vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
filosofia del diritto
Diritto, morale e giustizia:
MORALE: nel senso etimologico indica i costumi, quelli
dei padri del ius romano; in un secondo senso indica la
riflessione critica, fatta da ciascuno di noi mka
professionalmente dai filosofi morali; in un terzo l'etica
normativa, cioè il discorso dei filosofi morali su quanto si
deve fare; in un quarto senso indica la metaetica, cioè la
riflessione 900esca sull'etica normativa che si chiede
principalmente se i valori possano considerarsi oggettivi o
soggetti.
GIUSTIZIA: signifca in un primo senso "distrubutiva", è un
uguaglianza non aritmetica ma geometrica, dunque a chi
ha di più spetterà di meno, a chi ha di meno spetterà di
più; in un secondo senso significa "commutativa o
compensativa", un eguaglianza tra beni uguali in senso
aritmetico, se una prestazione contrattuale vale x, la
controprestazione dovrà valere altrettanto, questo tipo di
giustizia si dice anche "correttiva" perchè tende a
correggere degli squilibri introdotti dalle violazione delle
aspettative dei consociati; in un terzo senso significa
equità, dunque un altra correzione della giustizia correttiva
per tener conto delle circostanze in ogni caso concreto, in
quanto ogni caso sia diverso dall'altro; infine giustizia
significa la stessa giurisdizione, quindi l'amministrazione
della giustizia, l'attività di rendere giustizia ecc..
DIRITTI: indica aspettative del soggetto, tutelate o meno
dal diritto oggettivo. Oggi, con "diritti" si intende tre tipi di
aspettative individuali favorevoli: micro-diritti, macro-diritti,
diritti-ragioni. Micro-diritti corrispondono alle aspettative
favorevoli semplici, i primi sono stati inividuati da Hohfeld,
il cui sistema è costruito sul tema della correlatività tra
aspettative favorevoli di un soggetto e aspettative
sfavorevoli8 di un'altro soggetto; sulla base delle sue ri-
definizione non si danno diritti ad un soggetto senza
doveri di un altro soggetto, inoltre, egli sostiene che non ci
siano diritti senza norme che li attribuiscono. tuttavia
questa tesi è stata criticata in quanto pone come in ruolo
un centrale i doveri, concetto superato nello Stato
costituzionale nel quale i doveri sono subordinati ai diritti.
Tuttavia la tesi della correlatività non vuole subordinare
nei diritti ai doveri né viceversa ma solo ridefinire i diritti in
termini di dovere. I macro diritti corrispondono alle
aspettative favorevoli complesse Formate dalla somma
delle aspettative semplici, quest'ultima non esistono
isolatamente ma solo in sistemi o in macro diritti punta la
raffigurazione di aufeld è stata criticata perché è statica
dunque se l'aggiunta una dinamica basata su un testo
significato di diritti Cioè quello di diritti-ragione.
Giusnaturalismo e Tesi tipiche
Il giusnaturalismo è un'abbreviazione della filosofia del
diritto naturale dunque una tradizione secondo cui sopra il
diritto positivo c'è il diritto naturale, il primo per essere
davvero diritto non deve violare il diritto naturale.
Il primo esempio di giusnaturalismo è il giusnaturalismo
antico, filosofie come quella di Platone, che sostengono
che il diritto positivo discende e dipende dal diritto
naturale, su questo base è fondata la tesi della
connessione necessaria
fra diritto e morale attribuita da Hart a tutta la tradizione
giusnaturalista: il diritto ingiusto non è diritto e non deve
essere obbedito. I giusnaturalisti antichi sostenevano,
inoltre, che la ripetizione di alcune condotte bastava a
farle diventare fatti normativi: dal fatto nasce il diritto.
Il secondo esempio è il giusrazionalismo, tipico
dell'epoca moderna, sebbene già Cicerone aveva parlato
di un tipo di diritto razionale comune a tutti gòli uomini
dotati di ragione, e proprio questa concezione di diritto
sarà ripresa in epoca moderna. Per i giusrazionalisti il
diritto naturale non è ricavabile dalla natura ma dalla
ragione, difatti per i moderni i valori umani non stanno più
nel mondo ma nella ragione umana e i fatti sono
contingenti(accidentali), nè buoni e nè cattivi; inoltre per i
giusrazionalisti ragione, valori, diritti umani, sono ancora
oggettivi.
il terzo esempio è il neogiusnaturalismo, che va dalla
Rivoluzione francese ad oggi. I Neogiusnaturalismi
Ottocenteschi vengono confusi con i movimenti
antiformasti in quanto hanno una caratteristica in comune
e cioè entrambi cominciano a non parlare più di diritto
naturale ma solo di giustizia e morale; nel 900 i filosofi
Hart e Lon Fuller, cercando una via di mezzo tra
giusnaturalismo e positivismo, distinguono una morale
esterna al diritto, che è la giustizia e una morale interna. Il
diritto non dovrebbe seguire gli ideali esterni, ma obbedire
al proprio ideale interno, dunque sottoporre la condotta
umana al governo di regole.
In merito ai rapporti tra diritto e morale essi sostenevano
la "Tesi della connessione necessaria tra diritto e