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DOPPIA ARTICOLAZIONE
1. Seconda articolazione -> prive di significato (sillabe /foni e fonemi / tratti distintivi)
2. Seconda articolazione -> con significato (parole)
Morfologia = livello di analisi che studia come sono fatte le parole e le parole nuove, si occupa di capire quali forme possono o non possono assumere le parole e le regole di formazione delle parole; quali sono le informazioni lessicali e grammaticali delle parole e come si formano le nuove parole.
Parola: è un concetto istintivo per i parlanti di una lingua ma è un concetto piuttosto complesso
- parola come occorrenza, contare tutte le parole come unità separate in cui alcune unità si ripetono o si assomigliano
- lessema contare parole come unità astratta del lessico mentale a cui si riconducono le forme concrete della frase. Il lessema si scrive in maiuscolo. Rappresentante astratto di tutte le forme esse.
- forma (essa) forma concreta con cui il lessema si manifesta nell'atto di parole, ad esempio "mia" e "miei" sono
Due forme del lessema MIO
Il concetto è molto di cile perché le parole variano moltissimo sia dal punto infralinguistico (dentro una lingua) sia per come variano le parole dal punto di vista interliguistico (tra una lingua e l'altra)
Es. in italiano ci sono vari tipi di parole, alcune semplici e altre strutturalmente complesse ed erivate da 1 o più processi di formazione delle parole.
Classificazione delle parole per appartenenza:
- Per categoria di classi di parole:
- variabili e invariabili;
- aperte e chiuse;
- sottoclassi e tratti semantici.
- Classi di parole:
- parti del discorso;
- categorie sintetiche;
- categorie lessicali.
- Per tipo di struttura interna:
- Semplici
- Complesse
Nella tradizione classica greca si individuavano unità linguistiche: lettere, parola e frase. Le grammatiche greche sono fortemente basate sulle parole. Le parole appartengono a diverse parti del discorso.
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Dioniso trace individua 8 classi di parole:
- Nome e aggettivi2. Verbi3. Participio4. Articolo5. Pronome6. Preposizione7. Avverbio8. CongiunzioneDivisione adottata dalle grammatiche latine ma viene cambiato l'articolo con l'interiezioneIl sistema occidentale di divisione in classi non è universale e non vale per tutte le lingue.- Aggettivi: alcune lingue non hanno classi x gli aggettivi e vengono resi attraverso altre classi di parole come verbi o nomi= sembrano essere le uniche due classi universali; in alcune lingue è confusa la distinzione nome-verbo, per cui lo stesso elemento in base alla posizione in cui si trova può assumere la funzione di nome o di verbo.- Alcune lingue presentano classi a classi catoriI classi catori sono elementi che devono accompagnare il nome- Le classi possono mutare nel tempoClassi variabili: assumono forme diverse = si ettono quando compaiono in una frase.1. Nomi: casa case2. Verbi: amare amo amerai3. Aggettivi: brutto brutti brutta4. Articoli il lo la5. Pronomi: io me noi
- Avverbi: allora
- Preposizioni: a
- Congiunzioni: anziché
- Interiezioni: ohibò
- Nomi [N]
- Avverbi [avv]
- Aggettivi [agg]
- Verbi [v]
- Articoli
- Pronomi
- Preposizioni
- Congiunzioni
- Interiezioni
- (testa, cane, rosso..) = osservando le parole semplici notiamo che, in maniera diversa, ma è possibile un analisi che permette di trovare delle sottounità che portano significato. Unita intermedia dotata di significato chiamata MORFEMA. (Es. cane- parola bimorfemica semplice,
- Parole derivate= parole che partono da una parola semplice ed aggiungono un elemento riconoscibile e analizzabile nella parola ma LEGATO (testona, canile, rosseggiare...)
- Parole composte= composte da più parole semplici (testarossa, pescecane, capou cio)
- Morfema plurale in inglese:
- (s) dopo consonanti sorde
- (z) dopo consonanti sonore e vocali
- (iz) dopo consonanti stridenti
- In (in+ abile)
- Ir (ir+ ragionevole)
- Il (il+ logico)
- Im (im+ pensabile)
- Flessione: il verbo andare ha 2 radici suppletive 1. Vad- 2. And-
- Derivazione: 1. acqua- idrico 2. Fuoco- pirico
- Declinatio naturalis: variazione delle parole necessaria quando le parole assumono funzioni eposizioni diverse nella frase -> ora detta essione
- Declinatio voluntaria: vanno arricchire il lessico e formano nuove parole
- Formazione delle parole:
- Derivazione: avviene quando prendo una parola e aggiungo un morfema legato che crea un nuovo lessema, questo a sso può essere collegato .prima = pre sso (es. ex; stra) .dopo=su sso (es. mente; oso) .in mezzo= In ssi
- Composizione: va a unire in vario modo due parole esistenti formando un nuovo lessema complesso
- Flessione: ambito della morfologia che studia le parole come forme esse di un lessema e non come nuovi lessemi; dota una parola di informazioni grammaticaliche relative alle categorie grammaticali che le parole devono avere quando compaiono in un determinato punto della frase. (A di erenza delle classi in cui si trovano si ettono in maniera di erente)
- Genere
- Numero
- Caso
- CASO:
- Nominativo -> marca il soggetto
- Accusativo -> marca l'oggetto diretto
- Genitivo -> complemento di specificazione
- Dativo -> complemento di termine
- Casi locativi - si applica ai nominali e ci dice la funzione sintattica di un nome all'interno di una frase.
- PERSONA:
- Prima, seconda, terza -> agisce sui pronomi e verbi
- 1 e 2 persona corrispondono al destinatario e il mittente = elementi indispensabili per l'atto comunicativo = sono prioritarie
- 3 persona corrisponde a un elemento estero dall'atto comunicativo, può non esserci
- La persona è una categoria deittica = un elemento deittico è portatore di una referenza variabile -> la referenza varia a seconda di chi pronuncia la frase (es. soggetto "io" "tu"; avverbi di luogo; avverbi di tempo "oggi" "domani")
- TEMPO:
- Presente, passato,
miClassi invariabili: rimangono le stesse in ogni contesto
Classi aperte: classi che si espandono facilmente con neologismi.
Categorie lessicali maggiori:
Classi chiuse: classi formate da un numero finito e limitato di elementi
Categorie lessicali minori:
07/11 CLASSIFICAZIONE DELLE PAROLE - per appartenenza:
Ogni lingua ha il proprio sistema di classi di parole
Parole variabili o invariabili
Parole aperte o chiuse
Sottoclassi di parole definite da tratti semantici - per struttura interna
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Semplici
›can‹= radice lessicale ›e‹=indica il singolare = (can+e) (il + è il con nedi morfema). Sono costituite da un morfema lessicale radicale + uno o più morfemigrammaticali essivi.
• MORFEMA= unita minima della lingua dotata di signi cato. Il signi cato può essere:
• Lessicale = can - signi cato ›cane‹ = morfema lessicale
• Grammaticale = e - indica singolare = morfema grammaticaleverbi
Nel caso dei è presente il tema verbale la desinenza essiva; il tema verbale è formato dauna radice + vocale tematica (es. amare= ›am‹ - radice + ›a‹ - vocale tematica -> tema verbale +›re‹ - desinenza essiva ) solitamente parole trimorfemiche
• Morfemi liberi = indipendenti sintatticamente, parole costituite da un solo morfema. (Es. ieri)
• Morfemi legati = morfemi che non possono essere soli, devono sempre essere accostati aqualcosa ( es. ›s‹ del plurale)
2.
Complesse = derivano dalle parole semplici attraverso dei processi che creano nuovi lessemi.
astratto-concreto
Distinzione dei morfemi:
Nella fonologia il fonema è il livello astratto, il fono e l'allofono sono il livello concreto;
Generalmente un morfema è rappresentato da un solo morfo=> come un fonema è rappresentato da un solo fono. Ma in certi casi più morti fanno a capo ad un unico morfema= allomor a.
I tre morfemi sono detti allomor poiché hanno distribuzione complementare come gli allofoni.
Articolo maschile italiano:
Si presenta con
i due allomor ›I‹ - ›Gli‹ sono due forme libere che compaiono a seconda del tipo di parola che viene dopo.
Pre sso negativo -in compare in forme diverse a seconda di come comincia la parola a cui si unisce:
Il suppletivismo è un caso particolare di allomor a (non riconducibile a regolarità di carattere fonologico) che si verifica quando all’interno di una serie morfologica abbiamo radicali diversi:
Il suppletivismo forte è l'alternanza dell’intera radice (es. Chieti - teatino)
Il suppletivismo debole è molto simile all’allomor a tradizionale, tra i membri c’è una base riconoscibile (es. Piacenza - piacentino).
Pagina 26 di 48fi fi fl fl fi fi fi fi fi fi fi fl fi ffi fi fi fi8/11FORMAZIONE DELLE PAROLE:Divisione secondo
Varrone:
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futuro• Serve a collocare l'evento rispetto al momento in cui ne parlo• Opposizione fondamentale (in italiano) è tra passato e non passato e c'è unione tra presente e futuro6. MODALITA'/ MODO :- Assertivo- Non assertivo -> ordini, domande, ipotesi• Esprime l'atteggiamento del parlante nei confronti di ciò che sta dicendo• modi:Le modalità possono e