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ROMA E LA SUA STORIA
Vari erano i popoli posti alla sinistra del TEVERE. Ricordiamo infatti ALBALONGA... Il Colle Palatino fu il primo ad essere occupato ed in seguito raggiunto dagli altri. Le civiltà prima sparse si unirono per formare un centro urbano più grande... Processo che prende il nome di SINECISMO (concentramento in una sola città di popolazioni sparse). Tra le fonti della storia romana troviamo l'opera di TITO LIVIO STORIA DI ROMA... Fondamentale sarà poi l'opera di Macchiavelli "DISCORSI opera che ci aiuta a creare una storiografia coesa e SOPRA LA DECA DI TITO LIVIO compatta. Ma soprattutto importante per il ruolo della VIRTUS e gli strumenti del potere in condizioni UTILITARISTICHE. La penisola era occupata da NUMEROSE CIVILTÀ che sebbene distanti avevano:
- PRATICHE SOCIALI SIMILI
- PRATICHE LAVORATIVE SIMILI
- PRATICHE FUNERARIE SIMILI
Queste popolazioni subiscono un cambio culturale dopo circa 4 SECOLI.
Tendono ad allargare gli insediamenti e aumentare il numero di abitanti. Cambierà anche quella che poi diverrà Roma, lo vediamo soprattutto in quello che è il rito funerario.
Cosa ha portato all'unificazione?
Quando pensiamo all'unificazione della grande città romana dobbiamo senz'altro fare riferimento a quello che è l'eroe Enea, presente ed elogiato già nell'opera virgiliana, anche Tito Livio riserverà delle splendide parole per Enea. Egli viene visto come colui che porta nelle coste italiche il valore culturale dei Troiani.
Come prima detto ogni civiltà sta seguendo una sua opera di identificazione, ricordiamo in materia di ciò il culto religioso di Giove Laziale.
Nel periodo che va dal 4 al <= a.C. Roma per via del grande comando dei re diventa una delle più influenti città del Lazio. In questa sede sorgono vari dubbi sulla data di fondazione di Roma datata nel 4, ipotesi portata
avanti da VARRONE, che troverà in seguito conferma in alcuni scavi ARCHEOLOGICI
LE FONDAMENTALI ISTITUZIONI ROMANE
A Roma vi furono solo : re, nell'arco di >?? anni di storia:
- ROMOLO
- NUMA POMPILIO
- TULLO OSTILIO
- ANCO MARCIO
- TARQUINIO PRISCO
- SERVIO TULLIO
- TARQUINIO IL SUPERBO
Che a Roma vi siano stati i re è confermato da quanto ritrovato a seguito di scavi archeologici, parliamo infatti del LAPIS NIGER, nel quale si può leggere chiaramente la parola REX, che etimologicamente significa GUIDA.
L'IMPERIUM DEL RE ha carattere molto ampio, il quale deteneva un ampio potere religioso (REX SACRORUM), il quale conferiva varie responsabilità tra le quali quelle di celebrare alcuni rituali fondamentali per la vita romana. I RITI SIGNIFICATIVI spesso erano rivolti a GIANO, inoltre il re svolgeva un ruolo fondamentale in battaglia, il quale conduceva l'esercito con l'ausilio dei MAGISTRI. Altro potere del re era quello di emanare
LEGGI NON SCRITTE. Il potere del re però non era un potere illimitato in quanto era presente IL SENATO (consiglio dei PATER ANZIANI) e il COMIZIO DEI CURIATI (assemblea del popolo). LA successione al trono REGIO non aveva un carattere ereditario ma bensì i SENATORI eleggevano una figura di spicco che potesse rappresentare Roma, nel frattempo che le elezioni venivano in essere, uno dei senatori diveniva RE.
COMIZI CURIATI E SISTEMA ELETTORALE, vi partecipavano solo i MASCHI, si votava nelle curie di appartenenza e poi si vedeva l’esito nelle varie curie, e si confrontavano gli ESITI GLOBALI. Questi comizi furono fermati da SERVIO TULLIO, dando vita ai COMIZI CENTURIATI, i quali limitano il potere dei comizi curiali i quali potranno solo emanare la LEX CURIATA DE IMPERIO, con la quale si TRASMETTEVA l’imperium al nuovo re, il quale sintetizzava i poteri: RELIGIONE-ESERCITO-POLITICA.
I SACERDOTI ROMANI PIÙ RILEVANTI@. I FLAMINI MAGGIORI: i quali rispecchiavano
L'incarnazione vivente delle rispettive divinità sono i PONTEFICI. Al di sotto dei flamini maggiori, troviamo il collegio pontificio composto da pontefici e comandato da un PONTIFEX MAXIMUS. In loro si vedono i primi giuristi, in quanto si ponevano al servizio della gente comune per coadiuvare l'elaborazione delle leggi scritte.
Le VESTALI, elette dal pontefice massimo, avevano una carica TRENTENNALE. Esse venivano prelavate tramite la CAPTIO da una famiglia DI PATRIZI. Il compito delle vestali era tenere acceso il fuoco della DEA VESTA. Cosa molto importante per le VESTALI era rimanere caste fino alla fine del loro mandato?
GLI AUGURI erano un corpo religioso incaricato della presa degli AUSPICI. Il loro compito era l'interpretazione del volo degli UCCELLI, L'"inauguratio" nei confronti del nuovo RE eletto.
L'ECONOMIA E LA VITA DI RELAZIONE
Come approfondiremo nella società romana il collegamento della vita famigliare con la terra o
l'agro è abbastanza ricorrente. Roma soprattutto in età regia versa in una condizione fondiaria abbastanza terribile, spesso infatti non vi erano le condizioni necessarie affinché la popolazione potesse sostentarsi unicamente di ciò che raccoglieva. Infatti come lo stesso VARRONE ci testimonierà per la civiltà romana riuscire a creare un tipo di economia retta sulla rete fondiaria era fondamentale. Vista questa difficoltà le famiglie romane dovevano campare di un ECONOMIA di tipo SUSSISTENZIALE, cioè l'attività PASTORIZIA. Del resto inoltre la società nella sua più piccola forma risentiva della situazione economica che senza dubbio influenzava il SISTEMA PATRIARCALE. In conferma dell'istaurarsi di un sistema fortemente patriarcale vediamo la modalità in cui un PATER FAMILIAS poteva esercitare il suo potere sulle cose e sul fondo di sua appartenenza. In primo luogo infatti a tenere capo egoverno di tutti sul fondo agricolo era il PATRES inoltre la mitologia vuole che ogniPATRES fosse in possesso di un appezzamento di terreno donato da ROMOLO e che ogni terreno fosse poi proprietà della famiglia anche dopo la morte del padre in quanto passava ai FILII. A Roma inoltre vi era un grande CULTO circa il settore AGRICOLO-PASTORALE, vi erano vari calendari che scandivano la coltivazione e la raccolta come ad esempio i MITI DI SATURNO o il calendario di NUMA POMPILIO, inoltre vi era anche un divinità a tutela dei CONFINI {Iuppiter ed Terminalis}, infine come testimoniato da Varrone ricordiamo i PALILIA un rito di purificazione dei greggi e dei pastori. Fondamentale è anche il ruolo del cittadino ROMANO il quale costituisce nell'animo ma anche nella realtà un PARS PATRIAE, una parte fondante della patria, il quale nel suo atteggiamento era grato dell'appartenenza e soprattutto era grato per tutto quello che Roma faceva per lui. ROMOLO E LA
FONDAZIONE DI Roma Varie sono le teorie che vedono ROMOLO al centro della formazione di ROMA, secondo la tradizione dobbiamo ricondurre a lui la formazione dell'URBE e di tutti gli organismi POLITICO-GIURIDICI. Secondo molti infatti la presenza di ROMOLO agli arbori della città è quasi un mito, egli figura come il FIGLIO del DIO MARTE e della REA SILVIA, figlia del sovrano di Alba Longa, NUMITORE. Insieme al fratello REMO egli è frutto di un CONCEPIMENTO NON VOLUTO il quale porterà silvia a voler nascondere i due nascituri. Ambo i lati della discendenza di Romolo sono senz'altro molto GLORIOSI, non a caso egli nel corso della sua campagna da illustre condottiero militare poté esibire come biglietto da visita la provenienza dal dio MARTE. Anche le discendenze da parte MATERNA erano altrettanto nobili, in quanto la provenienza anche se remota era appunto da ENEA il quale, avrebbe condotto per molti anni e molti ascendenti alla formazione di ALBA.LONGA che dopo molte generazioni fu retta appunto da NUMITORE padre di SILVIA. Figura molto importante nella storia di Romolo e Remo sarà AMULIO il quale destituirà Numitore e condannerà a morte Silvia. Uno schiavo non osservante del comando impartito salverà i due gemelli, lasciati nella cesta e messi nel TEVERE, a trovarli sarà poi una lupa, la quale accudirà i piccoli fino a quando il GUARDIANO DEI PORCI, e la moglie ACCA LARENZIA, avrebbero cresciuto ed educato i due, fino a quando i due tornarono nella loro città natale per deporre l’odiato AMULIO e rimettere al comando il nonno NUMITORE. I Due una volta compiuto ciò chiederanno il permesso per edificare una città li dove la lupa li salvò e dove vennero accuditi, varie furono le teorie che cercano di spiegare come i due fratelli si accordarono sulle scelte e soprattutto sul governo. Una delle teorie più attendibili fu quella secondo il quale Romolo, una volta designate le
mura della città, uccise il fratello perché lui si permise divalicarle. Non a caso a Roma le mura come anche le Porte della città sono considerate RES SACRAE, beni cioè che per la particolare funzione svolta godono della tutela propria delle RES DIVINI IURIS. Pesante sarà il fardello per ROMOLO e la civiltà romana, tenere sulla coscienza un FRATICIDIO, il quale sarà alleggerito con il seppellimento del fratello REMO sul colle che lui aveva identificato con inizio di quella che sarà la città ideale, sarà chiamata da Romolo "REMORIA" forse il nome con cui il fratello voleva chiamare la città. Per la fondazione di Roma Romolo si fece aiutare dagli etruschi, i quali avevano una grandissima cultura in campo di RITI RELIGIOSI, essi infatti condussero Romolo alla formazione della città. Tramite due animali molto significativi, IL BUE e la VACCA. Nel rito, la vacca sarà posta all'interno di un'area, la
quale tramite l'ausilio di un bue e dell'aratro costituirà il terreno dell'URBE, parola che, in senso etimologico indica proprio ciò che VIENE DELIMITATO CON L'ARATRO. Il ruolo appunto molto fondamentale di questa azione sottolinea come Roma sia profondamente legata a quello che è il FONDO, che costituirà poi, la base economica della civiltà. Differenza profonda con il mondo greco sarà appunto il rapporto che intercorre tra i CITTADINI e la CITTA: ROMA: I CIVES formano la CIVITAS GRECIA: la POLEIS forma i POLITAI, cioè i cittadini Fatta Roma e delimitati i suoi confini adesso il Compito di Romolo era quello di popolare questa cittadina, si dice infatti che egli facesse accedere ammettendo pieni diritti, tutti i pastori transumanti che passavano da quelle zone... Una volta formata questa piccola cellula di civiltà egli domando, con quale forma di governo essi si sarebbero sentiti più sicuri, Non acaso l'ESITO FINALE FU LA MONARCHIA...LA MONARCHIA DI ROMOLO.