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LINGUAGGIO GIURIDICO
Il linguaggio giuridico è la forma linguistica adottata da giudici, legislatori e dalla giurisprudenza (insieme di studi che producono la dottrina).
a) Legislatore
b) Giudice
c) Esperti
Il legislatore
Il legislatore italiano, qualunque sia la sua declinazione, utilizza l'italiano come lingua. Tuttavia, si tratta di un registro non ordinario, bensì di un registro tecnico, specializzato. Il legislatore parte necessariamente dalla lingua parlata dalla comunità, ma questa è una lingua parzialmente povera di tecnicismi giuridici.
La lingua ordinaria presenta diversi problemi derivanti dalle singole parole: possono essere vaghe, ambigue. Inoltre, hanno un referente esterno di natura fisica e spesso il loro significato è meno serio:
a) La parola "microfono" ha un referente fisico
b) Le parole "virtù", "bellezza" non hanno un significato accettato da tutti in quanto assente il referente fisico
La correlazione fisica garantisce una pluralità di significati alle parole.
italiano/parlamento/regione→ italiano● non italiano comune, ordinario→lingua parzialmente tecnica e specializzata● prestito semiontico dall’italiano alla lingua giuridica● non tecnico come quello medico● molte parole hanno più significati● a volte hanno un referente esterno di natura fisica● molte parole che hanno referente fisico hanno più significato● problema dell’ambiguità● anche nei contratti● Possono sorgere problemi di uso e non uso degli accorgimenti sintatticolinguistici delle lingue naturali: uso della virgola, dell’apostrofo, dell’accento ecc.● Quando il lg porta la lingua naturale dovrebbe prevedere i problemi che si staportando dietro: ambiguità nelle parole, formulazione delle parole, connessioneed ordine tra esse, sintassi ecc.● Nell’abitudine italiana il legislatore è quasi sempre incomprensibile, tanto che lenorme sono accompagnate da circolari ministeriali che vanno a
specificare e risolvere le possibili ambiguità; non succede solo in Italia. ● La soluzione sta nell'introdurre delle definizioni: nei contratti si stabiliscono, per esempio, quale sarà il significato delle parole chiave che possono generare problemi di significato. COME SI FORMA IL SIGNIFICATO DELLE PAROLE ● Quando viene inventato un nuovo oggetto si deve creare una parola destinata a denotarlo. Le parole hanno una funzione di cooperazione e risparmio linguistico; il metodo tramite il quale noi assimiliamo le parole è ostensivo. Nel corso della storia, specie nel mondo classico, si è riflettuto su questo aspetto; la tesi prodotta dalla classicità individua l'origine del significato delle parole nella loro relazione naturale con la realtà; una posizione esostanzialistica: il rapporto tra la parola segno e la realtà determina il significato della parola. Si contrappone la tesi dei sofisti, secondo i quali il significato di una parola altro nonèche il frutto di un tra coloro che usano quella parolaaccordoNon c’è nulla che ci impedirebbe di utilizzare la parola gatto per designare una tigreOggi vige la tesi sofista ; le parole sono segni, segni artificiali: noi abbiamo la1possibilità di comunicare e cambiare.Il significato delle parole cambia con l’uso della parola, in maniera spontanea. Essodipende dall’uso delle varie comunità linguistiche. Quando ci riferiamo al significatodelle parole andiamo a parlare di semantica delle parole e di problemi relativi allacostruzione linguisticaUna rivoluzione culturale. I sofisti erano esperti del sapere che giravano di città in1città facendosi pagare per il proprio insegnamento, erano cioè come dei professoriitineranti.Ancora oggi “sofista” è un termine negativo che indica una persona che sa fare deidiscorsi molto convincenti ma che in realtà ha un sapere soltanto apparente.Questo giudizio
negativo deriva da quello che gli antichi diedero ai sofisti, i quali criticavano il fatto che si facessero pagare per il loro insegnamento. Infatti, ad Atene l'insegnamento non era considerato un lavoro ma una funzione sociale degli adulti. Nonostante queste critiche i sofisti furono appoggiati dai giovani che avevano l'esigenza di una nuova cultura e soprattutto di saper parlare per potersi affermare nella società democratica, in cui il dialogo era fondamentale. Quindi i sofisti hanno saputo rispondere ad una reale esigenza del momento. La semiotica Si intende la disciplina che ha come oggetto di studio la comunicazione e i modi, le modalità attraverso cui siamo in grado, pur in mezzo a delle difficoltà, di interagire con gli altri comunicando → studia i segni ● Platone → idee presenti nell'iperuranio ● sofisti → le parole hanno il significato per una convenzione ● le parole hanno significati diversi a seconda dei paesi e dellecomunità linguistiche→ a seconda degli usi dei popoli
semantica delle parole ed espressioni linguistiche
importanza dell’aspetto sintattico
espressione linguistica→ semantica e sintassi
significato prescrittivo e normativo
contesto→ significati diversi rispetto a cosa indicano semantica e sintassi
semantica, sintassi e pragmatismo
Con essa gli studiosi sono soliti distinguere tre livelli di analisi e parliamo di una semiotica triadica:
- Approccio semantico→ dialica
- Approccio sintattico→ dialica
- Approccio pragmatico→ trialica
Approccio semantico
Studio del rapporto tra segno linguistico e la realtà, o parte della realtà a cui si riferisce
In questo approccio si riflette ciò che abbiamo visto a proposito dell’origine delle parole: come interagiscono affinché il significato si fondi. Relazioni tra segni artificiali e realtà.
Approccio sintattico
Studio delle relazioni tra segni linguistici
All'interno delle costruzioni linguistiche di una lingua naturale, l'analisi della sintassi o approccio sintattico ci mette in relazione con le regole sintattiche della lingua italiana: ogni lingua naturale ha le proprie regole sintattiche. Molti studiosi affermano che la semiotica si limiti a questi due livelli di analisi; essi appartengono alla semiotica diadica, eppure ci sono altri studiosi - come il Prof. Adrian Renteria Diaz - che sostengono la necessità di ampliare il panorama della semiotica fino a comprendere l'approccio pragmatico.
Approccio pragmatico: Nella Costituzione italiana si parla della Corte costituzionale che giudica la costituzionalità delle leggi; se noi isoliamo la frase dal contesto abbiamo una frase indicativa di tempo presente; l'approccio pragmatico ci permette di capire che il significato di quella frase non è meramente descrittivo, informativo ma determinante nell'assetto giurisdizionale della Repubblica Italiana.
Relazione tra le parole e i parlanti. 18.10.2022IL GIUDICE
L'interpretazione riguarda diversi ambiti sociali.
L'interpretazione giuridica può essere dei giudici e degli studiosi di diritto (dottrinale), e l'interpretazione dei consociati (tutti noi).
Esiste anche l'interpretazione del legislatore, quando gli viene chiesto di esprimersi sulle disposizioni, si chiama interpretazione autentica.
L'interpretazione del giudice ha come risultato la sentenza, atto giuridico per risolvere le controversie. Quella dottrinale può essere considerata anche dai giudici, ma conta poco. Studieremo l'interpretazione del giudice.
Cosa si intende per giudice? Monocratico, operante in una corte, pubblico ministero, organo di stato che influisce sulle persone.
NORME E DISPOSIZIONI
- NORME → risultato dell'interpretazione
- DISPOSIZIONI GIURIDICHE → materiale che si interpreta
Quello che si trova nei testi (costituzione) sono disposizioni la cui
interpretazione porta alle norme. Interpretazione → attività → risultato
Il significato delle norme è prescrittivo, la norma è il significato prescrittivo del diritto. Ad esempio, la norma sulla maggiore età 18 anni → non obbliga ad avere 18 anni, è prescrittiva. Chi uccide avrà sanzione → non prescrittivo, è un'ipotesi → significato prescrittivo (non uccidere).
Non c'è un'azione univoca tra norma e disposizione. Da una disposizione possiamo interpretativamente creare più norme giuridiche (quella rivolta a tutti consociati e quella specifica per le parti). Affinché ci sia significato prescrittivo bisogna mettere in collegamento più disposizioni.
A volte occorrono più disposizioni per formare una norma giuridica.
L'INTERPRETAZIONE
Significa attribuire significato alle disposizioni giuridiche oppure trovare e/o conoscere il significato delle disposizioni giuridiche.
Tecniche
interpretative→ estensiva, logica, prescrittiva.
TEORIE DELL'INTERPRETAZIONE
Le teorie devono avere un obiettivo di descrivere una parte della realtà fisica e sociale.
Possono essere vere o false dipendendo dagli enunciati quanto coincidano dalla realtà che prescrive. La teoria dell'universo sulla rotazione dei pianeti intorno la terra era considerata vera, oggi è falsa.
Possono avere un'altra finalità, spesso non esplicita. Non descrittiva ma prescrittiva, normativa. Enunciati che modificano atti e comportamenti.
Teorie riguardanti le scienze sociali, che descrivono i comportamenti delle persone.
Finalità prescrittiva implicita, a volte il creatore non è a conoscenza della portata prescrittiva della sua teoria.
Spesso non è del tutto chiaro nelle teorie se la teoria dell'interpretazione abbia soltanto finalità descrittive, altre volte appare con chiarezza una finalità prescrittiva.