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NOME DEFINIZIONE
paragrafo nome generale per definire ogni parte di testo composta da uno o più capoversi in
cui è possibile riconoscere lo sviluppo di un’idea chiara e coerente
capoverso ogni parte del testo (o di un paragrafo) – di solito non più lunga di una decina di
righe – separata dalle altre parti da un “a capo” e da una pausa forte (punto fermo,
punto interrogativo, punto esclamativo, – raramente – puntini di sospensione). Di
solito l’inizio del capoverso è segnalato da un “rientro” e cioè da uno spazio vuoto
di 5-7 caratteri
blocco ogni parte del testo (o di un paragrafo) – di norma non più lunga di una decina di
righe – separata dalle altre parti da una riga bianca
comma parte che corrisponde a ciascun capoverso di un testo legislativo 5
ATTENZIONE: Ogni paragrafo e ogni capoverso devono poter essere “generalizzati” in una sola
frase.
- Capitolo 20: Come si scrivono i paragrafi
Ogni paragrafo è organizzato intorno a un’idea centrale. Un buon paragrafo non dovrebbe mai
toccare più di una al massimo due idee “forti”→il paragrafo contiene una frase che esprime questa
idea. Questo tipo di frase si chiama topic sentence (frase argomento). Noi la chiameremo
frase-regista, la quale svolge due compiti:
1. Esprime l’idea o l’argomento centrale, che il resto del capoverso deve sviluppare;
2. Precisa di che tipo di capoverso si tratta.
La frase-regista introduce l’argomento e nello stesso tempo fa capire al lettore in che modo il
capoverso è strutturato. Spesso si trova in posizione iniziale, ma può anche trovarsi in posizione
finale.
Capoverso per narrazione: contiene una frase-regista con due informazioni di ordine diverso:
1. L’argomento (tema) del breve testo;
2. La narrazione.
TIPO DI PARAGRAFO DESCRIZIONE
enumerazione la frase-regista sintetizza una serie di elementi che verranno poi
ripresi singolarmente e sviluppati con maggiore ampiezza nel
paragrafo
confronto e contrasto la frase-regista presenta due argomenti o due elementi in
contrapposizione fra loro e il paragrafo sviluppa un confronto
narrazione la frase-regista presenta un’informazione o un tema
preannunciando che esso verrà sviluppato nel paragrafo in termini
narrativi, cioè secondo un asse cronologico
esemplificazione la frase-regista afferma una tesi che verrà illustrata o sarà sostenuta
nel capoverso per mezzo di uno o più esempi
descrizione la frase-regista introduce una persona, un oggetto o un evento e il
paragrafo si preoccupa di mostrarlo nei dettagli secondo il punto di
vista di chi scrive
problematizzazione (o la frase-regista propone un’affermazione precisa che poi viene
deduzione logica) sviluppata logicamente nel capoverso fino ad arrivare a una
conclusione
citazione la frase-regista è l’opinione di un altro autore, di solito nomina
l’autore e ne introduce il pensiero
ricapitolazione la frase-regista indica che quanto segue va inteso come sommario
di quanto precede
domanda-risposta la frase-regista è nella forma interrogativa, nel capoverso sono
indicate alcune possibili risposte 6
Paragrafo per enumerazione
Il paragrafo per enumerazione può partire da:
- una frase-inquadramento, che indica in maniera generale l’argomento, facendo che seguirà
una lista;
- una frase-contatore, che indica quanti elementi distinti possano ricadere sotto uno stesso
argomento;
- una frase-domanda, che introduce un capoverso che risponderà con una lista;
- una frase-paradosso, che espone un’idea che va contro il senso comune, per far capire che
seguirà una lista che spiegherà il perché. Lo scopo è quello di invogliare il lettore a proseguire
nella lettura del paragrafo.
Paragrafo per esemplificazione
Il paragrafo per esemplificazione è il più semplice→si usa come esempio un fatto reale, ma
anche un pensiero di qualcuno. La frase-regista esprime il fatto che un’opinione sia condivisa da molti,
mentre il resto del paragrafo fornisce un esempio.
Paragrafo per ricapitolazione
Il paragrafo per ricapitolazione è molto importante, dato che è normale che un testo tenda a una
conclusione→il paragrafo ricapitola i punti salienti del testo e prende una posizione conclusiva,
secondo il punto di vista dello scrivente, che dovrà esprimere la sua “scelta” e il suo parere. Si presta
soprattutto a chiudere un testo argomentativo.
- Capitolo 21: Il paragrafo per confronto e contrasto
Il paragrafo per confronto e contrasto mette a confronto due argomenti contrapposti. La
contrapposizione è espressa dalla frase-regista. Il criterio che presiede al capoverso per confronto e
contrasto è quello della “descrizione collegata”. Nella descrizione collegata si uniscono i “punti di
vista” riferiti a un oggetto con gli stessi “punti di vista” riferiti a un altro oggetto. Si può costruire una
tabella. AUTO SPORTIVA AUTO FAMILIARE
velocità alta velocità velocità media
spazio spazio ridotto ampio spazio per bagagli e passeggeri
guida impegnativa ma divertente rilassante
sicurezza ottima, ma solo se si è esperti buona, per tutti
Ci sono due tipi di descrizione, secondo questo modello:
- Descrizione contrapposta→si scrive confrontando le celle nelle righe;
- Descrizione separata→si scrive per singola colonna.
L’analisi comparativa
Per “analisi comparativa” si intende uno strumento tipicamente adatto alla scelta e alla presa di
decisioni. “Comparare” è operazione attraverso la quale si confrontano più dati, più oggetti o anche
più persone come strumento empirico adeguato per effettuare una scelta o provare un’analisi. Si può
seguire un formato che presenta queste componenti:
1. Le ragioni della comparazione;
2. Una tabella con almeno cinque parametri di confronto;
3. I paragrafi per confronto e contrasto;
4. Uno o più paragrafi che indicano la scelta effettuata e perché. 7
- Capitolo 23: Strumenti per la relazione d’esame
La tesina (relazione d’esame) è un testo di lunghezza media che può avere per oggetto un libro da
leggere, una piccola ricerca da compiere, l’analisi di un libro. Sostituisce una parte dell’esame e può
migliorarne il risultato perché consente di studiare in modo più “attivo”.
Struttura interna di una tesina
Una tesina consiste di una “copertina”, di un indice, di una relazione in tre parti e di una bibliografia.
- La copertina: la prima pagina deve rendere riconoscibile il lavoro e informare sul suo
contenuto. Si deve scrivere il nome e cognome, l’anno di corso, il titolo (assegnato dal
docente), la città, la facoltà e l’anno accademico.
- L’indice: deve essere collocato all’inizio della tesina e deve illustrare la struttura e l’ordine
degli argomenti. Sarà la versione definitiva della “scaletta”.
- Il testo centrale: è costituito da tre parti:
1. Introduzione: la parte che si scrive per ultima. Serve a presentare il lavoro al lettore, occorrerà
fornire anche una definizione del problema o dell’ambito di ricerca in cui ci si è mossi;
2. Relazione: suddivisa secondo l’indice;
3. Conclusioni: servono a ricapitolare il contenuto della ricerca, a ribadire la tesi, a valutare i
risultati raggiunti.
- La bibliografia: occorre allegare una bibliografia dei testi che si sono consultati.
La recensione
La recensione è una forma di commento a un testo, è molto usata in ambito giornalistico. Ha una
componente descrittiva e una valutativa.
SCHEMA DELLA RECENSIONE DOMANDE-GUIDA
TITOLO E DATI BIBLIOGRAFICI Qual è il titolo del libro?
Chi l’ha pubblicato e quando?
(Chi è il traduttore?)
AUTORE Chi è l’autore?
GENERE È un saggio, una raccolta, un manuale, un testo
scolastico? Qual è la materia generale (letteratura,
storia, scienze ecc.)?
ARGOMENTO GENERALE Qual è l’argomento generale del saggio o della
DELL’OPERA raccolta? 8
SINTESI DEI SINGOLI SAGGI O Qual è l’argomento dei singoli capitoli del saggio? Ci
CAPITOLI sono collegamenti fra i saggi?
INQUADRAMENTO CRONOLOGICO Entro quali limiti temporali si colloca l’analisi
dell’autore?
TESI DELL’AUTORE Quale tesi generale sostiene l’autore?
METODI È prevalentemente descrittivo? Quale criterio di
esposizione adotta?
STILE Quali sono le caratteristiche di stile dell’autore?
CRITICHE Com’è il libro da leggere? (Facile, difficile, breve, lungo,
divertente, noioso, appassionante, lento ecc.)
Condividete o meno le idee dell’autore? Lo
consigliereste a qualcuno?
Il sommario, le note, la bibliografia
I testi accademici sono corredati da quattro apparati molto importanti: l’abstract, il sommario, le note
e la bibliografia.
- L’abstract: è il breve riassunto iniziale (dalle dieci alle venti righe). È di solito richiesto dalle
riviste scientifiche internazionali, ma è una buona abitudine porlo all’inizio di una tesina,
prima dell’indice e della premessa.
- Il sommario: è un riassunto collocato alla fine del testo, in cui si sintetizzano le cose più
importanti. Si utilizza soprattutto nei testi di tipo espositivo.
- Le note: sono testi brevi che accompagnano e commentano il testo “principale”. Possono
essere collocate in calce (al fondo della pagina), alla fine di ogni capitolo o alla fine del libro.
Sono ordinate da una numerazione progressiva→esiste la numerazione per pagina, per
capitolo e la numerazione continua delle note dell’intero libro. Quella più usata è la
numerazione per capitolo.
Ci sono due tipi fondamentali di n0ta:
1. La nota bibliografica: contiene l’indicazione di un libro di cui si parla nel testo, o da cui si
trae una citazione;
2. La nota esplicativa: chiarisce il significato di un passaggio del testo;
3. La nota di commento: contiene osservazioni o precisazioni collegate all’argomento del
testo, si utilizzano quando non si vuole spezzare il filo del discorso.
- La bibliografia: si citano libri, articoli da cui sono tratti dati. È indispensabile riportare
esattamente i dati bibliografici alla fine di un libro.
Come scrivere una bibliografia
LIBRO
a. Cognome dell’autore
b. Nome dell’autore
c. Titolo e sottotitolo (in corsivo)
d. Luogo di edizione (la città)
e. Editore
f. Anno di edizione
g. Volume (se l’opera è in più volumi)
h. Numero della pagina
Esempio: Outram Dorinda, L