CAP. 3 – ANALISI DELLA POSIZIONE E GESTIONE DEI TALENTI
3.1 Il processo di gestione dei talenti
Capitoli da 3 a 10 —> cuore del libro, nello specifico per quanto riguarda
reclutamento, selezione, formazione, pianificazione della carriera e
retribuzione. I manager considerano tradizionalmente queste attività come una
sequenza di passi:
1. Decidere quali posizioni occupare attraverso analisi delle posizioni,
pianificazione del personale e previsione.
2. Costruire un pool di candidati, reclutandoli all'esterno e all'interno
dell'azienda.
3. Ottenere moduli di richiesta di lavoro e magari sostenere dei colloqui iniziali
di "scrematura"
4. Usare strumenti di selezione quali test, colloqui, controlli delle referenze ed
(eventualmente) esami medici per identificare i candidati papabili.
5. Decidere a chi fare una proposta.
6. Orientare, formare e sviluppare i dipendenti, in modo che abbiano le
competenze per svolgere il loro lavoro.
7. Valutare i dipendenti per verificare il loro rendimento.
8. Retribuire i dipendenti in modo da conservarne la motivazione.
Il problema della visione per passi è duplice. Anzitutto, il processo in realtà non
è così lineare; ad esempio, la formazione (passo 6) non precede
necessariamente la valutazione (passo 7). È possibile infatti che la valutazione
serva per definire la formazione da fornire al dipendente. Quindi per prima
cosa, anziché considerare queste otto attività in una sequenza, è opportuno
vederle nella loro relazione. Il secondo problema è che concentrandosi soltanto
sui singoli passi si rischia di perdere la visione d'insieme; l'importante non sono
i passi di per sé, ma i risultati che si ottengono applicandoli insieme. Quindi è
fondamentale ricordare che tutti i passi devono essere finalizzati a un risultato
specifico (ad esempio, migliorare il servizio clienti). A conferma di ciò, oggi si
tende considerare le otto attività non separatamente, ma nell'ambito della
gestione dei talenti, che possiamo definire come l'attività olistica, integrata e
orientata ai risultati e agli obiettivi, di pianificazione, reclutamento, selezione,
sviluppo, gestione e retribuzione dei dipendenti. In parole povere, la gestione
dei talenti mira a inserire il lavoratore ("talento") giusto nella posizione giusta
al momento giusto. Che cosa significa in pratica? Il manager che adotta un
approccio di gestione dei talenti tenderà a intraprendere azioni come le
seguenti:
1. Partire dai risultati e chiedersi quali azioni di reclutamento, test, formazione
o retribuzione dovrà intraprendere per produrre nei dipendenti le competenze
necessarie a raggiungere gli obiettivi dell'azienda.
2. Trattare in modo interrelato attività quali reclutamento e formazione. Per
esempio, il manager sa che avere dipendenti con le abilità richieste dipende
tanto da reclutamento e formazione quanto dai test sui candidati.
3. Poiché la gestione dei talenti è olistica e integrata, potrebbe usare lo stesso
"profilo" di abilità, conoscenza e comportamenti richiesti ("competenze") per
formulare un piano di reclutamento per una posizione e per prendere le relative
decisioni di selezione, formazione, valutazione e retribuzione. (Supponiamo che
una delle abilità richieste a un ingegnere del software sia "progettare
applicazioni software complesse"; il manager potrebbe porte domande al
colloquio per valutare il candidato rispetto a questa abilità, formare il nuovo
dipendente per migliorarla, e poi valutare e ricompensare la persona sulla base
della padronanza dell'abilità).
4. Poiché la gestione dei talenti è integrata e orientata agli obiettivi, il manager
può suddividere i dipendenti in segmenti per concentrarsi più chiaramente
sulle necessità di ciascun segmento. Ad esempio, Accenture raccomanda di
identificare i dipendenti "mission critical" dell'azienda e poi di gestirne
selezione, sviluppo e compensi separatamente dagli altri dipendenti.
5. Prendere provvedimenti per coordinare/integrare attivamente le funzioni di
gestione dei talenti come reclutamento e formazione. Ad esempio, i manager
HR si riuniscono per accertarsi di utilizzare lo stesso profilo di abilità per
reclutare e per selezionare, formare e valutare una particolare posizione, o di
usare allo scopo uno speciale software di management dei talenti.
3.2 Fondamenti di analisi della posizione
La gestione dei talenti inizia dal capire quali posizioni debbano essere coperte,
e quali siano i tratti personali e le competenze necessarie al dipendente per
svolgere in modo efficace il lavoro.
Che cos'è l'analisi della posizione?
Le organizzazioni sono composte di posizioni che devono essere occupate da
personale. L'organigramma è uno schema che mostra la distribuzione del
lavoro nell’azienda, con il titolo della posizione di ciascun supervisore, e per
mezzo di linee di collegamento chi risponde a chi, chi ha autorità su ciascuna
area, e chi dovrebbe comunicare con chi [direzioni delle comunicazioni e del
reporting]. L'analisi della posizione (job analysis) è la procedura mediante
la quale si determinano i contenuti e le responsabilità (compiti e abilità
richieste per una posizione) delle posizioni nell'azienda e di conseguenza le
caratteristiche delle persone da assumere per occuparle. L'analisi della
posizione genera le informazioni per la stesura delle schede di descrizione
della posizione (detta anche mansionario, cioè l'elenco di ciò che comporta
la posizione, l’elenco delle responsabilità, relazioni gerarchiche, condizioni di
lavoro e responsabilità di supervisione; è uno dei prodotti dell’analisi della
posizione) e i requisiti della posizione (requisiti personali per una posizione,
ovvero titoli di studio, abilità, personalità e così via; è un altro prodotto
dell’analisi della posizione; ovvero il tipo di persona da assumere per occupare
la posizione). Praticamente tutte le azioni legate al personale (i colloqui con i
candidati e la formazione e la valutazione dei dipendenti, ad esempio)
richiedono la conoscenza di ciò che comporta la posizione e dei tratti personali
necessari a occuparla nel modo migliore.
Il supervisore o lo specialista delle risorse umane raccoglie attraverso l'analisi
della posizione uno o più tra i seguenti tipi di informazioni:
• Attività lavorative. Informazioni sulle attività previste dal lavoro: pulizie,
vendita, insegnamento, tinteggiatura. Nell'elenco può essere indicato anche
come, perché e quando il lavoratore debba eseguire ciascuna attività.
• Comportamenti. Informazioni sui comportamenti umani richiesti dalla
posizione: rilevamento, comunicazione, sollevamento di pesi o lunghi percorsi a
piedi.
• Macchine, strumenti, equipaggiamento e ausili. Ad esempio gli strumenti
utilizzati, i materiali elaborati e la conoscenza applicata (finanziaria o legale, ad
esempio).
• Standard prestazionali. Informazioni sui livelli standard di prestazioni per la
posizione (in termini di livelli di quantità o qualità per ciascuna attività
richiesta).
• Contesto. Informazioni su aspetti quali le condizioni fisiche di lavoro, orari,
incentivi e, ad esempio, il numero di persone con cui il dipendente dovrebbe
interagire di norma.
• Requisiti umani. Informazioni quali conoscenza o abilità (titolo di studio,
formazione, esperienze lavorative) e attributi personali richiesti (attitudini,
personalità, interessi).
Ogni organizzazione sviluppa però un proprio modo di descrivere la posizione
che può essere più o meno approfondito, non è detto che contenga tutti questi
elementi.
Uso delle informazioni dell'analisi della posizione
Le informazioni prodotte dall'analisi della posizione sono la base di svariate
attività HR interrelate svolte dai manager quasi quotidianamente.
Reclutamento e selezione: L'analisi della posizione produce informazioni sui
compiti che la posizione comporta, e sulle caratteristiche personali richieste
per svolgerli, quindi aiuta i manager a decidere il tipo di persone da reclutare e
assumere.
Formazione: Il mansionario elenca i compiti e i requisiti di abilità specifici della
posizione, quindi identifica il tipo di formazione necessaria alla posizione.
Valutazione delle prestazioni: Confronta la prestazione effettiva di ciascun
dipendente con i suoi compiti e gli standard prestazionali; i manager usano
l'analisi della posizione per apprendere quali siano i compiti e gli standard.
Retribuzione: Di solito i livelli retributivi dipendono dalle abilità e dal titolo di
studio richiesti, dai rischi per la sicurezza, dal grado di responsabilità e così via;
tutti questi fattori sono valutati attraverso l'analisi della posizione.
Passi dell'analisi della posizione
Un'analisi della posizione prevede tipicamente sei passi:
Passo 1: Identificare l'uso previsto delle informazioni, perché da esso dipende la
modalità della loro raccolta. Alcune tecniche di raccolta dei dati, come il
colloquio con il dipendente, si prestano alla stesura di mansionari. Altre, come il
questionario di analisi della posizione che vedremo in seguito, forniscono
valutazioni numeriche utilizzabili per confrontare le posizioni a fini retributivi.
Passo 2: Esaminare le informazioni di background pertinenti alla posizione,
come l'organigramma e i diagrammi dei processi. Ad esempio, l'organigramma
mostra il contesto della posizione nell'ambito dell’organizzazione. Un
diagramma dei processi (=mostra il flusso di input e output relativo a una
posizione) fornisce un'immagine dettagliata del flusso di lavoro della posizione.
Nel diagramma dei processi della Figura,
l'addetto al controllo qualità deve esaminare i componenti provenienti dai
fornitori, controllare i componenti diretti ai manager dell'impianto, e fornire a
tali manager informazioni relative alla qualità dei componenti. Infine, un
mansionario preesistente può costituire un punto di partenza per la revisione
del mansionario.
Passo 3: Il passo successivo nell'analisi della posizione consiste nel selezionare
posizioni rappresentative sulle quali concentrarsi. Ad esempio, per analizzare
una posizione di assemblatore probabilmente non è necessario analizzare il
lavoro di tutti i 200 lavoratori del reparto assemblaggio di un'azienda; basterà
un campione di 10 posizioni.
Passo 4: Analizzare la posizione, usando uno o più metodi tra quelli descritti
nella prossima sezione.
Passo 5: Dopo aver compi
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