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VECCHIE E NUOVE FORME NARRATIVE NEL DIGITALE

Analizzare testi letterari digitali. Un indagine tra intertestualità e soggettività

Le digital humanities nel XX secolo hanno portato alla creazione della letteratura elettronica che si differenzia da quella a stampa per molte ragioni, in particolare c'è il fatto che:

  • il testo stampato ha una trama lineare
  • mentre il testo a schermo ha una trama multilineare (noto come IPERTESTO)

Ipertesto:

  • Il termine venne introdotto da Ted Nelson nel 1965
  • l'idea venne formulata da Vannevar Bush nel 1945 con l'intento di descrivere un dispositivo che potesse memorizzare una grande quantità di informazioni (da lui chiamato Memex)

1. Se indaghiamo la storia del testo elettronico scopriremo che il suo fondamento risale a venti anni prima, quando Roberto Busa combinò le discipline umanistiche con il calcolo elettronico trasformando gli undici milioni di parole di un libro (l'Index Thomisticus) in

Schede perforate grazie all'aiuto di Thomas J. Watson2. Il passo successivo fu intrapreso da Roy Wisbey, che nel 1963 fondò il Center for Literary and Linguistic Cambridge3. Dagli anni ottanta in avanti, sono stati compiuti importanti passi in avanti per combinare le discipline umanistiche con il computer, con l'ipertesto produsse una grande rivoluzione in ambito letterario.

Ma cos'è effettivamente l'ipertesto?

L'ipertesto è un testo elettronico che contiene collegamenti ad altri testi: appunto è una sorta di testo NON lineare che infatti non si limita alla forma testuale, perché include sia parole sia grafici, immagini, video e suoni e collegamenti che aprono molti altri link di lettura (gli hyperlink).

L'intertestualità può essere fondamentale e di aiuto, perché permette al lettore di interpretare il testo.

Metodologia e analisi

Alcuni ricercatori (presso un'università indiana) hanno

Ho elaborato un'indagine con la finalità di conoscere le scelte degli intervistati sul tipo di modalità di lettura che preferivano, cioè ipertestuale o cartacea. Grazie a tale indagine si è scoperto che:

  • I partecipanti preferivano il testo stampato all'ipertesto; questa scelta è dovuta al fatto che il testo a stampa fornisce una modalità di lettura che esclude qualsiasi tipo di distrazione.
  • Riguardo all'ipertesto, hanno rilevato come i partecipanti preferiscono affidarsi maggiormente ai siti web informatici e di conoscenza (Es. Wikipedia).
  • Hanno anche riscontrato che l'ipertesto viene considerato come un testo distruttore, che disorienta i lettori a causa delle troppe informazioni, infatti a causa della grande mole di contenuti ipertestuali la navigazione risulta alla fine difficile.
  • È stato notato anche che solitamente nelle riviste digitali, nei fumetti online, nei giochi educativi il lettore si imbatte in video o in

Altri contenuti indesiderati prima che il materiale desiderato venga visualizzato (a volte il video stesso si avvia sullo schermo indipendentemente dalla sua volontà e il lettore non riesce a decidere se leggere o guardare) nello spazio virtuale.

Però si è scoperto anche come alcuni preferiscono il testo digitale perché lo trovano più conveniente del testo stampato, perché più comodo da portare in giro e richiede un lasso di tempo minore per essere letto.

Pubblicità deliberata

I social network sono bombardati dagli annunci pubblicitari che compaiono spontaneamente nei testi ipermediali in modo da promuovere online quel marchio così che il lettore possa scaricarsi l'app, iscriversi e valutarla.

La comparsa di pubblicità sul testo dello schermo distrae però la sua attenzione, per cui il lettore deve seguire l'annuncio o saltare la pagina.

Ritardando il ragionamento, parzialmente elaborato nel cervello. Inoltre quando un lettore scarica una app per l'apprendimento digitale, deve far fronte alla comparsa di pubblicità sullo schermo. La comparsa di pubblicità distrae, confonde e complica la lettura, influenzando la memoria di lavoro dei lettori: l'interferenza degli annunci pubblicitari provoca intrusioni testuali (Textual Intrusion). Nel contesto dell'ipertestualità, i ricercatori sostengono che il sovraccarico cognitivo, si origina dal disorientamento nel testo digitale causato dalla comparsa improvvisa degli hyperlink. Nell'era attuale il lettore affida completamente alla tecnologia: se ad esempio in passato il lettore durante la lettura di un testo lineare era solito rivisitare più e più volte testi analoghi per comprenderlo e interpretarlo, oggi invece l'intertesto permette al lettore di non fare questo tipo di sforzo e facilita il suo lavoro. Ciò influisce

Anche sulla memoria di lavoro e quella a lungo termine perché il lettore sfoglia solamente il livello superficiale del testo per ottenere informazioni.

Conclusioni

Ai giorni d’oggi la letteratura digitale è diventata fondamentale per la nostra cultura e civiltà, perché non solo ha facilitato il percorso di comprensione, ma ha portato anche alla conversione quasi totale di tutte le forme fisiche in quelle digitali.

Per un’analisi 2.0 della corrispondenza machiavelliana – Corinne Manchio

Ci sono stati molti dibattiti in sede scientifica sul significato e il ruolo da dare alle discipline umanistiche digitali. Le difficoltà incontrate nel fissare una definizione stabile sembrano derivare dal fatto che queste denominazioni sono legate all’intersezione fra molti campi disciplinari.

Da oltre trent’anni si sono moltiplicati i progetti relativi alle discipline umanistiche che fanno uso del calcolo e delle procedure computazionali. Molti studi

si sono concentrati sul legame fra storia e informatica: Jean Philippe Gente e Andrea Zorzi hanno mostrato la ricchezza dei metodi computazionali alla ricerca storica, invitando ad una profonda riflessione sul mestiere di storico e informatico. Ad esempio, condurre un inventario degli studi sulla corrispondenza diplomatica e amministrativa di Machiavelli è un compito complesso per due motivi: a causa dell'abbondanza delle ricerche e per via della pluralità delle modalità adottate. La prospettiva iniziale è concentrarci su come le lettere rechino tracce di una costruzione linguistica la cui base è politica. Questo è stato il lavoro di Jean Claude Zancarini e Jean Louis Fournel che denominano quest'approccio "filologia politica". Loro hanno cercato di storicizzare il pensiero di Machiavelli attraverso un'attenta analisi dell'uso delle parole, nell'ambito della traduzione dei maggiori testi politici nel periodo.

delle guerre d'Italia. Machiato un altro modo di fare storia una sfida epistemologica. L'applicazione di metodi digitali permette di aumentare le possibilità di spiegare i testi grazie a banche dati maggiori e all'ipertesto, e ciò non fa altro che creare nuove prospettive di dialogo con i testi.

MACHIATO è un software gestito da un'interfaccia web che fornisce all'utente un accesso facile alle risorse del programma con il suo browser. Le analisi statistiche e i pre-calcoli sono fatti da un back-end (tutto ciò che opera dietro le quinte di una pagina web) grazie a un linguaggio di programmazione Python.

In un secondo tempo, è stato necessario standardizzare il corpus (è una raccolta completa e ordinata di scritti, di uno o più autori, riguardanti una certa materia): il corpus è stato registrato sotto forma di un file per ogni lettera.

Machiato è un progetto realizzato da Marc Lasson. Si cerca attraverso

questa esperienza dimostra quanto la combinazione dei metodi tradizionali di lettura dei testi sia compatibile con i metodi computazionali. I vantaggi concreti sono tanti:
  • la gestione di un gran numero di dati impossibili o molto difficili da trattare manualmente
  • la variazione dei punti di vista
  • la combinazione di domande quantitative e qualitative
  • l'accesso ad una dimensione addizionale del significato del testo attraverso l'emergenza di strutture fra cui quelle discorsive
Lo scontro tra i dati storici e i dati statistici - Unicizzare ogni parola In uno studio sulla statistica lessicale del 1967, Charles Muller sollevava già qualche dubbio sulla rilevanza dell'uso dei calcoli matematici per analizzare i contenuti letterari. In effetti la natura del corpus implica una relazione con la lingua e con il tempo particolare. Il corpus rappresenta un serbatoio di pratiche ed esperienze linguistiche che devono essere prese nel senso giusto: la

centralità dell'attualità e lo stretto legame di continuità tra ogni lettera sono al centro della riflessione perché è proprio nella gestione di queste esperienze che si crea un rapporto singolare con la prassi politica. Paradossalmente, però, diventa difficile sovrapporre considerazioni filologiche e storiche. Queste affermazioni sono molto interessanti perché mostrano che l'impulso iniziale di queste ricerche era quello di adattare i calcoli alla realtà testuale dei contenuti. Quando si procede ad uno studio della sintassi, si evita di parlare di regole e si preferiscono espressioni come "regolarità" o "irregolarità" discorsive. Inoltre, l'uniformità del corpus è in qualche modo relativa poiché vi sono sottocategorie fra le lettere che implicano gradi di autonomia diversi. È quindi possibile interrogare un particolare sotto corpus ed evidenziare le

Possibilità specificità del linguaggio durante una data missione. Conclusione: il ruolo e la sfida dello storico. Oltre ai dati statistici e alla dimensione storica, si aggiunge così un terzo strato di informazione ovvero la questione del tempo storico.

5. COMUNICARE, NARRARE, INSEGNARE. Cos'è la storia su internet? Modello di analisi dei blog di storia - Mario Prades Vilar. Agli storici non sfugge l'importanza del formato del blog, sia per le sue particolari caratteristiche, sia per la possibilità di interazione tra gli utenti della rete che rende questi diari personali digitali non solo uno strumento di comunicazione, ma anche uno spazio di incontro virtuale.

Molti autori (Rosenzweig; Ayers; Darnton; Chartier) hanno riflettuto su come le caratteristiche di questo formato influenzano la comunicazione, la ricerca, la scrittura e persino la stessa concezione della storia: i blog, anche grazie alla sua forma ipertestuale, potrebbero dare avvio ad una vera

io tra la parola "rivoluzione" e il termine "colleg" c'è una relazione di significato. Secondo Chartier, il collegamento tra questi due concetti è fondamentale per comprendere il concetto di "rivoluzione".
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Publisher
A.A. 2022-2023
37 pagine
1 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/02 Storia moderna

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher TommasoCap di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Fonti e metodi digitali per la ricerca storica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Mantovani Debora.