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La fognatura

Il sistema fognante può essere: - UNITARIO = è composto da un'unica conduttura a sezione circolare. Risente dei cambiamenti di ristagno o insufficiente capienza. - SEPARATO = due condutture per bianche e nere. - MISTO = con sezione ovale che sfrutta la minore sezione in basso per i quantitativi scarsi e quella larga in alto per i quantitativi abbondanti.

Smaltimento dei liquami

Lo smaltimento del liquame consiste nella sua trasformazione in liquidi imputrescibili tramite l'azione di microrganismi aerobi (ossidazione) sino a completa mineralizzazione del liquame. La flora aerobia agisce con liquame fresco ed O2 sufficiente, con mineralizzazione in 20 giorni; la flora anaerobia agisce con O2 insufficiente, agisce con mineralizzazione incompleta del liquame in 250 giorni e formazione di composti organici solforosi e fosforici maleodoranti.

Fossa Imhoff

Nelle zone agricole, si effettua un trattamento con successiva depurazione naturale nel terreno.

con infiltrazione tramite canali o irrigazione artificiale. La fossa è costituita da una vasca conica superiore dove avviene la sedimentazione del materiale e la prima purificazione dell'effluente, che attraverso l'apertura sul fondo, confluisce nella sottostante vasca dove avviene la digestione anaerobica. Nella vasca sottostante i batteri anaerobici si nutrono e digeriscono la parte organica delle acque reflue e ne permettono l'allontanamento del liquido parzialmente depurato.

RETE FOGNANTE. Nei centri urbani o insediamenti urbani il trattamento avviene attraverso la rete fognaria.

Il liquame viene spedito ad un depuratore che può essere di due tipi:

1. LETTO BATTERICO PERCOLATORE è costituito da una struttura in pietrame o calcestruzzo armato generalmente cilindrica, di altezza variabile da un metro ad alcuni metri. Il letto percolatore vero e proprio è formato da una catasta, alta da 1,50 a 3 m, di vari materiali (pietrisco, materiale plastico, ecc...)

della grandezza di 4-8 centimetri o con manufatti in materiale plastico che fungono da supporto per lo sviluppo della biomassa batterica e attraverso i quali percola il liquame. La struttura presenta numerosi fori per agevolare l'accesso dell'aria. In particolare, l'impianto include: - Un sistema di distribuzione dell'influenza (che deve essere stato preventivamente sottoposto a una sedimentazione primaria) realizzato in modo da distribuire più uniformemente possibile il liquame sulla superficie del letto. - Un mezzo di riempimento con caraffa eris che di grande superficie, e con una conformazione e struttura tale da eliminare il possibile formarsi di percorsi preferenziali del refluo, che incidono negativamente sul rendimento depurativo del filtro. - Un sistema di ventilazione e di drenaggio di sottofondo. - Un dispositivo di ricircolo del liquame effluente ossidato, che per la tipologia di filtro proposto svolge il compito di garantire un corretto carico idraulico.

superficiale.Il liquame da tra are, effluente dalle vasche di sedimentazione primaria, viene sparso a pioggia sul le o percolatore mediante distributori mobili.Il liquame percola a raverso il le o senza sommergerlo in modo da lasciare libera circolazione all'aria, e si raccoglie sulfondo.Il fondo dei le percolatori è cos tuito da una piastra in cemento armato realizzata con conveniente pendenza verso ilsistema di drenaggio che convoglia l'effluente fuori dal percolatore.Adesa alla superficie di ciascun elemento cos tuente il le o filtrante, sopra il quale il liquame percola, si forma unapellicola biologica aerobica in cui sono presen , oltre che al liquame in ingresso anche i ba eri saprofi capaci didegradare le sostanze organiche presen .L'accrescimento dei ba eri presen porta alla formazione di una pellicola sempre più spessa con conseguente formazionedi zone anaerobiche nello strato più interno e sviluppo di gas pici delle reazioni metaboliche

In condizioni anaerobiche, ad esempio N (azoto) e CH (metano), tali gas inducono il distacco dal materiale di riempimento della pellicola batterica che segue quindi il refluo fuori dal le opercolatore verso una sedimentazione secondaria, in cui il sistema liquame+pellicola CONDOTTI RUOTANTI PER LA decanta. DISTRIBUZIONE DEI LIQUAMI Il liquido chiarificato viene disinfe ato per eliminare i microrganismi patogeni presen . PRETRATTATI Al principio del funzionamento dei percolatori, non ha luogo una depurazione biologica dei liquami poiché sul materiale filtrante non si è ancora formata la pellicola biologica che si forma normalmente dopo un periodo di maturazione che può variare da alcunese mane o anche alcuni mesi se l'entrata in funzione dell'impianto avviene nel EFFLUENTE MICRORGANISMI ATTACCATI AL periodo invernale. MATERIALE DI RIEMPIMENTO LIQUAMI Il liquame prima di essere inserito nel le o percolatore deve essere precedentemente pre-trattato con grigliatura,

vi è che permette di ottenere una depurazione più efficiente e rapida rispetto ad altri metodi. I fanghi attivati vengono mantenuti in movimento grazie all'apporto di aria, che favorisce l'ossigenazione e l'attività dei microrganismi presenti. Questo processo permette di eliminare la maggior parte degli inquinanti presenti nelle acque reflue, trasformandoli in sostanze meno nocive. I fanghi a vi vengono successivamente separati dall'acqua trattata attraverso un processo di sedimentazione, che permette di recuperare la biomassa attiva per riutilizzarla nel processo di depurazione successivo. In questo modo si riducono i costi di gestione e si ottiene un trattamento delle acque reflue più sostenibile e rispettoso dell'ambiente.vi rispettivamente alla depurazione naturale è che la flora microbica utilizzata per trattare le acque di scarico, anziché rimanere dispersa nell'effluente trattato, tende ad agglomerarsi formando dei fiocchi che, se posti in condizioni di quiete, tendono a sedimentare e possono essere separati con facilità dai liquami chiarificati che rimangono in superficie (surnatante). Il trattamento secondario consente anche l'abbattimento di sostanze azotate (fosfati). Questi due tipi di depuratori si basano sulla riproduzione di fenomeni biochimici naturali e la tecnica relativa consiste essenzialmente nel creare le condizioni necessarie affinché tali processi naturali possano compiersi in uno spazio limitato e in un periodo di tempo molto più breve anziché, come avviene in natura, estensivamente. Così nei sistemi a fanghi attivi si riproduce in limitato spazio il processo di trasformazione delle sostanze organiche che avviene naturalmente nei corsi d'acqua.nel mare, nei laghi, ecc., mentre nei percolatori si compiono processi di trasformazione dei liquami del tuo o simili a quelli che si verificano in un terreno naturale, ma, a parità di liquame trattato, in uno spazio molto minore. In un terreno naturale, anche se molto poroso e ben drenato, e nei corsi d'acqua e simili, la quantità di aria disponibile per la massa batterica che elabora e trasforma la materia organica, è relativamente scarsa. Il risultato della trasformazione, naturale o artificiale, è pressoché identico, qualunque sia il mezzo impiegato per ottenerlo: percolatori, terreno naturale, fanghi attivi, diluizione in corsi d'acqua o mare. Pertanto i trattamenti di ossidazione biologica possono essere considerati come degli ecosistemi artificiali in condizioni estreme. PROBLEMI AMBIENTALI E DI SANITÀ PUBBLICA LEGATI ALLO SMALTIMENTO DEI RIFIUTI Inquinamento idrico o del terreno, chimico e batteriologico della falda, del corso d'acqua e del mare.d'acqua o del mare per mancata o insufficiente depurazione e quindi vi è la presenza di sostanze chimiche o microrganismi. Questo potrebbe provocare reazioni negative sulla fauna, sull'agricoltura e quindi sugli alimenti, sull'acqua potabile, balneazione, navigazione. Inquinamento da sostanze azotate e fosforo utilizzate come fertilizzanti provocando così un aumento della flora marina, zone lacustri con alterazione della fauna idrica per riduzione di O2. Argomento 4 - I RIFIUTI I RIFIUTI sono, nel loro insieme, tutto quanto risulta di scarto o avanzo delle più svariate attività umane. La definizione normativa in Italia è data dal primo comma dell'art. 183 del decreto legislativo 3 aprile 2006 n. 152 (cosiddetto - Testo Unico Ambientale): "Qualsiasi sostanza od oggetto che rientra nelle categorie riportate nell'allegato A alla parte quarta del presente decreto e di cui il detentore si disfà o abbia deciso o

Abbiamo l'obbligo di disfarsi; indipendentemente dal fatto che il bene possa potenzialmente essere oggetto di riutilizzo (direttamente o previo intervento di manipolazione)".

La Comunità europea, con la Direttiva n.2008/98/CE del 19 novembre 2008 (Gazzetta Ufficiale Europea L.312 del 22 novembre 2008) li definisce rifiuti, e, in particolare, qualsiasi sostanza o oggetto di cui il detentore si disfà o abbia l'intenzione di disfarsi.

I rifiuti sono una questione di primaria importanza per l'igiene: essi attraggono fauna infestante come ratti, insetti, gabbiani, mosche portatrici di malattie; inoltre, un accumulo di rifiuti provoca cattivi odori e ha un impatto negativo sul benessere di chi vi si trova vicino. Sono fonte primaria di inquinamento ambientale e climatico, provocando un rischio per la salute umana e animale. Ultimo, ma non meno importante, è l'aspetto estetico: i cumuli di rifiuti rovinano paesaggi, turismo, benessere psichico.

el&economia.CATEGORIE DI RIFIUTICategorie indicate dall'Allegato A:Residui di produzione o di processi industriali o di procedimen an nquinamento.a. Prodo fuori norma ovvero scadu ovvero di cui il detentore non si serve più.b. Sostanze accidentalmente cadute o riversate ovvero contaminate o insudiciate.c. Qualunque sostanza, materia o prodo o che non rientri nelle categorie sopra elencate; peraltro, sono di un'ampiezza (ind. considerazione sopra u o dell'ul ma categoria, residuale e sostanzialmente onnicomprensiva) tale che la nozione devericavarsi, in defini va, dal fa o che il detentore se ne disfi (ovvero intenda o debba farlo). Dove l'a o di "disfarsi" di unogge o, è da intendersi (secondo la Circolare del Ministero dell'Ambiente 28.06.1999) come l'avvio dell'ogge omedesimo a recupero o smal mento. RIFIUTI URBANI RIFIUTI SPECIALII rifiu vengono classifica , in base all'origine, in e ovvero, in base alle loro

Cara Eris, che diRIFIUTI PERICOLOSI RIFIUTI NON PERICOLOSI pericolosità, in e .RIFIUTI URBANI =Rifiu domes ci, an
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Scienze mediche MED/42 Igiene generale e applicata

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher lisaferr di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Igiene e medicina sociale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Turi Edoardo.
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