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CONFLITTI TRA NORME POSSONO AVERE RISPETTO AL NOSTRO MODO DI PENSARE IL DIRITTO COME FENOMENO NORMATIVO.

Secondo un certo modo di pensare il diritto, l'ordinamento giuridico come sistema di norme, è sempre coerente nel senso che anche quando si danno questi conflitti, sono conflitti apparenti perché l'ordinamento giuridico ha le risorse per eliminarli, risolverli, per dissolverli in qualche modo (ci sono delle regole che danno dei criteri di soluzione dei conflitti e quindi sostanzialmente il diritto risolve da sé le proprie contraddizioni - per cui non è incoerente: nel momento stesso in cui è in grado di rimediare alle proprie incoerenze fondamentalmente è coerente).

Secondo altri, invece, possono essere dei conflitti reali tra norme e la soluzione di questi conflitti reali non viene soltanto dal diritto ma richiede l'uso anche di altre risorse (che possono essere anche extra giuridiche. Quando parliamo di conflitti.

Tra norme parliamo delle c.d. antinomie = norme che si contrappongono leune alle altre.

Si fa una distinzione concettuale tra le antinomie in astratto e le antinomie in concreto.

  • Le antinomie sono in astratto quando le norme entrano in conflitto rispetto al modo in cui è formulata la fattispecie. Quindi dal punto di vista concettuale c'è un conflitto tra queste norme (È vietato fumare, è obbligatorio fumare sono già in astratto in conflitto tra loro - si contraddicono).
  • Diversamente si parla dell'antinomia in concreto quando il conflitto non è sul piano concettuale ma emerge quando andiamo ad applicare le 2 norme. Quindi, sebbene non siano formulate in modo da contraddirsi, ci sono dei dati di fatto che rendono la loro applicazione a quel particolare caso... che configurano attraverso la loro applicazione a quel particolare caso un'antinomia in concreto. Quindi si derivano conseguenze contraddittorie.

dall'applicazione di queste 2 norme. Ora, c'è chi dice che se 2 norme si contraddicono nell'applicazione ad un caso concreto è perché anche concettualmente sono in conflitto tra loro. (però diciamo che questa è una distinzione puramente concettuale).

Di fatto, che sia in astratto o che sia in concreto il risultato è che abbiamo indicazioni da parte di un parametro giuridico di una norma che vanno in direzioni opposte. Ed è importante quindi risolvere questo conflitto che può assumere PROPORZIONI DIVERSE.

ROSS ha introdotto questa classificazione delle antinomie che riguarda la misura in cui 2 norme confliggono.

L'ANTINOMIA PUO' ESSERE:

  1. TOTALE-TOTALE. E' TOTALE - TOTALE quando entrambe le norme sono totalmente in conflitto con l'altra, perché c'è una totale sovrapposizione in termini di contrapposizione diciamo tra le fattispecie che le 2 norme regolano (E' vietato fumare,

è obbligatorio fumare = questa è un’antinomia totale-totale = stessa fattispecie disciplinatain modi opposti).

2. TOTALE-PARZIALE

Può darsi però il caso in cui il conflitto sia totale per una norma e solo parziale per l’altra perché rispetto aduna parte diciamo della fattispecie che questa norma disciplina non vi è conflitto con l’altra norma.

3. PARZIALE-PARZIALE

Infine può essere parziale-parziale. E’ parziale – parziale quando entrambe le norme confliggono solo inparte con l’altra: ciascuna è in conflitto solo parzialmente con l’altra (quindi le 2 fattispecie sisovrappongono in termini di conflitto solo rispetto ad un particolare aspetto della fattispecie cheprevedono e disciplinano.

PRIMO CASO: N1 ed n2 sono totalmente in conflitto l’una con l’altra (è un’antinomia totale-totale: adesempio una norma vieta l’importazione di veicoli (N1), N2 invece permette o

addirittura obbliga l'importazione di veicoli (stessa fattispecie ma con una totale antinomia (quindi conflitto con l'altra norma).

Secondo caso:

Esempi: una norma (N1) vieta l'importazione di veicoli, la norma N2 permette o obbliga l'importazione di camion: questa norma è totalmente in conflitto con N1, ma N1 è solo in parte in conflitto con N2, cioè non è in conflitto con altre norme per tutta quella parte della fattispecie che riguarda il divieto di importazione di veicoli che non sono camion.

Il camion è una specie del genere veicolo. Quindi l'obbligo o il permesso di importare veicoli (camion) è totalmente in conflitto con la norma che invece vieta l'importazione dei veicoli, questa è solo in parte, parzialmente in conflitto con N2.

Terzo caso (parziale-parziale) entrambe confliggono solo in parte, ad esempio: la norma N1 vieta di importare veicoli, la norma N2

Il testo fornito riguarda l'importazione di macchine agricole e veicoli. Queste due categorie sono diverse e possono entrare in conflitto rispetto ai trattori, che sono sia veicoli che macchine agricole. Pertanto, entrambe le norme possono entrare in conflitto rispetto ai trattori.

Per risolvere le antinomie, vengono utilizzati diversi criteri:

  1. Criterio gerarchico: la norma sovraordinata prevale sulla norma sottoordinata. Ad esempio, la norma costituzionale prevale sulla norma di legge ordinaria, che prevale sulla norma amministrativa, e così via.
  2. Criterio cronologico: prevale la norma introdotta più di recente. Ad esempio, se ci sono norme che si contraddicono, prevale quella più recente.

Questi criteri vengono utilizzati per individuare la norma che deve prevalere sull'altra e risolvere le antinomie.

appartengono allo stesso livello (poniamo il caso che siano 2 norme di legge ordinaria), come facciamo a stabilire quale prevale? Il criterio cronologico: prevale quella introdotta di recente. Lex posterior derogat priori (la successiva si impone / prevale sulla precedente – il criterio di validità di delegazione ha evidentemente attribuito ad una certa autorità la competenza ad aggiornare in qualche modo il sistema che quindi è dinamico, introducendo una nuova norma. Per cui in ossequio a questa logica istituzionale secondo cui c'è questa delegazione della competenza ad aggiornare il sistema, una norma introdotta di recente prevale su quella precedente. Per cui tra una norma di legge ordinaria del 2018 ed una del 2019 prevale quella del 2019. Infine, se sono state introdotte nello stesso momento, per esempio fanno parte dello stesso testo di legge, allora si applica il Criterio di specialità (nessi genetici) = La norma più completa che

Specifica o qualifica la fattispecie in modo più completo rispetto all'abilità di sussumere, cioè di riportare il caso concreto alla fattispecie astratta che la norma prevede, prevale sull'altra. La norma che regola il contratto di locazione chiaramente è speciale rispetto alla norma che in generale disciplina il contratto e quindi prevale. Infine, se sono state introdotte nello stesso momento, allora prevale il criterio di specialità - la norma più completa prevale sull'altra. La norma che regola il contratto di locazione è speciale rispetto alla norma che disciplina il contratto. Questi criteri sono quelli che dalla dottrina emergono da utilizzare.

4. Criterio di competenza - riconducibile in qualche modo al criterio gerarchico - ha a che vedere sostanzialmente con l'autorità e il rango al quale quell'autorità opera come autorità che può porre in essere quelle norme giuridiche.

–l’istituzione competente a regolare quella determinata materia. Di solito si usa quando non si possonousare gli altri criteri, si va a vedere chi ha introdotto la norma.Questi criteri possono entrare in conflitto tra loro.

FILOSOFIA DEL DIRITTO 13/10/2022

DAL CAPITOLO 3 AL CAPITOLO 2 (I principi)

Repetita iuvant13/10

Il tema della coerenza e dei rapporti tra norme all'interno dell'ordinamento giuridico . Abbiamovisto che possono darsi dei conflitti, le cosiddette antinomie , e che abbiamo degli strumenti perrisolverle, abbiamo dei criteri che ci guidano nella soluzione di questi conflitti per individuare lanorma che deve prevalere nella disciplina del caso.Questa è l'immagine che abbiamo dell'ordinamento giuridico : norme disposte su livelliordinati gerarchicamente ed una norma fondamentale, Intesa in modi diversi da Hart eKelsen, che fornisce il fondamento ultimo di validità di tutta questa costruzione.Per Kelsen è presupposta, per

Hart è praticata (Ricordatevi insieme delle regole del gioco usate da arbitri e giocatori, Talora o in parte meno formulate, ma comunque sono la regola di riconoscimento che ci permette di identificare le regole che sono seguite nel gioco e ovviamente quindi ce ne fornisce i criteri di validità perché ci permette di stabilire quali regole appartengono al sistema le regole del gioco e quali invece non appartengono ad esso. Abbiamo visto che da validità dipende sia da Nessi genetici, sui quali si basano i cosiddetti criteri di delegazione, sia da Nessi contenutistici biologici su cui si basano i criteri di deduzione. Quindi Una norma è valida se appartiene all'ordinamento e appartiene all'ordinamento Se è la sua produzione è autorizzata da una norma sovraordinata ed è il suo contenuto è deducibile da quello di una norma sovraordinata. Una norma giuridica può essere valida anche solo dal punto di vista genetico, quindi solo formalmente.in questo caso vige ma non è pienamente valida, perché non è valida dal punto di vista sostanziale o materiale. Nel senso che il suo contenuto non è in linea con il contenuto delle norme sovraordinate. Abbiamo visto poi come la validità debba essere distinta dall'applicabilità. L'applicabilità è l'utilizzabilità nella norma in un caso concreto. Di solito vanno di pari passo, quindi una norma valida è utilizzabile, e una norma è utilizzabile in quanto valida. Ma ci sono dei casi in cui questi due qualità sono disgiunte (il caso della vacatio legis: la norma è valida ma non utilizzabile, non applicabile ed il caso inverso di norme straniere che non appartengono all'ordinamento giuridico italiano, quindi non sono valide nel nostro ordinamento, ma sono utilizzabili perché ad esempio il diritto privato internazionale si rinvia ad esse. LA COERENZA DELL'ORDINAMENTO GIURIDICO Siaesistente. I conflitti normativi possono verificarsi quando due o più norme all'interno di un ordinamento giuridico entrano in contrasto tra loro, creando ambiguità o incertezza nella loro applicazione. Questi conflitti possono derivare da diverse fonti, come ad esempio la gerarchia delle norme, la competenza legislativa o l'interpretazione delle leggi da parte dei tribunali. Per risolvere i conflitti normativi, esistono diverse tecniche e principi di interpretazione del diritto. Ad esempio, il principio della gerarchia delle norme prevede che le norme di rango superiore prevalgano su quelle di rango inferiore. Inoltre, l'interpretazione delle leggi da parte dei tribunali può contribuire a risolvere i conflitti, cercando di armonizzare le norme in contrasto o stabilendo quale norma debba essere applicata in un determinato caso. È importante sottolineare che i conflitti normativi possono essere inevitabili in un sistema giuridico complesso e in continua evoluzione. Tuttavia, è compito dei giuristi e dei tribunali cercare di risolvere tali conflitti nel modo più coerente e giusto possibile, al fine di garantire la certezza del diritto e la tutela dei diritti dei cittadini.
Dettagli
A.A. 2022-2023
134 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/20 Filosofia del diritto

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher jack1993@jhgjg di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Filosofia del diritto e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Valentini Chiara.