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MICROFONO BOOM: RIFLESSIONI
Altro particolare da non sottovalutare sono i riflessi che possiamo creare su superfici lisce (vetri, superfici cromate, macchine,).
BOOM VS RADIO: UNA PROSPETTIVA
In genere, dovendo seguire il limite dell'inquadratura, un boom fatto bene è sempre coerente con l'immagine: ha in qualche modo la stessa prospettiva. Il radio è sempre posizionato sull'attore, quindi lo segue qualunque inquadratura venga scelta. Dipende dall'aria che viene lasciata in testa all'attore e da altri fattori, però in genere fino al campo totale si riesce ad avere buone possibilità per avere un boom fatto bene.
BOOM VS RADIO: COMPANDER
Per ottimizzare la banda, le trasmittenti riducono la dinamica del segnale da trasmettere, per poi riguadagnarla sul ricevitore (compander: comprimi per poi espandere). La qualità del segnale in uscita, quindi, dipende in enorme misura dalla qualità del sistema radio.
TEORIA DEL SUONO
Fisicamente
Il suono può essere definito come propagazione di una perturbazione delle particelle in un mezzo elastico. Può essere rappresentato da una sinusoide con picchi e valli. Per fase si intende un particolare valore di ampiezza della sinusoide considerato in un preciso istante: è il valore che indica in che punto della sinusoide ci troviamo in quel dato momento. Se prendiamo per esempio i valori di ampiezza di due sinusoidi in un istante, queste verrebbero considerate in fase se le loro ampiezze fossero uguali e invece sfasate in caso diverso. I MICROFONI - Omnidirezionale: la risposta è pressoché uniforme per qualsiasi angolo di incidenza. - Cardioide: respinge completamente i suoni provenienti da dietro. - Iper-cardioide: la direzionalità è ancor più accentuata, con l'effetto di aumentare la sensibilità posteriore. - Super-cardioide: la risposta è simile a quella della cardioide, ma è ancora più accentuata.della clip dovrebbe essere fatto in modo da evitare il contatto diretto con gli abiti e ridurre al minimo i rumori indesiderati. Per una ripresa esterna, è consigliabile utilizzare un paravento per proteggere il microfono dal vento e da altri rumori ambientali. Il paravento dovrebbe essere posizionato in modo da coprire completamente il microfono senza ostruire la sua presa sonora. In generale, è importante fare delle prove di ripresa e ascolto per trovare la posizione migliore per il microfono e ottenere la migliore qualità audio possibile.privilegiato per un lavalier è in pieno petto 3/4 dita sopra la punta dello sterno (oppure una spanna sotto il mento)
FIELD RECORDING
Tonica: è un suono che potrebbe non essere sempre udito coscientemente, ma che evidenzia il carattere di quel luogo (vento, acqua, insetti, traffico, ecc.)
Impronte sonore: è un suono caratteristico di un'area; "le impronte sonore rendono unica la vita acustica di una comunità"
CENNI DI TRIGONOMETRIA
Chi ha una formazione scientifica probabilmente si ricorderà della circonferenza trigonometrica, ovvero quella particolare circonferenza di raggio pari ad 1 col centro corrispondente al punto (0, 0) del piano cartesiano. Facendo ruotare il raggio attorno al centro e indicando, mano a mano, i punti nella forma (x, y), dove x = angolo tra raggio e asse delle ascisse, y = proiezione del raggio sull'asse delle ordinate otterremo il grafico di un'onda sinusoidale. Una funzione sinusoidale si compone di tre
elementi: frequenze, ampiezza e fase. La frequenza è la velocità con cui oscilla la funzione ciclied è inversamente proporzionale alla lunghezza d'onda, ovvero la distanza tra picco e picco o vallee valle. Si misura in Hertz, cioè il numero di cicli completi in un secondo. Quando parliamo di ampiezza intendiamo la differenza tra il valore di picco e lo zero. La fase è il valore che indica in che punto (angolo di rotazione del raggio) ci troviamo in quel dato momento; grazie alla fase siamo in grado di stabilire l'ampiezza dell'onda in un determinato istante. I DECIBEL Come per le funzioni trigonometriche è possibile che qualcuno si ricordi dei logaritmi: è quella funzione matematica, inversa alla funzione esponenziale, che riduce grandi valori numerici in numeri più piccoli ed utilizzabili. Ciò ci torna utile quando parliamo di decibel, infatti in audio si usano valori logaritmici per esprimere le differenze diIntensità tra due suoni. Esprimendo, in decibel, su una scala lineare una progressione esponenziale avremo che ad ogni variazione di ±6dB corrisponderà un raddoppiamento o un dimezzamento della pressione sonora. Per fare un esempio, in campo libero, partendo da una sorgente che produce 80dB misurati 4 metri lontano da essa, 74dB li misureremmo a 8 metri. Per avere qualche punto di riferimento: 0dB soglia dell'udibile, 40dB quartiere abitato di notte, 70dB aspirapolvere ad un metro, 100-110dB concerto vicino al palco, 130dB soglia del dolore, 180dB razzo al decollo, 300dB Krakatoa.
TEORIA DEL SUONO
Fisicamente il suono può essere definito come propagazione di una perturbazione delle particelle in un mezzo elastico, come onde in uno stagno. Guardando il movimento del cono di una cassa acustica, è facile notare come questo si muova avanti e indietro: ad ogni spinta del cono corrisponde una spinta dell'aria antistante che crea una compressione del fluido.
Come risultante un'onda di ampiezza zero: il silenzio. Questo fenomeno è sfruttato tecnologicamente in tutti i sistemi di cancellazione o riduzione del rumore (es. industria automobilistica, cuffie con cancellazione attiva del rumore esterno, ).
MICROFONO
Tutti i microfoni operano la conversione da energia acustica in elettrica attraverso la vibrazione meccanica di un diaframma immerso in un campo magnetico. Nei microfoni omnidirezionali, la pressione sonora viene esercitata solo sul fronte del diaframma e l'energia che vi è esercitata è pari alla pressione sonora indipendentemente dall'angolo di incidenza. Nei microfoni direzionali, la pressione sonora viene esercitata sia sul fronte che sul retro del diaframma e l'energia che è esercitata sul lato posteriore è in controfase rispetto al lato anteriore. Esistono diversi tipi di microfoni. Si differenziano sia per diagramma polare sia per grandezza di diaframma, che può essere grande.
O piccola. In ambito audiovisivo si prediligono capsule con piccolo diaframma; solitamente omni e cardio sono usati nelle capsule miniaturizzate dei microfoni lavalier, super eiper-cardioidi sono scelti per il boom. Il diagramma polare è il disegno di ciò che il microfono 'sente', ovvero indica, in funzione dell'angolo d'incidenza, la sensibilità della capsula esaminata.
Omnidirezionale: la risposta è pressoché uniforme per qualsiasi angolo di incidenza (-0dB @90°).
Nel cardioide sono respinti completamente i suoni provenienti da dietro (-6dB @90°); il super-cardioide è più direzionale facendo comparire un lobo di ripresa posteriore (-8.7dB @90°). La direzionalità dell'iper-cardioide è ancora più accentuata, con l'effetto di aumentare il lobo posteriore (-12dB @90°). Avendo l'iper-cardioide una sensibilità posteriore più accentuata rispetto ad altre.
I suoni ripresi provenienti da dietro tendono a comportare cancellazioni di fase sul suono complessivo, deteriorandolo. Per questo motivo in ambienti molto riverberanti (ades.: stanzoni vuoti, capannoni,) oppure negli angoli delle stanze sono da prediligere super-cardioidi. I microfoni direzionali hanno un comportamento fisiologico: l'effetto di prossimità. Si tratta dell'enfatizzazione dei bassi inversamente proporzionale alla distanza; gli omnidirezionali, quindi, non presentano questa distorsione garantendo una maggiore fedeltà della ripresa.
SUL SET
La posizione migliore per un boom è un centimetro oltre il limite dell'inquadratura, l'ideale è a una spanna dall'attaccatura dei capelli; nel caso i parlanti siano in più è conveniente mettersi equidistanti da tutti aiutando, magari, con leggere rotazioni o avvicinandosi di poco verso quelli con i volumi più bassi. Ad ogni modo, in base
all'inquadratura si decide come è più conveniente posizionare il microfono, se non si è in asse con l'obbiettivo bisogna prestare attenzione agli angoli del quadro. È sempre molto importante trovare il giusto posizionamento per evitare di proiettare ombre in campo. Sul set, potendo chiedere aiuto al D.O.P., è più facile cancellare le ombre con il semplice uso di una bandiera, ad esempio. In ambito documentaristico è molto più difficile, spesso si è costretti a concedere un posizionamento peggiore pur di non portare ombre in campo. In esterna oltre alle condizioni meteo (cielo sereno, velato, pioggia,) bisogna anche tener presente il momento dell'anno per stimare il percorso che le proiezioni seguiranno nell'arco della giornata. Altro particolare da non sottovalutare sono i riflessi che possiamo creare su superfici lisce (vetri, superfici cromate, macchine,). Il lavalier (o anche clip, pulce, lav,) essendovicina agli abiti, tende a riprendere molto i rumori disfregamento dei vestiti. Per questo, è buona norma creare attorno alla capsula una zona ades