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Figlia selvaggia o Figliastra, il Figlio, una
Bambina e un Giovinetto. Interviene il
direttore-capocomico che, anche se
inizialmente indispettito dall’interruzione
delle prove, lascia poi che i sei
personaggi raccontino il loro vissuto,
anche se in un modo caotico e confuso.
Vediamo ora, personaggio per
personaggio, come si sviluppa il
racconto.
La Madre: è lei la prima a raccontare la
sua storia. Dopo alcuni anni di
matrimonio con il Padre e la nascita del
Figlio, i due si sono separati e la donna
ha voluto cominciare un nuovo rapporto
amoroso con il segretario del marito. Con
questo ha successivamente avuto altri
tre figli, la Figliastra, il Giovinetto e la
Bambina. Dopo la morte del suo nuovo
compagno, però, la Madre è costretta a
lavorare nella sartoria di Madama Pace
per mantenere sé e i suoi figli; la verità è
però che il negozio di sarte è solo una
copertura per quella che è una casa di
appuntamenti. Madama Pace non
compare mai sul palco ma viene
descritta dall’autore come una donna
appariscente e sovrappeso con capelli di
lana color carota decorati con una rosa
fiammante e vestita con un abito di seta
rossa.
Il Padre: egli parla della delusione e
dell’amarezza provate in seguito
all’abbandono della moglie; tuttavia il
Padre non si perde mai d’animo e presta
sempre attenzione anche al nuovo
nucleo familiare della ex moglie,
curandosi di tutto ciò che accade loro. La
storia va avanti tra colpi di scena e
rivelazioni scioccanti.
La Figliastra: anche la figliastra è
obbligata a intrattenersi con degli uomini
da Madama Pace pur non volendolo. La
giovane vive sotto ricatto: se non si
presta la Madre rimane senza lavoro alla
sartoria e crescerà da sola e in maniera
stentata i quattro figli. Un giorno succede
che il Padre entra da Madama Pace come
cliente e solo l’arrivo tempestivo della
madre evita la tragedia di un rapporto
semi-incestuoso. Quando capisce
l’accaduto il Padre decide di accogliere
tutti nella sua dimora ma la convivenza si
rivela difficile un po’ per tutti quanti.
Il Figlio: il figlio maggiore della Madre
entra in scena lamentandosi della
situazione che si è venuta a creare ed
esternando tutto l’odio che prova nei
confronti non solo della Madre ma anche
dei suoi fratellastri. Anche la Bambina e il
Giovinetto cominciano a manifestare
malcontento per il bizzarro modo in cui
sono costretti a vivere.
La scena finale dell’opera è ambientata
in un giardino dove la Madre scopre la
terribile tragedia appena avvenuta: la
Bambina è affogata in una vasca. Il
Giovinetto, che aveva assistito a tutta la
scena da dietro un albero imponente,
scioccato dalla vicenda decide di porre
fine alla sua vita. Egli si spara con una
rivoltella e al suicidio segue il grido
straziato della Madre. Sia il pubblico che
gli autori rimangono colpiti da un finale
così tragico e non riescono a capire se si
tratti di realtà oppure di finzione.
Interviene a questo punto il capocomico
che decide di licenziare tutti i personaggi
presenti sul palco dopo aver perso la
pazienza. I quattro rimasti vengono
invitati a tornare sul palco
successivamente ma dietro lo sfondo
rimangono evidenti le loro quattro
sagome: Padre, Madre, Figliastra e Figlio.
L’epilogo del dramma vede la Figliastra
come ultima a scomparire dalla scena
mentre ride in maniera stridula
rivolgendosi agli altri personaggi e corre
verso le scalette scomparendo
definitivamente dalla scena.
Sei personaggi in cerca d’autore:
significato dell’opera di Pirandello
Nell’opera di Luigi Pirandello Sei
personaggi in cerca d’autore ci sono una
serie di temi che emergono:
il tentativo di smascherare il meccanismo
e la magia della creazione artistica e il
passaggio dalla persona al personaggio,
quello dall’avere forma all’essere forma;
l’eliminazione dello spazio artistico e la
disintegrazione dello spazio teatrale;
la scomposizione delle strutture
drammatiche, ovvero il teatro nel teatro;
la creazione di scene traumatiche in cui
tutti i personaggi vogliono vivere una vita
autentica ma rivivono angosce e colpe;
la rottura della quarta parete ad opera
dei personaggi;
la comunicazione basata sulla
trasmissione di messaggi non veri, che
non rispondono all’essere perché
impossibili da incasellare nella
convenzione del parlato. Tutto questo
porta a rapporti compromessi sul nascere
e a una solitudine alla quale non c’è
soluzione.
I personaggi del dramma di Pirandello
appaiono vivi e reali agli occhi del
pubblico ma l’autore non dà loro una
forma definitiva, concedendogli invece la
massima libertà di espressione e di
movimento scenico. In questo modo
l’autore affronta il tema della
comunicabilità, ovvero il rapporto tra
capocomico e compagnia teatrale che
segue senza poter far nulla le vicende
dei sei personaggi. Non c’è
immedesimazione e i fatti vengono
rappresentati con artificiosità. La
conseguenza di ciò è che, da un certo
punto in poi, la scena viene rubata dai
personaggi.
Nel dramma di Pirandello emerge in
maniera egregia quella che è la
discordanza tra attore e personaggio e
questo fatto rende l’opera uno dei testi
teatrali di maggior rilievo della