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Partecipazione Popolare
Il popolo è un insieme di soggetti che condividono lo status della cittadinanza, invece, il corpo elettorale è la parte di popolo titolare dell'elettorato attivo che gode dei diritti politici. L'elettorato attivo è regolato dall'art.48, che definisce elettori tutti coloro che hanno raggiunto la maggiore età e godono della cittadinanza italiana. L'elettorato passivo consiste nella capacità del cittadino di ricoprire cariche elettive. Il voto è personale, uguale, libero e segreto, inoltre, votare è un diritto e un dovere civico ma non prevede sanzioni nei confronti di chi non vota; non possono votare coloro che sono sottoposti a speciali misure di prevenzione o di sicurezza previste dal codice penale. Gli istituti di democrazia diretta consentono al corpo elettorale di prendere decisioni direttamente attraverso il referendum, la petizione e l'iniziativa legislativa: la petizione può essere.presentata da tutti i cittadini per chiedere provvedimenti amministrativi, ma è un istituto poco utilizzato, invece, l'iniziativa legislativa deve essere proposta da almeno 50.000 elettori per presentare progetti di legge. Il referendum è il più importante strumento di democrazia diretta, consiste nella consultazione dell'intero corpo elettorale che produce effetti giuridici. In base all'oggetto i referendum si classificano in: Referendum costituzionali (oggetto: atto costituzionale), legislativi (ogg.: una legge), politici (ogg.: una questione politica non disciplinata da un atto normativo) e amministrativi (ogg.: atto amministrativo). Esistono diversi tipi di referendum costituzionale: precostituente referendum quando ha come oggetto l'atto fondativo del nuovo Stato, come ad esempio la previsione di convocare costituente un'assemblea costituente; referendum quando il voto popolare interviene sul testo di una nuova Costituzione predisposta da
un'assemblea costituente, ovvero offerto dal Parlamento o da altri organi, per approvarlo o respingerlo. Il Referendum legislativo può essere obbligatorio (quando l'atto di indizione della consultazione popolare si configura come un atto dovuto) oppure facoltativo (quando l'atto di indizione della consultazione popolare è subordinata all'iniziativa da parte di uno dei soggetti che è a ciò legittimato). Nella nostra costituzione sono presenti 3 tipi di referendum: Il referendum abrogativo è il più importante, serve al corpo elettorale per partecipare attivamente alle decisioni politiche, permette di proporre l'abrogazione totale o parziale di una legge o di un atto avente forza di legge. È una forma di legislazione "negativa" perché serve esclusivamente ad abrogare leggi e non ad aggiungerne. Il procedimento si differenzia per un primo tratto in base a chi richiede il referendum: se avviene perrichiedente e al Presidente della Repubblica. Successivamente, il referendum viene indetto entro 3 mesi dalla comunicazione della Corte costituzionale. Durante la campagna referendaria, i cittadini possono esprimere il loro voto favorevole o contrario al quesito proposto. Il risultato del referendum è valido se partecipa almeno il 50% degli aventi diritto al voto e se la maggioranza dei votanti si esprime in modo favorevole al quesito.Il presidente della Repubblica indice con un decreto il referendum e fissa la data di convocazione degli elettori, solitamente in una domenica compresa tra il 15 aprile e il 15 giugno, in cui possono votare tutti i cittadini che hanno l'elettorato attivo per la camera dei deputati. La proposta del referendum è approvata se ha partecipato alla votazione la maggioranza degli aventi diritto di voto (50%+1 quorum strutturale) e se è raggiunta la maggioranza dei voti validi. In questo caso, il presidente della Repubblica dichiara con un decreto l'avvenuta abrogazione. Invece, se i quorum non sono stati raggiunti, la stessa richiesta non può essere riproposta per i successivi 5 anni.
Il referendum costituzionale (approvativo o sospensivo) può essere richiesto dopo la seconda votazione di una legge di revisione costituzionale. La richiesta può essere presentata da 1/5 dei membri di una camera, da 500.000 elettori o da 5 consigli regionali entro 3 mesi dalla pubblicazione.
poi il presidente della Repubblica deve fissare con un decreto la data della votazione entro 60 giorni: il referendum è approvato quando ha la maggioranza dei voti validamente espressi. Il referendum consultivo (territoriale) consente la fusione di più regioni o la creazione di una nuova regione tramite una legge costituzionale, oppure consente a una provincia o a un comune distaccarsi da una regione e aggregarsi a un'altra tramite una legge ordinaria: la proposta deve provenire da almeno 1/3 delle popolazioni interessate e deve essere approvata dalla maggioranza delle popolazioni stesse. ORDINAMENTO INTERNAZIONALE L'ordinamento internazionale nasce e si sviluppa con la creazione dello Stato moderno nel 1648. L'ordinamento internazionale e l'ordinamento italiano sono ordinamenti separati e indipendenti, però esistono delle norme del diritto internazionale che lo Stato è obbligato a rispettare: (art. 10 Cost) l'ordinamento giuridico italiano siConforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute, cioè si impegna ad armonizzare le norme costituzionali con quelle del diritto internazionale, le quali a loro volta non devono contrastare i principi fondamentali della Costituzione; i trattati internazionali necessitano di leggi ordinarie di ratifica con cui si modificano le norme interne per conformarle al diritto internazionale (adattamento automatico). L'Unione europea è un organismo al quale gli stati membri delegano parte della loro sovranità, e comprende 27 Stati membri: nasce nel 1951 come Comunità europea del carbone e dell'acciaio con il trattato di Parigi (CECA) in seguito, con il Trattato di Maastricht nel 1992 l'Unione europea viene istituita formalmente, si sviluppa la politica estera e di sicurezza comune (PESC) e il consiglio di giustizia e affari interni (GAI), poi viene introdotto il concetto di cittadinanza europea e le premesse per la moneta unica europea, l'euro.
Nel 2000 è stata proclamata la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea a Nizza che ottiene valore giuridico solo mediante il Trattato di Lisbona nel 2009 con cui si delinea il nuovo assetto dell'UE che si compone di due trattati: il trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE) e il trattato sull'Unione europea (TUE). L'organizzazione dell'UE si articola in diverse istituzioni: - Consiglio europeo: è l'organo di indirizzo politico che definisce gli orientamenti generali; è composto dai capi di Stato o di governo di ogni Stato membro e dal presidente che è eletto ogni 2 anni e mezzo e rappresenta l'UE all'esterno. - Consiglio dei ministri dell'UE: organo decisionale-legislativo. È l'unico che può adottare gli atti normativi. È formato da ogni rappresentante per ogni stato in base alla materia trattata, e le decisioni vengono prese a maggioranza semplice. - Commissioneeuropea: è l'organo esecutivo dell'UE, è composta da un commissario per ogni Stato membro che dura in carica 5 anni, e dal presidente che è eletto dal parlamento europeo su proposta del consiglio europeo.
parlamento europeo: organo rappresentativo formato da 751 membri, i quali vengono eletti per 5 anni a suffragio universale. Insieme al consiglio dei ministri formano le camere, che esercitano il potere legislativo.
Corte di giustizia dell'Unione europea, composta da un giudice per ogni Stato membro, interpreta le disposizioni dei trattati per garantire che siano applicate allo stesso modo in tutti gli Stati membri ed è possibile per gli Stati membri fare ricorso per violazione dei diritti dell'Unione europea.
corte dei conti: organo di controllo contabile della comunità, che esamina le entrate e le spese della stessa e degli organi che la formano. Si parla di deficit democratico in quanto l'UE ha funzioni rilevanti che
condizionale. Il diritto convenzionale si basa su trattati e accordi internazionali tra gli Stati membri dell'Unione Europea. Questi trattati stabiliscono le regole e i principi fondamentali dell'Unione e sono vincolanti per tutti gli Stati membri. Il diritto condizionale, invece, si basa su regolamenti, direttive e decisioni adottate dalle istituzioni dell'Unione Europea. I regolamenti sono direttamente applicabili in tutti gli Stati membri, senza bisogno di ulteriori atti di recepimento. Le direttive, invece, devono essere recepite dagli Stati membri entro un determinato periodo di tempo e possono essere soggette a modifiche o adattamenti nazionali. Le decisioni sono vincolanti solo per i destinatari specifici. Oltre al diritto convenzionale e al diritto condizionale, esistono anche altre fonti del diritto dell'Unione Europea, come la giurisprudenza della Corte di Giustizia dell'Unione Europea e i principi generali del diritto comunitario. In conclusione, le fonti del diritto dell'Unione Europea sono molteplici e influenzano la vita dei cittadini degli Stati membri. Tuttavia, c'è una mancanza di legittimità democratica a causa del limitato potere del Parlamento Europeo, l'unico organo eletto direttamente dai cittadini.derivato. Le fonti del diritto convenzionale, consistono nei trattati con cui la Comunità europea è stata istituita e successivamente modificata e sviluppata. I trattati sono accordi internazionali vincolanti tra i paesi membri, che definiscono gli obiettivi, i principi, l'organizzazione dell'UE e i loro poteri normativi: tali poteri normativi si esprimono attraverso atti normativi, che costituiscono il diritto derivato. I trattati sono visti come la costituzione, e formano la Corte di giustizia dell'unione europea, la quale garantisce il rispetto dell'gerarchia delle fonti comunitarie. Le fonti derivate si distinguono in: Atti vincolanti: Sono atti normativi chiamati fonti vincolanti. Ne distinguiamo tre tipi: i regolamenti sono obbligatori in tutti i loro elementi, sono direttamente applicabili negli Stati membri in quanto