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A N

Gianni legge questi libri

F

SN SV

SN SP V SN

Art. N Art. N

P SN

A N

La lettura di questi libri migliora la mente

In 2) SN è molto più complesso di quello in 1). i SV invece sono costituiti in modo analogo cioè da un

V e da un SN. In generale quando il verbo è bivalente esso è la testa di un SV che contiene almeno un

SN che possiamo chiamare il complemento oggetto.

il soggetto di 2) è un SN che contiene un altro SN e un SP che è costituito dalla preposizione "di" e da

un altro SN. L' SN "questi libri" è lo stesso che funge da complemento oggetto nel SV di 1). SN "questi

libri" è il complemento del N "lettura" in 2) come è il complemento del V "leggere" in 1). Questa è

un'importante analogia tra la struttura dei SV e quella dei SN la cui testa è un nome, come "lettura",

derivato da un verbo, come "leggere".tuttavia in 2) non si riesce rappresentare bene il fatto che "questi

libri" è il complemento di "lettura" allo stesso modo in cui "questi libri" è complemento di "legge" in

1).

il complemento è presente in tutti e quattro i tipi di sintagmi che abbiamo esaminato: SN, SV, SP, SA.

in 2) l'SN "questi libri" è introdotto dalla preposizione "di" che è il complemento del N "lettura".

Questa relazione tra testa e complemento può essere rappresentata con un sintagma di livello

intermedio tra la testa "lettura" e l'intero SN "la lettura di questi libri". Per rappresentare questa 36

categoria di livello intermedio si può usare il simbolo N con una barra sovrapposta, N'. La categoria N'

si combina poi con l'articolo "la" per formare il SN "la lettura di questi libri":

SN

Art. N'

N SP

P SN

A N'

N

la lettura di questi libri

Anche il dimostrativo "questi" svolge la stessa funzione dell'articolo "la" in "la lettura": "questi" è in

rapporto paradigmatico con l'articolo "i" ["i libri", "questi libri" ma non "* i questi libri").

sia gli articoli che i dimostranti svolgono la funzione di specificatore del SN. quindi diremo che nel SN

"la lettura di questi libri", "la" è lo specificatore, "lettura" la testa e "questi libri" il complemento.

l'intero SN (specificatore, testa e complemento) può anche essere rappresentato come N'' (leggi: "N due

barre"); la testa più il complemento sono rappresentati come N'; la sola testa come N.

come i SN, anche i SV, i SA e i SP hanno uno specificatore,una testa e un complemento. Possiamo

esprimere mediante un'unica formula questa analogia di struttura tra i quattro sintagmi, utilizzando la

lettera X che può stare per una qualunque delle categorie N,V,A e P, e le "barre" per indicare i vari

livelli strutturali del sintagma, o livelli di proiezione: il livello più basso è quello costituito dalla sola

testa e si indica con X; il livello immediatamente superiore è costituito dalla testa più il complemento e

si indica con X'; il livello più alto è costituito dallo specificatore e da X' e si indica con X''. otteniamo

così lo "schema X-barra":

X''

Spec(ificatore) X'

X Comp(lemento)

Le frasi:

- " a mezzanotte, il poliziotto catturò il ladro davanti alla casa che aveva appena svaligiato"

Non tutti i gruppi di parole che chiamiamo frasi esprimono un senso compiuto ad esempio "che aveva

appena svaligiato" e non tutte le espressioni di senso compiuto sono gruppi di parole ad esempio 37

"Gianni!" ha senso compiuto.

la differenza che esiste tra i gruppi di parole chiamati "frasi" e gli altri tipi di gruppi di parole è che solo

le frasi sono composte di soggetto e predicato. Il rapporto soggetto/predicato è un rapporto di

dipendenza reciproca.

La testa, abbiamo visto, è l'unico elemento necessario del gruppo di parole: non c'è dipendenza

reciproca tra testa e gli altri elementi che chiameremo modificatori, perchè la testa può esserci anche

senza i modificatori, mentre i modificatori non possono esserci senza testa.

prendiamo due espressioni:

- l'albero è verde

- l'albero verde

La prima è una frase, la seconda un sintagma nominale. Un'espressione come "*l'albero è", è sentita

come malformata. Se dico invece "l'albero" è perfettamente ben formato mentre "verde" non lo è:

questo accade perché la prima delle due espressioni contiene la testa del gruppo, mentre la seconda

contiene solo il modificatore.

ciò che è sempre necessario è la presenza di una struttura soggetto/predicato che può realizzarsi in modi

diversi. I gruppi di parole di tipo frasale si distinguono dagli altri tipi gruppi di parole perché

contengono una struttura predicativa cioè un soggetto e un predicato.

Esistono tre tipi di entità che sono genericamente chiamate "frasi":

1)- espressioni di senso compiuto che sono gruppi di parole con struttura predicativa. ex.l'albero è

verde

2)- espressioni di senso compiuto che non sono gruppi di parole e non hanno una struttura predicativa.

ex. Gianni!

3)- strutture predicative che non sono espressioni di senso compiuto. ex.”che aveva appena svaligiato”.

Intendiamo proposizione come equivalente a "frase con struttura predicativa".

Tipi di frasi:

una frase può essere semplice o complessa. Quella semplice non contiene altre frasi, quella complessa

si. Il rapporto tra le frasi semplici che costituiscono una frase complessa può essere di coordinazione o

di subordinazione.

nella frase: " Gianni è partito e Maria è rimasta a casa", le due frasi sono coordinate. Nella frase "a

mezzanotte, il poliziotto catturò il ladro davanti alla casa che aveva appena svaligiato"; "a mezzanotte,

il poliziotto catturò il ladro davanti alla casa" è la frase principale e " che aveva appena svaligiato" e la

frase subordinata. La frase principale in questo caso è una frase indipendente. Le frasi indipendenti

sono sempre principali ma non sempre le frasi principali sono anche indipendenti. Ad esempio in

"Gianni crede che Paolo abbia mentito" "Gianni crede" è principale ma non indipendente.

Le frasi semplici possono essere classificate in base a: dipendenza, modalità, polarità, diatesi e

segmentazione.

◊ - Dipendenza: le frasi possono essere principali o dipendenti

◊ - Modalità: le frasi possono essere dichiarative, interrogative, imperative ed esclamative. La

distinzione è di tipo puramente sintattico e può non coincidere con il valore semantico o pragmatico.

sono due i tipi fondamentali di frase interrogativa:

Le interrogative "si-no" che richiedono solo una risposta si o no e le interrogative wh-, la cui sigla è

ricavata dalle lettere iniziali dei pronomi interrogativi dell'inglese. queste ultime interrogative

richiedono di specificare una determinata persona, cosa... per esempio: chi è partito?

◊ - Il punto di vista della polarità distingue le frasi affermative delle frasi negative.

◊ - Il punto di vista della diatesi distingue invece frasi attive delle frasi passive. 38

◊ - Il punto di vista della segmentazione oppone due tipi di frasi come le seguenti:

1) non avevo mai letto questo libro

2) questo libro, non lo avevo mai letto

L'elemento "questo libro" è collocato nella prima posizione nella seconda fase ed è separato dal resto

della frase con una pausa. La seconda frase è dunque divisa in due segmenti. In particolare questo caso

è un esempio di frase segmentata detta dislocata a sinistra. Un altro tipo di frase segmentata è per

esempio: "Gianni ho visto ieri, non Paolo". Questa è una fase focalizzata perché la parola Gianni è

pronunciata con un innalzamento di tono. ci sono poi le frasi a tema sospeso, dislocate a destra e scisse.

La caratteristiche delle frasi segmentate è che un determinato sintagma si trova in una posizione messa

in rilievo rispetto agli altri.

Ovviamente una frase non è solo dichiarativa, o solo principale, o solo affermativa... ma appartiene ad

un determinato tipo per ciascuno dei vari punti di vista.

Per ciascuno dei punti di vista discussi ora esiste una corrispondenza sistematica tra frasi di un

determinato tipo e frasi di un determinato altro: per esempio alla dichiarativa corrisponde un

interrogativa sì-no che differisce dalla dichiarativa soltanto per l'intonazione. A questo tipo di

corrispondenza sistematica tra frasi di tipo diverso si dà il nome di trasformazioni.

Le corrispondenze tra frasi attive e frasi passive sono che: il complemento oggetto della frase attiva è il

soggetto alla corrispondente passiva, il soggetto della frase attiva non deve essere espresso

obbligatoriamente nella fase passiva e, se è espresso, assume sempre la forma di un sintagma

preposizionale la cui testa è "da".

Nelle frasi interrogative wh- un argomento del verbo non compare nella stessa posizione della

dichiarativa corrispondente, ma all'inizio della frase. Se una frase interrogativa è complessa questo ha

l'effetto che un argomento può trovarsi in una frase semplice diversa da quella in cui si trova il verbo a

cui è collegato.

- Mario ha comprato il giornale

- Gianni mi ha detto che Mario ha comprato il giornale

La prima frase è semplice e se vogliamo porre una domanda su che cosa ha comprato Mario avremo

l'interrogativa wh-: "cosa ha comprato Mario?" in cui il secondo argomento del verbo "comprare" è

rappresentato dal pronome interrogativo "cosa".

La seconda invece è una frase complessa e la frase interrogativa corrispondente è: "cosa ha detto

Gianni che Mario ha comprato?". Qui il verbo “comprare” si trova nella frase dipendente. Non c'è

limite alla distanza alla quale si possono trovare il pronome interrogativo e il verbo cui esso è collegato

nella interrogativa wh-.si possono creare frasi come: "cosa ha detto Gianni che Pietro crede che Mario

abbia comprato?". Frasi come questa però difficilmente ricorreranno nell'esecuzione ma appartengono

alla competenza dei parlanti italiani. Queste frasi sono costruibili in base al meccanismo della

ricorsività.

secondo Chomsky ad un determinato livello, quello astratto, i vari

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A.A. 2022-2023
55 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/12 Linguistica italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher johnalbert64 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Linguistica generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Verona o del prof Cotticelli Paola.