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LABORATORIO DI SCRITTURA E ARGOMENTAZIONE
Antonio Laurino
Scrivere: questioni preliminari
La scrittura funzionale, cioè quella argomentativa, è stata definita non creativa, per distinguerla da quella dei romanzi, dei racconti e delle poesie. In realtà, non è vero che non c'è creatività in testi come articoli di giornale, messaggi pubblicitari, riassunti, tesi, relazioni, comunicati ecc. La differenza è la libertà di scrittura: la scrittura funzionale è più vincolata, ci sono standard di controllo di ciò che si scrive molto alti ed è preceduta da una fase di pianificazione. I vincoli sono quasi sempre di spazio e di tempo. L'obiettivo della scrittura funzionale è produrre testi di uso quotidiano, che abbiano un obiettivo comunicativo e pragmatico. Questo uso è da ricondurre alla sfera dello studio e delle professioni. La dimensione espositiva (per esempio quella del tema scolastico) non
Il tuo compito è formattare il testo fornito utilizzando tag html.
ATTENZIONE: non modificare il testo in altro modo, NON aggiungere commenti, NON utilizzare tag h1;
rientracompletamente in questo tipo di scrittura, perché mostra solo le proprie competenze o conoscenze, però non ha uno scopo pratico. Un testo è un'entità linguistica unitaria dotata di coesione e coerenza. In questa definizione non si fa riferimento alla dimensione scritta, poiché ne esistono anche orali. I testi vengono generalmente classificati in base allo scopo primario che perseguono (istruzioni, descrizione, mettere al corrente, racconto, richiesta, esprimere opinioni ecc.): regolativo, descrittivo, informativo, narrativo, argomentativo. Spesso, in realtà, si possono trovare delle ibridazioni, ovvero testi che nella loro generalità sono argomentativi, ma possono avere delle sottocomponenti.
Come si scrive un buon testo? Innanzitutto, bisogna far in modo che il testo sia corretto dal punto di vista della norma linguistica, perché altrimenti si perde la credibilità, a prescindere dall'importanza del messaggio.
È necessario anche evitare le interferenze dialettali. In generale, per evitare gli errori più brutti, bisogna mettere indiscussione il proprio scritto. Tuttavia non basta che un testo sia corretto affinché sia buono. Un buon testo deve essere anche adeguato. Questa caratteristica è riconducibile a tre elementi principali di cui bisogna sempre tener conto quando si comunica: il destinatario, il contesto, lo scopo. Cercare di individuare il destinatario significa esaminare la sua età, la posizione sociale, la sua posizione relativa a noi, le preconoscenze. Per quanto riguarda il contesto, bisogna tenere in considerazione sia lo strumento fisico sia l’ambiente comunicativo. Quest’analisi accresce le possibilità espressive e quindi solo individuando con accuratezza questi elementi si potranno fare le scelte opportune affinché il testo risulti adeguato sia sul piano dell’espressione (lessico, sintassi, testualità) sia sul
pianocontenutistico (ampiezza, profondità, ordine).
Il processo di scrittura
Ognuno ha il proprio processo di scrittura, ma esistono delle tecniche di miglioramento di tale processo, finalizzate a migliorare il prodotto.
Modello del processo di scrittura (Hayes e Flower): per giungere alla composizione di un testo si passa e si ripassa da tre fasi:
- Pianificazione → riguarda sia l'organizzazione di idee, fonti, materiali sia la definizione dei criteri, ovvero la definizione di destinatario, contesto e scopo. La fase di pianificazione richiede di portare alla luce idee e preconoscenze, magari andando a reperire informazioni nuove e documentandosi; questa è una fase quantitativa, ovvero una fase di esplorazione, in cui è giusto lasciarsi trasportare dal flusso di informazioni; c'è poi una fase qualitativa, di selezione, ordine e classificazione delle informazioni reperite. Coinvolge principalmente l'emisfero sinistro, quello depositario della logica,
1) Pianificazione → è la fase iniziale del processo di scrittura, in cui si organizza il lavoro in base a schemi e regole predefinite; però in realtà prevede un equilibrio tra i due emisferi (fase qualitativa/fase quantitativa).
2) Redazione → qualcosa affiora dalla memoria a lungo termine e si inizia a buttare giù. Nella fase di redazione si scrive seguendo gli appunti senza lasciarsi imbrigliare eccessivamente da essi, però. Infatti è importante scrivere anche le eventuali idee che non erano nel progetto iniziale. È utile lasciarsi andare, far fluire i pensieri senza porsi il problema della lunghezza e della forma di ciò che si è scritto, perché bisogna tenere separate questa fase e quella di revisione. Coinvolge principalmente l'emisfero destro, impulsivo e creativo, non logico né lineare.
3) Revisione → consiste nella lettura e nella correzione di ciò che si è scritto. Si opera sia in itinere sia alla fine. A essa spesso non viene dato sufficiente spazio e tempo.
Perché in certi casi c'è un falso mito che riguarda la scrittura di getto, l'idea che chi sa scrivere lo fa direttamente in bella. Coinvolge principalmente l'emisfero sinistro. Tutto questo è sotto controllo consapevole e maggiore è la consapevolezza più si può intervenire per migliorare il prodotto.
Il processo di scrittura è ricorsivo, si può passare attraverso uno stesso punto più volte, l'importante è la consapevolezza della fase in cui ci si trova. Passare e ripassare da queste tre fasi differenzia la scrittura spontanea da quella pianificata, ovvero quella funzionale.
Il prodotto del processo di scrittura è un testo, ma spesso si parla di composizione, ossia del risultato dell'armonizzarsi di una serie di componenti. La comunicazione chiara, scorrevole ed efficace, infatti, dipende dalla pertinenza e dalla chiarezza del contenuto, da alcune scelte cognitive dello scrittore, dallo
Scopo e dalla scelta delle parole, dall'organizzazione della struttura del testo, dagli strumenti meccanici utilizzati, dalla correttezza grammaticale di ciò che viene scritto e dalla sintassi.
Tecniche per ottimizzare il processo di scrittura:
- Pianificare meglio il testo:
- Reperire le informazioni sulla base della pertinenza e della rilevanza rispetto all'argomento da trattare. In alcuni contesti di scrittura molto vincolata (esami, concorsi...) si può provare a riscrivere la traccia a parole proprie.
- Per far venire delle idee si possono usare liste, schemi o il flusso di scrittura. La lista fa affiorare idee e richiama le conoscenze intorno a un dato argomento; per scriverla efficacemente bisogna leggere la consegna ed eventualmente riscriverla, scrivere le idee a mano a mano che vengono in mente senza scartarne nessuna; dopo aver elencato le idee senza un criterio che le tenga insieme, è poi necessario passarle in rassegna per ordinarle.
- Gli schemi
possono essere grappoli associativi o mappe. Nel grappolo associativo si uniscono le idee semplicemente collegandole per associazione in base alla loro affinità, ogni idea richiama l'altra e basta. Le idee qui non hanno ancora un ordine. Permette di elencare le idee in modo più visivo rispetto alla lista. La mappa, invece, collega le idee partendo da quelle più generali al centro per andare progressivamente verso idee sempre più particolari in periferia. C'è un ordine, per quanto esso non sia definitivo. Entrambi gli schemi permettono di collegare le idee raccogliendole in maniera più ordinata e coerente. Per crearli al meglio bisogna disegnare al centro di una raggiera l'argomento di partenza per poi procedere raccogliendo attorno le idee man mano che vengono in mente e unendo nello stesso raggio quelle che hanno qualcosa in comune. Il flusso di scrittura consiste nel concentrarsi solo sul contenuto e non sulla forma, senza appunti,
Schemi o scalette. Si scrive immediatamente ogni idea così come viene in mente, lasciando scorrere in modo libero e incontrollato le informazioni senza tornare indietro a cambiare una parola o correggere. È ottimo per sbloccarsi.
Occorre poi mettere in ordine le idee tramite una scaletta, ovvero l'insieme dei punti principali di discussione di un testo così come si svolgeranno dall'inizio alla fine. Stabilisce un ordine e una gerarchia delle idee. Indica quali sono le idee generali che diventeranno i punti chiave delle frasi del testo e in che modo si susseguono nel testo e informazioni che le sviluppano, come se fosse l'indice del testo finale. Alla distribuzione spaziale corrisponde un'analoga ripartizione di significato. La scaletta è il prodotto della fase di pianificazione.
2) Redigere meglio il testo:
- Dialogare con noi stessi, ponendoci le domande giuste. Si possono evidenziare le espressioni o le parole che sul momento non ci
convincono.- La bozza è la risultante della fase di relazione. 3) Revisionare meglio il testo: - È una fase cruciale, perché scrivere vuol dire soprattutto riscrivere, cioè rileggere e riorientare il proprio testo continuamente attraverso una serie di modifiche e approssimazioni verso una forma ideale, che è impossibile raggiungere. - È importante mettere una certa distanza spaziale e temporale tra sé e il proprio testo. - Si può rileggere il testo al contrario per evitare che ci siano refusi. - Il prodotto di questa fase è il testo finale. - La soluzione migliore per revisionare il proprio testo è farlo procedendo per livelli: - Morfologico > ortografia, apostrofi e accenti. - Lessicale > parole giuste appartenenti al giusto registro. - Sintattico > lunghezza dei periodi (non oltre 20 parole, restando entro la subordinazione di secondo grado), chiarezza dei nessi logici, limitazione degli incisi. - Testuale > organizzazionedelle informazioni, corrispondenza tra paragrafo e capoverso.
pragmatico > riorganizzazione delle informazioni in modo coerente rispetto all'obiettivo comunicativo, cioè cosa va detto prima e cosa dopo.
semiotico > rimodulazione delle informazioni con una certa connotazione, cioè controllare che le parole richiamino il concetto per cui le utilizziamo.
Prima esercitazione (entro 29/09): scrivere un breve testo (200-300 parole) sul tema L'università e io in un contesto formale. Focalizzarsi sul processo di scrittura, applicando le tecniche ritenute più opportune. Tenere d'occhio il tempo impiegato nelle singole fasi. Il file (da caricare su Virtuale) dovrà contenere il testo finito, la scaletta e la bozza. Non caricare un pdf, ma un documento modificabile.
La correttezza linguistica- Aspetti lessicali > non esistono i sinonimi, ma solo termini il cui significato si avvicina così tanto da sembrarci intercambiabili, che però
non sempre hanno lo stesso ambito d'uso (es: anziano/vecchio) o tonalità emotiva (es: bambino/piccino). Gli iponi