vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Il fine è quello della distrazione, non dell’unione
➜ Il rapporto musica-dialogo è capovolto
➜
● Nietzsche riporta poi una citazione di Feuerbach:
“Non c’è da meravigliarsi - egli dice - se le singole arti per un’affinità
➜ elettiva che ha profonde ragioni, si confondono infine in un tutto
indivisibile, inteso come una nuova forma d’arte”
● Solo, forse, in presenza dell’opera d’arte totale possiamo gustare nuovamente
il contatto con la nostra più intima essenza
Opera d’arte totale che deve rispettare alcuni criteri per produrre il suo
➜ effetto catartico
Si tratta di un teatro impegnativo dal punto di vista tecnico, ma
➜ soprattutto nella componente patetica
Carattere quasi religioso della rappresentazione, per gli attori e per il
➜ pubblico
● Nietzsche paragona lo slancio trasmesso dalla rappresentazione teatrale alle
epidemie medievali di San Vito e di San Giovanni
Il pathos prorompente del teatro antico e della danza hanno entrambe
➜ origine celebrazioni di culto e nei canti popolari
Il teatro moderno, dunque, ha perso il contatto con la sua radice
➜ popolare, primordiale (= tesi che continuerà a sviluppare in seguito)
● Culto dionisiaco
Estasi, celebrazione in cui il singolo si fonde con l’altro
➜ Viene meno l’individualità
➜
● Sottolinea Nietzsche che a spingere il pubblico a teatro, nell’antichità, non era la
smania di fuggire dalla realtà (critica velata a Schopenhauer), ma l’entusiasmo
di riconnettersi con la propria essenza più intima
L’anima dell’ateniese aveva ancora in sé qualcosa dell’elemento da cui
➜ era nata la tragedia
● Nietzsche sottolinea nuovamente l’errore nell’interpretazione moderna della
tragedia antica
Descrive nel dettaglio quanto in realtà fosse complessa la tragedia
➜ antica, e quanto abile dovesse essere il drammaturgo per metterla in
scena
In origine, la tragedia non era che un coro (= componente musicale di
➜ fondamentale importanza)
● Nietzsche mette a paragone il teatro attico e quello borghese
Il primo ha come assoluta priorità il pathos, l’effetto catartico
➜ Il secondo risulta avvincente per il suo elemento di calcolo, la trama e il
➜ dialogo
● Nietzsche, dunque, già anticipa che la decadenza del teatro è dovuta alla
subordinazione del coro all’eroe protagonista
Siamo incompetenti di fronte alla rappresentazione antica perché
➜ l’elemento fondamentale - il dionisiaco - è a noi sconosciuto, si è perso
nel tempo
● La musica è il mezzo diretto del pathos
La parola, nella sua concettualità, fa fatica a produrre lo stesso effetto
➜
● Nietzsche sottolinea nuovamente l’origine popolare, tellurica, della tragedia
greca
● Nel canto antico, parole e musica erano perfettamente fuse l’una nell’altra
Semplicità armonica e ricchezza ritmica
➜ Non c’era ancora traccia del virtuosismo musicale moderno, che
➜ impedisce al fruitore di concentrarsi su l’una o sull’altra componente
● Nietzsche paragona infine l’autore drammaturgico al pentatleta
Era necessario che fosse dorato come poeta e come musicista, nella
➜ danza e nella regia, e infine come attore
● Riferimento, in conclusione, all’opera d’arte dell’avvenire promossa da Wagner
Non è un miraggio, ma una realtà antica da riportare in auge
➜
● Nel corso di questa conferenza possiamo osservare
Già presenta i principi di Apollo e di Dioniso, ma non sono ancora
➜ configurate come coppia di opposti complementari
Nietzsche sottolinea già che la componente razionale, di calcolo, ha
➜ soppiantato quella dell’istinto; tuttavia, ancora non accenna alla
rappresentazione per rimanere impressi
● Tutti i temi trattati verranno approfonditi anche negli altri scritti preliminari alla
“Nascita della tragedia”
Socrate e la tragedia
● L’opera antica si è deteriorata lentamente, morendo di morte tragica e
lasciando un vuoto sentito da tutti
Il teatro moderno ha le stesse fattezze della tragedia nella sua ultima
➜ fase
● Nietzsche afferma che la morte della tragedia sia causata da Euripide e
dall’influenza di Socrate
● Euripide aveva osservato che il pubblico non godeva più del dramma musicale
con lo stesso coinvolgimento di una volta; effettua dunque una riforma
Tutto è logico e calcolabile, così da essere compreso; l’attenzione non è
➜ più verso l’effetto patetico, non c’è più catarsi
Gli eroi non sono più esaltati nella loro grandezza e nelle loro gesta; in
➜ scena c’è l’uomo borghese, in cui Euripide riponeva le sue speranze
politiche
L’uomo greco perde il ricordo del passato ideale e la speranza di un
➜ ideale futuro
● Euripide volle rendere tutto comprensibile al pubblico
Non si preoccupa di rendere la trama avvincente - a differenza del teatro
➜ moderno - ma neanche era più attendo al pathos che era stato
fondamentale nel dramma musicale antico
Nel prologo Euripide espone tutte le informazioni utili alla comprensione
➜ della rappresentazione
● In Euripide, la parola diventa un elemento fondamentale della messa in scena
Al contrario, in Sofocle ed Eschilo, i personaggi non avevano bisogno di
➜ dire la propria grandezza
● Nietzsche scrive: “Se Sofocle disse di Eschilo che egli faceva il giusto benché
inconsciamente, Euripide allora avrebbe avuto l’opinione che Eschilo non
faceva il giusto poiché agiva inconsciamente”
Equazione fondamentale del socratismo: sapere = virtù = felicità
➜ Il canone estetico di Euripide equivale a quello morale di Socrate
➜ Nietzsche insinua che, nella svolta drammaturgica di Euripide, sia
➜ nascosto l’influenza di Socrate
● Dinamica psicologica dietro il socratismo che Nietzsche descrive nel dettaglio
Socrate stesso è un uomo dalla forte volontà; trova come unico rimedio a
➜ quell’istinto prorompente, un’altrettanto serrata repressione
Euripide, non riuscendo a mettere in forma quel sapere inconscio e
➜ impulsivo, lo rimuove in favore di un sapere concettuale
● In Socrate, il rapporto tra le componenti di Apollo e di Dioniso è rovesciato
Laddove l’istinto è naturalmente creativo, in Socrate è critico; mentre la
➜ coscienza, che agisce criticamente, in Socrate ha azione creativa
● In Socrate si incarna perfettamente il genere apollineo ma non quello dionisiaco
Il dialogo, la dialettica, sono stati la rovina del dramma musicale
➜ Atteggiamento simile ha la scienza, che Nietzsche in questa prima fase
➜ condanna interamente e non solo nella sua pretesa di verità
● Il socratismo è più vecchio di Socrate
Si è insinuato nel drama tramite il dialogo tra eroe e corifeo
➜ Ma, se alla presenza di un solo eroe, entrambe le parti potevano
➜ convivere, non si può dire lo stesso dopo l’introduzione di un secondo
protagonista
● Contrapposizione forte tra dramma musicale e tragedia nuova
La prima, pessimistica per natura; l’eroe si erge nobilmente di fronte al
➜ destino che si abbatte su di lui ingiustamente
La seconda, essenzialmente ottimista; il personaggio è vittima di un
➜ destino infelice per ignoranza, per una colpa - la colpa di aver agito
d’impulso
La visione dionisiaca del mondo
● Pubblicazione postuma; Nietzsche ne fornisce una copia ai coniugi Wagner
● Coglie tutti i motivi fondamentali della “Nascita della tragedia”
Contrapposizione Apollo-Dioniso
➜ Tema della religione, che anticipa la “Genealogia della morale” (Terza
➜ dissertazione “Cosa significano gli ideali ascetici?”)
● Tesi di Nietzsche
La vita è tragica; in essa regnano sofferenza e assurdità
➜ Nella mediazione apollinea del dionisiaco (= l’arte, la tragedia attica),
➜ sofferenza e assurdità sono giustificate esteticamente
Paragrafo 1
● Nietzsche presenta per la prima volta Apollo e Dioniso come categorie
estetiche opposte e complementari, in lotta fra loro
L’uno è la misura, l’ordine, il sogno (= arte figurativa)
➜ L’altro è la dismisura e la confusione delle cose, l’ebbrezza (= arte non
➜ figurativa)
● Si tratta di due ordini sempre in lotta l’uno con l’altro; risultano bilanciati e in
equilibrio fra loro solo nella tragedia attica
Paragrafo 2
● Nietzsche mette in netto contrasto la religione omerica con le religioni moderne
(il suo esempio principale è sempre il cristianesimo)
L’una è una religione della vita, l’altra della repressione
➜ Nei confronti degli dei omerici, l’uomo non provava alcun tipo di senso di
➜ colpa o di debito, anzi, in loro vedeva riflessa la grandezza e lo slancio
vitale
Non c’è una dottrina del bene e del male; il dolore è parte dell’esistenza
➜ e non deve essere rimosso
● La vita è giustificata esteticamente nelle divinità omeriche
La divinità non si attiene ad alcun tipo di criterio morale per cui il bene
➜ debba essere divinizzato e il male no
● I greci hanno usato l’Olimpo omerico per velare la sapienza del dio silvano,
senza però rimuoverla
Da una parte gli dei omerici, idealizzati e grandiosi (= mediazione
➜ apollinea, la bellezza)
Dall’altra il dio silvano, che svela la realtà dolorosa dell’esistenza (= il
➜ caos)
● I greci non hanno mai avuto bisogno di una teodicea che giustificasse gli dei e il
mondo
Anche gli dei sono soggetti alla necessità; dunque, negli dèi, l’uomo
➜ comune vedeva trasfigurato sé stesso e la propria realtà
Il mondo appariva sopportabile nell’esistenza stessa delle divinità
➜ omeriche
● L’arte e la religione sono entrambe creazioni della volontà ellenica
Entrambe nate per fruire del dionisiaco senza rimanere impressi,
➜ dunque tramite un velo di bellezza apollinea
● Negli dèi omerici, l’uomo vede e crede sé stesso degno di glorificarsi
L’idealità del cristianesimo, al contrario, usa la perfezione divina come
➜ rimprovero di manchevolezza all’uomo
● Olimpo omerico come frutto di una lotta tra il principio della bellezza e quello
della sapienza inafferrabile
Allo stesso modo, la tragedia è l’accordo tra l’ordine del dionisiaco e
➜ quello apollineo
● Nietzsche descrive brevemente una storia della lotta tra apollineo e dionisiaco
Fase pre-omerica del t