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USO E ABUSO DI SOSTANZE

Gli uomini vanno alla ricerca di alterazioni della coscienza anche quando ciò comporta dei costi, come la

nausea dello stordimento all’ossessione per una droga. Spesso i cambiamenti indotti da queste sostanze

cominciano in modo piacevole e scatenano un’attrazione iniziale. In uno studio dei ricercatori hanno

lasciato che dei ratti si somministrassero da soli cocaina per via endovenosa facendo pressione su una leva.

L’osservazione durò 30 giorni, i ratti che avevano libero accesso alla cocaina ne aumentarono l’uso e

occasionalmente esageravano a tal punto da procurarsi convulsioni. Questi risultati non sono fondamenti

solidi poiché sono stati eseguiti su animali, ma chiariscono che la cocaina crea dipendenza e che i risultati di

quest’ultima sono terribili.

I PERICOLI DELLA DIPENDENZA

In genere non si diventa dipendenti da una sostanza psicoattiva la prima volta che la si assume. Si può

sperimentarla alcune volte, poi scoprire che la tendenza ad usare la droga diventa più frequente nel tempo.

Tre fattori sono importanti:

- Tolleranza o assuefazione alle sostanze è la tendenza ad assumere dosi sempre maggiori di

sostanza, necessaria nel tempo per ottenere lo stesso effetto.

- dipendenza fisica: quando convulsioni, allucinazioni, dolore in generale e quindi la sostanza

accompagnano l’astinenza da una sostanza.

- dipendenza psicologica: quando si prova un forte desiderio di ritornare alla droga, anche dopo

che i sintomi fisici dell’astinenza sono scomparsi. Le sostanze da abuso possono creare col tempo

un bisogno emozionale, soprattutto in circostanze o in ambienti che ti fanno tornare alla mente la

sostanza.

I problemi psicologici e sociali derivanti dalla dipendenza sono piuttosto rilevanti: per qualcuno diventa un

modo di vivere e per altri diventa causa di morte. Secondo Stanley Schachter in realtà molte persone

riescono a vincere la tossicodipendenza.

TIPI DI SOSTANZE PSICOATTIVE

Vi sono diversi tipi di sostanze psicoattive come:

• Sostanze deprimenti sono sostanze che riducono l’attività del sistema nervoso centrale. Hanno un

effetto sedativo o calmante, in dosi elevate inducono al sonno e in dosi molto elevate possono causare

l’arresto respiratorio. Possono indurre alla dipendenza fisica e psicologica.

- Il più comunemente usato è l’alcool. Gli effetti iniziali sono l’euforia e riduzione dell’ansia e danno

una sensazione positiva. Quando è consumato in quantità maggiori si arriva all’ubriachezza che

causa rallentamento delle reazioni, una scarsa capacità di giudizio e altre riduzioni nell’efficacia del

pensiero e dell’azione. L’alcool aumenta l’attività del neurotrasmettitore GABA e per questo la

sostanza può avere effetti diversi su diverse persone. Per spiegare la variabilità degli effetti sono

state proposte 2 teorie:

Teoria dell’aspettativa: ipotizza che gli effetti da alcool derivano dalle aspettative delle persone

sul come l’alcool influirà su di loro in particolari situazioni. Es. vedere persone che si ubriacano e si

prendono a pugni potrebbe indurre un comportamento aggressivo dopo aver bevuto. In

esperimenti che usano un disegno controllato di placebo, viene osservato il comportamento delle

persone in seguito alla presenza o all’assenza di uno stimolo effettivo, sia di uno stimolo placebo

(simile). Questi esperimenti dimostrano che la convinzione di aver ricevuto dell’alcol influenza il

comportamento in misura equivalente all’ingestione di alcool stesso.

Teoria della miopia da alcool: sostiene che l’alcool ostacola l’attenzione e induce le persone a

rispondere in modo semplice a situazioni complesse.

- Barbiturici, benzodiazepine e inalanti tossici: i barbiturici come il Seconal sono prescritti per

favorire il sonno o come anestetici, le benzodiazepine come il Valium o lo Xanax sono prescritti

come ansiolitici. Sono pericolosi quando sono utilizzati in combinazione con l’alcool. Possono

generare gravi sintomi come convulsioni e inoltre è comune la dipendenza psicologica.

Gli inalanti tossici sono le sostanze che destano maggior allarme. Sono presenti nelle lacche per

capelli, nella colla, nell’acetone e nella benzina e annusare o sniffarli può promuovere effetti

temporanei che assomigliano all’ubriachezza e un uso continuato può causare danno cerebrale

permanente.

• Sostanze stimolanti sono sostanze che eccitano il sistema nervoso centrale, elevando lo stato di allerta

e i livelli di attività nervosa. Comprendono caffeina, ecstasy, amfetamine, nicotina e cocaina. Per esempio

le anfetamine furono preparate all’origine per uso medicinale, tuttavia sono soggette ad ampio abuso. Le

sostanze stimolanti aumentano i livelli di dopamina e noradrenalina nel cervello, producendo una

sensazione euforica di sicurezza. Tutte le sostanze stimolanti producono dipendenza fisica e psicologica, i

sintomi implicano effetti depressivi come affaticamento, ed emozioni negative.

L'Ecstasy è conosciuta in particolare perché crea nei consumatori un senso di empatia e di vicinanza con le

persone intorno. Gli effetti collaterali sono serrare le mascelle o difficoltà nella regolazione della

temperatura corporea.

La cocaina è derivata delle foglie della pianta di coca. La cocaina e il crack producono euforia e generano

una grave dipendenza. Gli effetti collaterali psicologici sono l'insonnia, la depressione, l'aggressività e la

paranoia, quelli fisici sono l'ipertermia e la morde di attacco cardiaco.

La nicotina invece, secondo i fumatori, porta a un senso di rilassamento e una maggiore concentrazione.

• Narcotici e oppiacei sono droghe derivate dall’oppio che danno dipendenza e vengono usate per

alleviare il dolore. Comprendono l’oppio e i suoi derivato cioè eroina, morfina, metadone e codeina.

Portano una sensazione di benessere e di rilassatezza piacevole, ma possono indurre anche torpore e

letargia. Poiché sono somministrate via endovenosa, potrebbero produrre malattie come l’HIV. Il cervello

produce endorfine. Le endorfine svolgono un ruolo nelle reazioni del cervello al dolore e allo stress,

riducendo l’esperienza del dolore in modo naturale.

• Gli allucinogeni sono sostanze che alterano la sensazione e la percezione, causando spesso allucinazioni

visive e uditive. Comprendono l’LSD, la mescalina, la psilocibina, la PCP e la chetamina. Alcune di queste

sostanze sono derivate dalle piante e vengono usate dall’uomo sin dall’antichità. L’LSD è stata prodotta nel

1938 da Hoffman e ha aperto la strada ad una valanga di sperimentazioni che hanno influenzato la cultura

degli anni ’60.

• La marijuana è una pianta, la canapa indiana, le cui foglie e gemme contengono una sostanza

psicoattiva, il THC. Quando viene fumata o masticata, anche nella sua forma concentrata (hashish),

produce un’intossicazione moderatamente allucinogena, un’esperienza di euforia, associata al

potenziamento della vista, dell’udito e un flusso incessante di idee. Essa influisce sulle capacità di giudizio e

sulla memoria a breve termine. Danneggia le abilità motorie e la coordinazione. I ricercatori hanno

scoperto che i recettori cerebrali che rispondono al THC sono di norma attivati da un neurotrasmettitore

conosciuto come anandamide, che è prodotto naturalmente dal cervello. Esso è implicato nella regolazione

dell’umore, della memoria, dell’appetito e nella percezione del dolore.

L’abuso di marijuana è stato associato a un aumento del rischio di depressione e ansia. Si teme che sia una

gateway drug, cioè una sostanza il cui uso fa aumentare il rischio del passaggio all’uso di altre droghe più

dannose.

L’IPNOSI: INDUZIONE E SUSCETTIBILITÀ

L’ipnosi è un’interazione in cui una persona dà a un’altra persona suggerimenti che la portano a

modificare la sua esperienza soggettiva del mondo.

Per indurre lo stato ipnotico, un ipnotista può chiedere al soggetto di sedersi rilassato e concentrarsi su

qualche elemento e poi suggerirgli gli effetti che l'ipnosi produrrà. L’induzione all’ipnosi implica un certo

numero di suggestioni differenti, ovvero idee che l’ipnotista accenna al partecipante e che lo stesso farà.

Non ogni persona è ipnotizzabile allo stesso modo: la suscettibilità varia da persona a persona, e quindi ci

saranno soggetti fortemente, mediamente o per niente influenzati. Un buon indicatore della suscettibilità è

il proprio giudizio: se il soggetto pensa di poter essere influenzabile, probabilmente lo è.

EFFETTI IPNOTICI

L’ipnosi può anche indebolire la memoria. Si riscontra il caso dell’amnesia postipnotica, cioè l’incapacità di

recuperare i ricordi in seguito alle suggestioni ipnotiche di dimenticare. Es. se ad un soggetto ipnotizzato

vengono fatti apprendere dei dati e poi gli viene chiesto di dimenticare l’incontro, la sessione di

apprendimento, il soggetto ricorderà i dati, ma non ricorderà il modo in cui li ha appresi.

Una ricerca ha dimostrato che solo i ricordi perduti con la suggestione ipnotica possono essere recuperati

con l’ipnosi.

L’ipnosi può portare anche a cambiamenti fisici e comportamentali. Esiste l’analgesia ipnotica cioè la

riduzione del dolore attraverso l’ipnosi in persone suscettibili ad essa. Una ricerca infatti ha scoperto che

in certi soggetti suscettibili l’ipnosi era più efficace dei farmaci nel controllo del dolore indotto.

Possiamo incorrere in stati alterati di coscienza anche senza ipnosi, droghe o interventi esterni, questi casi

possono scaturire da esperienze religiose o meditazione:

- la meditazione: produce in genere tracciati conosciuti come onde alfa. Si riscontrano inoltre

livelli bassi di attivazione sul lobo parietale superiore.

- esperienze religiose estatiche: in alcune tradizioni religiose alcune persone descrivono esperienze di

estasi religiosa e mistica (es. parlare in varie lingue, entrare in trance, avere visioni, possessione

degli spiriti). Questi stati alterati della coscienza possono verificarsi durante la preghiera, cerimonie.

CAPITOLO 6: LA MEMORIA

CHE COS’È LA MEMORIA?

La memoria è la capacità di immagazzinare informazioni e di recuperarle nel corso del tempo. La memoria

ha tre funzioni chiave:

- la codifica, il processo con cui trasformiamo in un ricordo persistente ciò che percepiamo, pensiamo o

sentiamo;

- l'immagazzinamento, il processo che permette di conservare le informazioni nella memoria per lungo

tempo;

- il recupero, il processo che riporta alla mente le informazioni precedentemente codificate e

immagazzinate.

LA CODIFICA: TRASFORMARE LE PERCEZIONI IN RIC

Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
73 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/01 Psicologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher nicole_18 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Fondamenti di psicologia generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Messina o del prof Fabio Rosa Angela.