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W =A−D
scaturisce il valore d’azienda. Algebricamente (dove A e D sono rispeï¤vamente i valori
sïmaï dell'aï¤vo del debito). La contabilità dice che aï¤vo e passivo sono uguali, ma nella sostanza nei
faï¤ possono essere diverse. Il tasso di aïualizzazione da impiegare nella logica asset side è rappresentato
wacc ), al lordo del beneï¡cio ï¡scale del debito (il ROD non è
dal costo medio ponderato del capitale (
molïplicato per 1 – t), per l’aï¤vo e il ROD per i debiï. Questa logica è preferita dalle imprese che hanno
aï¤vi da enfaïzzare (es. immobiliare).
Entrambi gli approcci possono trovare impiego sia nell'ambito delle valutazioni assolute, sia nell’ambito delle
valutazioni relaïve fondate sui molïplicatori.
(N.B.= Per il costo del capitale azionario può essere usato quello espresso dal modello del CAMP se ne ricorrono i
presupposï o se si assume comunque il punto di vista di un invesïtore marginale ampiamente diversiï¡cato, infaï¤ più
il portafoglio è diversiï¡cato e minore è il rischio.)
2.2 Le valutazioni assolute operate nell’oï±ca dell’impresa
I requisiï del processo di valutazione sono:
â razionalità. Il valore del capitale deve derivare da una formula logica e coerente.
â dimostrabilità. Tuï¤ i daï uïlizzaï nel calcolo devono poter trovare un riscontro aïendibile nella realtà.
â oggeï±vità. La sïma deve essere elaborata prescindendo da interessi che potranno entrare in gioco soltanto
in una fase successiva tramite la valutazione degli eï¯eï¤ strategici dell’operazione in corso
â stabilità. La sïma non deve mutare se non per eï¯eï¤vi cambiamenï dell’enïtà del valore del capitale,
cambiamenï espressi sopraïuïo dal livello del rischio inglobato nella sïma del tasso di aïualizzazione.
I faï©ori che condizionano la scelta sono:
â Tipologia, natura e caraïeri dell’operazione che ha posto l'esigenza di compiere la valutazione
â Idenïtà dei soggeï¤ coinvolï nell'operazione
â Tipo di aï¤vità svolta dall' impresa oggeïo di sïma
â Fase del ciclo di vita dell’azienda
â Quotazione o meno delle azioni in borsa o al mercato ristreïo
â Disponibilità quali-quanïtaïva dei daï (c’è una diï¯erenza fondamentale tra un valutatore interno all’azienda
che quindi dispone anche di daï extracontabili, e un valutatore esterno che deïene soltanto daï contabili)
Come abbiamo deïo precedentemente, abbiamo quaï©ro metodologie:
â Metodi reddituali
â Metodi ï¡nanziari
â Metodi patrimoniali
â Metodi misï
Nello SVA si preferisce uïlizzare i metodi ï¡nanziari, mentre nello TCV si preferiscono i metodi reddituali.
Questo perché i bilanci delle aziende anglosassoni sono faï¤ con il principio della cassa, mentre con la TCV i bilanci
vengono redaï¤ con il principio di competenza.
I metodi reddituali e ï¡nanziari hanno in comune la relazione che conneïe il capitale economico ai ï¾ussi reddituali per
il primo e di cassa per il secondo, pertanto richiedono di rispondere alle stesse domande.
2.2.1 I metodi reddituali W =f (R)
Il capitale economico (il valore economico) è in funzione del reddito (non uïlizzabile con perdite)
n t
⋅
F v
W ∑
=
è
La formula di base t
t=1
dove:
F = ï¾usso (reddituale o ï¡nanziario) aïeso per l’anno t
t
t i
1/(1+i)
v = faïore di aïualizzazione, ovvero con che rappresenta il tasso di aïualizzazione
a) Che logica scelgo?
Se uso una logica equity side impiego come tasso di aïualizzazione il CAPM, in alternaïva, se uso l’asset side, uso
come tasso di aïualizzazione il wacc.
b) Che reddito scelgo?
Posso scegliere il reddito:
- contabile, rintracciabile nel bilancio d'esercizio. E’ quello più facile da idenïï¡care, ma ha una serie di limite
come quello di essere fruïo di aggiustamenï contabili.
- prelevabile, inteso come quella frazione di reddito contabile che può essere distribuita ai soci senza intaccare
la possibilità di sviluppo dell'impresa, senza creare diï®coltà all’azienda.
- normalizzato, risultante da alcune correzioni operate sul reddito contabile al ï¡ne di renderlo idoneo ad
esprimere la reddiïvità futura dell'azienda ( normalmente io produco), senza faïori straordinari intervenuï.
- storico.
- prospeï±co.
Nella realtà molto usato è il reddito medio degli ulïmi 3 anni al neïo di reï¤ï¡che straordinarie .
(plus/minusvalenze)
c) Come determinare il reddito scelto?
Posso determinare il reddito scelto aïraverso una serie di reddiï annuali deïniï analiïcamente, anno per anno.
Si traïa di determinare un ï¾usso di reddito aïeso per ogni anno futuro in cui l'impresa svolgerà la sua aï¤vità, il
limite sta nel faïo che è impossibile compiere previsioni aïendibili a di là dell'orizzonte temporale superiori 3
anni.
Un’altra metodologia è il calcolo del reddito medio aï©eso, che ha il ï¡ne di individuare una misura di ï¾usso
reddituale rappresentaïva della capacità dell'impresa di produrre reddito, smorzando l'eï¯eïo prodoïo da
eventuali risultaï eccessivamente posiïvi o negaïvi. Pertanto consiste nel calcolo di una media tra diversi valori:
risultaï storici, risultaï aïuali, risultaï programmaï aïraverso il budget.
Inï¡ne, si può ricorrere alla gamma dei risultaï aï©esi all’interno di un valore minimo e un valore massimo.
Prevede la predisposizione di una serie di valori aïesi del reddito, ciascuno deï¡nito in corrispondenza di un
determinato possibile scenario di riferimento.
Tali determinazione possono avvenire tramite l’uso di:
- Daï storici: metodo dei risultaï storici, metodo di proiezione dei risultaï storici (prendendo la media passata
(siccome i daï storici mi dimostrano una
e riproieïandola nel futuro), metodo dei risultaï programmaï
crescita con una certa costante, prendo questa costante e la uïlizzo per determinare i possibili reddiï futuri).
- Daï potenziali: metodo dell’innovazione (sïma la capacità reddituale dell'impresa, ipoïzzando variazioni
nelle poliïche e nelle strategie, in cui eï¯eï¤ si ripercuotono su faïori chiave che determinano il valore),
(si basa sulla necessità per l'azienda di crescere e svilupparsi lungo direzioni
metodo della crescita aïesa
creatrici di valore, a prescindere dalla introduzione di nuove strategie).
d) Rimane da vedere la scelta della funzione (della formula) che lega il reddito e il capitale economico.
Come visto all’inizio, bisogna procedere con una aïaualizzazione dei reddiï, la formula da uïlizzare dipende però
dal periodo in esame.
1) Se si procede con un numero di reddiï illimitato nel tempo allora si uïlizza la formula della rendita
perpetua. Per cui anziché pensare a uno scenario di n anni, che è molto diï®cile da idenïï¡care, immagino che
la durata aziendale sia illimitata e quando n tende all’inï¡nito e il denominatore del faïore di aïualizzazione
diventa il solo tasso di interesse.
2) Se si procede con un numero di reddiï limitato nel tempo allora si uïlizza la formula della rendita annua
posïcipata. Quando ho un’idea abbastanza concreta di una durata limitata dei reddiï mi conviene prendere
una rendita annua posïcipata, uïlizzando i faïori di aïualizzazione.
3) Se si procede con una scomposizione del periodo in due parï allora si uïlizza il procedimento
analiïco+valutazione sinteïca: per un periodo faccio un’analisi analiïca e dopo faccio un’unica valutazione
sinteïca per il valore ï¡nale (magari con la rendita perpetua e con un prezzo di vendita unico aïualizzato)
Logica Rendita perpetua Rendita annua posïcipata Scomposizione del periodo in due parï
n Rt
⋅α
W W ∑
Logica =Rm = ¿
n−i
Rm ¿¿
CAPM
equity W t=1
n
= Rt
i n
W ∑
side Rt
= ¿
CAPM W ∑
¿¿ ¿
=
t=1 ¿¿
t=1
n R't
⋅
W ' α W ∑
=Rm −D = ¿
n−wacc
Logica ¿¿
Rm ' n t=1
W R't
−D
=
asset n
wacc W ∑ R't
= ¿
side ¿¿ W ∑ ¿
=
t=1 ¿¿
t=1
Le formule sono sostanzialmente le stesse, ciò che cambia è il reddito neïo, che nel caso di logica asset side il
reddito neïo è al lordo degli oneri ï¡nanziari. Inoltre il valore economico è al neïo dei debiï. Inï¡ne cambia anche il
tasso di aïualizzazione, che è il CAPM nel caso di logica equity e wacc nel caso di logica asset side.
Rm ’/ wacc>Rm wacc
/i <CAPM
(perché ) per questo moïvo bisogna togliere il
Piccolo confronto: CAPM
Legenda logica equity:
W = valore del capitale economico
Rm →
= reddito neïo (medio aïeso) se si uïlizza una poliïca dei dividendi costan, il reddito è al neïo degli stessi
R = reddito neïo aïeso sïmato anno per anno
i = costo del capitale azionario
CAPM
α = faïore di aïualizzazione di una rendita annua posïcipata
n−i CAPM
VF = valore ï¡nale o terminale del capitale proprio all’anno n (da calcolarsi con il reddito neïo medio aïeso)
Legenda logica asset side:
W = valore del capitale economico
Rm ' = reddito neïo (medio aïeso) + oneri ï¡nanziari
R ' = reddito neïo aïeso sïmato anno per anno + oneri ï¡nanziari
wacc = costo medio ponderato del capitale, al lordo del beneï¡cio ï¡scale del debito
D = valore aïuale dei debiï onerosi (debiï ï¡nanziari)
VF = valore ï¡nale o terminale dell’azienda all’anno n (da calcolarsi con il NOPAT)
2.2.2 I metodi ï¡nanziari
I metodi ï¡nanziari (Discounted Cash Flow, DCF) rappresentano un’applicazione ai processi di sïma del capitale
economico d’azienda delle tecniche elaborate per la valutazione di generici invesïmenï (tecniche di capital
budgeïng). W =f (FLcassa)
In questo caso, il valore che viene aïualizzato è in funzione del ïªusso