), e infine lo scontro tra le truppe del re e le truppe di Bolingbroke. T. S. Elliot dirà che è un dramma della non azione.Dell'immobilismo. Edoardo II di Marlowe racconta un altro esponente della famiglia dei Plantageneti, famiglia da cui nascono York e Lancaster. È un monarca raffinato, pieno di immaginazione ma incapace di governare, di coordinare la corte, di risolvere i problemi politici e che cade fortemente vittima delle sue passioni. L'esito di Edoardo II e Riccardo II è lo stesso: entrambi costretti ad abdicare, vengono imprigionati ed uccisi.
Ad un certo punto il Riccardo II verrà censurato, in particolare il finale. Ciò accade perché il conte di Essex (uno dei favoriti della regina e suo amante) tenta un piccolo colpo di stato contro Elisabetta, ormai anziana e stanca, senza eredi. Essex investe molto denaro pagando i Chamberlain's Men di Shakespeare per rimettere in scena al Globe Riccardo II, perché questo era un dramma di una deposizione, di un re inetto, incapace che non si dimostra all'altezza e della sua.
sostituzione con un monarca molto più moderno, forte e pesante, quindi era un modo per convincere le persone ad agire contro la regina. Il colpo di mano finirà male, Essex sarà arrestato e decapitato e al testo viene eliminato il finale da Elisabetta. Anche Carlo II censurerà questo dramma. Questo dramma aveva dei temi scottanti per la storia ma anche per la politica del tempo. Il popolo si chiedeva se si poteva deporre un monarca, in particolar modo un monarca senza eredi. Sia Elisabetta che Riccardo non hanno eredi e a quest'ultimo subentra il cugino, mentre alla regina il figlio della cugina. Differenza sovrani Shakespeare nel raccontare questa storia non prende una posizione nettissima come farà in altre opere (es. in Riccardo III Shakespeare contesta chiaramente la figura di Riccardo III), è una posizione più sfumata. In questo caso Shakespeare può non prendere una posizione perché è un modo per lasciare aperta lada una parte abbiamo Riccardo II ancora in campo e dall'altra Enrico di Bolingbroke Lancaster. Sono due re che rappresentano due modalità totalmente diverse di intendere il potere, da una parte abbiamo chi per diritto divino rivendica la sacralità del suo ruolo, del suo corpo, della sua identità e dall'altra parte abbiamo un personaggio che attraverso l'espressione della propria umanità, la politica che ha messo in campo, è riuscito a costruire una propria regalità, quindi c'è chi costruisce il proprio destino sul campo e chi in realtà lo sente da sempre affidato al destino. Analisi: Nel dramma di Shakespeare troviamo una similitudine tra la figura del re e quella dell'attore: entrambi devono avere una postura, un atteggiamento, una regalità ed equilibrio sulla scena; entrambi devono recitare. Il re recita la sua regalità attraverso cerimonie, vestiti e guerre.mentre l'attore recita un ruolo. Questo è molto presente in Riccardo che perde la sua regalità e non riesce a raccontarsi secondo quest'ultima. Riccardo perderà gli appoggi del pubblico, diventando un personaggio grottesco, lamentoso, che parla incessantemente, una sorta di giullare. Entrambi i personaggi però mostrano sia punti di forza che debolezza. Enrico IV modernizza lo stato inglese ma avrà delle difficoltà. Il grande eroe inglese riconosciuto da tutti, non sarà lui ma il suo successore: Enrico V, bello, giovane e deciso, che morirà giovane sul campo di battaglia e diventerà un mito per la letteratura e cultura inglese. Un importante oggetto che ritroviamo in Riccardo II è il specchio: è la massima espressione dell'autoreferenzialità della propria identità (non guardo gli altri, guardo me). Le immagini doppie, i riflessi, sono tutte ombre di un passato che sta per finire.
Vita Su
John Ford si sa molto poco. Nasce nel 1586 nel Devonshire, il padre era proprietario terriero mentre sua madre era di origini aristocratiche. Entra nell'Exter College, poi successivamente al Middle Temple di Londra. A causa di problemi economici fu espulso, poi riammesso dopo qualche anno. Non abbiamo notizie in merito alla laurea, se si è spostato, se ha avuto figli o quando è morto. Dal '39 in poi non è più attivo, è un anno usato come riferimento di un'ipotetica morte. Opere Nel periodo in cui non frequenta l'università si dedica alla scrittura e scrive: - The Fame's Memorial, un poema elegiaco (1606/10); - Honour Triumphant, pamphlet in prosa; - Bloody Sweat (1613), un poema religioso sulla passione di Cristo; - The Golden Mean (1613), pamphlet in prosa; - Sir Thomas Overburies (1615), poema elegiaco, perso; - A line of life (1620), pamphlet in prosa. Abbiamo tutta una serie di testi che scrive in collaborazione: - The Witch of Edmonton (1621),Pubblicato assieme a William Rowley e Thomas Dekker, due importantissimi drammaturghi del tempo che poi gli faranno da tutori in questa prima fase di apprendistato;
The Spanish Gipsy (1623-24) con William Rowley e Thomas Middleton;
The Sun's Darling (1623-24) con Thomas Dekker.
L'incontro con Dekker, nel 1621, è stato fondamentale. Era un drammaturgo più anziano di lui che gli ha insegnato il mestiere.
A partire dal '28 Ford inizia a pubblicare delle opere indipendenti, come Lover's Melancholy (1628). La prima opera indipendente sarà una tragicommedia che segnerà la sua maturità artistica, messa in scena dai King's Men e dai Blackfriars.
Abbiamo poi The Broken Heart, Love's Sacrifice e Tis Pity She's a Whore, tutti pubblicati nel '33. The Broken Heart è forse quello più antico perché segna una continuità di lavoro con i King's Men, è una tragedia; Love's Sacrifice e Tis Pity She's a Whore sono entrambe tragedie.
She's a Whore sono due tragedie che saranno indirizzate al Phoenix Theatre di Christopher Beeston con cui Ford lavorerà molto. L'anno dopo viene pubblicato The Chronicle History of Perkin Warbeck (1634), dramma storico per il Phoenix Theatre; The Fancies, Chaste and Noble (1636) e The Lady's Trial (1637) tragicommedie, sempre per lo stesso teatro. L'ultima opera attribuita a Ford è The Queen (1653), pubblicata anonima e attribuitagli per lo stile. Perkin Warbeck Perkin Warbeck è del 1634, molto avanti rispetto a Shakespeare. In questo tempo, l'opera teatrale, che si chiama history, crea una dialettica forte tra storia e teatro, nel senso che i drammaturghi si rivolgono agli storici del tempo pe realizzare i propri drammi. Abbiamo quindi narrazioni storiografiche che subiscono il filtro del palcoscenico. Il titolo dell'opera non indica un re ma solo un pretendente al trono, occupato da Enrico VII. Quindi è solo un elemento di fastidio ma allostesso tempo vienemesso alla pari rispetto ad Enrico VII, con una pari regalità che mostrerà nelle sue pose, nelle sue parole. Questo dramma dimostra che la Guerra delle due Rose non era ancora finita, visto che c'erano ancora dei pretendenti alla corona di famiglia York. Il dramma di Perkin Warbeck racconta primo decennio del governo di Enrico e in questi anni abbiamo l'apparire di questo fantasma, cioè Perkin, che riemerge da un passato non dimenticato. Perkin si recain Scozia, sposa una nobildonna e dal '94 al '99 ci sarà una guerra che culminerà in un'invasione fallita della Cornovaglia in cui lo stesso Perkin sarà sconfitto, le sue truppe disperse, sarà arrest