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Riassunto esame Istituzioni di diritto pubblico, Prof. Rodomonte Maria Grazia, libro consigliato Diritto Costituzionale Pisaneschi (9788892143890), A. Pisaneschi Pag. 1
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Il decreto-legge come strumento di normazione ordinario

Il decreto-legge viene spesso utilizzato come strumento di normazione ordinario, anche in assenza di una reale urgenza di provvedere, basandosi su un'interpretazione molto ampia. Questo permette di accelerare il processo di formazione della legge, diventando una sorta di iniziativa legislativa rinforzata. Di conseguenza, il Parlamento si occupa principalmente delle leggi di conversione, rallentando il processo ordinario.

I governi hanno sfruttato la possibilità di reiterare un decreto non convertito, arrivando a un record di 29 reiterazioni che creano vere e proprie catene normative. Questo ha portato il governo a utilizzare sempre meno freni nell'adozione dei decreti-legge, sapendo di poterli reiterare, e il Parlamento ha meno incentivi a deliberare entro i limiti dei sessanta giorni, contando sulla possibilità di reiterazione.

Tutto ciò ha degli effetti distorsivi sulla costituzione:

  • Il decreto-legge perde il suo carattere di provvisorietà e straordinarietà, diventando uno strumento di legislazione ordinaria.
  • Dopo molti anni di reiterazioni, il Parlamento sarà cauto nel negare una tale possibilità.

La conversione a causa dei problemi di certezza del diritto per effetto retroattivo che la non conversione potrebbe generare.

  • Altera i caratteri della forma di governo e l'attribuzione della funzione legislativa ordinaria al Parlamento.
  • Intacca la certezza del diritto nei rapporti tra i diversi soggetti, per l'impossibilità di prevedere sulla durata nel tempo delle norme reiterate che l'esito finale del processo di conversione.

La Costituzione configura la legge di conversione come un atto a competenza determinata (sì o no). Il Parlamento ha considerato il decreto-legge presentatogli dal Governo un disegno di legge ordinario, ritenendo di poter proporre emendamenti. Gli emendamenti soppressivi hanno effetto retroattivo, mentre gli emendamenti aggiuntivi sono una mera aggiunta. Se gli emendamenti modificano una norma, la situazione diventa più complessa e la discrezionalità del giudice che applica la norma aumenta. È necessario intervenire per fermare l'eccesso.

decretazione di urgenza. Modifica regolamenti parlamentari (1981): filtropreliminare anteriore alla legge di conversione (art. 96 bis reg. Camera). La Commissione affaricostituzionali avrebbe dovuto accertare sussistenza requisiti di necessità e urgenze e in caso negativosancirne la decadenza. Limitare Governo e liberare Parlamento da carico eccessivo di leggi da convertire.Tuttavia, composizione proporzionale Commissione rispecchiava maggioranza di Governo. Strumentoinutile e non più utilizzato.L. n. 400/1988 interviene per razionalizzare materia: - L. n. 400/1988 art. 15 regole formali e limiti adozione decreto-legge. Tuttavia, era legge ordinaria,ostacolo per porre vincolo ad atti aventi pari forza: funzione sul piano della responsabilità politicadel Governo, non sul piano della legittimità del decreto. - comma 1 decreti-legge presentati per emanazione del PdR (funzione di controllo largo) con ladenominazione decreto-legge e con

L'indicazione nel preambolo delle circostanze che giustificano l'adozione (motivazione decreto-legge), nonché della deliberazione del Cdm (responsabilità politica del governo).

  • Comma 3: norme del decreto devono essere immediatamente applicabili (sarebbe contradittorio il contrario) per evitare prassi decreti omnibus e riproposizione decreti decaduti. C. Cost. n. 22/2012: emendamenti incoerenti rispetto al decreto-legge da censurare.
  • Comma 2: materie che non dovrebbero essere oggetto di normazione attraverso decreto-legge:
    • Conferimento di deleghe legislative ai sensi dell'art. 76 Cost. (limite logico dal momento che Governo non detiene potere legislativo da delegare);
    • Provvedere nelle materie indicate nell'art. 72 comma 4 Cost. (leggi in materia cost. ed elettorale, delegazione legislativa, autorizzazione a ratifica dei trattati internazionali, approvazione bilanci). Atti di autorizzazione e di approvazione che la Cost. configura come di
controllo sul Governo da parte del Parlamento. (controllato non può essere controllo di sé stesso). Per leggi in materia cost. provvedimento aggravato. In materia elettorale, spesso derogato dal Governo, più volte sono stati adottati decreti in questa materia. o Rinnovare le disposizioni di decreti-legge dei quali sia stata negata la conversione (tuttavia, decreti decadono per mancato voto più che per voto contrario, dunque poco effetto contro reiterazione). o Regolare i rapporti giuridici sorti sulla base dei decreti non convertiti (limite già esistente nell'art. 77 Cost. che affida a Parlamento il compito). o Ripristinare efficacia di disposizioni dichiarate illegittime per vizi non attinenti al procedimento (conflitto di attribuzione). • Comma 5: modifiche al decreto in sede di conversione hanno efficacia dal giorno successivo a quello di pubblicazione (non risolto problema applicazione emendamenti). In un primo momento, controllo formale dicostituzionalità dei decreti-legge difficile dal momento che decreto ha tempo di vigenza breve (60 gg) e tempi per giudizio incidentali molto più lunghi e non si poteva ritenere che i vizi del decreto-legge si trasferissero sulla legge di conversione o sul decreto reiterato. Legge di conversione legge autonoma suscettibile di impugnazione per vizi autonomi non derivati. Controllo di natura sostanziale complesso per opinabilità. La Corte ha poi superato problema formale della decadenza del decreto ammettendo possibilità di trasferire l'oggetto del giudizio sul decreto reiterato (C. cost. n. 84/1996). Ove riprodotto il decreto-legge può diventare parametro di costituzionalità (idoneità parametrica meramente individuale). La Corte ha ammesso possibilità di sindacare legge di conversione del decreto per vizi attinenti al decreto stesso (C. cost. n. 29/1995 e, poi, C. cost. n. 171/2007 che dichiara incostituzionale legge di conversione).

per vizi attinenti a decreto). Quanto a giudizio formale (in un primo momento C. cost. sosteneva che conversione in legge assorbiva ogni possibile vizio formale, poi "evidente mancanza non può essere sanata dalla legge di conversione in quanto costituente un vizio in procedendo essa stessa, C. Cost. n. 341/2003), C. cost. si limita a verificare manifesta mancanza (C. cost. n. 29/1995), evitando giudizio approfondito che potrebbe sconfinare in giudizio di natura politica (C. cost. n. 220/2013 dichiara illegittima abolizione province per decreto-legge). Evidenza di carenza di necessità presenza di norma intrusa rispetto all'oggetto del decreto (C. cost. n. 171/2007 e n. 355/2010) o emendamenti non attinenti (oggetto legge del decreto coincide con quello della legge di conversione, C. cost. n. 22/2012).

C. cost. n. 302/1988: "gravi dubbi" circa possibilità di reiterazione. C. cost. n. 360/1996: incostituzionalità reiterazione. Governo può

intervenire ancora sulla materia con decreto-legge, ma con disciplina sostanzialmente diversa da quella non convertita oppure qualora emergano nuovi motivi (sufficiente motivare diversamente il decreto).

Decreto legislativo

Species della delegazione: attraverso lo strumento della delegazione un soggetto titolare del potere attribuisce ad altri l'esercizio di quel potere, circoscrivendo con regole precise le sue capacità di agire.

Art. 76 Cost.: consente che il Parlamento attribuisca l'esercizio della funzione legislativa al Governo, ma non invece il potere legislativo che rimane in capo al Parlamento, che non si spoglia mai del suo potere e potrà decidere di revocare la delega, di provvedere a normare la stessa materia con legge, di sostituirsi al delegato.

Due atti: legge di delegazione, approvata dal Parlamento; decreto legislativo, approvato dal Governo. In eccezione al principio dell'art. 70 Cost. (anche C. cost. n. 3/1957).

Legge di delegazione sottoposta a un

vincolo procedimentale e uno sostanziale;
  • Vincolo procedimentale (art. 72 comma 4): legge di delegazione deve essere approvata con procedimento ordinario. Ragione di garanzia trattandosi di un atto che trasferisce esercizio funzione legislativa (procedimento più garantistico per minoranze e controllo politico sul contenuto della legge);
  • Vincolo sostanziale (art. 76): legge di delegazione deve contenere principi e criteri direttivi, conferita solo per tempo limitato, per oggetti definiti. Confinare o limitare discrezionalità potere del Governo.

o Oggetti definiti: Parlamento provvede a determinare la materia sulla quale il Governo è abilitato a intervenire. Cost. non pone limitazioni su materie delegabili, tuttavia si esclude siano delegabili leggi che costituiscono strumenti di controllo del Parlamento nei confronti dell’esecutivo (leggi di autorizzazione alla ratifica dei trattati internazionali, leggi di approvazione di bilanci e consuntivi, legge con la

quale può essere deliberata un'inchiesta parlamentare).
o Tempo determinato: scadenza temporale, più i termini della scadenza è vicino maggiore è il controllo del Parlamento e minore discrezionalità esecutivo; al contrario discrezionalità enorme. Nel caso la delega ecceda i due anni, la legge n. 400/1988 art.14 comma 4 ha previsto la necessità di un parere da parte della commissione parlamentare competente in materia. Il parere ha lo scopo di consentire un controllo parlamentare in itinere, che diviene quanto più necessario tanto più che il decreto delegato si allontana temporalmente dalla legge di delegazione.
o Principi e criteri direttivi: determina le linee di fondo alle quali deve ispirarsi l'esercizio dell'attività delegata del Governo. Per principi dovrebbero intendersi norme programmatiche, mentre per criteri direttivi le finalità da perseguire. Nella prassi principi e criteri direttivi considerati comeendiadi.

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Decreto deve essere approvato dal Cdm ed emanato dal PdR con regole procedurali e di forma previste dalla l.n. 400/1988 art. 14 (di pari rango). Denominazione di decreto legislativo e contenere, nel preambolo, la deliberazione del Cdm e gli altri adempimenti del procedimento previsti dalla legge di delegazione.

Emanazione deve avvenire entro il termine fissato dalla legge di delegazione e deve essere trasmesso al PdR almeno venti giorni prima della scadenza.

Nel tempo decreto legislativo strumento per evitare discussione in Parlamento e possibili emendamenti. Legge di delegazione poteva rinviare problema di una scelta politica complessa al momento dell'emanazione del decreto legislativo che veniva comunque approvato in Cdm senza passare per il Parlamento. Delegazione legislativa è divenuta uno strumento di normazione ordinario, perdendo carattere tipicamente duale dell'art. 76.

La legge di delegazione si doveva qualificare come una legge meramente formale, solamente

indirizzata al Governo ma non innovativa del diritto oggettivo. In realtà, legge di delegazione contiene norme che innovano il diritto oggettivo con la previsione aggiunta a

Dettagli
A.A. 2022-2023
5 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/09 Istituzioni di diritto pubblico

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher matcelentano03 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Istituzioni di diritto pubblico e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Rodomonte Maria Grazia.