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ESTINZIONE DELLA SERVITU'
Confusione: Vi è riunione in una sola persona della proprietà del fondo dominante con quella del fondo servente
Rinuncia
Scadenza del termine, se previsto nel titolo
Impossibilità di usare la servitù e venir meno della sua utilità ma solo se perdurino per venti anni
Prescrizione per non uso ventennale
SERVITU' APPARENTE
Articolo 1061: è apparente soltanto la servitù al cui esercizio risultino destinate opere permanenti e visibili dal fondo servente, in modo da renderne presumibile la conoscenza da parte del proprietario di quest'ultimo.
È possibile l'acquisto per usucapione o per destinazione del padre di famiglia.
Padre di famiglia -> un tempo i due fondi non erano divisi ed erano sotto possesso di un unico proprietario.
Le opere che c'erano già prima e che consentivano l'accesso equilibrato restano in essere e restano utilizzabili come erano prima.
Gaia Bernardini
Economia e Gestione Aziendale UCSC – A.A. 2021-2022
Il POSSESSO
Il possesso è il potere sulla cosa che si manifesta in un'attività corrispondente
Articolo 1140: all'esercizio della proprietà o di altro diritto reale.
Il possesso è esercizio di fatto di un potere su una cosa.
Più esattamente di un potere corrisponde a quello che spetta al titolare di un diritto di proprietà o di uno degli altri diritti reali.
È una situazione di fatto (io faccio qualcosa; non generico, ma qualcosa che normalmente ha facoltà di fare il titolare del diritto).
Il proprietario ha la proprietà di godere e di disporre della cosa oggetto della proprietà.
Ci potrebbero essere dei casi in cui su quel bene, un soggetto diverso compia le azioni che dovrebbero normalmente compiere il vero proprietario.
La situazione di fatto dell'esercizio possessorio della cosa è valutata dall'ordinamento giuridico e, alle volte, il
possessore può anche essere tutelato da alcune regole di diritto. Quindi, di fronte a un diritto di proprietà, la situazione fisiologica (normale) è che a esercitare le facoltà del proprietario (godere e disporre) sia lo stesso proprietario. Questo comporta che la situazione di titolarità giuridica e di fatto coincidano. Ci sono dei casi in cui questa scissione tra situazione di fatto e diritto è maggiormente netta e radicale. Sono casi in cui, chi esercita il possesso, non è titolare della situazione di diritto che lo legittima. Quindi vi è centralità di un comportamento effettivo, non di un potere connesso ad una posizione soggettiva attribuita dal diritto. Tuttavia, anche se nel possesso manca un'attribuzione soggettiva da parte dell'ordinamento (e quindi di un diritto di proprietà, ovvero di un altro diritto reale), comunque la legge dà rilievo sotto più profili all'esercizio di una tale.condotta possessoria
. Gaia Bernardini, Economia e Gestione Aziendale UCSC – A.A. 2021-2022
RILIEVO GIURIDICO DEL POSSESSO
Un primo momento di rilevanza di ha con l'attribuzione al possessore delle azioni possessorie (azionia difesa del possesso).
Esempio: qualcuno entra in casa mia e cambia la serratura; un parente in una visita mi porta via una statua preziosa nel mio salotto.
In tutti questi casi io ho una tutela possessoria: io posso andare dal giudice e chiedere che mi venga restituita la piena disponibilità del bene di cui io, fino a un giorno prima, godevo.
Questo avviene nei casi in cui il possessore è anche proprietario del bene.
Giuridicamente, cosa succede se invece il possessore (che aveva un determinato bene) si scopre che non era l'effettivo proprietario del bene? Può ugualmente tutelare la sua posizione possessoria?
La risposta è sì, per alcune ragioni.
Perché viene tutelato il possesso a prescindere dalla
Nella volontà del soggetto di comportarsi, con riferimento al bene, come proprietario, ad esclusione di qualsiasi altro (si pensi, ad es., alla situazione di colui che, ritenendosi proprietario di un determinato bene, ne gode e ne dispone, disconoscendo qualsiasi diritto di terzi sul bene stesso; ovvero, alla situazione del ladro della mia autovettura, che ne gode e ne dispone, disconoscendo di fatto - pur sapendo che l'autovettura non è sua - il mio diritto di proprietario)
Detenzione - Consistente nell'avere il soggetto la disponibilità di fatto della cosa (nell'averela, cioè, nella propria sfera di controllo); l'altro soggettivo (c.d. animus detinendi), consistente nella volontà del soggetto di godere e disporre del bene, ma nel rispetto dei diritti che, sul medesimo bene, riconosce spettare ad altri (si pensi, ad es., alla situazione dell'inquilino, che gode dell'appartamento concessogli in locazione, ma
riconosce che detto appartamento è del proprietario e rispetta il diritto di quest'ultimo, ad es., pagando il canone, non apportando all'unità immobiliare innovazioni non consentitegli, non alterandone la destinazione d'uso, ecc.); Possesso mediato- È caratterizzato dal solo elemento soggettivo (c.d. animus possidendi), mentre la disponibilità materiale del bene compete al detentore. (si pensi, ad es., alla situazione di colui che, ritenendosi proprietario di un'unità immobiliare concessa in locazione ad un inquilino, si comporta come suo proprietario, sebbene la materiale disponibilità della stessa sia dell'inquilino). AZIONI PETITORIE E POSSESSORIE Azione petitoria: azione a difesa della proprietà. Azione possessoria: azione a tutela del possesso. Prima c'è l'azione possessoria che, velocemente, verifica chi di fatto esercitava il potere sulla cosa che gli è stata sottratta. Successivamente,l'azione petitoria verifica a chi davvero spetta il diritto sulla cosa. Generalmente, se il possessore è anche proprietario tutto si ferma a livello dell'azione possessoria. I CARATTERI DEL POSSESSO 1. Situazione di fatto di detenzione di una cosa a seguito di apprensione. Vi è una situazione di fatto di controllo materiale di un bene da parte di un soggetto. Non basta però, per parlare di possesso, avere solo una relazione con la cosa. Gaia Bernardini, Economia e Gestione Aziendale UCSC – A.A. 2021-2022 41 Bisogna verificare che tipo di relazione con la cosa c'è. 2. È infatti necessario che sussista un animus possidendi. Uso della cosa senza riconoscerne la titolarità ad altri. È un elemento soggettivo costitutivo dell'azione possessoria. In realtà, è solo apparentemente un elemento soggettivo. Deve essere valutato soggettivamente. Avere un animus possidendi significa che io ho una relazione con la cosa, eNon riconosco il diritto di altri su quella cosa. Se io sono proprietario di un bene e godo del mio appartamento; io sono proprietario, ma anche possessore (non riconosco il diritto di altri sulla cosa).
Esempio: Io sono in affitto; come riconosco la titolarità sul bene? Pagando mese per mese la locazione. O avendo firmato il contratto di locazione. Questo distingue il possesso dalla detenzione.
Il possesso si ha quando ho una relazione materiale con la cosa e non riconosco il diritto di altri sulla cosa.
La detenzione si ha quando ho una relazione materiale con la cosa, ma riconosco il diritto di altri sulla cosa.
Esempio: Un vecchietto vive in un paese spopolato montano ai bordi dei boschi. Ci sono parecchie aree abbandonate. Il vecchietto vede un terreno abbandonato e decide di coltivarci e riparare una casetta rurale. In questo caso è possesso; è vero che il vecchietto sa che non è suo, ma si comporta oggettivamente senza riconoscere il diritto di altri sul bene.
Vedremo
più avanti che questa distinzione tra possesso e detenzione è molto importante ai fini dello studio dell'usucapione. DUE ESEMPI DI DETENZIONE - Prendo un libro in prestito dalla biblioteca. - Prendo in locazione un appartamento. Le modalità con cui si acquisisce la disponibilità della cosa danno sempre vita, in questi casi, ad una situazione di detenzione, indipendentemente dall'intenzione soggettiva -> io sto riconoscendo il diritto in modo oggettivo. (ma meramente interiore) RELAZIONE TRA POSSESSO E DETENZIONE (SEGUE) Esempio: se io prendo un libro in prestito da mio zio, sono detentore. Litigo con mio zio e dopo tanti anni rivuole il bene. Sono passati tanti anni di possesso e io ho usucapito il libro. Annotazione: dopo 20 anni di possesso senza che il proprietario interferisca, un soggetto diventa proprietario del bene. Lo zio però, avendo dato solo in prestito il bene, sostiene che io