Anteprima
Vedrai una selezione di 17 pagine su 78
Riassunto esame Legislazione dei beni culturali, Prof. Gaffuri Federico, libro consigliato Legislazione dei beni culturali , Alberto Roccella Pag. 1 Riassunto esame Legislazione dei beni culturali, Prof. Gaffuri Federico, libro consigliato Legislazione dei beni culturali , Alberto Roccella Pag. 2
Anteprima di 17 pagg. su 78.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Legislazione dei beni culturali, Prof. Gaffuri Federico, libro consigliato Legislazione dei beni culturali , Alberto Roccella Pag. 6
Anteprima di 17 pagg. su 78.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Legislazione dei beni culturali, Prof. Gaffuri Federico, libro consigliato Legislazione dei beni culturali , Alberto Roccella Pag. 11
Anteprima di 17 pagg. su 78.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Legislazione dei beni culturali, Prof. Gaffuri Federico, libro consigliato Legislazione dei beni culturali , Alberto Roccella Pag. 16
Anteprima di 17 pagg. su 78.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Legislazione dei beni culturali, Prof. Gaffuri Federico, libro consigliato Legislazione dei beni culturali , Alberto Roccella Pag. 21
Anteprima di 17 pagg. su 78.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Legislazione dei beni culturali, Prof. Gaffuri Federico, libro consigliato Legislazione dei beni culturali , Alberto Roccella Pag. 26
Anteprima di 17 pagg. su 78.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Legislazione dei beni culturali, Prof. Gaffuri Federico, libro consigliato Legislazione dei beni culturali , Alberto Roccella Pag. 31
Anteprima di 17 pagg. su 78.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Legislazione dei beni culturali, Prof. Gaffuri Federico, libro consigliato Legislazione dei beni culturali , Alberto Roccella Pag. 36
Anteprima di 17 pagg. su 78.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Legislazione dei beni culturali, Prof. Gaffuri Federico, libro consigliato Legislazione dei beni culturali , Alberto Roccella Pag. 41
Anteprima di 17 pagg. su 78.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Legislazione dei beni culturali, Prof. Gaffuri Federico, libro consigliato Legislazione dei beni culturali , Alberto Roccella Pag. 46
Anteprima di 17 pagg. su 78.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Legislazione dei beni culturali, Prof. Gaffuri Federico, libro consigliato Legislazione dei beni culturali , Alberto Roccella Pag. 51
Anteprima di 17 pagg. su 78.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Legislazione dei beni culturali, Prof. Gaffuri Federico, libro consigliato Legislazione dei beni culturali , Alberto Roccella Pag. 56
Anteprima di 17 pagg. su 78.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Legislazione dei beni culturali, Prof. Gaffuri Federico, libro consigliato Legislazione dei beni culturali , Alberto Roccella Pag. 61
Anteprima di 17 pagg. su 78.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Legislazione dei beni culturali, Prof. Gaffuri Federico, libro consigliato Legislazione dei beni culturali , Alberto Roccella Pag. 66
Anteprima di 17 pagg. su 78.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Legislazione dei beni culturali, Prof. Gaffuri Federico, libro consigliato Legislazione dei beni culturali , Alberto Roccella Pag. 71
Anteprima di 17 pagg. su 78.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Legislazione dei beni culturali, Prof. Gaffuri Federico, libro consigliato Legislazione dei beni culturali , Alberto Roccella Pag. 76
1 su 78
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

IL CHIROGRAFO CHIRAMONTI E L’EDITTO DEL CARDINAL PACCA:

Le vicende dello Stato pontificio nel periodo storico qui indicato appaiono decisive per

lo sviluppo della moderna legislazione di tutela del patrimonio artistico.

Chirografo Chiaramonti:

1802, cardinale Giuseppe Doria Pamphilj.

➔ Emanò con un suo editto un chirografo di Papa Pio 7, sulle antichità e Belle Arti

➔ in Roma e nello stato ecclesiastico.

Rinnovò il divieto di esportazione di opere d'arte.

➔ Confermò il divieto già posto dalla bolla cum almam nostram di Pio 2, di

➔ distruggere gli antichi edifici pubblici o i loro resti anche se posti in aree di

proprietà privata senza una licenza del pontefice.

La licenza di demolizione sarebbe stata rilasciata dal cardinal Camerlengo previa

➔ visita dell'ispettore delle belle arti e del commissario dell'antichità soltanto

per quei ruderi la conservazione dei quali si conoscesse non essere di alcuna

importanza né per le arti né per l’erudizione.

Divieto di mutilare, spezzare, alterare o danneggiare le statue e i bassorilievi, i

➔ cippi, le lapidi o altri antichi monumenti.

Divieto di fondere metalli antichi figurati, medaglie di ogni tipo, iscrizioni in

➔ metallo e qualunque altro oggetto del genere.

Divieto di sottrarre gli ornamenti dalle chiese.

➔ Divieto di rimozione, di alienazione di restauro di spostamento dei quadri, senza

➔ il permesso dell'ispettore e del commissario.

Prevedeva inoltre degli Assessori funzionari posti sotto la totale dipendenza

➔ →

e subordinazione dell'ispettore e delle Belle Arti e del commissario

dell'antichità.

Veniva istituito un vero e proprio apparato amministrativo di tutela.

➔ Le violazioni delle prescrizioni erano sancite gravemente. Pene pecuniarie, pene

➔ →

corporali.

Il chirografo di Papa Pio 7 fu redatto dall'abate Carlo Fea (1753-1836).

➔ →

Commissario delle antichità di Roma. 4

Editto del cardinal Pacca:

Nello stato pontificio la disciplina del chirografo fu Chiaramonti fu ulteriormente

➔ sviluppata.

Editto del cardinal Bartolomeo Pacca.

➔ 7 Aprile 1820.

➔ Costituì il fondamento della legislazione italiana.

➔ L’importanza di Antonio Canova:

10 agosto 1802. Papa Pio 7 conferisce l'incarico di ispettore generale delle

➔ →

Belle Arti in Roma e in tutto lo stato pontificio ad Antonio Canova.

1815. Caduta definitiva di Napoleone.

➔ →

Papa Pio 7 conferisce ad Antonio Canova l'incarico di recuperare le opere d'arte

➔ sottratte dai francesi.

Compito difficile: 1. Il Congresso di Vienna non aveva trattato il tema della

➔ restituzione delle opere. 2. Ostacolo giuridico del trattato di Tolentino.

Canova fece ristampare a Roma le lettres à Miranda di Quincy.

➔ Antonio Canova riuscì a recuperare solo parzialmente le opere d'arte trafugate

➔ da Napoleone nello stato pontificio. Tra queste è l'Apollo del Belvedere.

LA NASCITA DELLA TUTELA DELLE COLLEZIONI D’ARTE E I FEDECOMMESSI:

Unità d’Italia 5 Maggio 1861.

➔ →

Dopo l'unità d'Italia manca per molti decenni una legge di tutela del patrimonio

➔ →

artistico.

Legge del 1871, Stato pontificio. Si dispone che continuino ad essere

➔ →

applicati il chirografo Chiaramonti e l'editto del cardinal Pacca.

La legge del 1871 regolò anche che le collezioni d'arte non vanno divise,

➔ →

secondo il principio di Quatremère de Quincy. (dividere è distruggere).

Roma. Grandi collezioni papali e grandi collezioni private.

➔ →

Integrità delle raccolte private è protetta dagli stessi proprietari mediante il

➔ →

fedecommesso. Istituire mediante il testamento una pluralità di eredi in

successione tra loro. L’autonomia di ciascun erede era limitata, giacché egli riceveva il

bene fedecommissario con l'obbligo della sua trasmissione ai successivi eredi già

designati dal testamento. Era quindi precluso lo smembramento del patrimonio

ereditario. 5

Fedecommessi. Limitazione alla circolazione dei beni considerata contraria alle

➔ →

nuove esigenze di libertà dello sviluppo dei traffici e dei commerci. Aboliti nel

Regno d'Italia dal Codice civile del 1865.

Legge 28 giugno 1871, numero 286. Stabilì che nonostante lo scioglimento

➔ →

dei fedecommessi e fino a quando non fosse stato altrimenti provveduto

mediante una legge speciale, le gallerie, le biblioteche le altre collezioni di arte

o di antichità rimasero indivise e inalienabili fra i chiamati alla risoluzione del

fedecommesso loro eredi o aventi causa. Evitare la possibile dispersione delle

collezioni derivante dallo scioglimento dei fedecommessi. Si stabilì

l'indivisibilità e l'inabilità permanente senza eccezioni.

1883 Corretta la disciplina delle collezioni d'arte su iniziativa del ministro di

➔ →

giustizia Giuseppe Zanardelli con il fine di rendere giuridicamente possibile la

donazione allo Stato della galleria del principe Tommaso Corsini.

Legge 8 luglio 1883, numero 1461. Confermò l'indivisibilità delle raccolte

➔ →

già gravate dal vincolo fedecommissario, ma consentì la loro alienazione in favore

dello Stato, delle Province, dei Comuni, di istituti o altri enti morali laici nazionali,

fondati o da fondarsi.

Le leggi del 1871 del 1883 sono state fatte salve dalla legislazione e sono tuttora

➔ in vigore.

LA NASCITA DELLA TUTELA DEL PATRIMONIO ARTISTICO DI PROPRIETA’ PRIVATA:

Per lungo tempo manca una legge generale di protezione del patrimonio artistico

➔ italiano di proprietà privata.

Codice civile del 1865, articolo 436: Proprietà è il diritto di godere e disporre

➔ delle cose nella maniera più assoluta, purché non se ne faccia uso vietato dalla

legge e dai regolamenti.

Questo codice prevedeva leggi che potessero limitare la facoltà di uso delle cose.

➔ Ideologia delle forze politiche di allora sosteneva la garanzia piena della

➔ proprietà Ostacolavano l'introduzione di leggi limitative delle facoltà

proprietarie per la proprietà privata delle cose d'arte.

Dibattito parlamentare del 1877, progetto di legge dedicato alla conservazione

➔ dei monumenti degli oggetti d'arte e di antichità. Senatore Gioacchino Pepoli.

Sosteneva le leggi limitative delle facoltà di proprietà privata: Disse:

l'inalienabilità e la sterilità di un cospicuo capitale paralizzano la vita economica

di una nazione. 6

32 anni dopo Deputato Giovanni Rosadi disse le stesse cose di Pepoli In

➔ → →

relazione al fatto che i beni culturali esprimono aspetti della vita intellettuale

dell'intera società.

20esimo secolo si affermò un interesse pubblico alle cose di antichità ed arte,

➔ →

come espressione della civiltà del paese. Queste cose, quindi, pur rimanendo

di proprietà privata furono assoggettate a una tutela pubblica, con limitazione

delle facoltà proprietarie.

LE LEGGI SULLA TUTELA DEI BENI CULTURALI - LA LORO EVOLUZIONE NEGLI ANNI,

FINO ALLA NASCITA DELL’ATTUALE CODICE DEI BENI CULTURALI:

l. 12 giugno 1902, n. 185. Prima legge generale di protezione del patrimonio

➔ →

artistico e archeologico. Regolava Disposizioni circa la tutela e la

conservazione dei monumenti ed oggetti aventi pregio d'arte o di antichità. →

Legge Nasi.

Legge Nasi Più volte rimandata, fino all'entrata in vigore della nuova legge

➔ →

fondamentale: l. 20 giugno 1909 n. 364 sulle antichità e Belle Arti. Legge

→ →

Rosadi.

l. 364 del 1909 rimase in vigore circa trent'anni. Abrogata e sostituita dalla

➔ → →

l. 1 giugno 1939, n. 1089. Sulla Tutela delle cose di interesse artistico

storico. Modificata su alcune cose, ma rimasta in vigore per sessant'anni.

La disciplina che regola gli archivi. Distinta dalla disciplina che regola le cose

➔ →

di interesse storico e artistico, (anche se già da tempo gli archivi erano

considerati beni culturali). Gli archivi erano disciplinati dal P.R. 30 settembre

1963 n. 1409.

1999. A seguito di legge di delega è stato emanato il testo unico delle

➔ →

disposizioni legislative in materia di beni culturali e ambientali (d.lgs 29 ottobre

1999, n. 490). Qui sono state riunite e coordinate le disposizioni di legge

allora vigenti in materia di beni culturali e ambientali.

In questo testo (d.lgs 29 ottobre, n. 490) è stata inserita anche la disciplina

➔ →

degli archivi.

D.lgs. 29 ottobre 1999, n. 490 comprende anche la disciplina di protezione del

➔ →

paesaggio, (anche se questa dovrebbe essere strettamente correlata

all'urbanistica e al governo del territorio). Ragione di carattere pratico: la

tutela del paesaggio e quella dei beni culturali ricadevano nella competenza dello

stesso ramo di amministrazione: il ministero per i beni e le attività culturali,

(allora si chiamava così). Che ha trovato così nel testo unico la fonte normativa

di base di disciplina delle funzioni relative a entrambe le materie. 7

In conclusione: Il testo unico d.lgs -1999/490, quindi, comprendeva le materie di

➔ tutela dei beni culturali, degli archivi e di protezione del paesaggio.

1° maggio 2004 entra in vigore il Codice dei beni culturali e del paesaggio,

➔ →

(d.lgs 22 gennaio 2004, n. 42). Questo testo abrogò il testo unico del 1999.

Il testo del 2004 è stato modificato più volte per ultimo con la l. 4 agosto 2017

➔ n. 124.

Legge 1089 del 1939 Rimase applicabile in quanto compatibile con la nuova

➔ →

disciplina.

Rd. 363 del 1913. E il r.d 1163 del 1911 sugli archivi di Stato. Il codice dei

➔ → →

beni culturali stabilisce che questi rimangano in vigore fino all’emanazione dei

decreti e dei regolamenti previsti dallo stesso codice.

Il codice dei beni culturali (d.lgs 22 gennaio 2004, n.42), rappresenta la fonte

normativa di base di disciplina dei beni culturali, è contornato da una ricca

legislazione speciale.

Il codice dei beni culturali quando si riferisce al Ministero, attualmente il

➔ ministero dei beni e delle attività culturali del turismo, indica soltanto il ramo

dell'amministrazione statale, non gli specifici organi.

Solo in pochi casi il codice stabilisce direttamente l'organo competent

Dettagli
A.A. 2022-2023
78 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/09 Istituzioni di diritto pubblico

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher sara_giovinazzo di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Legislazione dei beni culturali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Gaffuri Federico.