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LA REVISIONE

La revisione del discorso è una modalità di pensiero, perciò è importante discuterla subito e non

alla fine. A intuito, prima di ricontrollare e migliorare un discorso, dovremmo avere qualcosa da

revisionare. Invece, da quando buttiamo giù le prime idee a quando ripetiamo a voce alta, dobbiamo

sapere che ogni aspetto del nostro discorso può essere migliorato con un’attenta revisione.

innamoratevi delle prime idee che vi vengono in mente.

→Non

Anche se un discorso scritto di getto è già presentabile, sarà necessaria la revisione per due motivi:

1. Per quanto sia buono, può essere comunque migliorato;

2. Se procediamo senza criterio non avremo mai una cognizione precisa del nostro progresso.

La revisione si applica attraverso un giudizio su quello che facciamo.

Comunicare significa passare idee, conoscenza ed emozioni a qualcun altro: se non passano, è quasi

sempre colpa di chi comunica.

ATTENZIONE: Se dieci persone dicono che il tuo discorso funziona, non è detto che funzioni

davvero.

Per migliorare il nostro modo di pensare, dobbiamo sempre mettere in dubbio quello che facciamo

e come lo facciamo. Per fare una buona revisione bisogna trovare persone serie e disposte ad ascoltare.

Criteri utili per selezionarle:

- Persone fidate;

- Che non tifano per voi;

- Che abbiano una qualche conoscenza della materia;

- Anche persone diverse da voi;

- Che non abbiano timore di dirvi le cose in maniera diretta;

- Che non abbiano coinvolgimenti emotivi;

a persone migliori di voi.

→chiedete

Ricontrollare la grammatica

Controllare sempre:

- La pronuncia delle singole parole: è importante non pronunciare in maniera sbagliata le

parole→controlliamo dove cade l’accento tonico;

- I tempi dei verbi: nel parlato gestire frasi lunghe richiede molta esperienza→non cimentatevi

con costruzioni troppo complesse;

- Le reggenze: ricontrollare che ogni parola della frase si incastri al meglio col verbo e con le

altre parole;

- I connettivi logici: spesso facciamo errori con i connettivi che usiamo comunemente

(esempio: perché, quindi).

Ricontrollare il lessico

La revisione lessicale serve a essere precisi. Un lessico povero è un problema di significato. Per

ampliare il proprio lessico ci vuole un po’ di curiosità e molta revisiosione→bisogna leggere e ascoltare

molto + analizzare ogni parola nel dettaglio per farla nostra e assorbirne il significato e la funzione.

ATTENZIONE A:

- SINONIMI: i sinonimi non servono per trovare una sostituzione, ma parole simili. Se noi

cerchiamo la parola sbagliata sul dizionario dei sinonimi, troveremo altre parole sbagliate. È

meglio cercare una parola sul dizionario, controllare che sia la parola che ci serve e poi

ricorrere ai sinonimi.

- MALAPROPISMI: sono quelle parole e frasi che suonano come se fossero giuste. Per evitarli

bisogna accertarsi di conoscere con precisione il significato di ogni parola che usiamo.

Esempi:

a. “Le pongo i miei saluti”→”Le porgo i miei saluti”.

b. “Sto barcollando nel buio.”→”Sto brancolando nel buio”. 2

- FRASI FATTE: sono segno di pigrizia (sono la prima cosa che ci viene in mente) e di

rinuncia (è fatta da un altro→rinunciamo a esprimere quello che vogliamo davvero

esprimere). La frase fatta distrae chi ci ascolta: chi ci ascolta si accorgerà subito quando

usiamo una frase fatta e penserà che è una frase fatta prima di pensare a quale significato le

stiamo conferendo noi.

Ordine, gerarchia, completezza ed economia delle informazioni

Questa fase riguarda l’organizzazione delle informazioni in funzione dell’obiettivo del nostro discorso,

dell’effetto comunicativo e dei limiti dell’interlocutore.

I due criteri fondamentali per la selezione e il posizionamento delle informazioni sono i seguenti: ogni

informazione deve essere:

- Necessaria: deve esserci un motivo valido per cui scegliamo un’informazione e

l’informazione deve essere così importante che, se tolta, il discorso non funzionerà più come

dovrebbe.

- Insostituibile: un’informazione è selezionata e posizionata correttamente solo se non può

essere spostata o sostituita senza che il discorso perda di efficacia.

Per testare la necessità e l'insostituibilità delle informazioni→alcune domande:

- È necessaria o mi piacerebbe solo usarla?

- È necessaria per raggiungere il mio obiettivo e ottenere l’effetto comunicativo?

- È nel posto giusto?

- È la migliore per collegare le informazioni precedenti a quelle successive?

- È la migliore tra quelle che ho?

La revisione dell’ordine e della gerarchia delle informazioni si effettua in tre fasi:

1. Prima fase: dopo la raccolta delle informazioni, si fa una prima revisione per metterle

nell’ordine necessario a costruire il discorso prendendo appunti sparsi→poi scalette.

2. Seconda fase: ricontrollare l’organizzazione, la gerarchia e la progressione delle

informazioni.

3. Terza fase: si ripete a voce alta il discorso→ascoltandolo e facendolo ascoltare si capisce se

funziona.

Se un’informazione è al posto sbagliato bisogna essere disposti a stravolgere anche tutto il discorso.

Ricontrollare il registro linguistico

I vari tipi di registro linguistico si raccolgono in tre gruppi:

- Registro colloquiale: come parliamo con familiari e amici;

- Registro controllato: come parliamo con estranei o in contesti formali;

- Registro specialistico: come parliamo con esperti di un dato argomento.

Il nostro obiettivo è conoscere tutti i registri e utilizzare quello più adatto in base al contesto e al

rapporto con l’interlocutore.

Per raggiungere il nostro obiettivo→non possiamo pretendere che la situazione si adegui al nostro

modo di parlare.

Tre questioni generali:

1. Come aumentare gradualmente il numero di registri linguistici a nostra disposizione:

valgono le stesse indicazioni del lessico. È meglio usare bene un registro non ancora perfetto,

piuttosto che usare malissimo un registro appena imparato.

2. Come scegliere tra quelli che abbiamo a disposizione: dobbiamo valutare il tema trattato,

l’obiettivo finale, l’effetto comunicativo, il contesto e l’interlocutore. Capita però che il registro

sia adeguato all’interlocutore ma non al contesto o viceversa.

3. Come sfruttare al meglio il linguaggio specialistico: se il tema richiede un registro

specialistico, è bene prima enunciare le frasi e i concetti più complessi, poi ripeterli in

maniera più comprensibile. 3

Ricontrollare le connotazioni delle informazioni

Ogni parola, ogni frase e ogni argomento hanno un significato letterale (denotazione) e una sfumatura

di significato (connotazione). La connotazione è il nuovo significato che una parola o un’espressione

acquisiscono in relazione al contesto.

Le azioni necessarie per ottenere l’effetto comunicativo desiderato sono:

- Studiare il tema trattato collocandolo in un contesto storico;

- Analizzare la situazione comunicativa e l’interlocutore;

- Tenersi aggiornati e accettare l’esistenza di punti di vista diversi dal nostro.

Ricontrollare l'impaginazione

Impaginazione: divisione in paragrafi, corretto uso dei titoli, note, appunti, sottolineature ecc.

Sono accorgimenti che aiutano quando dobbiamo leggere o provare il discorso. Durante l’esposizione

siamo impegnati su tantissimi fronti (voce, movimento, memoria, interazione, caldo, freddo, paura,

tensione)→ogni forma di aiuto che il testo ci può fornire è importante.

ATTENZIONE A:

- Dividere il testo in paragrafi in modo chiaro;

- Dare titoli brevi ai paragrafi, che ne riassumano il contenuto;

- Non spezzare il paragrafo con il cambio pagina;

- Lasciare molto spazio tra le righe (interlinea) e tra i paragrafi→il testo deve essere leggibile

con facilità e deve esserci spazio per gli appunti;

- Sottolineare le parole o frasi più importanti.

ANALISI DELL’INTERLOCUTORE E DEL CONTESTO

L’analisi del contesto e dell’interlocutore è uno dei tre fondamentali della comunicazione orale.

L’interlocutore è qualunque persona o gruppo di persone che ascoltano qualcun altro parlare. Ogni

contesto e ogni interlocutore richiedono precise modulazioni del discorso a cui bisogna

adeguarsi→più efficace la comunicazione. Le caratteristiche dell’interlocutore insieme a quelle del

contesto formano il potenziale situazionale.

L’interlocutore

I potenziali interlocutori si dividono in due macrocategorie:

- Chi non sa niente di noi;

- Chi sa qualcosa di noi.

Questa divisione serve per scegliere le informazioni giuste.

Una volta valutato il grado di conoscenza, si procede con l’analisi ponendoci delle domande (sia per

un interlocutore singolo che per un pubblico):

- Quanti sono?

- Chi sono?

- Che lingua parlano?

- Quanti anni hanno?

- Che lavoro fanno?

- Cosa hanno studiato?

- In che cosa credono?

- Che gusti hanno?

- Che relazione hanno con me?

- Di che umore sono?

Per superare la paura del pubblico bisogna scoprire che conosce molto peggio di noi l'argomento di cui

andremo a parlare. 4

Il contesto

Il contesto è l’insieme di tutti gli avvenimenti esterni che condizionano la situazione in cui ci

troviamo. Per studiare il contesto→domande:

- Che anno è?

- In che nazione sono?

- In che regione sono?

- In che città sono?

- Che cosa va di moda?

- Cos’è successo nel mondo quel giorno?

- Che stagione è?

- Che periodo dell’anno è (vacanze, festività)?

- La settimana è appena iniziata o sta per finire?

- Che ore sono?

- Sono all’aperto o al chiuso?

- C’è dell’acqua da bere?

CONVINCERE: LOGICA E ARGOMENTAZIONE

Quando abbiamo qualcosa da dire e sappiamo a chi lo diremo, dobbiamo capire come

dirlo→dobbiamo studiare le funzioni del discorso.

Le funzioni fondamentali del discorso sono quattro:

1. INFORMARE: qualsiasi atto comunicativo svolge una funzione informativa. Per informare

qualcuno in modo efficace, occorrono consapevolezza e controllo. Il problema è che

parlando è praticamente impossibile trasmettere esclusivamente un’informazione→il tono

della voce e il movimento del corpo conferiscono una qualche sfumatura che esula dalla

funzione informativa.

2. CONVINCERE: quando dobbiamo convincere, occorre avere una tesi solida, delle buone

ragioni che la sostengano e conoscere l’interlocutore e il contesto. Per essere

convincente, un discorso deve essere:

- Incisivo: il discorso deve essere chiaro e l’interlocutore deve capire

Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
19 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Asiaaa21 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Laboratorio di scrittura e argomentazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Laurino Antonio.