Anteprima
Vedrai una selezione di 11 pagine su 50
Riassunto esame Filosofia politica, Prof. Prospero Michele, libro consigliato La teoria politica di Marx, Prospero Pag. 1 Riassunto esame Filosofia politica, Prof. Prospero Michele, libro consigliato La teoria politica di Marx, Prospero Pag. 2
Anteprima di 11 pagg. su 50.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Filosofia politica, Prof. Prospero Michele, libro consigliato La teoria politica di Marx, Prospero Pag. 6
Anteprima di 11 pagg. su 50.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Filosofia politica, Prof. Prospero Michele, libro consigliato La teoria politica di Marx, Prospero Pag. 11
Anteprima di 11 pagg. su 50.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Filosofia politica, Prof. Prospero Michele, libro consigliato La teoria politica di Marx, Prospero Pag. 16
Anteprima di 11 pagg. su 50.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Filosofia politica, Prof. Prospero Michele, libro consigliato La teoria politica di Marx, Prospero Pag. 21
Anteprima di 11 pagg. su 50.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Filosofia politica, Prof. Prospero Michele, libro consigliato La teoria politica di Marx, Prospero Pag. 26
Anteprima di 11 pagg. su 50.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Filosofia politica, Prof. Prospero Michele, libro consigliato La teoria politica di Marx, Prospero Pag. 31
Anteprima di 11 pagg. su 50.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Filosofia politica, Prof. Prospero Michele, libro consigliato La teoria politica di Marx, Prospero Pag. 36
Anteprima di 11 pagg. su 50.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Filosofia politica, Prof. Prospero Michele, libro consigliato La teoria politica di Marx, Prospero Pag. 41
Anteprima di 11 pagg. su 50.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Filosofia politica, Prof. Prospero Michele, libro consigliato La teoria politica di Marx, Prospero Pag. 46
1 su 50
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

IL DOMINIO DELLE ASTRAZIONI

L’inizio dei lavori sui Grundrisse di

Intorno agli anni Cinquanta Marx riesce in parte ad emanciparsi dall’occupazione politologo e giornalista

(che comunque manterrà) e ad intraprendere il lavoro di produzione scientifica in ambito economico-sociale.

del ’57

Fu la crisi economica mondiale a spingerlo a scrive quello stesso anno i Grundrisse, considerati

l’anello di congiunzione tra l’opera matura de

gli scritti giovanili della Critica e Il Capitale, nel quale

sarebbero poi converse in maniera sistematizzata molte delle suggestioni che già emergevano dal saggio del

’57.

Le lettura di Althusser della saggistica di Marx

una rottura epistemologica con l’opera giovanile di Marx. Tuttavia

Althusser riconosce nei Grundrisse

pensatori quali della Volpe vedono invero una stretta continuità tra la Critica, i Grundrisse e Il Capitale. Il

lavoro di Marx è unitario sebbene si sviluppi su livelli diversi, ora logico, ora giuridico, ora politico, ora

–, che vede l’analisi partire da

economico reso coeso da un assunto metodologico fondamentale, ossia quello

l’astrazione di questo dato

una ricognizione positiva del dato empirico, continuare con attraverso un impianto

dell’empiria.

logico e progredire con la formulazione di ipotesi verificabili sempre nel banco di prova

L’approccio fenomenologico che caratterizza il lavoro di Marx, refrattario alle assunzioni metafisiche, è tale

che egli non mancherà mai di supportare la propria indagine attraverso dati statistici. Questa attenzione per il

particolare, per il dato statistico, non si risolve in Marx in un lavoro classificatorio di registrazione ingenua

dell’empirico: i fatti sono sempre filtrati attraverso astrazioni concettuali, il frammento è sempre inserito

all’interno di un sistema.

La lettura di Dussel della saggistica di Marx e il metodo darwiniano

In tutta la produzione saggistica di Marx, Dussel (teologo latinoamericano) ravvisa una ricorrenza

significativa di metafore di carattere religioso e, partendo da questa evidenza, offre una lettura piuttosto

eccentrica della produzione marxiana che lo porta in buona sostanza a considerare Marx un teologo. La

teologia per Dussel sarebbe una superscienza in grado di sopperire alle limitazioni epistemologiche delle

scienze specifiche, economia politica inclusa; e a suo giudizio Marx la impiegherebbe (la teologia) proprio

conscio dell’incapacità del dato quantitativo di spiegare esaustivamente il reale.

La lettura è quantomeno opinabile, non foss’altro perché Marx dichiarò esplicitamente l’adozione del

metodo darwiniano nel condurre il proprio lavoro di ricerca scientifica (ric. Marx scrisse a Darwin la sua

intenzione di dedicargli Il Capitale, ma Darwin declinò). Da Darwin Marx riprese il concetto di evoluzione,

nell’ambito

declinandolo economico-sociale. A suo giudizio il sistema economico capitalista non è nato da

gli schemi dell’assetto

zero, ma è stato necessario che entro sociale che lo ha preceduto (quello feudale)

e l’approdo

fossero esistite forze sociali produttive che spingevano per la dissoluzione del sistema (feudale)

al rapporto capitalistico. Perché il sistema sociale evolva, è necessaria la presenza di interessi-attori potenza

(Aristotele), o sussunzione formale (Marx) che, premendo sulle condizioni dei rapporti economici vigenti,

di rompere l’ordine sociale

siano in grado di farsi atto (Aristotele), o sussunzione reale (Marx), ossia

esistente (con i suoi rapporti sociali di produzione) e istituzionalizzare un nuovo sistema impregnato dei

propri interessi. 30

– –

Insomma, accantonata la filosofia che pretende di cogliere la totalità attraverso una ragione speculativa

Marx prospetta una ricognizione empirica di rapporti contingenti e storici informata dalla logica specifica

specifico e “le cifre recano di fatto contributi alla storia della

dell’oggetto supportata da dati statistici (ric. e pettegolezzi politici” –

vita nazionale più di quanti ne siano contenuti in volumi di chiacchiere retoriche

Marx).

Il tentativo di coniugare Hegel e Marx

Secondo una tesi condivisa da Dussel e dal alcuni hegelo-marxisti, nei Grundrisse e ne Il Capitale Marx non

a quello dell’economia politica le considerazioni

farebbe altro che tradurre dal linguaggio logico-speculativo

– aneddoto vuole che tra il ’58 e il ’60 fosse giunta nelle

e i concetti della Scienza della logica di Hegel [nota –

mani di Marx una nuova versione di Scienze della logica una rilettura del testo avrebbe quindi portato

Marx a rivalutare il rilievo di Hegel e la fecondità euristica della sua opera].

Tuttavia, se Marx si fosse limitato a indurre letture analitiche del sistema socio-economico moderno a partire

dall’apparato teorico di Hegel, non si spiegherebbe la rilevanza del lavoro dell’economista, che avrebbe

dunque dovuto passare agli onori della storia come un semplice epigono del filosofo di Stoccarda. Per

– – l’opera di Marx è da considerarsi un

Schumpeter che pure era un critico delle teoria economica marxiana

inedito della storia dell’economia politica. Ma a dire il vero la tesi di Dussel e degli hegelo-marxisti non

viene soltanto disinnescata dall’obiettiva importanza giocata nella storia dell’Occidente,

dai rilievi marxiani

ma risulta debole anche da un punto di vista filologico. Nell’introduzione ai Grundrisse, infatti, Marx

nel campo dell’economia

riprende alla lettera gli affondi critici mossi ad Hegel nella Critica e li declina

politica. Rimane ben salda, quindi, la convinzione che il pensiero sia un elemento di sintesi e conoscenza del

reale, non il suo creatore. Il pensiero è forza creatrice solo nel senso che crea gli schemi astratti e i concetti

utili a conoscere il reale sostrato, non a crearlo. Per Marx tale è il carattere del metodo scientificamente

che non rinuncia all’astrazione, ma ritiene di fondarla

corretto, a partire dal dato reale empirico. In altre

parole, mentre in Hegel il pensiero è un’idea che con movimenti interni genera dall’astratto il reale,

ipostasi

per Marx il pensiero è un’idea ipotesi (ipotesi da verificare) che organizza la realtà (che però lo preesiste) e

le dà forma. Non a caso Marx recupera la kantiana differenza tra pensare e conoscere: se il semplice

esercizio del pensiero può anche produrre antinomie insolubile, il conoscere implica di contro una modalità

di costruzione logica che si fonda sul dato reale, il quale non accetta contraddizioni o nonsensi. Il pensiero

che conosce ha quindi un carattere creativo-organizzativo, elimina il superfluo dal dato empirico, non

limitandosi a riprodurlo (Marx aborrisce il puro empirismo); ma una volta costruite leggi, astratte ricorrenze,

prova dell’empiria, e non essere trasfigurati a ragione

e prodotto modelli, questi devono essere sottoposti alla

– –

come invece accade in Hegel che ipostatizzando crea il mondo reale. Il reale è sostrato, mantiene la

propria autonomia ontologica rispetto all’intelletto che lo pensa; l’attività stessa del pensiero –

e anzi, e la

– “preso in se stesso, il pensiero è

lingua, che ne è la manifestazione percepibile è un prodotto del reale (ric.

come una nebulosa in cui niente è necessariamente delimitato. Non vi sono idee prestabilite, e niente è

dell’apparizione della lingua” –

distinto prima Sassure).

Spesso la tesi degli hegelo-marxisti circa la continuità tra il lavoro di Hegel e quello di Marx sono state

avvalorate annotando il recupero da parte del pensatore di Treviri di alcune espressioni del filosofo di

Stoccarda. Non si può negare, ad esempio, che Marx riprenda il concetto hegeliano di totalità, ma egli lo fa

conferendogli una specificazione sostanzialmente diversa da quella assunta in Hegel. Mentre infatti la totalità

una categoria metafisica che designa l’idea-totalità-delle-condizioni

indica, nella logica dialettica, che si

scinde (con movimenti in verità apparenti) e genera il reale; in Marx la totalità è un parasinonimo di sistema,

dell’intelletto

una costruzione che intreccia elementi specifici (il sottosistema economico, politico, del diritto,

– è l’accezione di totalità che sarebbe stata ripresa dai

culturale) da cogliere nelle reciproche relazioni [nota

– –

teorici della Scuola di Francoforte nota in Hegel la totalità è il vero, mentre le sue parti parziali prese in

– una costruzione dell’intelletto messo a disposizione

sé stese sono non-vere in Marx il sistema, essendo – –

della comprensione dei fatti reali, può rivelarsi falso alla prova della verifica empirica nota anche in

postula l’identità

Hegel il sistema è una costruzione del pensiero, ma dal momento che egli di realtà e

ragione, esso (il sistema) non può mai rivelarsi falso].

Linguaggio metaforico e linguaggio matematico 31 per l’appunto,

Nei Grundrisse e ne Il Capitale Marx parrebbe recuperare la terminologia hegeliana (e,

partendo da questo dato gli hegelo-marxisti pretendono di vedere in queste opere una pedissequa traduzione

delle logica dialettica hegeliana nell’economia politica). In verità l’uso che Marx fa del linguaggio di Hegel è

metaforico, non si accompagna cioè ad un’analisi condotta secondo i canoni della dialettica. Termini come

“totalità”, “misticismo”, “feticismo”, “contraddizione” sono svuotati del loro contenuto idealistico e riempiti

di un’analisi pienamente scientifica condotta

dai presupposti metodologici e gnoseologici attraverso la logica

specifica dell’oggetto specifico, le astrazioni determinate, il principio di non contraddizione e il linguaggio

della matematica (della cui scarsa conoscenza Marx si rammaricò sempre). Marx stesso si preoccupò di

l’esigenza

annotare di depurare, in vista di una stesura definitiva, i Grundrisse dalle formule hegeliane, al

l’impressione

fine di non dare di star conducendo esercizi dialettici.

Critica di Marx all’economia politica classica

C’è un’affinità tra la critica di Einstein alla fisica newtoniana e quella mossa da Marx all’economia politica

Einstein critica l’idea

classica: se di Newton di uno spazio e di un tempo assoluti, ossia validi in ogni sistema

Marx contesta l’assunto degli economisti

di riferimento, quando sono in realtà validi solo in quello terrestre;

classici secondo cui in ambito economico esistono delle leggi eterne, valide indipendentemente d

Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
50 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/01 Filosofia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Tuappa di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Filosofia politica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Prospero Michele.