La traduzione e il concetto di intraducibilità
Molto spesso il testo di partenza differisce dal testo di arrivo, ma non è certamente qualcos'altro. Il dibattito tradizionale sulle "belle infedele" sfocia sul problema dell'intraducibilità. La traduzione non è soltanto il passaggio lineare da una lingua all'altra, ma ha a che fare con la dimensione culturale, con la dimensione extralinguistica. Perciò ciò che si deve ricercare è l'equivalenza facile da trovare in espressioni che fanno parte del bagaglio collettivo utilizzate a livello globale, come in I am sorry con excusez moi, ma difficile in altri contesti.
Dalla teoria alla pratica
Il traduttore sceglie ciò che è essenziale da ciò che è accessorio in base alla finalità traduttiva, dandogli un colore locale oppure di spaesamento: gli occhiali del traduttore saranno rispettivamente dei vetri colorati o dei vetri trasparenti, come suggerisce Mounin. Il concetto di unità di traduzione non corrisponde a delle parole, ma a dei gruppi sintagmatici che hanno senso.
Di fronte a una lacuna lessicale/parola intraducibile nella lingua di arrivo, il traduttore può ricorrere ad alcune soluzioni:
- Prestito: Quando si importa il termine così come è, e può rivestire un valore stilistico di colore locale (es. bar, tunnel, fan).
- Calco: Può essere sia di origine morfologica, come skyscraper per riprodurre il termine grattacielo in italiano, oppure semantico, come quando si usa salvare preso in prestito dal verbo to save inglese usato in ambito informatico. Dal momento che sia il prestito che il calco portano nella lingua d'arrivo un significato nuovo, converrà esplicitarne il significato con una nota o con una parafrasi.
- Traduzione parola per parola: È talvolta possibile, ma si tratta di una traduzione ideale, di un'eccezione.
Accanto a queste tre soluzioni, Darbelnet e Vinay propongono quattro procedimenti di traduzione obliqua:
- Trasposizione: Dove si sostituisce una parte di discorso con un'altra, cambiando la categoria grammaticale. Esempio: Jack believes that (N + v) diventa secondo Jack (Prep + N).
- Modulazione: Riguarda il punto di vista, la stessa idea si trova espressa diversamente. Esempio: The only thing worth dying for diventa per cui valga la pena vivere oppure Forget it! diventa non pensarci più.
- Equivalenza: Frasi idiomatiche tradotte cercando non la forma ma il contenuto. Esempio: j'ai une faim de loup diventa una fame da cavallo.
- Adattamento: Indica un caso limite di intraducibilità dove la realtà a quale si riferisce il messaggio nella lingua di partenza non esiste nella lingua di arrivo. Esempi: Mr. Clean diventa Mastrolindo; Mickey Mouse diventa Topolino.
Orizzonti della traduzione
La poesia crea grossi problemi traduttivi. Infatti, il traduttore dovrà concentrarsi nel produrre lo stesso effetto nella lingua d’arrivo, mettendosi nei panni dello scrittore e ricreando lo stesso effetto suscitato nel poema originale.
La traduzione e l'istituzione pedagogica
La linguistica applicata si occupa principalmente dell'apprendimento della seconda lingua straniera. Qui trattiamo l’insegnamento della lingua nell'ambito scolastico secondario. L'insieme dei metodi attualmente praticati per l'insegnamento della lingua straniera vengono definiti attivi, ovvero i metodi audiovisivi, ma anche quelli diretti, previsti dall'ordinamento scolastico, che possono essere sia attivi che passivi e che si basano sull’idea della spontaneità.
Il concetto di spontaneità indica soprattutto che ci sarà produzione e ricezione di enunciati in lingua straniera senza passare per l’intermediario del francese. I commenti che spiegano il senso del testo avverranno sempre in lingua straniera, nella lingua insegnata. La traduzione è tollerata soltanto alla fine della lezione a titolo di verifica.
Il metodo audiovisivo
Permette di eliminare la lingua materna, legando l'immagine alla parola, senza passare dalla traduzione. La scrittura è addirittura bandita e riappare soltanto alla fine di molti mesi. L’insegnamento grammaticale sarà approssimativo, ma si consolida nella pratica. Quando l'insegnamento grammaticale avviene in francese, deve essere seguito immediatamente da esercizi pratici, mentre quando abbiamo delle classi principianti, le regole devono essere precedute da esercizi pratici e poi solo successivamente spiegate, così da mettere l'allievo nella condizione di apprendere la regola prima ancora di saperla.
Finalità didattiche e bilinguismo
La full immersion permette ai ragazzi di rendere istintiva l’associazione tra la cosa e la parola; compito dell'insegnante è di creare un'associazione immediata tra l'oggetto e la parola. L’insegnamento culturale deve far emergere il senso di spaesamento tra la cultura originale e la cultura altra. Tuttavia, la possibilità di realizzare integralmente il bilinguismo rimane piuttosto utopico. Prendiamo i verbi francesi da cui i ragazzi inevitabilmente partiranno, perché si tratta di conoscenze consolidate. L’unico auspicio è quello di disinnescare la tendenza dei ragazzi alla traduzione. In verità, il fine ultimo dell'insegnamento secondario non è quello di ottenere il bilinguismo, quanto quello di fornire ai ragazzi una formazione e l'insegnamento delle lingue contribuisce a questa formazione. Ciò che interessa far conoscere ai ragazzi è la diversità culturale, di metterli di fronte all’alterità.
Traduzione temi e versioni
Il tema e la versione definiscono un tipo particolare di traduzione: la traduzione come esercizio pedagogico. La traduzione propriamente detta ha come fine se stessa e il testo tradotto, destinato alla pubblicazione e alla lettura, è il fine ultimo dell’operazione traduttiva. La traduzione pedagogica invece, nell'operazione tema/versione, ha lo scopo di testare competenze lessicali e grammaticali. Gli esercizi di traduzione operano nell'istituzione pedagogica essenzialmente con due forme: il tema e la versione, che corrispondono a due operazioni diverse.
Nel tema si traduce dalla nostra lingua alla lingua straniera e si testano le regole grammaticali, mentre nella versione si traduce in francese.
Gli esercizi alla base della traduzione
La ritraduzione consiste nella traduzione di un testo già precedentemente tradotto, utile da fare con i ragazzi poiché gli permette di fare esperienza. Attraverso la proposta di un gioco, un testo viene tradotto molte volte, partendo dalle traduzioni precedenti dei compagni, che non hanno nulla a che fare con l’originale. Infine, si confrontano tra loro le varie sia le traduzioni con il testo originale.
La contrazione mette insieme la contrazione del testo e la versione e riassume in francese un testo della lingua straniera.
Critica del tema
L’utilizzo prematuro del tema rischia di avere effetti negativi in particolare nelle classi di principianti, perché non hanno ancora le competenze linguistiche necessarie per poterlo fare, rischiando anche di frenare la spontaneità. Il tema è utile in particolar modo per sviluppare competenze grammaticali.
Versione e traduzione
La versione è un esercizio pratico in classe di lingua per testare lezioni spiegate in classe. In questa prospettiva, la lingua di partenza viene vista come un mezzo semplicemente da decodificare, al termine del quale l'alunno riesce a comprendere il senso del testo e a verbalizzarlo in francese. È quello che fa la macchina. Gli errori traduttivi possono essere di decodifica: controsenso, falso senso e non senso.
Il falso senso si ha quando si scambia una parola per un'altra, come Maison per House, oppure cambiando categoria lessicale come nel caso di Home e heart. Questa triade sembra rappresentare una gradazione di errore dove, per esempio, io dico John ne déteste pas Mary che diventa John ama Mary (controsenso). Il non senso si ha quando la traduzione sfocia nell'impossibile, nell’assurdo.
La comprensione del testo di partenza da parte dell'alunno è fondamentale per non incorrere negli errori sopra esposti.
La dimensione culturale
Nella versione si mettono in gioco le facoltà espressive dell'alunno; si attestano le sue qualità (formazione, le competenze linguistiche e culturali). Se in inglese troviamo scritto Civil War, non possiamo tradurre guerra civile, ma guerra di secessione. Perciò, a livello pedagogico, l'insegnamento non si deve fermare a livello linguistico e letterario, ma espandersi verso conoscenze più generali.
Il concetto di périlangue - non si tratta solo di tradurre da una "lingua-cultura" all’altra, occorre anche fare posto al substrato referenziale, magari anche ad alcuni tratti comportamentali, che accompagnano gli enunciati dei locutori-fonte. Gli errori nella versione vengono definiti barbarismi.
Traduzione e discorso pedagogico: la performance magistrale
Il professore incarna il modello di competenza del madrelingua e perciò ha competenze anche di correzione dei testi magistrali.
Critica del tema
Mounin nel suo primo libro di traduttologia, Les belles infidèles, si pone la domanda che domina nell'intero libro "La traduzione è possibile?" Di primo acchito il problema si pone in termini di una separazione tra coloro che sostengono l’impossibilità traduttiva e la realtà effettiva di una pratica secolare. Si tratta di un'affermazione paradossale, come se qualcuno affermasse che non siamo in grado di camminare quando i fatti dimostrano il contrario. Riporta poi un paradosso, quello di Achille e della tartaruga, del suo sfortunato tentativo di raggiungere il luogo dove si trova la tartaruga, si tratta di un ragionamento per assurdo. Spesso e volentieri, chi sostiene l’impossibilità di tradurre non ha mai fatto pratica traduttiva.
Objection préjudicielle la premessa alla base della teoria della traduzione che vede l’impossibilità dell’atto traduttivo. L’impossibilità traduttiva non ha a che fare con la traduzione di per sé, si tratta soltanto di un atteggiamento intellettuale. Nel primo capitolo delle Belles Infidèles, Mounin distingue tre tipi di argomenti contro la traduzione: polemici, storici e teorici. Mounin passa incessantemente...
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