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Estratto del documento

L'ISTITUZIONE introduce il tempo le regole devono durare→➔ tutto deve partire dalla società, essa condiziona anche gli altri elementi dove c'è una domanda c'è un→➔ offerta non bisogna considerare la società come un qualcosa di riformabile e malleabile (società = realtà➔ strutturata) fa da limite all'arbitrio→Le regole sono accettate solo se sono in sintonia con la società

TESI iniziale bisogna ri-socializzare il diritto e sottrarlo all'identificazione negativa di qualcosa di imposto→cmq non può esserci un rapporto mite (ci sono sempre sanzioni e obblighi) = dimensione patologica→ →soffoca la vita sociale

Il diritto non è solo la patologia della società

Se non lo riscopriamo abbiamo una società che muta che è sottoposta a un diritto da obbedire che cambia→e si evolve intorno alla società soffocata

6. Un recupero rilevante: il

diritto come «ordinamento» del ‘sociale’

1.) Organizzazione: il diritto è ordinamento che organizza il sociale termine usato dal giuspubblicista italiano,→Santi Romano che nel 1918 nomina il suo saggio scientifico, appunto “ordinamento”

L’essenza del diritto sta nell’atto di ordinare e non nel comando sposta l’attenzione dal soggetto produttore→(o preteso tale) all’oggetto bisognoso di organizzazione così emerge e domina la dimensione oggettiva della→realtà che ordinandola non subirà violenza

ordinare = rispettare la complessità sociale, e allo stesso tempo limita la volontà ordinante (soggettiva che→può degenerare e diventare arbitrio)

Reicentrismo = primato delle cose sui soggetti→

Organizzazione:- = è coesistenza di soggetti diversi che sono coordinati a uno scopo comune (anche se c’è unapiramide di importanza e di diversità)-

primato della dimensione oggettiva tutta la comunità organizzata; significa il superamento di posizioni singole per arrivare all'ordine della vita di una comunità. Il diritto nella sua dimensione ordinativa fa capire che il diritto non piove dall'alto, è quasi una pretesa che viene dal basso. Il diritto appartiene alla natura stessa della società ed è connaturale alla società, "appartiene alla sua fisiologia" e non alla sua patologia. Un diritto concepito come comando può separarsi dalla società intesa come storia vivente (Grossi vuole il contrario). E come "osservanza": il diritto come ordinamento "osservato". Il diritto è anche ordinamento osservato del sociale = rispetto delle leggi indipendentemente dal contenuto: è osservanza anche l'obbedienza passiva ad un comando autoritario. L'assolutismo giuridico moderno ci ha abituato a.legge contro la coscienza comune ma osservate per evitare le reazioni del potere, es: leggi razziali. L'ordine giuridico autentico (quello accettato da Grossi) si basa sui valori della comunità che vengono sentiti - per avere stabilità bisogna considerare la società nella sua storicità. Il valore è un principio o un comportamento che la coscienza collettiva ritiene di sottolineare, isolandolo e selezionandolo dal fascio indistinto dei tanti principi e comportamenti. Gli conferisce una assolutezza e lo costituisce come modello. L'ethos (norma di vita o costume) caratterizza un ethnos (comunità): - vive nella storia e dalla storia trae la sua vitalità; - non è mai scritto né nella natura fisica né tanto meno in pretese biologiche, es: la razza; - rappresenta un modello utile per essere osservato. I valori sono sempre realtà radicale (devono fondersi) così come lo è anche la legge contro la coscienza comune.dimensione giuridica. A volte si dice perciò che il diritto è forma (è solo formale) che riveste una sostanza sociale. La forma però è solo la manifestazione estrema di un ordinarsi della società, che porta alla superficie i valori più profondi. Ma per il diritto serve molto tempo per radicarsi (per questo l'esempio della fila di breve durata era paradossale). Ancora sulla osservanza nel diritto: il diritto, regola imperativa? Si parla di osservanza e non di obbedienza = inchinarsi (con passività psicologica e senza consapevolezza quindi è contrario all'osservanza spontanea) passivamente a una ingiunzione autoritaria; dove c'è obbedienza c'è anche comando. Obbedienza vs osservanza del diritto = vivere e riconoscerlo nella sua razionalità. Osservanza non è obbedienza passiva, così bisogna cogliere l'importanza della comunità = ethnos che si.

considerano parte di una comunità di un orizzonte non lo considera come realtà biologica (non razza) è una realtà sociale con un passato che si sviluppa comunità è caratterizzata da valori la loro condivisione genera le regole (diverse in base al luogo) radici delle norme e degli ordinamenti giuridici poi acquisisce dimensioni formali = istituzioni Il diritto non è solo forma (prima non lo era poi si formalizza) risulta da evoluzione Grossi fa attenzione al termine: valori ma non si fa scienza con i valori secondo Kelsen lui elimina la morale e i valori (per lui bisogna considerare solo la dottrina pura) seguendo la legge di Hume = non si possono derivare dei valori da fatti Dal diritto derivano delle regole che si originano nell'osservanza e l'osservanza si origina nel valore connesso all'ordinamento attuato Il diritto non è immediatamente

e direttamente un comando Il diritto nasce prima della regola (è nella società che si auto-ordina)
Il diritto che si genera nella spontaneità del sociale = diritto còlto nella sua genuinità ed essenzialità, dove la dimensione oggettiva alleggerisce la soggettività e l’imperatività (come succede nel Medioevo)
Ordine = costruzione superindividuale, che ha la sua base nella costanza d’una tradizione, nella ripetizione e tipicità di azioni umane, dove non c’è spazio per arbitrarietà e non c’è spazio per l’individualismo (lui è control’antropocentrismo dell’età moderna).
Il diritto diventa regola imperativa quando si inserisce in un apparato di potere, es: nello Stato la dimensione stricto sensu politica domina quella sociale
In realtà anche se oggi si pensa che lo Stato è imprescindibile per il diritto (in realtà non

lo è) il diritto è→vissuto anche prima e dopo lo Stato. Considera un rapporto tra diritto e linguaggio entrambi si concretizzano in opere sovraindividuali e si→radicano in coscienza comune grazie agli atti individuali. Processi di istituzionalizzazione la singola azione non basta per creare tutte le regole dopo vivono→ →indipendentemente dal soggetto possono essere ri-trascritte in forme astratte.→Da dove viene il codice - la codificazione? È un processo di istituzionalizzazione - si costruisce in età→moderna il codice prussiano poi quello napoleonico prima fonte di ispirazione: illuminismo francese e razionalismo bisogna uscire dal caos con un testo→ →per vedere le regole scritte in modo semplice - per iscritto - in modo univoco per avere la certezza del diritto - uguaglianza di fronte alla legge - modernizzazione - attualizzazione→ la ragione umana è lo strumento contro la barbaria dell'ignoranza.

diritto razionale = giusto e definitivo→ →Napoleone individua 4 giuristi e forma una commissione per scrivere il testo prendono le regole emerse→storicamente (non tutto è una novità) riscrivono in termini generali l’eredità del passato le cose ragionevoli→quasi giusnaturalismo (prendono il giusto dalle leggi passate) ma nel concreto e leggi si basano→ →sull’effettività (realismo) con una logica normativista (la validità)unintended consequences intenzioni non portano sempre al progetto iniziale per la costruzione del diritto→Tutti i codici in generale raccolgono una sapienza antica di cui non si conosce bene l’origine es: il codice dinapoleone atto di bontà - c’è una capacità di autoregolazione derivante dall’antichità→bisogna studiare le società primordiali erano dei laboratori formidabili - tutto è nato da esigenze di persone→

→che vivevano nello stesso spazio e dalle loro consuetudini

La consuetudine (come fonti) dice che il diritto nasce nell’antichità - nasce dal ripetersi delle azioni dei→singoli (sommarsi di comportamenti anonimi)

Noi abbiamo perso il contatto con la base del diritto (l’elemento primordiale) lo pensiamo solo come diritto→-sistema di gerarchia

Noi pensiamo che se non c’è ordine c’è anarchia = caos conseguenza : trionfo del pubblico sul privato→ →dall’impoverimento del sociale→

Il diritto se ricondotto a decisioni dello stato e ai comandi del sovrano - tende a diventare l'apparato ortopedico- strumento di controllo sociale si espande in questo modo le fonti come la consuetudine vengono→ →sterilizzateprevale così la dimensione penale = relazione tra soggetti e l’apparato del potere (viene a meno il civile)→

9. La qualità dell’osservanza nel diritto e una comparazione

Negli ultimi 200 anni si è sempre fatta la comparazione tra diritto e linguaggio; anche se sembrano distinti essi hanno una piattaforma comune:

  • per la loro intima socialità;
  • per la loro natura di dimensioni intersoggettive ogni uomo ha bisogno degli altri;
  • per il loro carattere di essere strumenti che ordinano la dimensione sociale del soggetto, il linguaggio permettendo una efficiente comunicazione, il diritto permettendo una pacifica convivenza;
  • la qualità dell'osservanza è la stessa sia per l'utente di una regola giuridica che per l'utente di una regola linguistica;

Chi parla in un certo modo idoneo e corretto, non lo fa per obbedire a una regola ma per la convinzione di instaurare un efficace rapporto comunicativo con i suoi simili.

* La "sanzion

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Publisher
A.A. 2023-2024
35 pagine
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SSD Scienze giuridiche IUS/20 Filosofia del diritto

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Amina.drrr di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Filosofia del diritto e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Verona o del prof Lottieri Carlo.