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Riassunto esame Filosofia, Prof. Marinangeli Giovanni, libro consigliato Così parlò Zarathustra, Friedich Nietzsche Pag. 1
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Per me tu sei ancora un prigioniero che cerca di rendersi libero: ah, l'anima di tali prigionieri si fa accorta, ma pure perfida e falsa. Deve ancor purificarsi chi ha liberato il suo spirito. C'è ancora in lui molto del carcere e della muffa: deve purificarsi il suo occhio. Sì, io conosco il tuo pericolo. Ma per il mio amore e la mia speranza io ti scongiuro: non gettar via il tuo amore e la tua speranza! Tu ti senti ancor nobile, e nobile ti sentono anche gli altri ancora, quelli che ti sono ostili e ti guardano maligni. Sappi che l'uomo nobile è a tutti un inciampo. Anche ai buoni l'uomo nobile è d'inciampo: ed anche proclamandolo buono vogliono cacciarlo da loro. L'uomo nobile vuol creare nuove cose ed una nuova virtù. Ma il buono vuole l'antico e che l'antico sia conservato. Ma il pericolo dell'uomo nobile non è divenir buono, bensì schernitore, distruttore, insolente. Oh, conobbi dei nobili che

perdettero le loro più alte speranze. E da quel tempo calunniarono ogni speranza sublime. Vissero allora sfrontati, tra brevi orgie, ed appena si proposero un fine da un giorno all'altro. – "Lo spirito è pur voluttà" essi dissero. E allora spezzarono l'ali dello spirito: esso striscia ora intorno e insozza rosicchiando. Pensavano un giorno di mutarsi in eroi: sono ora viziosi. Spavento e afflizione, è per essi un eroe. Ma per il mio amore e la mia speranza, ti supplico: non gettar via il tuo amore e la tua speranza! Sappi che a tutti è di ostacolo una persona nobile. La persona nobile vuole creare cose nuove e una nuova virtù. Tieni sacra la tua più sublime speranza! Così parlò Zarathustra. *Il brano inizia con dei simboli molto forti, monti in lontananza, un albero con seduto questo giovane che guarda verso il basso e sta schivando lo Zarathustra. Schivare qualcuno significa volere evitare qualcuno, schiva

lo sguardo, sembra quasi in attesa. Vuole evitare ma al tempo stesso è come fosse in attesa. Questa figura è l'ARCHETIPO di ogni bambino che avremo di seduto davanti. I bambini in classe non sono là in attesa nostra, sono là perché ce li portano, perché sono scuole dell'obbligo. I bambini ci schivano, non dobbiamo dare per scontato che perché sono là hanno voglia di sentirci. Noi dobbiamo promettere e regalare bellezza a questi bambini. Noi ci muoviamo perché c'è una promessa di bellezza, nessuno di noi fa un passo se non in direzione di qualcosa di bello e attraente. L'attenzione Noi dei bambini ce la dobbiamo guadagnare, bisogna attrarli verso di noi. Il giovane nello Zarathustra è indeciso. L'albero dell'uomo. Com'è invece la metafora fatto un albero? Ha le radici, che lo tengono ancorato e ha le fronde che si muovono verso il cielo. Questo è la metafora

di ognuno di noi. I bambini vorrebbero elevarsi ma poi ci rendiamo conto dei nostri limiti e abbiamo paura. Siamo pieni di contrasti, di dubbi che ci animano. Siamo come indecisi, dubbiosi. Il giovane deve scegliere fra la virtù e la perdizione, come ognuno di noi. Siamo alti e bassi, ognuno di noi. Anche un bambino deve scegliere fra virtù e perdizione, seguire la maestra oppure no. Noi se non gli diamo la promessa di bellezza li perdiamo. La promessa di bellezza sta a noi crearla. Che fa Z.? Si accosta, lo guarda da lontano. Metafora più bella di questo brano. Il maestro arriva in punta di piedi, al momento giusto, non si impone. Non si intromette. Il gesto del maestro è quello di cercare questo giovane per fargli oltrepassare il bivio. Noi siamo lo Z. L'atteggiamento naturale è la resistenza al nostro insegnamento, non l'accoglienza. Lo Z si avvicina e deve far passare il bivio, le incertezze del giovane. Il maestro non è

qualcuno che ci porta altrove di dove siamo, ma va a prendere il giovane là dove lui è!!! Ciò significa rispettare profondamente, non di facciata! Ogni bambino ha una storia. Andare a prendere dove sono significa a livello emotivo, biografico. Ognuno porta la propria storia di nazione, di famiglia, di genitori separati. Il maestro ti toglie dal bivio accettando dove sei. Non si deve adattare il bambino a te, ma te a lui. È Z che va incontro al giovane, non viceversa! Il maestro è tale quando porta il discepolo non in un'altra regione, ma perché suscita il sapere là dove il discepolo l'aspetta. Lui arriva nel momento del bisogno, dell'incertezza, del dubbio. Il primo gesto di Z è accogliere l'incertezza, la paura, l'incertezza, il timore, perché apprendere sarà come un viaggio, bello ma che fa paura. Quello che è nuovo ci spaventa. "non c'è perdoni", così è.

Il brano parla di un gradino: gradino che me lo che il gradino? Dal gradino si sale e si scende, ma si può anche cadere dai gradini. La scuola è il posto dove si cade. La differenza fra sbaglio ed errore qual è? Non sono la stessa cosa.

Sbagliare ha a che fare con la correttezza procedurale, si può sbagliare solo seguendo uno schema predefinito. La risposta è già prevista. La scuola dello sbaglio è quella in cui viene verificata solamente la correttezza procedurale.

L'errore invece ha a che fare con il tentativo. La scuola degli errori è quella del problem solving, lavorare per tentativi. La Montessori lo chiama il "signor errore", è la cosa più bella che ci può capitare. È il metodo dell'errore, della scienza, che procede per tentativi per errori. La scuola è il luogo dove si sbaglia. È il posto in cui tu cadi e ti rialzi. È il luogo dove si impara a vivere.

La maggiorparte delle scoperte scientifiche è avvenuta per errore. A volte proprio dagli errori sono nate lepiù grandi conquiste dell'umanità. L'errore è il motore della vita. Non si impara ANCHE dagli errori, si impara SOLO dagli errori. Quello che siamo oggi è frutto dei nostri errori e al tempo stesso di come abbiamo reagito e comeabbiamo superato i nostri errori. Permettiamo di sbagliare e non mortifichiamo la caduta. È cadendo che si conquista, cadere è importante per capire come rialzarsi, come rifare il gradino. Ecco perché il giovane odia quelli che prendono il volo, perché vorrebbe essere come loro. L'albero della montagna di N rappresenta la zona di sviluppo prossimale, vado a prenderti nellazona dove sei. Questa indecisione, questo star lì è quello che ci insegna anche Vygotskij. L'osservazione è fondamentale. Io devo capire la loro zona di sviluppo prossimale, perché

io→ Crederedevo prendere i singoli bambini lì dove stanno. nella PERFETTIBILITÀ, far fare aL’ultimaognuno una crescita in base a dove stanno. figura su cui riflettere è quella del fulmine,la folgore. Una figura bellissima. Cosa fa il fulmine in natura? Può fare sostanzialmente duecose, può distruggere, incenerire, ma può anche illuminare. Il fulmine è il GESTOEDUCATIVO, qualcosa in mano al maestro. Noi siamo il fulmine. Noi siamo le maestre chec’hannoabbiamo avuto, che incenerito o che ci hanno illuminato. Il fulmine ha questa doppiavalenza, può essere il massimo della luce e al tempo stesso può essere distruttivo. Z è questomaestro che può incenerire o illuminare.Quando ci chiederanno chi sono i protagonisti del processo educativo. La scuola la fal’insegnante, che fa il bello e il cattivo tempo. In questo Don Milani ci ha rovinato. Gli studenti diBarbiana sono diventati sottosegretari,

vista economico e sociale. Questo modello educativo, basato sulla formazione professionale e sull'acquisizione di competenze specifiche, ha l'obiettivo di preparare gli studenti al mondo del lavoro e di fornire loro le conoscenze necessarie per affrontare le sfide del mercato. Don Lorenzo ha capito che l'istruzione tradizionale, basata principalmente sulla teoria e sulla memorizzazione, non era più sufficiente per preparare i giovani alle esigenze del mondo moderno. Ha quindi introdotto un approccio pratico e orientato al risultato, in cui gli studenti imparano facendo e mettendo in pratica le competenze acquisite. Questo modello educativo si basa anche sull'attenzione al punto di vista economico e sociale. Don Lorenzo ha compreso che l'istruzione deve essere in grado di rispondere alle esigenze del mercato del lavoro e di formare cittadini consapevoli e responsabili. Pertanto, ha introdotto materie e progetti che permettono agli studenti di comprendere il funzionamento dell'economia e della società, nonché di sviluppare competenze trasversali come il pensiero critico, la collaborazione e la comunicazione. Grazie a questo modello educativo innovativo, gli studenti hanno la possibilità di acquisire competenze pratiche e concrete, che possono essere immediatamente applicate nel mondo del lavoro. Inoltre, vengono preparati ad affrontare le sfide del futuro, sviluppando una mentalità aperta al cambiamento e all'innovazione. Quindi, cari dirigenti d'azienda, è importante riconoscere l'importanza di questo modello educativo e di investire nella formazione dei giovani. Solo così potremo garantire un futuro di successo per le nuove generazioni e per l'intera società.
Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
5 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-FIL/06 Storia della filosofia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher vero.fagiani di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Filosofia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Perugia o del prof Marinangeli Giovanni.