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attraverso LA TEORIA DEI TIPI
=studio iconografico che conduce alla scoperta del significato che è sottolineato da un determinato stile che
permette di risalire all’origine del fenomeno, questo consente L’INTERPRETAZIONE.
La storia dei tipi consente di individuare anche l’interpretazione di un’opera per determinarne il suo
significato anche quando non abbiamo come riferimento il testo letterario. La fonte dell’interpretazione è
costituita dalla facoltà conoscitiva e dal patrimonio conoscitivo del soggetto che compie l’interpretazione dalla
nostra esperienza di vita, dal nostro sapere letterario. Panofsky poneva il problema del rapporto tra singola
opera e linea di sviluppo generale, individuando in questo rapporto circolare un circolo metodico fondato su un
rapporto tra singola opera e conoscenza generale.
Il saggio del 1932 costituisce la base della successiva codificazione dell’iconologia da parte di Panofsky come
quel ramo della storia dell’arte che si occupa del soggetto o del significato delle opere d’arte.
Secondo lui la storia in quanto definibile come tale è un’unità totalizzante questa unità è percepibile
attraverso uno spirito della storia che interpreta in modo più generale e globale ciò che l’opera d’arte
esprime. Essa oltre al senso del significato e il senso del fenomeno ha in se un valore più globale, che la
presuppone: storia dello spirito caratterizzata da elementi immutabili.
Collaborazione tra Saxl e Panofsky
Le ricerche di Panofsky erano indirizzate prima del viaggio negli Stati Uniti al rapporto tra forma e contenuto e
all’esigenza di una considerazione unitaria dell’opera d’arte attraverso continuità e variazioni stilistiche e
iconografiche, rapportando il tutto al contesto storico-ambientale. In un’opera d’arte la forma non può essere
disgiunta dal contenuto.
Fra gli studi più significativi del suo periodo amburghese si colloca il saggio Hercules am Scheidwege che pone
le premesse per i sviluppi teorici della sua opera negli Stati Uniti. In questo studio l’immagine è legata alle idee
sulla morale. Nell’introduzione si trova formulata per la prima volta la sua idea sullo studio del contenuto,
concepito come elemento fondamentale del procedimento artistico.
Negli anni della Repubblica di Weimar, Panofsky getta le basi per la sua identificazione di studioso che
contribuì al cambiamento dell’orientamento estetico della storia dell’arte, trasformandola in disciplina
umanistica, che non si ferma alla storia dell’arte ma anche a tutte le altre discipline che sono confinanti ad essa.
Si reca negli Stati Uniti anche prima del 1933
= anno del trasferimento del Warburg Istitute a Londra.
Nel 1931 venne chiamato nella New York University, accolto da Meiss, Panofsky insegna all’Istitute of Fine
• Arts della NY University e nel 1935 diviene membro della scuola di studi storici dell’Istitute di Princeton.
Nel 1932 aveva pubblicato in Germania il suo saggio Sul problema della descrizione e interpretazione del
• contenuto di opere d’arte figurative, la sua prima formulazione della enunciazione teorica del metodo
iconologico.
Nel 1933 insieme a Saxl con il quale aveva già collaborato in occasione del saggio del 23 Durers Melancholia,
• pubblicava nella rivista newyorchese Metropolitan Museum Studies il saggio dal titolo Classical Mythology in
Medieval Art che si pone come una dichiarazione di continuità della tradizione warburghiana sul tema
privilegiato del Nachleben dell’antichità. Già nel suo saggio Rinascimento dell’Antichità Saxl aveva messo a
fuoco alcuni aspetti delle ricerche sulla sopravvivenza dell’antico promosse da Warburg. Il saggio del 33
presentava una diversità: il problema della sopravvivenza dell’antico veniva discusso in rapporto
all’arte medioevale.
Il Medioevo era considerato come momento delle sopravvivenze dell’antico, era stato considerato dagli studi di
Warburg come spazio culturale e temporale di continuità della tradizione iconografica classica in
contrapposizione al Rinascimento inteso come pensava Buckhardt. Il saggio del 33 costituisce l’ultima
pubblicazione del sodalizio dei due studiosi che definirono i loro destini in quell’anno.
-Panofsky si trasferisce definitivamente in America
- Saxl a Londra nel 33 con il materiale del Warburg Istitute
Il saggio Classical Mythology in Medieval Art del 33 è frutto di ricerche dei due studiosi e ne rivela gli interessi.
La sopravvivenza attraverso il Medioevo della tradizione filosofica, letteraria, artistica di matrice classica e delle
figurazioni antiche, avveniva in forme diverse da quelle poi ripristinate nell’età successiva quella rinascimentale
che opera una reinvenzione della classicità.
Il saggio si occupa dell’illustrazione mitologica,astrologica,delle figurazioni planetarie. Si può rivelare una
continuità dei contenuti della tradizione mitologica astrologica attraverso la sopravvivenza dei testi e viceversa
una trasformazione dello stile nel senso di assimilazione delle forme al linguaggio medievale
Le forme dell’illustrazione mitologica astrologica cambiavano perdendo il riferimento originario all’antico. Si
arriva a un processo di separazione tra forma e contenuto classico che verrà definito da Panofsky PRINCIPIO DI
DISGIUNZIONE.
I mutamenti della forma potevano comportare una perdita o travisamento dei contenuti classici. Es. Rilievi
di S.Marco a Venezia. l’uno raffigurava Ercole con il cinghiale caledonio, il secondo si basava sul prototipo
classico assumendone lo schema, in realtà presenta una rielaborazione rispetto al modello che però manca di
comprensione del soggetto mitologico. Il rilievo medioevale è una rilettura in chiave cristologica dell’immagine
e del soggetto classico il cinghiale viene trasformato in cervo, emblema ricorrente dell’anima cristiana mentre un
drago schiacciato sotto i piedi sta a significare il male debellato. In altri casi si giunge a un travisamento delle
immagini mitologiche per via di corruzioni o errate interpretazioni testuali.
Sulle tracce di Franz Boll i due autori ripercorrevano le linee portanti della tradizione astrologica dalla
Mesopotamia alla Grecia. La tradizione astrologica offriva un’ampia articolazione, nello spazio e nel tempo di
diverse culture, al fine di individuare le linee e modi di trasmissione dell’eredità classica attraverso le immagini,
sconfinando oltre gli interessi storico-artistici. È nella storia dell’arte che le ragioni di mutamento stilistico si
rivelavano legate al dato iconografico.
Il Rinascimento e la Nascita della Coscienza Storica
Il Rinascimento non fu semplicemente una "rinascita" dell'arte e della cultura classica, ma, come giustamente
evidenzi, diede luogo alla consapevolezza della distanza storica tra passato e presente. Questa consapevolezza fu
il fondamento ella coscienza storica moderna. Gli umanisti rinascimentali iniziarono a percepire l'antichità non
come un'età immediatamente accessibile o continua, ma come un'epoca distinta, con le sue proprie leggi e valori.
Questo approccio critico verso le fonti e la periodizzazione fu un passo rivoluzionario.
Fritz Saxl: La Storia delle Immagini come Storia delle Idee
Nella speculazione di Fritz Saxl, l'interesse primario rimane profondamente storico. Egli si concentra sul cogliere
la storia delle immagini non come mera successione di stili, ma come storia delle idee (Geistesgeschichte). Saxl,
allievo e collaboratore di Warburg, era interessato a come le immagini, i motivi e i simboli sopravvivono e si
trasformano attraverso i secoli, pur mantenendo un nucleo di significato che si evolve. Il suo approccio è
orientato a individuare la continuità e la variazione nel tempo delle forme visive, spesso radicate in un substrato
culturale e religioso profondo, che trascende le epoche. Per Saxl, le immagini sono veicoli di pensiero, capaci di
"migrare" e adattarsi a nuovi contesti, pur portando con sé una memoria del loro passato.
Erwin Panofsky: Il Superamento della Disgiunzione e lo Sviluppo Lineare
Erwin Panofsky, pur muovendosi nel solco della tradizione warburghiana (da cui prende il concetto di
"sopravvivenza dell'antico" o Nachleben der Antike), mostra una prevalente tendenza all'inquadramento della
problematica teorica secondo un processo lineare. La sua metodologia mira al superamento del principio di
disgiunzione, ovvero la separazione tra forma e contenuto, tra ciò che un'opera rappresenta e il suo significato
più profondo. Panofsky cerca di unificare questi aspetti attraverso la sua metodologia iconologica, dove i tre
livelli di interpretazione (pre-iconografico, iconografico, iconologico) portano a cogliere il "significato
intrinseco" dell'opera, espressione di una Weltanschauung.
Il saggio di Panofsky del 1934 (pubblicato postumo nel 1996), in cui affronta il rapporto tra Rinascimento,
Manierismo e Barocco, è un esempio chiaro della sua volontà di sistematizzare e periodizzare gli stili. In questo
lavoro, egli polemizza con le teorie di Heinrich Wölfflin (il quale aveva teorizzato una distinzione netta tra
Rinascimento e Barocco basata su categorie formali opposte) e anche, in parte, con l'approccio più "continuista"
e meno rigido nella periodizzazione di Warburg. Panofsky cerca di definire le transizioni stilistiche in modo più
organico e concettuale.
Il saggio del 1936 su Nicolas Poussin, pubblicato nel volume in onore di Ernst Cassirer, è emblematico. La scelta
di un pittore classicista come Poussin e del soggetto del suo dipinto del Louvre ("Et in Arcadia Ego", che
Panofsky interpretò brillantemente) è significativa per almeno due motivi:
La Sopravvivenza dell'Antico nell'Arte Post-Rinascimentale:
Poussin è l'incarnazione dell'artista che, pur operando nel XVII secolo, continua a reinterpretare i temi e le forme
dell'antichità classica, mostrando come l'antico non sia solo "rinato" nel Rinascimento, ma continui a vivere e
trasformarsi.
Lo Sviluppo del Tema dell'Arcadia: Panofsky approfondisce un tema iconografico complesso e multiforme come
l'Arcadia, che aveva già affrontato in quegli anni. Attraverso l'analisi del dipinto, egli delinea il rapporto tra testo
e immagine, seguendo la tradizione warburghiana che enfatizzava l'importanza delle fonti testuali per la
comprensione delle immagini.
In sintesi, mentre Saxl tende a cogliere la fluidità e le metamorfosi delle idee attraverso le immagini nel tempo,
Panofsky cerca di costruire un sistema interpretativo più strutturato che permetta di superare le dicotomie e di
cogliere i significati più profondi e le interconnessioni tra le diverse fasi dell