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SISTEMI ELETTORALI
Il periodo della legislatura è di 5 anni generalmente anche se molto
spesso capita che le Camere si sciolgano prima e inoltre può essere
prolungato senza termine per legge solo in caso di guerra come ad
articolo 60.
una volta che vengono eletti i parlamentari essi dichiarano i gruppi
a cui appartengono poiché i lavori delle camere vengono effettuati
secondo gruppi. i gruppi sono il riflesso dei partiti. gli organi delle
camere sono
-i presidenti delle assemblee
-i presidenti degli uffici di Presidenza
-commissioni parlamentari (composte in proporzione di gruppi 14
per Senato e 14 per camera uno per ogni materia
-giunte che hanno compiti precisi
i parlamentari godono di prerogative di insindacabilità ovvero
possono esprimere le proprie opinioni senza temere conseguenze
giuridiche e inviolabilità ovvero non possono essere sottoposti a
perquisizioni arresto libertà limitata senza approvazione della
camera a cui fanno parte (articolo 68)
per diventare parlamentari innanzitutto bisogna aver compiuto 25
anni per la Camera dei deputati e 40 anni per il Senato della
Repubblica. per poter diventare parlamentari è necessario seguire
un procedimento detto sistema elettorale è il meccanismo che
trasforma i voti popolari in seggi in Parlamento e la costituzione non
pone delle regole precise.
esistono 2 modelli di sistemi elettorali
-sistema maggioritario= esso sia quando il territorio è diviso in
collegi uninominali. si avrà un unico candidato EE un sistema che
permette di semplificare la realtà rendendo più stabile e rigida la
legislazione. secondo questo procedimento si verranno a presentare
pochi partiti alle votazioni poiché molto spesso si uniranno tra di
essi, perciò, esso viene spesso scelto per cercare di realizzare un
bipartitismo come in Inghilterra. la votazione in questo sistema
maggioritario è a maggioranza semplice
-sistema proporzionale = in questo caso il territorio è diviso in
collegi plurinominali ovvero i seggi sono affidati proporzionalmente
ai voti ottenuti per ogni gruppo e favorisce la presenza quindi di più
partiti. questo sistema favorisce una rappresentazione un
fermoimmagine di quella che è la realtà poiché ci saranno
presentazioni di più opinioni ma la governabilità sarà più instabile e
difficile
tendenzialmente non vengono utilizzati nessuno dei due
procedimenti bensì si tende alla realizzazione di sistemi misti. ogni
sistema prende il nome dell'autore e vengono fissate attraverso
leggi proprio perché nella costituzione non viene indicato una regola
sui sistemi elettorali
dal 1948 al 1993 vi è un sistema proporzionale ma questo
periodo fu caratterizzato da una forte instabilità tant'è che le
legislature non duravano mai 5 anni
dal 1993 al 2005 vi è il sistema misto tendenzialmente
maggioritario detto Mattarellum venne scelto per una maggior
stabilità che esso concedeva e la tendenza coalizzazione. esso
disponeva seggi per il 75% a sistema maggioritario e il 25% al
sistema proporzionale
dal 2005 al 2014 abbiamo il sistema proporzionale fortemente
corretto con premio di maggioranza che con la legge 270 del
2015 viene denominato da Calderoli, ovvero l’autore,
Porcellum Questo perché in questo periodo si ebbero
importanti e negativi cambiamenti.
innanzitutto, vennero adottate le liste bloccate quindi quando si
andava a votare si votava per il partito e non per il soggetto
stesso in questo modo il podere veniva adottato dal primo
soggetto presentato dal partito quando il voto veniva dato al
partito da uno solo di quei soggetti e in più ci furono le soglie di
sbarramento ovvero un partito per ottenere un Seggio doveva
avere un totale preciso di soggetti
dal 2017 fino ad oggi abbiamo il sistema misto
tendenzialmente proporzionale chiamato sì quella legge dal
2017 rosatellum dove i seggi vengono affidati per i 2/3 a
sistema proporzionale e restante 1/3 sistema maggioritario
ATTI AVENTI FORZA DI LEGGE - DECRETI LEGGE E DECRETI
LEGISLATIVI
Gli atti aventi forza di legge sono equiparati alla legge ordinaria cioè
vuol dire che possono svolgere le stesse funzioni per questo si dice
sia siano atti aventi forza di legge. forza di legge dal punto di vista
attivo e la capacità della legge di innovare l'ordinamento e abrogare
le leggi dal punto di vista passivo e la capacità di resistere all'
abrogazioni di fonti sovraordinate secondo il criterio gerarchico.
gli atti aventi forza di legge non vengono approvati dal Parlamento
ma dal governo che è l'organo esecutivo e non legislativo al quale
viene dato il potere di adottare decreti legge e decreti legislativi che
hanno stesso livello e competenza delle leggi ordinarie
GOVERNO
esso è composto dal presidente del consiglio dai ministri e dal
Consiglio dei ministri. a differenza del Parlamento non è un organo
elettivo ed è legato ad esso secondo il rapporto di fiducia entrambi
assieme determinano l'indirizzo politico ovvero i fini.
il governo si forma attraverso quattro principali fasi
1. Consultazioni: il presidente della Repubblica sente i presidenti
delle due camere i gruppi politici e gli ex presidenti per
individuare una personalità in grado di formare il governo.
l'individuo deve avere il sostegno dei gruppi parlamentari così
che in futuro abbia di conseguenza anche il voto di fiducia.
2. Incarico: il presidente della Repubblica conferisce all'individuo
scelto per essere il futuro presidente del Consiglio dei ministri
il compito di formare il governo e quindi indicare i ministri
3. nomina: in questo momento il presidente della Repubblica
nomina il governo indicando il presidente del Consiglio dei
ministri e i ministri
4. giuramento: il governo formatosi giura di fronte la patria.
il processo viene affrontato con tre principali decreti
il primo decreto dove il precedente governo dà le dimissioni
secondo decreto con la nomina del presidente del Consiglio dei
ministri
terzo decreto con la nomina del governo formato.
nel momento in cui sia una nuova legislatura anche il governo verrà
riformato.
decreti legge
L'articolo 77 della costituzione stabilisce che il governo con
delegazione da parte del Parlamento può emanare decreti che
abbiano valore di legge ordinaria questo però è reso possibile
qualora si presentassero casi di necessità e urgenza. l'atto emanato
non sarà definitivo, infatti, avrà efficacia dal momento di
pubblicazione fino a 60 giorni. durante questi 60 giorni il disegno di
legge riferente al decreto deve essere presentato al Parlamento per
ottenere la conversione in legge se ciò non avviene esso perde
efficacia retroattiva e viene considerato come se non fosse mai
esistito.
possono verificarsi casi in cui il Parlamento decide di adottare
l'enunciato scritto riferente al decreto ma con un emendamento.
L'iter del decreto-legge quindi in sintesi è
1. approvazione dal Consiglio dei ministri
2. emanazione del decreto dal presidente della Repubblica
3. Pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale
4. conversione o meno in legge entro 60 giorni. Questo processo
avviene attraverso la legge di conversione emanata dal
Parlamento. Poiché se viene a mancare la legge di conversione
al decreto legge perde efficacia anche nel passato molto
spesso il Parlamento emana una legge di sanatoria
cristallizzando l'efficacia del decreto non approvato agli effetti
riferenti al passato.
bisogna dire però che molto spesso quando si parla di decreti leggi
ci sono stati degli abusi di potere sia dal governo sia dal Parlamento
-molto spesso il Parlamento ha adottato decreti leggi anche qualora
non fossero presenti i requisiti di necessità e urgenza. altre volte il
Parlamento ha adottato decreti legislativi con un emendamento
aggiuntivo di competenze differenti questo perché approvare una
nuova legge avrebbe avuto un iter legislativo più lungo rispetto al
l'approvazione di un decreto legge con l'unione di nuove
disposizioni.
-talvolta il governo non ricevendo la conversione da parte del
Parlamento entro 60 giorni ha emanato per più volte lo stesso
decreto in questo modo si perde quello che è il significato di un
decreto rendendolo a volte definitivo nel tempo e limitando il potere
legislativo del Parlamento
La Corte costituzionale ha il compito di controllare che questi abusi
non ci siano.
Decreti legislativi
Anche essi sono atti aventi forza di legge emanati dal governo e
sono adottati sulla base di una delega conferita dal Parlamento al
governo per occuparsi di una precisa specifica materia poiché il
Parlamento ritiene che il governo possa avere competenza tecnica
maggiori rispetto esso su quel determinato argomento.
essi hanno un iter legislativo differente: secondo l'articolo 76
-Il Parlamento emana la legge di delega fissando determinati paletti
criteri direttivi, il tempo e l'oggetto
-il governo emana il decreto legislativo
senza i paletti all'interno della legge di delega essa viene
considerata invalida e quindi nulla
Referendum abrogativo
Un altro atto emanato dal governo e il referendum abrogativo. Viene
considerato strumento correttivo della democrazia rappresentativa
dove il popolo riottiene potere contestando legislatore.
esso rappresenta lo strumento con cui i cittadini esprimono voto a
favore o meno sulla permanenza di una determinata legge, questo
determinato alla base della condivisione del cittadino dell'indirizzo
politico.
Essere disposto anche nei confronti di decreti elegge ordinarie ma
dall'articolo 75 possiamo notare che vengono escluse alcune leggi
-leggi tributarie di bilancio
-amnistia e indulto
-autorizzazioni a ratificare trattati internazionali
può essere richiesto da 500.000 elettori o 5 consigli regionali
purché un referendum abrogativo venga considerato valido
-deve aver partecipato la maggioranza degli aventi di diritto
quindi il 50%+1 dei maggiorenni
-deve essere raggiunta la maggioranza dei voti espressi 50%+1
a favore
il referendum abrogativo viene considerato a fonte del diritto
proprio perché modifica o abroga le norme dell'ordinamento
giuridico effetto contrario dell'approvazione delle leggi e del
referendum costituzionale.
esso necessita di una legge sulla normazione indicando le modalità
in cui esso può essere attuato.
ITER
1. Viene richiesto da 500.000 elettori o 5 consigli regionali e tra
di essi si formerà un gruppo che si occuperà di raccolta firme
detto pro