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La flexi-narrative nel cinema e nella televisione

Sebbene anche il cinema avesse già da molto tempo sviluppato tecniche di montaggio alternato per gestire diverse storie e aumentare il ritmo narrativo, il modello di base per la flexi-narrative è certamente la soap. La soap è un serial puro, per cui ogni linea narrativa viene proseguita senza arrivare mai a una vera e propria conclusione e le vicende coinvolgono più o meno sempre lo stesso gruppo di personaggi. Le serie flexi, invece, contengono anche storie autoconclusive nelle quali vengono introdotti nuovi personaggi.

In parte, la flexi-narrative nasce come risposta alle nuove esigenze dell'ambiente televisivo degli anni Ottanta. L'operazione di tessitura tra le storie aumenta notevolmente il ritmo narrativo e mantiene sempre sveglia l'attenzione dello spettatore senza bisogno di infarcire ogni storia di eventi spettacolari.

La complessità narrativa, tuttavia, non si esaurisce nella flexi-narrative. Mittell ha coniato il termine

narrativa complessa. Questo stile visuale, spesso caratterizzato da una fotografia curata e da una regia innovativa, contribuisce a creare un'esperienza visiva coinvolgente per lo spettatore. Inoltre, la nuova serialità si distingue anche per l'attenzione dedicata alla caratterizzazione dei personaggi. I protagonisti delle serie televisive contemporanee sono spesso caratterizzati da una profondità psicologica e da una complessità che li rende più realistici e interessanti. Questo approfondimento dei personaggi contribuisce a creare una maggiore empatia da parte dello spettatore e a rendere le storie più coinvolgenti. Infine, la nuova serialità si contraddistingue anche per la sua capacità di affrontare tematiche complesse e di attualità. Le serie televisive contemporanee affrontano spesso temi sociali, politici e culturali, offrendo uno spaccato della società contemporanea e stimolando la riflessione dello spettatore. In conclusione, la narrative complexity, la flexi-narrative e lo stile visuale sono solo alcune delle caratteristiche che distinguono la nuova serialità televisiva. Queste innovazioni hanno contribuito a trasformare il medium televisivo in un'arte complessa e coinvolgente, capace di offrire storie avvincenti e di alta qualità.La televisualità si sviluppa secondo due modalità differenti, il videografico e il filmico. Il primo deriva soprattutto dalle nuove possibilità offerte dalle tecniche di manipolazione digitale, che permettevano di trattare l'immagine televisiva "come il pittore tratta la tela". CNN fu pionieristico in questo senso. Progressivamente si diffuse l'uso del logo del canale sempre presente in un angolo dello schermo, o l'elaborazione di repertori cromatici stabili e caratteristici. MTV è il caso più eclatante. I videoclip e i jingle di MTV hanno rivoluzionato la grammatica televisiva tradizionale, senza preoccuparsi troppo né di rassicurare né di fornire spiegazioni e contestualizzazioni, fondendo la velocità e la frammentarietà narrativa tipiche degli spot pubblicitari con tecniche non naturalistiche che violavano i codici classici hollywoodiani e si avvicinavano a uno spirito avanguardistico. Serializzazione.complessità narrativa e televisualità, dunque, sono gli elementi che segnano l'oscarto fondamentale compiuto dalla serialità nel corso degli anni Ottanta. Queste caratteristiche, adottate inizialmente da pochi testi più audaci, sono progressivamente entrate a fare parte dell'grammatica di base del TV drama seriale. Espansione e normalizzazione della "quality" All'inizio degli anni Novanta il quality drama sembrava già in pericolo di sparizione, a causa dell'aumento dei costi di produzione, dei risultati poco soddisfacenti in syndication e della concorrenza di programmi più economici ma graditi al pubblico. La chiusura di Twin Peaks, thirtysomething e China Beach nel 1991 sembrò confermare la fine di un ciclo. In realtà l'apogeo della prima ondata quality sarebbe arrivato proprio in questi anni. Serie come ER e The West Wing rappresentano bene la normalizzazione del drama corale in stile Hill Street: da un lato, infatti,non sono altrettanto innovative e controverse, dall'altro però hanno avuto un notevole e stabile successo e ne hanno sviluppato la tecnica a livelli prima impensabili, portando a maturità la narrativa flessibile. ER e The West Wing Le due serie combinano un certo grado di realismo con un'idealizzazione degli ambienti professionali. Da un lato, infatti, entrambe rappresentano una realtà caotica e complessa, nella quale bisogna scendere a compromessi, fare i conti con punti di vista diversi dal proprio e con le debolezze umane. Dall'altro lato, tuttavia, i personaggi incarnano un ideale di competenza professionale e completa dedizione al lavoro che non ha nulla di realistico. Un'altra serie di questo periodo che nella considerazione critica diffusa rappresenta uno dei punti culminanti della seconda età dell'oro è NYPD Blue. L'enorme successo di pubblico e la grande considerazione critica, tuttavia, hanno protetto NYPD da ognivoce contraria, tanto da portarla a completare ben 12 stagioni. Altro fenomeno interessante di questo periodo: la nascita di un genere parzialmente nuovo, il teendrama, il cui sviluppo si allaccia in maniera significativa alla comparsa dei nuovi network generalisti. La crisi del CNS non fu determinata solo dai canali via cavo, ma anche dall'arrivo di tre nuovi network generalisti, il primo dei quali fu la Fox di Rupert Murdoch, fondata nel 1986. Lentamente ma inesorabilmente, Fox si conquistò un posto tra i grandi broadcasters: all'inizio offriva contenuti alle affiliate solo per alcuni giorni a settimana e per la prima serata. La copertura dei sette giorni arrivò, e nel 1995 per la prima volta gli ascolti complessivi superarono quelli di una CBS in crisi profonda. La prima vera hit furono I Simpsons. Beverly Hills, 90210 (ABC, 1994) sono i primi esemplari di un genere destinato a una fortuna sempre maggiore negli anni successivi, il teen drama. Quando sulla scortadell'esperienza di Fox furono creati due ulteriori network, The WB e UPN3, il primo puntò con decisione al target più giovane. Ne vennero fuori Dawson's Creek (WB, 1998-2003). Gilmore Girls (WB, 2000-07; Una mamma per amica) e quello che è probabilmente il gioiello del genere e contemporaneamente lo trascende, Buffy the Vampire Slayer (WB/UPN, 1997-2003). Da un certo punto di vista il teen drama è un diretto discendente della logica di programmazione che era dietro a thirtysomething: creare un rispecchiamento diretto tra personaggi e pubblico utilizzando il metro generazionale. Gli anni Novanta rappresentano quindi un momento di grande espansione per le serie TV, sia in termini puramente quantitativi che di possibilità stilistiche. Allo stesso tempo sono anche l'ultimo periodo in cui i network potevano ancora farsi portatori esclusivi della bandiera della qualità e dei grandi drama di successo. A partire dal nuovo millennio, questo.

equilibrio subirà una totale inversione. 143 – L'età digitale

Questa non è televisione

Tra la fine degli anni 90 e il nuovo millennio HBO, Showtime e FX e altri canali via cavo iniziarono a investire in maniera consistente nella produzione di fiction seriale. L'età dell'oro della serialità statunitense, di cui ormai si discuteva da almeno un decennio, era appena agli inizi.

Nella nuova rivoluzione HBO assunse un ruolo guida.

HBO fu il primo canale a rendere profittevole il modello della televisione ad abbonamento.

Dopo un decennio di costante espansione, però, nella seconda metà degli anni 80 il tasso di crescita degli abbonati aveva iniziato a rallentare, a causa dell'intensificarsi della concorrenza e dell'crescente diffusione del videoregistratore.

Fu un'impresa molto rischiosa quella di trasformare HBO da un canale a programmazione su base mensile, sul quale ci si sintonizzava soprattutto per prime versioni

and The City, HBO lanciò una nuova serie che avrebbe cambiato per sempre il panorama televisivo: The Sopranos. Questo dramma criminale, creato da David Chase, raccontava la storia di Tony Soprano, un boss della mafia che cercava di bilanciare la sua vita familiare con le sue attività criminali. The Sopranos fu acclamata dalla critica e dal pubblico, diventando un fenomeno culturale e aprendo la strada a una nuova era di serie televisive di alta qualità. Negli anni successivi, HBO continuò a produrre serie innovative e di successo, come Six Feet Under, The Wire, Deadwood e Game of Thrones. Queste serie si distinguevano per la loro scrittura intelligente, i personaggi complessi e le trame avvincenti. HBO si era affermata come il punto di riferimento per la televisione di qualità, attirando attori e registi di talento e guadagnandosi numerosi premi e riconoscimenti. Oggi, HBO continua a produrre serie di successo e ad essere un punto di riferimento per gli appassionati di televisione. La sua reputazione di canale innovativo e di alta qualità è rimasta intatta, e le sue serie continuano a essere tra le più discusse e amate dal pubblico. HBO ha dimostrato che la televisione può essere un mezzo artistico e narrativo potente, capace di raccontare storie complesse e coinvolgenti.

and the City, The Sopranos (1999-2007) riuscì a coniugare prestigio e popolarità passando alla storia come la serie che "riscrisse le regole e rese la televisione un posto migliore". È ormai abbastanza diffusa l'opinione che le prime produzioni HBO, e in particolare The Sopranos, abbiano rivoluzionato la serialità televisiva, tuttavia si potrebbe rilevare che, a livello formale, la loro portata innovativa non è paragonabile a quella dei primi quality drama anni Ottanta.

Secondo alcuni, semplicemente, non c'è stata una vera rivoluzione. HBO non ha affiliate, non ha pubblicità, non è obbligata a seguire i ritmi della stagione televisiva: per questo poteva permettersi di agire in maniera completamente diversa. La contrapposizione frontale con i network non era limitata alla produzione, ma si rifletteva ancor di più nei contenuti.

In prima battuta, l'anti-televisività di HBO può essere intesa

nel senso di oltrepassare i limiti di ciò che si riteneva mostrabile in televisione. Per la prima volta, adesso, l'intera politica editoriale di un canale era volta all'infrazione, di tutte le norme del buon senso televisivo. Su HBO, quindi, rompere le regole di accettabilità del broadcasting non solo non è più un problema, ma è lo scopo stesso che ci si prefigge nel momento in cui si dà il via a una produzione. Questa nozione di anti-televisività è qualcosa di più profondo di una semplice sfida alla censura. La politica editoriale di HBO era una precisa strategia di mercato volta a sfruttare al massimo due grandi vantaggi dei canali pay rispetto alla concorrenza. Innanzitutto, la maggiore libertà espressiva, poiché per accedere ai programmi è necessario pagare l'abbonamento, non è possibile che un ospettatore casuale si imbatta in scene che non vorrebbe vedere. Inoltre, non vendendo spazi pubblicitari,e importanti regole per formattare il testo utilizzando tag html è quella di utilizzare il tag

per separare i paragrafi. Quindi, il testo fornito può essere formattato come segue:

Non è necessario tenere conto del nervosismo degli inserzionisti.

Una delle più importanti regole per formattare il testo utilizzando tag html è quella di utilizzare il tag <p> per separare i paragrafi.

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
28 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/06 Cinema, fotografia e televisione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher erika-roxy di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Forme e culture della serialità televisiva e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Galiano Giuseppe.