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LA FABBRICA DELL'ITALIANO
Realizzata dall'Accademia sin dagli anni '90, La Fabbrica dell'Italiano è una biblioteca digitale parziale della Crusca, attivata per realizzare biblioteche digitali in funzione di salvaguardia del patrimonio culturale. Risale al 2000 ed è tra le prime che è stata realizzata.
Consultabile in rete, è costituita a partire dal ricco patrimonio bibliotecario e archivistico custodito presso l'Accademia della Crusca: dalla banca dati degli oltre 2.000 dizionari a quella parallela delle quasi 400 grammatiche; dalla catalogazione dei 170 concorsi letterari banditi nell'800, ai manoscritti giunti in Crusca per alla lemmatizzazione dei 9.000 termini tecnici del cardinale Leopoldo de' Medici.
L'archivio digitale offre anche l'opportunità di consultare una scheda per ciascun accademico, dalla dei verbali dell'Accademia dal 1588 al 1964 ed è integrato da ogni fondazione fino al 2001, lo spoglioutile.
riferimento bibliografico e iconografico e da molteplici estensioni ipertestuali. Al suo interno ci sono varie sezioni: Due sezioni d'archivio:- lessico tecnico = questa sezione della Fabbrica dell'italiano è dedicata alle raccolte lessicali che il principe, poi cardinale, Leopoldo de' Medici aveva compilato, a partire dal 1650, con l'intento di arricchire la terza impressione (1691) del Vocabolario degli Accademici della Crusca (ma invece poi finirono nel Dizionario delle arti del disegno di Filippo Baldinucci) della terminologia di arti e mestieri poco rappresentata nei testi letterari, fonte primaria delle opere lessicografiche della Crusca. Le numerose e variegate liste di parole, individuate tra le moltissime carte dell'Archivio storico dell'Accademia nel 1975 dall'accademica Severina Parodi che ne ha curato l'inventario (Inventario delle carte leopoldiane, a cura di Severina Parodi, Firenze, Accademia della Crusca, 1975) e ne ha realizzato
1) Trascrizione diplomatica: sono state reordinate, lemmatizzate, sottoposte a riscontri in vocabolari coevi, successivi e di terminologia speciale e sono adesso disponibili in veste informatizzata, quindi facilmente consultabili;
2) Archivio storico: recuperato dopo un secolare abbandono - l'ultimo inventario attendibile risale ad anni antecedenti il 1858 ed è a cura di Cesare Guasti e Antonio Zannoni - l'Archivio storico dell'Accademia della Crusca è stato sommariamente riordinato negli anni Settanta in concomitanza con l'insediamento della Crusca nella Villa medicea di Castello. L'Archivio ha una consistenza di 1.264 filze contenenti: processi verbali delle sedute accademiche dal 1588 ad oggi e memorie varie sull'attività della Crusca attraverso quattro secoli; schede di spogli estudi lessicali e filologici per le cinque edizioni del Vocabolario (Venezia 1612 e 1623, Firenze 1691, 1729-38 e...
1863-1923); atti amministrativi dal 1812 agli inizi del secolo scorso; carteggi dal 1565 alla fine del secolo scorso; carteggi novecenteschi, comprendenti circa 35.000 lettere conservate nei fondi Giorgio Pasquali, Pietro Pancrazi, Bruno Migliorini, Alberto Chiari e Franca Ageno Brambilla; Copialettere; raccolte di documenti appartenuti ad accademici, tra i quali Bianco Bianchi, Emilio Bechi, Flaminio Pellegrini, Amerindo Camilli; lezioni, commemorazioni e rapporti del segretario dal 1812 al 1923. L'archivio digitale qui consultabile, comprendente le sezioni Diari e Verbali, gli Accademici, Concorsi, viene ad affiancarsi ad una parziale catalogazione informatica dell'Archivio storico della Crusca iniziata a partire dagli anni Settanta. Due biblioteche digitali (che a noi interessano maggiormente): 1) Dizionari = la banca dati comprende le 2.374 opere lessicografiche conservate nel Fondo Dizionari della Biblioteca dell'Accademia della Crusca. In particolare l'indagineriguardale opere lessicografiche edite in volume autonomo ed è aggiornata al 31 luglio 2001; sisono comunque presi in esame anche volumi comprendenti in sé lavori di natura diversa,in cui tuttavia la parte lessicografica risultasse preponderante. Restano invece escluse leenciclopedie e le trattazioni enciclopediche metodiche. Di ogni opera è stata compilata lascheda bibliografica, redatta secondo gli standard internazionali di catalogazione ecorredata da una descrizione semantica per le opere edite dopo il 1900. La scheda èaccompagnata inoltre dalla digitalizzazione di alcune pagine caratterizzanti l'opera stessa4(immagini dei frontespizi, delle pagine introduttive e di alcune pagine di lemmario ). Ladigitalizzazione intende offrire agli studiosi la possibilità di una prima diretta apertura sulleopere lessicografiche possedute dalla Biblioteca. Nel riesame del vasto patrimonio4 a) il frontespizio (per le edizioni in anastatica, per i bilingui ei plurilingui si presentano le immagini di due o più frontespizi);
b) la prefazione o le prefazioni o quanto equiparabile (compresi i duplicati in più lingue), in genere non oltre le prime trenta pagine (ma anche prefazioni aggiunte in volumi diversi dal primo);
c1) per ogni lemmario italiano di dizionario alfabetico, anche dei bilingui o plurilingui, o per le parti alfabetiche di dizionari metodici, le prime dieci pagine a partire dall'inizio della M; lo stesso tipo di trattamento è stato riservato anche ai lemmari di dialetti o lingue d'Italia diverse dall'italiano (ne consegue che un vocabolario italiano-dialetto e dialetto-italiano è stato sottoposto alla scannerizzazione dei lemmari per un totale di venti pagine);
c2) per ogni lemmario di altra lingua: se monolingue con alfabeto latino, le prime dieci pagine a partire dall'inizio della M (altrettanto per la parte alfabetica di vocabolario metodico); se monolingue con alfabeto non latino,
bilingue o plurilingue (dove il lemmario italiano, se presente, è stato scannerizzato come detto) o anche mistilingue, le sole pagine 100 e 101 (o la carta 100 recto e verso), sostituite eventualmente per necessità dalle pagine 200 e 201 o 300 e 301 o da altre in sequenza analoga. Nel caso in cui, per le opere sottoposte alla scannerizzazione più ampia del lemmario, la lettera M risultasse assente, si sono scannerizzate le prime dieci pagine del lemmario, qualunque fosse la lettera d'inizio. Per i lemmari metodici (per cui si presenta anche l'eventuale immagine dell'albero classificatorio o dell'indice delle materie), italiani o di altra lingua con alfabeto latino, e in genere per i vocabolari con più lemmari, si sono riprodotte le prime dieci pagine della prima parte (ma per criteri particolari adottati per il "corpus di approfondimento" si vedano le avvertenze relative). Eccezionalmente, nel caso di strutture lessicograficheparte del testo è stata scannerizzata e divisa in due sezioni dell'opera, per un totale di venti pagine di lemmari. Nel caso in cui la Biblioteca possieda più copie dello stesso libro, sono state digitalizzate le pagine appartenenti alla prima copia posseduta. Sono stati dedicati anche strumenti per lo studio della lessicografia e cure supplementari ai lessici italiani della sezione più antica del corpus. All'interno di questa sezione è possibile effettuare ricerche utilizzando gli strumenti tipici dell'OPAC (titolo, autore, soggetto, anno, editore) e arrivare a una scheda catalografica con la riproduzione del frontespizio e della prefazione (dove gli autori dichiarano le loro intenzioni).zona dei lemmi riproduco anche una serie di pagine: le prime 10 pagine della lettera M, perché è quella che nelle prime pagine presenta meno stranezze, cioè dà più garanzie di presentare un'esemplificazione adeguata delle voci. Questo ci consente di vedere il dizionario e le differenze tra i vari dizionari. Possiamo vedere le 3 caratteristiche principali dei dizionari: - quali parole prende in considerazione perché generalmente si tende a pensare che in un dizionario ci siano tutte le parole, invece quale insieme di parole considerare è la prima domanda che si pone chi fa un dizionario. L'insieme può tendere ad una vastità molto grande o più piccola: GRADIT e Battaglia sono GRADIT vuole contenere tutta la lingua d'uso, molto ampi: il il Battaglia (che è un dizionario storico) in teoria dovrebbe raccogliere tutte le parole della nostra tradizione linguistica, un dizionario che ha unagrossa ambizione, ma è difficiletrovare dizionari che abbiamo uno spettro così ampio; ci sono poi dei dizionarispecialistici che si concentrano su uno spicchio del lessico;
mi rendo conto della struttura della voce → per quanto questa caratteristicafondamentale rimanga nascosta, soprattutto quando un dizionario è stampato comeun libro, in realtà il dizionario non è un testo sequenziale ma seriale, cioè ogni parolaviene scritta all'interno della voce che si ripete uguale per tutte le parole analizzate:se in un dizionario decido di indicare la categoria grammaticale, questa sarà indicatain tutte le parole, poi posso decidere di mettere o non mettere la sillabazione ma sedecido di metterla, in tutte le parole sarà indicata e così via.
Le tipologie di dizionari si individuano in base al tipo di informazioni che vienedata cioè in base alla sua struttura: ci dà indicazioni sui termini tecnici e allora
lisegnala; è un dizionario che dà degli esempi e li indica in corsivo ecc. dato l’insieme dell’oggetto della descrizione è visibile la densità del dizionario, cioè tutte le parole di quell’ambito? Nequanto il dizionario va in profondità? Prende 24Strumenti per lo studio della lessicografiaprende solo alcune? Si ferma ad un livello superficiale? Se io vado a vedere la sequenza delle parole di un dizionario MA→ macca, maccaria, maccheria, maccherone ecc. e la vado a confrontare con altri dizionari, vedo che questo dizionario va molto in profondità e lo vedo anche se vado all’ultima delle 10 pagine, “Madonna”, “MAS-quindi sono a in alcuni dizionari alla fine delle 10 pagine sono a” “ME-”.oppure ad Poi c’è anche un corpus di approfondimento: per alcuni dizionari usciti entro il 1738( si ha l’uscita del 6°, ultimo volume della IV impressione) è stato
fatto un approfondimento su 43 opere:
del frontespizio, della prefazione e del lemma è stata fatta la trascrizione, così