Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
• CHE COS'E' IL WORLD WIDE WEB?
è
Il WWW una sorta di ragnatela, dove qualsiasi documento può essere raggiunto. Per
è
poter pubblicare una pagina web necessario avere un dominio (identificato dal
nome del sito + l'estensione geografica/caratteristica) -> dal momento della
è
pubblicazione, la pagina diventa raggiungibile da tutti sul web. Per navigare nel
è
web necessaria una "barca", ovvero un browser, un software che raggiunge l'URL
(Uniform Resource Locator), ovvero l'effettivo indirizzo che fa arrivare a ciò che
cerchiamo. 31 Appunti di Marta Cavagnini | @hellonotez su Etsy
LE "ERE" DEL WEB
1. Web 1.0 (dagli albori fino al 2000) -> definito come “read only web”, era
caratterizzato da siti di puri contenuti, statici, aggiornati poco
à
frequentemente, privi di multimedialit . Erano siti di pura consultazione, non
à
c’era possibilit d’interazione.
2. Web 2.0 (2000-2005) -> detto “read & write web”, consente ai visitatori del
sito di interagire e partecipare alla creazione di contenuti. è
3. Web 3.0 (2006-2016) -> detto “read, write & execute web”: il web dove trova
spazio l’intelligenza artificiale, software in grado di interagire in autonomia
con i visitatori. è
4. Web 4.0 (2016-oggi) -> detto “real time interactive web”, il web che
interagisce con i visitatori grazie a tecniche di intelligenza artificiale e lo fa in
tempo reale, consentendo di fruire di contenuti interattivi immediati.
à à »
5. Non sappiamo come sar il Web 5.0, forse sar il «decision making web ,
quello con il quale interagiremo in tempo reale, ma lo sviluppo dell’intelligenza
à à
artificiale sar giunta ad un livello tale che prender decisioni autonome per
nostro conto.
Il commercio elettronico, noto anche come e-commerce, mosse i primi passi negli
anni Settanta, quando iniziarono a instaurarsi le prime reti commerciali. In quel
periodo si formò e consolidò l’idea che le reti e il formato digitale avrebbero potuto
incidere molto sui processi commerciali, sebbene ancora non si sapesse
esattamente come. Fu la diffusione del web a constentire la nascita e lo sviluppo del
commercio elettronico così come lo conosciamo oggi.
I NUMERI DELL'E-COMMERCE
Nel mondo, oggi l’e-commerce vale 4.938 miliardi di dollari, e si stima possa
è
raggiungere i 7.391 miliardi di nel 2025. L'Asia (in particolare la Cina) il principale
mercato, con 2.913 miliardi di dollari ( la sola Cina ha un valore delle vendite di circa
2.572 miliardi di dollari), seguita dagli Stati Uniti con poco più di 938 miliardi di dollari.
I MODELLI DELL'E-COMMERCE
Business-to-Business (B2B) -> modello in cui le transazioni avvengono tra
• aziende. Le transazioni avvengono tramite market place o tramite il portale
di un’azienda che vende direttamente i propri prodotti ad altre aziende.
Business-to-Customer (B2C) -> modello secondo il quale un’azienda vende
• prodotti e servizi a un consumatore privato (retail). Le transazioni avvengono
ì …)
tramite market place (es. Amazon, Booking, Zalando, Yoox, o
32 Appunti di Marta Cavagnini | @hellonotez su Etsy
direttamente tra azienda e consumatore qualora l’azienda nel sito sito web
à
inserisca la possibilit di effettuare ordini online.
Customer-to-Customer (C2C) -> modello in cui le transazioni avvengono tra
• privati, in generale tramite il market place di un soggetto terzo che agisce da
intermediario e garante della correttezza delle transazioni (es. Ebay, Subito,
Vinted).
Mobile-to-Customer (M2C) -> modello in cui la transazione, per almeno uno
• dei due soggetti, avviene tramite strumento mobile, come smartphone o
è é è
tablet. Non un vero e proprio modello perch la differenza non nella
tipologia di relazione commerciale, ma nel mezzo con il quale viene
effettuata. è
Customer-to-Business (C2B) -> modello in cui il privato a vendere ad
• è à
un’azienda: si sviluppato di recente grazie allo sviluppo delle capacit di
registrazione di video e foto che possono interessare aziende di
comunicazione e media (TV, Youtube, ecc.).
Business-to-Administration (B2A) -> modello in cui un’impresa vende online
• prodotti e servizi per esigenze amministrative e legali verso la Pubblica
Amministrazione.
Customer-to-Administration (C2A) -> analogo al B2A, ma in questo caso sono
• consumatori privati (solitamente professionisti) a offrire prodotti e servizi
alla PA. è
In una società sempre più interconnessa e con servizi digitali in continua crescita
imprescindibile disporre di strumenti adeguati di identificazione degli utenti, così
è
come nel mondo reale necessario poter attribuire un’identità verificabile agli
individui. LIVELLI DI SICUREZZA
ù
Livello 1: livello pi basso, consiste nello username e in una password scelti
1. dall’utente. Adatto per collegarsi a un sito per effettuare
consultazioni/download di documenti non riservati, richieste di informazioni,
ù
apertura ticket di assistenza e pi in generale interazioni con le aree
pubbliche del sito.
Livello 2: livello intermedio, consiste in uno username e una password scelti
2. ò
dall’utente con l’aggiunta di un ulteriore fattore di autenticazione, che pu
essere lo SPID o tramite la richiesta all’utente di inserire un codice
temporaneo e monouso di accesso (OTP, One Time Password) ottenuta da
È
una app o inviato all’utente al momento. il livello con il quale si accede alla
maggior parte dei servizi on-line della PA e delle Istituzioni.
Livello 3: livello alto, consiste in uno username e una password scelti
3. dall’utente con l’aggiunta di un ulteriore fattore di autenticazione basato su
certificati digitali, come lo SPID o una smart card o un token rilasciato
È
dall’ente/impresa che concede l’accesso. il livello con il quale si accede a
servizi riservati (per esempio l’home banking) o dispositivi (trasferimenti di
à è
denaro) e, in caso di abusi d’identit nell’accesso c’ un rischio di subire danni
gravi. 33 Appunti di Marta Cavagnini | @hellonotez su Etsy
SPID: SISTEMA PUBBLICO IDENTITA' DIGITALE
Nel 2013 Stefano Quintarelli (imprenditore e deputato) propone di realizzare un
sistema di identificazione digitale che possa garantire l’accesso a qualsiasi servizio
web con certezza dell’identità del richiedente l’accesso e integrabile al sistema
europeo. Nasce quindi lo SPID, Sistema Pubblico di Identità Digitale, che oggi conta
è
più di 31 milioni di identità rilasciate. Con lo SPID possibile:
• accedere ai servizi delle PA, delle istituzioni, degli enti pubblici e privati e delle
imprese che lo adottano come sistema di identificazione;
• ottenere documenti e marche da bollo digitali a valore legale;
• firmare atti e contratti a valore legale senza necessità di disporre di firma
elettronica qualificata.
Il rilascio delle credenziali avviene tramite gestori accreditati, che verificano la
reale identità del richiedente con un processo di riconoscimento sicuro del soggetto,
anche a distanza. E-GOVERNMENT
è
La Pubblica Amministrazione (PA) l’insieme di apparati, strutture e procedure con
le quali vengono studiati, predisposti ed erogati i servizi al cittadino, si riscuotono i
è
tributi e vengono amministrati i beni della comunità. L’evoluzione digitale della PA
nota con il termine e-government. Con e-government ci si riferisce all'uso delle
tecnologie dell’informazione e della comunicazione nelle Pubbliche
Amministrazioni, coniugato a modifiche organizzative e all’acquisizione di nuove
competenze al fine di migliorare i servizi pubblici e i processi democratici e di
rafforzare il sostegno alle politiche pubbliche.
PRINCIPI PORTANTI
Digitale per definizione -> le PA dovrebbero fornire servizi digitali come
• opzione preferibile, pur mantenendo aperti altri canali per chi non dispone
à
di una connessione a internet per scelta o per necessit .
Principio “una tantum” -> le PA dovrebbero evitare di chiedere ai cittadini e
• à
alle imprese informazioni gi fornite.
à à
Inclusivit e accessibilit ->le PA dovrebbero progettare servizi pubblici
• digitali che siano per definizione inclusivi e che vengano incontro alle diverse
esigenze delle persone, per esempio degli anziani e delle persone con
à
disabilit .
Apertura e trasparenza -> le PA dovrebbero scambiarsi le informazioni,
• permettere a cittadini e imprese di accedere ai propri dati, di controllarli e di
correggerli; permettere agli utenti di sorvegliare i processi amministrativi
34 Appunti di Marta Cavagnini | @hellonotez su Etsy
che li vedono coinvolti; coinvolgere e aprirsi alle parti interessate nella
progettazione e nella prestazione dei servizi.
Transfrontaliero per definizione -> le PA dovrebbero rendere disponibili a
• livello transfrontaliero (anche in altri Paesi UE) i servizi pubblici rilevanti e
à
impedire un’ulteriore frammentazione, facilitando in tal modo la mobilit
all’interno del mercato unico.
Interoperabile per definizione -> i servizi pubblici dovrebbero essere
• progettati in modo da funzionare senza problemi e senza soluzione di
à à
continuit in tutto il mercato unico e al di l dei confini organizzativi, grazie alla
libera circolazione dei dati e dei servizi digitali in tutta la Commissione
Europea.
Fiducia e sicurezza -> le PA dovrebbero realizzare i servizi secondo il
• »
principio di «security by design , ovvero la protezione dei dati personali e
della sicurezza informatica devono far parte della progettazione.
PIANO TRIENNALE PER L'INFORMATICA DELLA PA
è
L’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID) l’agenzia governativa italiana costituita nel
2012 dal governo Monti. E’ un’istituzione sottoposta ai poter di indirizzo e di vigilanza
è
del Presidente del Consiglio dei Ministri. La missione dell’AgID garantire la
realizzazione degli obbiettivi dell’Agenda digitale italiana e contribuire alla
diffusione dell’utilizzo delle tecnologia dell’informazione e della comunicazione,
favorendo l’innovazione e la crescita economica. Ogni 3 anni, AgID pubblica il “Piano
triennale per l’informatica nella Pubblica Amministrazione”, con il quale definisce
gli obiettivi da