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MORALITY PLAY
Il mystery play è destinato ad un declino assoluto agli inizi del '500, in particolare nel 1534 a causa dello scisma della Chiesa anglicana, in quanto quei drammi fossero proprio incentrati sulla religione. La moralità è un passo avanti verso la laicizzazione poiché sposta l'attenzione sulla moralità: questa è pur sempre legata alla religione, ma è comunque molto più libera da vincoli in quanto non deve più basarsi sulla storia biblica. Le morality sono opere allegoriche perché i personaggi incarnano vizi e virtù: il protagonista è sempre un personaggio come Everyman o Mankind. Inoltre hanno due topoi principali:
- TOPOS DEL VIAGGIO VERSO LA VITA ETERNA: lungo questo viaggio si incontrano personaggi che possono aiutarlo o metterlo in difficoltà, e alla fine la ricompensa di questo viaggio è l'aldilà
- TOPOS DELLA PSICOMACHIA: lotta tra il bene e il male
per l'anima. Il primo esempio di moralità si ha nel 1429 ed è: The Caste of Perseverance, il cui protagonista è Mankind. – un'altra moralità della seconda metà del '400 è Mankind, in cui un personaggio di nome Vice e un'altra moralità che viene considerata la migliore è Everyman datata nel 1485.
Il terzo genere che si sviluppa è quello dell'interlude (interludio), vale a dire dei brevi intermezzi che venivano rappresentati o all'interno di rappresentazioni più serie o tra le varie portate di un banchetto. l'esempio più importante è l'Interludium de clerico et puella. l'interludio è un genere che si sviluppa nel '400 e vede il suo apice nel '500. La differenza che contraddistingue l'interludio dalle forme precedenti è che viene rappresentato da teatranti professionisti, presso palazzi nobiliari o comunque in altri
spazi chiusi. Nell'interludio come personaggi abbiamo dei tipi sociali (personaggi che incarnano categorie sociali), questo è quello che troviamo nei Canterbury Tales, in cui i personaggi incarnano vizie virtù delle loro categorie sociali, con questa opera Chaucer vuole descrivere la società contemporanea in tutte le sue articolazioni. - altra caratteristica dell'interludio è il fatto che si tratta di un genere che mescola letteratura colta e tradizione popolare la comicità che troviamo in questi interludi è simile a quella dei fablieaux, che sono dei brevi componimenti in versi di tradizione francese, importati in Inghilterra. lo scrittore più importanti di interludi: Heywood scrive in particolare 2 testi: "The play of the weather" e "the play of the four P" importante è vedere come la rappresentazione perde la funzione educativa e infatti l'interludio deve intrattenere e far
divertire.Agli inizi del ‘500 c’è un’opera che è difficile da catalogare, per alcuni è una moralità mentre per altri è un interludio. È del 1515 e si intitola “Magnificente” scritta da Skelton. quest’opera è importante perché il fatto che un intellettuale la scriva mettendoci il suo nome, è dal punto di vista della storia del teatro molto importante, in passato invece si parla di scrittura ibrida. è un’opera nuova nei contenuti: l’intenzione di Skelton è quella di educare il futuro re Enrico VII ad un tipo di virtù che non sono religiose ma laiche. È la prima moralità laica, in cui le virtù che vengono messe in evidenza non sono virtù che appartengono all’ambito religioso ma virtù del sovrano. quest’opera diventa un momento di passaggio per traghettare la moralità verso il suo sviluppo ulteriore,
Ovvero la moralità didascalica, che non si propone solo di educare alla virtù ma anche insegnare delle nozioni.
IL RINASCIMENTO E SHAKESPEARE
1. Tra Umanesimo e Riforma: La Fucina Della Grandezza
Il XVI secolo fu per l'Inghilterra il secolo più sconvolgente dopo la Conquista normanna, il più ricco di eventi cruciali: sociali - economici - politici - religiosi - letterari. Non lo fu solo per l'Inghilterra ma per questa fu davvero l'inizio esplosivo di tutto: della sua identità nazionale e linguistica, della sua letteratura e della sua potenza politica ed economica, l'inizio anche della sua espansione nel mondo.
I sovrani Tudor e i loro uomini riuscirono abilmente a trasformare gli svantaggi e i rischi che la forzata insularità comportava nella loro maggiore fortuna. Si trattava ora di unificare l'isola annettendovi il Galles e la Scozia, che rimaneva indipendente, e l'Irlanda, tenacemente
Ribelle e sottomessa solo in una piccolissima parte. Enrico VIII dichiarò l'indipendenza della Corona inglese dalla Santa Sede e con l'atto di supremazia nel 1534 si proclamò capo della Chiesa d'Inghilterra. Il monarca usò le nuove idee che erano tumultuosamente prodotte nella Germania di Lutero e clandestinamente importate in Inghilterra, al solo scopo di appropriarsi delle cospicue ricchezze ecclesiastiche da distribuire ai suoi alleati e per affermare il potere assoluto sul suo regno. Fu una storia lunga e travagliata quella della Riforma in Inghilterra, intimamente intrecciata con la nascita della sua autonomia politica e coloniale. La riforma distrusse tradizioni e consuetudini, ma permise una rivoluzionaria modernizzazione dell'apparato giuridico-amministrativo e il decollo orgoglioso di una nuova cultura politica e letteraria.
2. Utopia - Thomas More
Utopia è una parola coniata sul suolo inglese da Thomas More. È il titolo
della sua opera più nota, pubblicata in latino nel 1516 e tradotta in inglese solo nel 1551. Utopia, che vuole dire "non-luogo" oppure "luogo del bene", dal greco "ou" (senza) o "eȗ" (bene) e topos (luogo), è in nome dell'isola visitata da Raphael Hythlodoeus in una località indefinita del Nuovo Mondo. Qui More stabilisce la sede di uno Stato ideale dove non esistono proprietà privata, denaro, differenza di rango, la guerra è sconosciuta e tutti lavorano 6 ore al giorno, dove la famiglia condivide bene e figli con la comunità e non c'è posto per ambizione personale o il conflitto politico, Né per lo spreco del lusso, né per il privilegio o il sopruso. Uniformità, giustizia, sane relazioni sociali e abbassamento dell'aggressività dell'io: queste sono le principali caratteristiche dell'Utopia. Utopia sembra voler essere larappresentazione e contrario dell'attuale isola d'Inghilterra, rigidamente divisa da gerarchie sociali, smodatamente teatrale e pretenziosa, ingiusta e violenta, mal governata dalla folle ingordigia dei potenti. L'Utopia di More costituisce forse il primo esempio di critica della società contemporanea che adotta come strategia retorica un punto di vista esterno e razionale da cui risaltano in filigrana i difetti e le assurdità della storia presente. L'Utopia insomma serve più a stanare i vizi del reale che a decretare le virtù dell'ideale. Solo fino a un certo punto, Utopia rappresenta per lo stesso More quello che una società ideale dovrebbe essere. La riforma protestante è stato un importante movimento religioso sorto nell'Europa del XVI secolo. La riforma dette inizio al protestantesimo e alla separazione della Chiesa Occidentale in: Chiese riformate e in Chiesa cattolica romana viene considerata anche uno.degli eventi che marcano nella storia europea la fine del Medioevo e l'inizio dell'età moderna. Sebbene solitamente si consideri la pubblicazione nel 1517 a Wittemberg delle 95 tesi da parte di Martin Lutero come l'inizio della Riforma, gli storici sottolineano come già da molto prima vi fossero stati movimenti riformistici all'interno della Chiesa. A causa delle sue tesi e del rifiuto di ritirarle, nel gennaio 1521 Lutero venne scomunicato da papa Leone X, mentre l'editto di Worms del maggio dello stesso 1522 - emesso dall'imperatore, Carlo V d'Asburgo - lo bandì dal Sacro Romano Impero, vietando inoltre a tutti i sudditi di propagare le sue idee. Quando Martin Lutero venne scomunicato il programma di rivitalizzazione del cristianesimo dal suo interno si era trasformato in un attacco dall'esterno. Per More, pur condividendo con Lutero la necessità di una riforma e pur riconoscendo la verità di molte
sue proposte, l'unità del Cristianesimo e il sistema giuridico garantiti dalla Chiesa Cattolica, andavano difesi a tutti i costi. È per questo che vedremo un More polemista e sempre sicuro di sé, che avrà toni duri, seri, decisi, sarcastici e anche violenti soprattutto quando "l'infezione" di Lutero si diffonderà inevitabilmente sul suolo inglese. Poi More morirà decapitato per alto tradimento. 3. Poeti alla Corte Di Enrico: Skelton - Wyatt - Surrey Sebbene la lingua inglese per alcuni (come Tyndale) fosse all'altezza del greco e dell'ebraico, non tutti erano della stessa opinione all'inizio del secolo. L'inglese era ancora lingua fluida e indeterminata, come d'altronde la cultura. Le insistenti dichiarazioni di imbarazzo per la condizione "barbarica" in cui versava il vernacolo percorrono quasi tutto il secolo. Se ne lamentavano soprattutto i poeti e per primo lo fece.John Skelton, il più vecchio dei poeti della corte di Enrico. John Skelton: È il poeta più originale del periodo ed è una figura in bilico tra Medioevo e Rinascimento. Skelton frequentò gli ambienti universitari di Oxford e di Cambridge, nonché la corte di Enrico VIII, del quale fu tutore per un certo periodo venne anche nominato Poeta Laureato. Non sembrò assorbire le novità culturali provenienti dall'Italia, ma anzi assunse posizioni conservatrici sulla cultura e sullo studio del latino. Il suo verso, famoso per la travolgente vitalità e il ritmo mozzafiato, sembra essere stranamente adatto alla satira impetuosa ed energetica della corte e dei suoi abitanti in quello che è considerato il suo capolavoro: The Bowge of Courte (dà voce all'angoscia che opprime l'esistenza di chi vive a corte, ambiente pericolo e competitivo - qui il protagonista dell'opera si chiama Dread (paura).Verso strano, rozzo e antiquato, ma non incolto, di Skelton è in grado di attaccare gli abusi el'ipocris.